martedì 30 giugno 2015

L'INQUISIZIONE, conferenza di Caffeina

 Lunedì, ore 21, Sala Cedido del Palazzo dei Papi, nell'ambito della manifestazione Caffeina. Sono andata perché il relatore è una mia vecchia conoscenza, quel professore del liceo di storia e filosofia che poi ho ritrovato all'Università della Diocesi, perché l'argomento era comunque interessante e perché mi piaceva fare qualcosa di nicchia. Infatti, il pubblico era veramente esiguo, attempato, ma attento e informato. L'argomento non proprio semplice è stato diviso in tre appuntamenti, quello di ieri era il primo e riguardava gli ebrei, secondo i ritrovamenti archivistici nella diocesi di Civita Castellana, ma anche Spoleto per la parte riguardante il Santo Ufficio. Si è parlato dei ritrovamenti di Bagnoregio, Sutri e altri faldoni importanti. Ha introdotto la serata il professore di Storia Moderna, ormai in pensione, Osbat sempre uguale, anche se un po' appesantito.
Non sono riuscita però a parlare con questi luminari di storia, come avrei voluto.




lunedì 29 giugno 2015

E domenica pomeriggio "SENZA CAFFEINA"

 Pomeriggio organizzato all'ultimo momento, per un cambio programma imprevisto, e così tutti a Senza Caffeina, lo spazio bimbi della manifestazione che in questi giorni occupa il centro storico di Viterbo.
 Cortile dell'Abate, un ampio spazio chiuso-aperto, all'ombra di grandi alberi: punto ristoro economico, uno spazio per i giochi musicali, uno per il laboratorio manuale di utilizzo materiale di riciclo, uno per tatuaggi e palloncini e uno per realizzare maschere in gesso, veramente coinvolgente.
 I miei pargoli, neanche a dirlo, dopo aver realizzato la maschera, sono spariti tra le sedioline: il piccoletto si è fatto tatuare tutte le braccia per passare poi alle collanine di cannucce e alla musica insieme alla sorella; il grande invece, come suo costume, dopo un aeroplanino di bastoncini è riuscito ad organizzare un duello con un coetaneo con le amate carte, che porta sempre con sé.
 Abbiamo trascorso più di due ore in tranquillità, lasciando solo un'offerta all'entrata: ottima l'organizzazione, la professionalità dei volontari e l'ambiente colorato e accogliente; la città di solito soporifera è risultata al contrario viva e sorridente.

Ho rubato le foto dal profilo FB.










domenica 28 giugno 2015

GIOVANI ARTISTI E GIOVANI APPASSIONATI CRESCONO

 Ovvero altri scatti dalla manifestazione di sabato 27 giugno.
 Che aggiungere ancora? Che il più giovane artista partecipante Alessandro ha 16 anni e  già altre estemporanee alle spalle, Sheila invece ne ha appena diciotto, per entrambi grande grinta artistica, voglia di fare e di mettersi in gioco, come per Veronica, Emily e tanti altri, per fortuna.
 Tante le opere all'asta, di buon livello, che hanno più o meno colpito un pubblico non troppo numeroso, ma certo generoso, per una giusta causa benefica. Ho avuto modo di scambiare alcune battute con il maestro Paternesi, a cui ho chiesto come si diventa famosi, come ci si può affermare in un mondo globalizzato, semplice la risposta: con il lavoro, la dedizione e il forte legame con le proprie radici, non dimenticarsi mai da dove si è partiti.
 Presenti anche Valentino D'Arcangeli e Luigi Vincenti, premiati nelle passate edizioni, che si sono detti entusiasti dell'atmosfera e della cordialità, partecipazione la loro rassicurante e incoraggiante.
 Mi si consenta un solo ringraziamento, a mio marito Marco che, un po' per forza un po' per amore, ha seguito e fotografato tutta la giornata.






E ANCHE IL PREMIO 2015 E' ANDATO

 Splendida giornata di sole, ottima per dipingere e creare en plein air, lungo i terrazzamenti di un tranquillo e intimo giardino, privato, ma aperto per l'occasione e messo a disposizione degli artisti che armati di cavalletto, pennelli e altri attrezzi del mestiere si sono sistemati lungo un percorso per realizzare e dare saggio della loro maestria a chi curioso vi si è avventurato sin dal mattino.

Occasione imperdibile per gli amanti dell'arte, esperti e meno esperti, giovani spettatori, critici tuttofare, fotografi, artisti in cerca di conferme o pronti a sperimentare: ci si diverte, si parla, si scambiano numeri telefonici, opinioni artistiche o politiche, impressioni, curiosità, suggerimenti e gustose battute.
 Sono artisti: a loro oggi tutto è concesso, perché sono i protagonisti, gli autori, i "creatori". Difficile parlare di arte ad un pubblico tanto esperto, completamente immerso in materiali e tecniche. L'arte non si spiega, si apprezza, si ama. Non è la persona a scegliere il quadro, ma è l'opera ad attirare, a chiamare l'occhio e quindi la mente.

Si premia un grande artista Alessio Paternesi, altra ghiotto momento di arricchimento e scambio: il Maestro incoraggia i giovani a lavorare, ad applicarsi e soprattutto ad abbandonare la facile strada del successo mediatico, solo la fatica e il lavoro ti portano avanti, fino al vero successo.

 Ci sono anche i premiati delle scorse edizioni, per un passaggio di testimonio e si richiede una promessa di evento, in questo Paese si macina cultura e si respira aria estetica. Lasciamo lo storico scenario molto soddisfatti, sorridenti e anche sazi, che non guasta mai.

Ci sono margini di miglioramento, si è discusso su cosa modificare, migliorare o valorizzare, già da domani si inizierà a lavorare sulla quarta edizione del Premio. Ad maiora.















Ho rubato le due immagini seguenti dal profilo FB di VeronicArt











venerdì 26 giugno 2015

Vi invito

 Domani, ultimo sabato di giugno, invece di rinchiudervi in qualche super-iper-mercato, invece di sdraiarvi e cuocervi al sole, venite in un delizioso giardino, fresco e profumato, arricchito dalla presenza di tanti artisti autoctoni, acquisiti o passeggeri che lavoreranno davanti ai vostri curiosi occhi.
 Si tratta di una manifestazione di arte estemporanea, molto più che contemporanea: l'opera prenderà forma proprio in quel momento, dall'Idea alla Forma, dall'Immateriale alla Materia, come rinunciare?

 Per tutti coloro che:
affermano, scuotendomi la calma, che nel nostro Paese non ci si diverte, non ci si accultura, non ci si arricchisce;
credono che l'arte sia qualcosa di alieno e incomprensibile;
vogliono passare una giornata diversa, tra amici;
cercano l'occasione giusta per conoscere e scambiare opinioni e battute con artisti geniali e semplicemente bravi;
desiderano, acquistando un quadro, fare beneficenza.

E tutto questo, incredibile a dirsi, non ha un biglietto d'ingresso: entrata libera.











CLASSE 75: SIAMO ALLE DIMISSIONI

 Vero, è giunto il momento di firmare le dimissioni dal direttivo del Comitato Festeggiamenti, basta non ne facciamo più parte: fine del nostro mandato, delle nostre responsabilità, delle nostre decisioni.  Ultima riunione questa sera, come sempre comodi nei locali del Cinema, da quei cari ragazzi - Antonio e Cinzia - così ospitali che per un lungo anno ci hanno accolto, riscaldato, coccolato.  Momento del rendiconto, dei saluti, ma anche dei ricordi degli episodi più imbarazzanti e quindi  delle prese in giro. Impegno pesante, lo abbiamo ammesso tutti, ma divertente, spensierato e tanto appagante: la festa del Santo Patrono è riuscita bene, grazie anche a quel bel sole estivo che ci ha accompagnato e, di conseguenza, tutto è risultato più facile.
 Nei dodici mesi ci sono stati anche momenti di scontro, di attrito, di piccola bufera, poi passati, spenti e messi da parte per il buon esito finale; risultano molto più numerosi e simpatici i momenti di gioco, condivisione, battute, consigli e confessioni, proprio come una grande ed eterogenea famiglia.  Le donne e gli uomini del 75 lasciano il comando, pronti ad aiutare gli altri se e quando sarà necessario, convinti tutti che ne sia valsa veramente la pena.



giovedì 25 giugno 2015

MAGRA CONSOLAZIONE

... Ovvero il bicchiere mezzo pieno, sempre.
 In questa filosofia di vita le specialiste sono mia madre e mia sorella, che convinte affermano che bisogna sempre accontentarsi di come si sono gli eventi, di come si è risolto il problema, perché "poteva anche andare peggio". Il bicchiere mezzo pieno, insomma, sempre.
 In particolare mia sorella assicura che se si affrontano le avversità della vita con un certo ottimismo, tutta l'esistenza migliora, come se si potesse attirare il positivo, scacciando il negativo con una certa propensione a sorridere, senza piangersi addosso, mai.

 Mia cugina, con la famiglia, torna dalle tante sospirate vacanze estive con una macchina a noleggio, perché quella del marito è stata rubata durante l'ultima notte di permanenza. Grosso nuovo acquisto in vista.
 In macelleria, delle bambine cinguettano che presto raggiungeranno il mare per una divertente vacanza; una amichetta stizzita risponde che non andrà in un solo posto, ma tutte le domeniche i suoi genitori la porteranno in una località diversa e imbracciando la borsetta esce a mento alto. Non ci si annoia mai.
 Per l'estate sono stata contattata da più parti per ruoli culturali anche importanti, da svolgere volontariamente gratis et amore Dei. Ottima occasione per farmi conoscere ed arricchire il mio curriculum.

domenica 21 giugno 2015

Non smettere di sognare, il saggio finale

 Io che vanto un'agilità pari a quella di un tronco di cono e un impegno sportivo praticamente nullo, mi ritrovo a tifare per due figli ballerini e uno calciatore, che soddisfazione!
 Sono stata sempre un tipo topo da biblioteca, il che comporta anche un sacrificio in termini di amicizie e socializzazione, perché inevitabilmente il tempo trascorso nello studio ti sottrae momenti conviviali, ludici e sportivi. Ad ognuno la sua indole, ad ognuno il proprio impegno. I figli devono essere liberi di appassionarsi allo sport che preferiscono per una sana e robusta costituzione, allo strumento che prediligono per un orecchio e un ritmo sopraffini, senza forzarli o riversare su di loro le nostre ampie aspettative e le nostre aspirazioni frustrate... Fatto sta che non ho mai avuto il coraggio di seguire un corso si danza, di ginnastica artistica o quant'altro e questa sera mi sono emozionata, per la loro forza, tranquillità nell'affrontare il pubblico, la professionalità direi.
 Bravi tutti gli atleti di ogni età e disciplina, impegnati, concentrati, ritmici e sorridenti, che spettacolo emozionante.
 Ci si allena per nove lunghi mesi: prove, passi, musica, per una serata di due ore, ma ne vale veramente la pena. Alla fine sono tutti sorridenti, entusiasti, soddisfatti, ci si scambia solo complimenti e pensare che il piccoletto prima della serata diceva ci voler dare le dimissioni per passare al calcio: ha cambiato idea!







venerdì 19 giugno 2015

LE PAPERE, GLI SPADACCINI E LA MUSICA

 Sono capitata prima dell'inizio solo per dare un'occhiata, in verità per incontrare il mio amico, che non vedevo da troppo tempo. E' tornato dal Nord Europa, si è trasferito a Roma per lavoro, ma ai suoi amici spadaccini proprio non sa rinunciare e siccome c'è tanto da preparare...
 Tutti sono chiamati a contribuire alla riuscita della festa: sulla carta gli iscritti al Gruppo Storico sono più di cento, oggi ne ho visti tanti girare come formichine, indaffarati, presi, preoccupati, armati di bacchette per batteria, fili e cavi elettrici. Sanno fare di tutto questi giovanotti: chi cucina, chi serve, chi vende biglietti, chi spilla, chi suona, chi canta.
 Bravi, complimenti, una smacco per tutti coloro che dicono che in questo Paese non c'è mai nulla, che non ci si diverte, anzi ci si annoia. Ciò che mi piace di più è vedere un gruppo di lavoro, ma anche di divertimento, ragazzi di tutte le età che stanno bene insieme, l'importante è che poi non perdano il controllo alcolico.
 Spero per loro che la manifestazione riesca nel migliore dei modi, che i tanti gruppi musicali ricevano l'approvazione del pubblico e che tutti siano soddisfatti del tempo e del lavoro profusi.
Prosit




martedì 16 giugno 2015

LAVORO STAGIONALE, SBAGLIO DI PREVISIONI

Non è facile, ma ci si riesce. Trovare un lavoro stagionale, non tanto adatto alle proprie esigenze - famiglia, casa, altre piccole occupazioni - ma comunque un lavoro comodo, retribuito e quindi sicuro per l'intera stagione estiva non è da poco. Eppure ti assalgono mille dubbi, ripensamenti, i pro e i contro. Poi decidi, quando credi di aver calcolato tutto, ogni sfumatura e nell'opzione hanno ben pesato le previsioni più rosee possibili di altri impieghi, magari più alti, importanti, nobili e non sempre più ricchi. E poi tristemente devi ammettere di aver sbagliato, di aver optato male, di aver lasciato la strada vecchia per quella nuova a torto. Capita e ti senti illusa, sbandata, tentennante.
Mai che andasse bene alla prima.
Qual è la soluzione giusta?



domenica 14 giugno 2015

L'AMICIZIA OLTRE...

 L'amicizia oltre le apparenze;
l'amicizia oltre i musi lunghi;
l'amicizia oltre la lontananza;
l'amicizia oltre il tempo;
l'amicizia oltre i silenzi;
l'amicizia oltre la carriera;
l'amicizia oltre l'età;
l'amicizia oltre lo spazio;
l'amicizia oltre i pettegolezzi;
l'amicizia oltre la classe sociale;
l'amicizia oltre gli studi;
l'amicizia oltre la famiglia;
l'amicizia oltre gli impegni;
l'amicizia oltre qualche parola di troppo;
l'amicizia oltre i rimproveri;
l'amicizia oltre gli attacchi;
l'amicizia oltre l'opportunismo;
l'amicizia oltre gli anni;
l'amicizia oltre la rinuncia;
l'amicizia oltre la linea;
l'amicizia vera e non aggiungo oltre.
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: "Per favore... addomesticami", disse. "Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose"."Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/racconti/narrativo/racconto-5311-3>

sabato 13 giugno 2015

Apericena con gusto, udito, vista...

 Serata deliziosa, per tutti i sensi, quella appena trascorsa all'entrata del Palazzo storico più importante e suggestivo del Paese; peccato abbiano partecipato pochi avventori, pochi ma buoni, comunque.
 Si è mangiato, bevuto, ascoltato e naturalmente visto uno spettacolo suggestivo, per la cornice, simpatico per le parole e le battute, soave per il suono e gustoso per il cibo. In più nel biglietto d'entrata era compresa anche la visita alla mostra in corso, su due piani, all'interno delle "scuderie".
 Dunque, non voglio rompere le uova nel paniere di nessuno, è proprio il caso di dire, ma mi permetto di suggerire alcune modifiche per il prossimo evento, a cui parteciperò con grande piacere: invece di file di sedie, meglio alcuni tavolini, semplici ma comodi per appoggiarsi; più pubblicità cartacea, vecchia maniera, in giro per il paese.
 Invece non entro nel merito dei contenuti della mostra, che consiglio naturalmente di visitare, perché rimando ad un altro articolo, meglio a seguito della presentazione del catalogo, comunque suggerirei una pianta del percorso, anche semplice e da restituire all'uscita o una "segnaletica" e qualche pannello esplicativo sul messaggio o i presupposti artistici degli autori per facilitare la lettura delle opere.

 Ho rubato le foto dal profilo FB de "Il Camaleonte"




lunedì 8 giugno 2015

VALENTINO DOCET: SIAMO RICCHI, SENZA SAPERLO

  Siamo ricchi per il patrimonio storico, culturale, archeologico e umano, Valentino D'Arcangeli lo aveva studiato cinquant'anni fa, San Valentino - Fornacchia.

Passeggiata culturale, ovvero levataccia per il mattino di domenica 7 giugno, ma ne è valsa proprio la pena. Zona archeologica a me sconosciuta, parto con tutta la famiglia, una piccola gita e tanto entusiasmo, merito anche di Francesca Ceci, sempre spumeggiante.
 Meraviglioso luogo seminascosto al mondo, ma credo anche a gran parte dei compaesani, ce lo svela Giancarlo Pastura dell'Università della Tuscia, talmente bene che anche gli appassionati più piccoli lo seguono con attenzione, pronti con qualche domanda o osservazione sempre azzeccata. Un gruppo consistente, eterogeneo per età, accomunato però dalla curiosità: la visita è durata circa due ore, intense, non faticose, all'ombra fino a quando non ci siamo riposati ad un "punto di ristoro" organizzato dall'Associazione Terzo Millennio - gruppo archeologico: tutto buono, squisito, chiedetelo ai miei pargoli.
 Attendiamo con ansia l'inizio dei lavori e una visita "approfondita e scavata", come promesso.







domenica 7 giugno 2015

8 GIUGNO 1953 - 8 GIUGNO 2015

 Ho trentanove anni e qualche mese, i miei figli sono ancora piccoli, hanno bisogno delle mie attenzioni, delle mie cure, dei miei rimproveri. Mia madre alla mia età andava al colloquio con i professori del liceo, ero già grande, fidanzata, con il ragazzo che tanti anni dopo sarebbe diventato mio marito.
 Quando ho compiuto diciotto anni, mia madre avrebbe dovuto pensare ai suoi quaranta e invece non l'ha fatto, non ha mai pensato alla sua vita, alla sua esistenza, alle sue esigenze. Prima e sempre le figlie, quel poco che avanzava in casa dello stipendio, di guadagno dal raccolto della campagna era sempre destinato a noi, al corredo nuziale, ai libri scolastici e a tutto il resto.
 La guardo e vedo una donna stanca, provata nel fisico e nello spirito, ma ancora tanto battagliera, fiera dei nipoti, orgogliosa della figlia in Spagna e persa nelle mani di Dio. Si è ingobbita, il suo lavoro, l'amato lavoro di una vita, l'ha deformata: cuce da quando aveva quindici anni, confeziona, stringe, allarga, modifica, senza mai stancarsi o lamentarsi della sua occupazione.
 Mia madre non è una cuoca perfetta, meticolosa per i dettagli della tavola, non si dedica neanche alla pasticceria, ma i suoi pranzetti fatti con il cuore, con l'attenzione propria delle nonne, hanno un qualcosa di speciale, di saporito, di unico, come la pasta fatta in casa, con il ragù di carne fresca di macelleria, le polpette...
Come tutte le donne, però, cucina ciò che piace a lei, soprattutto, e se qualcuno si azzarda a pronunciare qualche complimento di troppo, lo fa a suo rischio e pericolo, perché poi la mamma si sente autorizzata a riproporre il piatto ogni giorno.
  Mia madre è rimasta vedova ancor giovane e indifesa, ha perso il compagno scelto per la vita dopo neanche ventitré anni di matrimonio: aveva solo quarantaquattro anni, io ventidue e mia sorella era ai primi passi del liceo linguistico. La nostra esistenza è cambiata per sempre, stravolta direi: ci siamo ritrovate sole, noi tre, a combattere battaglie quotidiane, ad arrangiarci per vivere dignitosamente, continuare gli studi, accantonare un gruzzolo per l'organizzazione di un matrimonio, la vita insomma di ogni famiglia, ma senza il capo. Lei non ci ha mai fatto mancare nulla del necessario, ma il superfluo a casa nostra non è mai entrato, né noi lo abbiamo mai chiesto, inutile.
 Grazie Adalgisa.



QUESTI BAMBINI, IL NOSTRO FUTURO

 "Questi bambini sono il futuro del nostro Paese, i cittadini di domani", così li presenta sempre il maestro Eutiziangelo. Manifestazione CONI, venerdì 5 giugno, campo sportivo, tutti gli alunni della scuola primaria, circa trecentocinquanta alunni bellissimi.
 Si inizia con la parata: un giro di campo completo accompagnato dalla marcia trionfale, la sistemazione per file di classi e poi l'inno d'Italia, con la manina sul petto.
 Per il nostro Paese è anche il giorno del ricordo: anniversario del bombardamento alleato, un minuto di silenzio.
 Rotte le righe, sugli spalti i genitori si impegnano a farsi vedere e riconoscere dal proprio pargolo, che curioso scruta il pubblico.
 Poi ogni insegnante sistema il gruppo, secondo il gioco, gli attrezzi; il ritmo è elevato, tutti si cimentano in salti, slalom, zig zag, corsa, equilibrio. Il tutto dura circa un'ora e mezzo: il caldo comincia a farsi sentire insistente, quando gli atleti finiscono, corrono verso i tavoli dove è allestita una piccola colazione.


giovedì 4 giugno 2015

I NOSTRI AMICHETTI KOINOBORI

 Pomeriggio speciale quello di oggi, giornata calda e afosa, quasi estiva. Invito tanto inaspettato quanto gradito da parte di una famiglia di amichetti di scuola: ci sono da  mangiare le ciliegie, direttamente dall'albero. Occasione da non perdere e penso ai miei pargoli, cresciuti troppo "cittadini", urbani, rispetto a me rozza campagnola.
 Aperta e silenziosa campagna, il prato, i cani, una scala appoggiata al fusto e due ciotole che si riempiono troppo lentamente: per una ciliegia che finisce dentro, due ne mangiamo. Si fa anche merenda a base di gelato, fatto in  casa alla ciliegie naturalmente, e una gustosa crostata, sotto il portico, comodi seduti, con i cani che gironzolano tra le gambe, rimasti a bocca asciutta.
 Si gioca, si corre, si cade anche tra i rovi, ma il dolore passa in fretta, senza perdere tempo prezioso: tre ore di puro e intenso gioco, scoperte di sapori, odori e forme. Ce ne andiamo stanchi, sporchi, arruffati ma tanto soddisfatti, i nostri amichetti sono così dolci, ci accompagnano al cancello e di salutano con le loro manine fino a quando non scompariamo nella strada sterrata tra i cespugli.