venerdì 31 luglio 2015

PENSAVO FOSSE AMICIZIA...

 Eccomi di nuovo a rimuginare, a pensare, a lambiccarmi il cervello per capire come sia potuto accadere, pura illusione o fuoco di paglia?
 Forse ha ragione il divulgatore, nella vita sei fortunato ad avere una, massimo due buone amicizie, il resto è contorno.
 Non pretendo l'esclusiva, non sia mai, so che la specialità è per pochi eletti, ma credevo proprio che dopo tante esperienze, impegni, parole, confessioni, lacrime e pacche sulle spalle, ci fosse qualcosa di buono tra di noi, non un piglia-usa e getta. Perché è così che ora mi sento: usata, accantonata e dimenticata.
 Non troppo soffocante, non vincolante, la nostra amicizia, ma certo al di sopra della media: ci siamo trovate, aiutate e confidate. E poi, tutto finito, passato, dimenticato e sostituito?
 Capita di conoscere per lavoro, per casi fortuiti, per trasloco, per necessità sanitarie, persone interessanti, buoni parlatori, geniali comici, intrattenitori d'effetto, ma il dopo?
 Quanto impegno serve a tenere in piedi un rapporto, quanta strada da percorrere insieme, quante occasioni di festa e auguri?
 Ma è amicizia se a tenere acceso il fuoco si ingegna solo una parte, se chi cerca non trova che raramente, se i no prevaricano i sì?

 Devo riflettere, ho bisogno di sistematizzare.

martedì 28 luglio 2015

MA LUI DOV'È?

 Questo articolo nasce non solo dalla mia impostazione cattolica, ma soprattutto dall'alta considerazione che provo per il sesso femminile, specie dopo la riproduzione.

 Qualche tempo fa ero in farmacia, è entrata una giovane e bella signora, spigliata e ben curata, si è guardata intorno furtiva e, constatando che erano presenti solo donne, ha tirato un sospiro di sollievo e ha cominciato a parlare.
 Nella notte tra il sabato e la domenica aveva avuto un rapporto sessuale occasionale, intenso ma non programmato senza accorgimento alcuno. Temeva per un inizio di gravidanza, pur calcolando vicino il ciclo mestruale, era preoccupatissima e confusa e non sapeva come "porre un rimedio" dato che era già martedì mattina.
 La dottoressa le ha iniziato ad illustrare modalità ed effetti collaterali delle famose pillole del giorno dopo, che ho scoperto essere in commercio di diversi tipi, prezzi e dosaggi.
 La signorina visibilmente agitata contava le ore già trascorse, ripeteva come una nenia le domande su costo ed efficacia. Nel più grande imbarazzo il farmacista, che aveva fatto capolino dal retro, si è eclissato, noi in ascolto guardavamo la sventurata con infinita tenerezza e compassione, fino a quando ha scelto la cura con un'efficacia più lunga, quella che copre le settantadue ore successive all'incontro.
 In tutta questa apprensione ed incertezza dove sta l'altra metà del cielo? Pochi momenti di intimità, di passione, senza neanche prevenzione e tutto è finito, le conseguenze lasciate interamente alla donna, illusa e magari innamorata.

Altro caso, altro paese, altra situazione stesso problema.
 Di ieri una notizia che mi ha lasciata senza parole: una ragazza è incinta, vuole tenere il bambino, ma il fidanzato è contrario, discussioni, liti e l'accordo finale; quando il figlio nascerà sarà riconosciuto, ma non avrà una famiglia tradizionale: lui non vuole neanche la convivenza.
 Spero vivamente cambi opinione.





lunedì 27 luglio 2015

INVECE DI PARLARE, O SCRIVERE...

 L'estate si sa comporta anche un acutizzarsi di critiche, ripicche, dispettucci, sarà il caldo, sarà l'afa o l'aria stantia che blocca anche l'ossigenazione del cervello, comunque ci si accapiglia più facilmente, si sparla, ci si imbecca.
 Invece d'inverno il chiacchiericcio è soffocato da nebbia e gelo, si rimane di più al calduccio del proprio focolare e si scambiano poche idee in famiglia, tra intimi, magari sorseggiando un caldo caffè forte.
 Succede così che ognuno esprima la propria opinione, in modo più o meno grammaticalmente corretto, con tanto di farcitura di sproloqui, che fanno sempre colore e danno un tocco in più di importanza e forza di indignazione, ma cosa si risolve? Dove si arriva con l'attacco diretto e la denigrazione dell'avversario?
 Intanto il mio primo giudizio sulle critiche parte sempre dalla considerazione dell'uva non matura della volpe: dal momento che non puoi raggiungere certi livelli, li "consideri", o fai finta di considerarli, inutili, vuoti, magari semplici.
 L'invidia è una gran brutta bestia, che ti acceca e non ti permette di valutare in modo corretto e imparziale il lavoro altrui, anzi cerchi un supporto, un appoggio e altri sostenitori altrettanto arrabbiati.
 Mettiamoci d'accordo, uniamo le forze, invece di affossare le altrui iniziative, cerchiamo di lavorare su un altro fronte, in un altro contesto, in un'altra data, tentiamo di non sovrapporre iniziative, impegni o idee geniali, tanto per non correre il rischio di dividere il pubblico, spaccare i fronti, arrivare alla lite o peggio all'annullamento della volontà.

 Si chiama condivisione, lo dicono anche gli asini:


sabato 25 luglio 2015

PASSEGGIATA CON SPETTACOLO TEATRALE

 Di giorno scavo archeologico, di notte palcoscenico, ovvero il sito archeologico di S. Valentino in tutta la sua bellezza e importanza per la nostra comunità.
 L'appuntamento è per le 21 al parcheggio scout, di cui neanche conoscevo l'esistenza: arriviamo con poco anticipo, versiamo l'obolo di offerta e ritiriamo un biglietto; con grande stupore e gioia ci accorgiamo che è presente un nutrito gruppo di compaesani, ottimo inizio, ci faremo compagnia. Si aspetta un bel po' l'ultimo dei prenotati, che probabilmente non riesce a trovare l'imbocco, un po' nascosto a chi non è del posto.
 La passeggiata è certo avventurosa: si sale, si scende, ci si inerpica tra sassi poco illuminati, sentieri stretti, rami bassi e cespugli dispettosi, ma è meraviglioso e magico, specie per i bambini (tanti piccoli curiosi soldatini in marcia armati anch'essi di torcia). Lo spettacolo si snoda tra diverse stazioni di posta, illuminate da torce, sono otto gli attori, due donne e sei uomini, vestiti tutti uguali, tranne Dida, il robot. E' un viaggio nella conoscenza, è una riflessione sui personaggi, è una presa di coscienza dei nostri limiti e delle nostre paure: il sapere, la morte, la legge, fino alla scena finale, un po' inquietante, con i fili per grandi marionette umane, che avvertono di stare attenti, di considerare che non siamo liberi come possiamo credere.
 Alla fine di applausi, meritati, saluti e ringraziamenti, doverosi, si gusta un ricco buffet, a base di verdure di stagione, dopo la mente si nutre anche il corpo.
 Esperienza coinvolgente senza dubbio, unico mio cruccio il ritorno: ci allontaniamo a piccoli gruppi, nel bosco, un po' incerti e titubanti, per un sentiero largo, pulito, ma non illuminato, provvisti di piccole torce a batteria, per arrivare sulla strada provinciale e quindi al parcheggio, non proprio piacevole, questa volta.

Ho rubato le foto dal profilo FB delle mie amiche presenti Francesca e Paola, grazie.






I BAMBINI AL PRIMO POSTO

 Così ha esordito padre Aldo, per introdurre lo spettacolo finale del grest 2015 della parrocchia: un lungo periodo, ben sei settimane, in cui i nostri bambini hanno potuto condividere e sperimentare la vita di gruppo, si è concluso oggi con tanto di recite, balletti e discorsi delle autorità.
 Autorità laiche-amministrative ed ecclesiastiche, che hanno ringraziato, augurato, salutato e promesso per il futuro non sono certo mancate, poi le canzoni e le danze, dolci e teneri tutti, impettiti, calati nella parte senza batter ciglio, neanche al momento di Pinocchio, quando i buffi nasi e gli alti cappelletti hanno dato tanto fastidio alle mosse.
 Tema dei campi solari è stata la natura: dai vigili del fuoco alla pineta, passando per la piscina e l'allevamento di alpaca, cosa chiedere di più?
 Padre Aldo e padre Leandro hanno proprio sottolineato questo, che i bambini distratti da tanta tecnologia non si accorgono di avere accanto persone, immersi come sono nel loro vuoto mondo.


mercoledì 22 luglio 2015

SCRIPTA MANENT

 Con molto piacere, e un pizzico di soddisfazione, ho constatato che chi si era appropriato delle mie semplici parole mi ha inviato formali scuse scritte private, che dunque i miei amati e attenti lettori non potranno mai consultare.
 In sostanza si allude ad un' innocua leggerezza, presto corretta, sul sito ufficiale o pagina FB che dir si voglia, del movimento politico da me incriminato.
 Bene, ci si è resi conto dello sbaglio, spero involontario, e si è subito trovato un rimedio. Non chiedo altro, se non di essere ricordata e quindi citata se si fa riferimento ai miei articoli, alle foto e a tutto il frutto della mia povera mente.
 Tenuto conto che da grande vorrei vivere della mia arte di Piccolo Scrivano Fiorentino/A. Bonito Oliva, ho forti interessi a preservare i miei post, a curarli e coccolarli.
 Rinnovo il mio credo intellettuale di scrivere di quanto mi interessa e circonda, non certo su raccomandazione o esortazione di qualcuno, specie se non seguita da idoneo ringraziamento.
 Ci metto la faccia io, sotto alle mie parole, penso di meritare la giusta, chiamiamola così, attenzione.
 Facciano altrettanto gli altri, tutti gli altri.

Come immagine a commento di questi pochi pensieri ho scelto Muzio Scevola.


CAVE CANEM

 Mi accorgo solo a tarda notte, quando ahimè riesco a sbirciare FB, che si fa man bassa dei miei articoli e delle foto dal mio blog senza la mia autorizzazione, senza che nessuno me ne chieda il permesso, senza che qualcuno si prenda la briga di citare, annotare, scrivere il sito da cui si è attinto appunto tale materiale. Materiale che, in quanto frutto della mia poco geniale ma ben funzionante mente, è comunque sottoposto a vincolo, restringimento, leggi della Repubblica, che ancora difende spero quanto si produce in fatto di cultura: si chiama udite udite diritto d'autore.
 Dunque passi che si prendano parti dei miei articoli e si utilizzino come voce del comitato (senza ricordare almeno una volta l'origine anagrafica), passi pure che i miei amici mi facciano notare le mie parole testuali riportate sui quotidiani sempre anonime, ma questa volta scoprire articolo e foto su un profilo FB di cui non conosco la paternità, se non lo schieramento politico, sempre per sentito dire dai miei amici più informati, mi fa indignare.
 Lungi da me qualsiasi impegno politico pubblico, almeno per il momento, scrivo ciò che voglio, quando voglio e soprattutto su chi e cosa voglio, senza ricevere ricompensa o retribuzione alcuna; quindi diffido chiunque, di qualsiasi idea politica, credo religioso, sesso e quant'altro di utilizzare la mia opera intellettuale senza il mio permesso costante e continuo, per non avere grane io e a maggior ragione chi se ne appropria.
 In caso contrario potrei scegliere:
-il silenzio, difficile per me,
-lo sberleffo, modestamente penso mi potrebbe anche riuscire bene,
-un'azione legale, eventualità cattiva ma da non sottovalutare.

Grazie dell'attenzione. AD MAIORA


lunedì 20 luglio 2015

RIUNIONE DI FAMIGLIA

 Quando una famiglia è molto grande, numerosa e rumorosa si fa fatica a riunirla in uno stesso ambiente, cercando di trovare un posto e una data che mettano tutti d'accordo, ma a volte capita. Oggi pomeriggio, ad esempio, quasi tutta la mia famiglia paterna si è incontrata, baciata, coccolata, fotografata, abbuffata in onore del più piccolo, ultimo arrivato, e del suo battesimo.
 Quest'anno non è in iniziato sotto un buon auspicio, anzi sono capitate tante di quelle, chiamiamole, avversità, che le occasioni d'incontro sono state sempre dolorose; quando invece ci si riunisce per una gioia è giusto sottolinearlo, partecipare e viverla fino in fondo.
 Sarà che mio padre, particolarmente affezionato ai fratelli, se ne è andato da tanti anni, sarà che mia sorella vive lontano, sarà che i miei figli non hanno ancora cugini diretti, ma quando mi invitano i miei parenti non rinuncio mai, mi piace stare con loro, per aggiornarci sulle ultime novità, confrontarci su problemi e rimedi quotidiani di genitori-figli, rivedere anche se per poche ore chi vive e lavora lontano, per non perdersi di vista, per inculcare ai miei pargoli i valori dell'unione e dell'affetto familiare.
 Perché, come dice sempre mia zia, l'acqua scorre e il sangue stringe.


domenica 19 luglio 2015

VENERDÌ SERA CANEPINESE

 Località Santarello, in occasione della festa estiva, offre sempre uno spettacolo teatrale: quest'anno il Gruppo Spontaneo Canepinese, con una commedia spiritosa, ci ha intrattenuto per circa due ore.
 Primo rimprovero la mancata puntualità: lo spettacolo è cominciato in forte ritardo, non è corretto far aspettare troppo chi è arrivato e ha preso posto in tempo, anche se eravamo in pochi.
 Comunque le battute hanno fatto sorridere e ridere un po' tutti, specialmente quelle a doppio senso, un po' scurrili; non voglio passare per una bacchettona, ma certe parolacce potevano anche essere evitate, considerato che tra il pubblico c'erano tanti bambini, compresi i miei, che si sono sentiti autorizzati a ripetere per ridacchiare e fare gli spiritosi.
Semplice la scenografia, l'interno di una casa, ma efficace e con un abile flashback si sono alternate in scena le varie generazioni della stessa famiglia, accomunate dalla devozione a S. Antonio abate.
 Si tratta di un'opera sull'onestà e la bontà d'animo contrastata da ricchi prepotenti e giustizia traballante: alla fine però tutto si aggiusta e i giovani innamorati possono coronare il loro sogno d'amore.
 Il dialetto canepinese, a tratti esilarante, è la mia lingua paterna: l'ho riascoltato con immenso piacere, specie per gli onori del palcoscenico.


sabato 18 luglio 2015

BILANCIO POSITIVO

 Buon risultato ottenuto questa settimana in biblioteca, con le attività extra. Organizzare ben tre incontri, uno di mattina e due di pomeriggio, non è semplice, considerati impegni vari, ferie e caldo che stronca ogni iniziativa motoria.
 Comunque hanno partecipato dei piccoli lettori veramente curiosi e intelligenti, attenti e simpatici, che hanno impegnato le volontarie della lettura ad alta voce e le volontarie del Servizio Civile. Il giovedì pomeriggio la piccola riunione in giardino si è conclusa con un'abbondante merenda, decisamente apprezzata dai giovani avventori e dalle loro mamme, perché naturalmente anch'esse si possono fermare ad ascoltare, leggere e divertirsi.

Rinnovo l'invito per la prossima settimana:
- martedì ore 10:30 lettura ad alta voce
- giovedì ore 17:00 lettura ad alta voce e merenda
- venerdì ore 18:00 laboratorio "diritti del lettore"

Come rinunciare a tante ore piacevoli, gratuite e per niente noiose?

Immagini del giardino della Biblioteca Comunale



martedì 14 luglio 2015

VI PRENDIAMO PER LA GOLA...

 Dal  momento che la lettura ad alta voce in biblioteca non raccoglie troppe adesioni, non tante quante vorrebbero le volontarie almeno, si è pensato di organizzare un qualcosa in più e di offrire ai giovani uditori, oltre alla splendida voce di un'attrice amatoriale, anche una piccola merenda all'aperto. La biblioteca comunale è dotata, infatti, di un ombroso e accogliente giardino esterno, con tanto di panchine e tavolini, che accoglieranno ben volentieri affamati lettori in cerca di magiche avventure della fantasia.
 Le volontarie metteranno a disposizione dei bambini qualche dolce e salata delizia, magari fatta in casa. Cosa chiedere di più?
 Tutto questo per giovedì pomeriggio a partire dalle 17, mentre per venerdì è previsto alle 18 il secondo appuntamento alla scoperta dei diritti del lettore: si parlerà ancora del fondamentale diritto di non leggere.
 Perché la lettura è prima di tutto un piacere, non un'imposizione, provare per credere!

lunedì 13 luglio 2015

CAPRANICA, NOTTE DELLE NOTTI IMMAGINI

 Ancora una volta, per le foto, devo ringraziare Marco.
Sabato 11 luglio 2015, artisti di strada e spettacolo musicale, incantesimo per piccoli e grandi sognatori.












OH, HAPPY DAY!

 Sabato sera abbiamo partecipato ad una cena di beneficenza, inserita nel contesto della Notte delle Notti di Capranica. Non è stato un invito casuale, siamo ormai di casa con l'Associazione Juppiter, soprattutto con i ragazzi Special, semplici, genuini, spiritosi e tanto vanitosi!
 Si è mangiato all'aperto, in una piazzetta del centro storico, davanti ad un grande palco, su cui si sono alternati giovani cantanti, grande promesse canore e figli speciali, appunto. Inutile sottolineare le espressioni dei genitori, che cercavano tra i tanti il volto del proprio ragazzo, vestito di nero, grembiule, calzoni e camicia, pronti tutti per servire le vari pietanze insieme agli operatori. Queste stelle però si sono anche esibite in ben due canzoni corali, con tanto di coreografia, e in una sfilata di moda, con prodotti realizzati da loro nei laboratori pomeridiani, vanto del gruppo.
 Una bella serata, tra amici emozionati, che ci hanno regalato tante emozioni, veramente. Ogni tanto questo bagno di umiltà mi fa bene, fa bene al mio egocentrismo, alla mia ansia da prestazione socio-culturale e alla mia insoddisfazione; dopo apprezzo molto di più tutto quello che mi circonda e soprattutto i miei "piccoli affetti normali".




sabato 11 luglio 2015

BORGO DI BASSANO IN TEVERINA, NOTTURNO

 Siamo andati alla Notte delle Lanterne con l'idea di vedere uno spettacolo alla Rapunzel, invece le lanterne erano a terra, ad indicare il percorso tra i vicoli del centro storico. Buona musica, stand gastronomici, bancarelle e tanta gente in giro: chi conosce il Borgo sa quanto sia "faticoso" ma estremamente interessante e magico, soprattutto di notte. Abbiamo ascoltato il concerto della Banda, seduti in piazzetta, buono, con il grande entusiasmo del giovane Maestro: colonne sonore di film famosi e brani di cantanti italiani molto conosciuti. Per finire, pesca di solo un euro a biglietto che ci ha fruttato un grande orologio da parete con personaggi Disney e un casco da bambina per andare in bici, così anche i piccoli sono rimasti soddisfatti.


QUANDO LA BIBLIOTECA CHIAMA

 Oggi pomeriggio in biblioteca, un'ora di gioco e fantasia, con le ragazze del Servizio Civile, tanto pazienti quanto entusiaste.
 Tutto bene, l'incontro è filato liscio, un esperimento che si ripeterà venerdì prossimo: inventare una o più storie partendo dalle fotocopie delle copertine dei libri per arrivare al teatrino di legno e stoffa nell'area bimbi della nostra attrezzata Biblioteca Comunale. I bimbi si sono divertiti, hanno parlato di principesse che stendono i panni, rospi buoni e draghi, secondo il loro punto di vista, semplice e lineare.
 Non è comunque facile catturare l'attenzione, coinvolgere i piccoli diavoletti e spiegare i diritti di ogni lettore a loro che, magari, ancora non sanno leggere.
 Buona la prima, senz'altro noi ritorneremo, dobbiamo continuare con il siparietto e gli animaletti di legno!



giovedì 9 luglio 2015

ERRATA CORRIGE

Come mi ha fatto notare mio suocero - fine lettore di tutti i miei articoli - questa sera a cena, mi sono sposata una sola volta, non ho mai rinnegato o cambiato coniuge, quindi ho commesso un errore enorme scrivendo di suo figlio mio attuale marito. Non esistendo una cronologia matrimoniale, lo sposo è uno, certo, sicuro e basta.
 Mi scuso allora con i miei affezionati lettori e naturalmente con i genitori di Marco, con cui condivido da tredici anni gioie e dolori familiari.



HO UN PROGETTO IN MENTE

Si tratta di un piccolo progetto, piccolo ma ambizioso. Non che mi voglia arricchire o peggio diventare famosa, ma mi piacerebbe tanto organizzare.
 Tale idea frulla nella mia testolina da un po' di tempo, qualcosa di nebuloso che ho anche confidato alla mia amica di "allenamento" (in marcia la mente lavora molto meglio!).
 Poi l'altro giorno ho partecipato ad un evento "rivelatore" e così è scattata la famosa molla... Per valorizzare il territorio, accrescere l'indotto, incoraggiare gli esterni, far conoscere e amare il frutto delle nostre terre.
 Dovrei coinvolgere i miei amici artisti, quelli con cui ho una certa confidenza estetico-idealista, vorrei chiamare almeno un buon parlatore, di quelli che ti coinvolgono con la semplice modulazione della voce, magari una ragazza-attrice per diletto, qualcuno bravo in cucina non manca mai, chi sa intrecciare bene, e non solo relazioni, chi taglia e chi sfila.
 Tutto questo però sarà possibile, fattibile, abbordabile, se e solo se troverò il giusto mecenate, un posto adatto, un contesto fertile, fruibile e accogliente.
Ad maiora!


mercoledì 8 luglio 2015

QUALI AUGURI

 Oggi mia cugina compie 53 anni, è ancora molto giovane, ma senza più tanta voglia di vivere. In molti già le hanno telefonato per gli auguri, per sentire come sta; è una donna forte, ma ora dice che non ce la fa, ha bisogno di tanto sostegno, non solo dei parenti, ma anche di uno specialista, a cui confidare ansie, paure e angosce.
 Non le occorre nulla, nessun oggetto può alleviare il suo dolore, materialmente non l'attira niente: le basta mangiare qualcosa per campare, vestirsi per non rimanere nuda, con colori scuri, naturalmente. Non ha voglia di passare una serata con gli amici, non riesce ancora ad ascoltare la musica della banda cittadina senza tremare tutta e scuote la testa pensando alle feste estive in procinto di iniziare.
 Ama ancora suo marito, si fanno forza, alternandosi nella visita quotidiana nel luogo del riposo eterno.
 Le uniche parole che vorrebbe ascoltare non arriveranno mai e ripensa agli anni passati, quelli sì trascorsi in allegria, quando aveva tanti bisogni materiali, ma una famiglia completa con cui affrontare l'esistenza.

IL DIRITTO DI NON LEGGERE

 Forse non tutti sanno che nella nostra fornita biblioteca si susseguono numerose iniziative libere e gratuite, aperte a tutti gli amanti dei libri e non solo, come la lettura ad alta voce due volte a settimana (il martedì mattina e il giovedì pomeriggio) e che, fortuna sfacciata, vi operano ben due giovani e preparate signorine del Servizio Civile.
 Codeste donzelle con grande entusiasmo hanno preparato una serie di incontri pomeridiani per scoprire il piacere della lettura, partendo dai doveri del lettore redatti da Pennac: il primo importante appuntamento è per venerdì prossimo venturo (10 luglio) ore 18.
 Si gioca con le parole, si ragiona con le immagini, ci si confronta con la fantasia altrui e soprattutto ci si diverte in modo sano e istruttivo, senza impegno economico per circa un'ora.
  L'invito è aperto a tutti, in particolare ai bambini delle scuole, non lasciamoci sfuggire la ghiotta occasione di alimentare le giovani menti dei piccoli paesani.
Assolutamente da non perdere.


martedì 7 luglio 2015

CHIACCHIERE E PETTEGOLEZZI

 La piccola comunità del paese in questo è micidiale: si campa anche di chiacchiere e pettegolezzi e la stagione estiva aiuta la diffusione, il proliferare e la ramificazione.
 Sono cresciuta, in un'epoca senza telefono domestico, in un salotto casalingo artigianale in cui le signore di passaggio erano alla ricerca di novità, conferme o smentite: guai a non soddisfare, come dire, il loro bisogno di indiscrezioni estremo. E naturalmente a distanza di tanti anni non è cambiato nulla.
 Le chiacchiere montano, la diceria impera, il bisogno di indiscrezioni non fa dormire, l'importante è non alimentare questa realtà, lasciar passare la bufera nell'indifferenza e prima o poi tutto tacerà.
 Sono stata anch'io al centro di chiacchiere, mio malgrado, e non ho mai saputo rispondere per le rime e quindi difendermi in qualche modo, sempre per l'educazione ricevuta, il lavaggio del cervello dei miei genitori nel non controbattere in qualsiasi modo alle persone più grandi.
 Quando mi sono fidanzata, con il mio attuale marito, ero una giovane studentessa liceale, piena di nobili ideali e impegnativi progetti, ma di umili anche se oneste origini, tant'è che le malelingue paesane tagliavano e cucivano sulla nobiltà e il ricco rango familiare del giovanotto.
 Fino a quando una delle sorelle di mia madre non ha iniziato a rispondere a tono ad ognuna delle premurose comari.
 Altra situazione, più recente e più grave, perché riguardante la mia terza gravidanza: impensabile per molti mettere al mondo tanti figli. Solo che le battute e le frecciatine sono state logoranti, alcuni si sono arrogati la licenza di giudizio senza neanche conoscermi, potenza della comunità paesana appunto di poterti giudicare magari mentre si fa la fila in farmacia.
Capita.


lunedì 6 luglio 2015

TUSCANIA: COLORE E PROFUMO DI LAVANDA

 Pomeriggio familiare tranquillo, benché rovente. La scelta è caduta su una manifestazione che non conoscevamo e che ci faceva piacere scoprire, con tutti i sensi, e non siamo stati delusi.
 Centro storico di una splendida cittadina, veduta meravigliosa dal grande parco alla fine del percorso della lavanda: una volontaria della Croce Rossa ci ha truccato, un ragazzo da dietro una bancarella ci ha profumato, un'enorme fontana ci ha rinfrescato, due artiste di strada hanno deliziato i bambini presenti e tutti i commercianti ci hanno accolto con sorriso e belle maniere. E molto altro.
 Sembrava un grande bazar, bancarelle colorate e profumate, teli stesi a mo' di tende sulla testa, tutti i decori rigorosamente viola-lavanda. Bello.














venerdì 3 luglio 2015

CAFFEINA, AL CORSO: SORIANO C'E'

 Il centro storico di Viterbo, di solito tranquillo, con la grande manifestazione di questi giorni ha ripreso vita: c'è movimento, quasi fermento, non è solo colpa dei saldi che partiranno domani, ci sono stand e gazebo e al Sacrario  si frigge di tutto. Il pubblico si può prendere anche per la gola.
 Ho partecipato a due incontri, uno di seguito all'altro, organizzati nella signorile sala privata del Grande Caffè di via del Corso; ho partecipato perché si parlava del mio Paese, di due realtà presenti, nuove e accattivanti.
 Completamente diverso però il risultato finale: mentre la prima conferenza è stata orchestrata da due esperti spigliati e sicuri più un acuto lettore, che hanno loquacemente intrattenuto i presenti, la seconda ha visto sul palchetto tre giovani molto emozionati, che hanno velocemente concluso la loro presentazione, lasciando il campo a un video.
 Devo innanzitutto ringraziare tutti i conferenzieri e gli organizzatori, che mi hanno accolta e salutata cordialmente, vi assicuro che non capita molto spesso, anzi alcune volte mi si scansa.

 Poi vorrei sottolineare anche in questa occasione e con più forza che le persone che portano il nome del mio Paese agli onori della cultura sono, per la maggior parte, esterni, non autoctoni, che per scelta ben ponderata di lavoro o di altra natura hanno deciso di risiedere nel limitato contesto urbano, lavorarvi e investire forze e denaro. Solo per questo sono da ammirare e ringraziare.

 Si è parlato di pimpinella, porcacchia, Paese di Bengodi, tombe etrusche cadute quasi in rovina, ma anche di percorsi attrezzati, didattica, cinghiali e molto altro: tutto dal nostro piccolo Paese, c'è da esserne fieri!




GLI INGLESI CI OSSERVANO

 Ho avuto il piacere di conoscere un'affiatata coppia, inglese lei italiano lui, che dopo quarantacinque anni di matrimonio due figli e due nipoti all'estero, ha deciso di dimorare nel nostro Paese, terra natia di lui, in una casa di proprietà nel centro storico, comoda e arredata con gusto semplice.
 Questi signori hanno lavorato sodo per tutta la vita e oggi si possono godere una meritata pensione in sterline, che spendono senza troppe lamentele. Hanno stretto tante nuove amicizie qui, internazionali, e hanno ritrovato compagni di scuola e di gioco, alcuni emigrati da giovani loro stessi e poi ritornati.
 Il signore, che come si dice non ha peli sulla lingua, non perde occasione per farmi notare ciò che non va o va male nella nostra comunità, con occhio critico e distaccato e immancabilmente ha ragione, non ho potere di replica.

 L'osservazione più importante riguarda i bambini, che vengono coperti e tenuti al caldo per non prendere il raffreddore, subito asciugati all'uscita dalla piscina, dal lago o simili dalle mamme iperprotettive, che però poi omettono di allacciare le cinture o sistemarli nei seggiolini-auto appositi per la loro sicurezza su strada. Anzi peggio, i pargoli siedono nel sedile anteriore liberi o addirittura in piedi appoggiati al cruscotto o sporti dal finestrino.

 Non è facile avere delle indicazioni, non sono esposti orari di autobus o treni nella piazza centrale, occorre per forza arrivare in Comune o alla stazione, se si conosce la strada. Molti turisti non lo sanno e vagano da passante a passante con la speranza di un aiuto, che in inglese pochi offrono (colpa del francese scolastico ai miei tempi!). Questo mio amico si è messo a disposizione della popolazione tutta per un ufficio-informazioni e mi ha assicurato che un altro pensionato sarebbe disposto come lui, per la lingua tedesca addirittura. Stanno aspettando fiduciosi notizie dalle autorità.

 Altra pecca: ha da poco chiuso l'ultimo negozio di ottica, in paese non si può più aggiustare neanche la montatura degli occhiali, bisogna andare in uno dei centri vicini, piccoli, ma forniti senza recarsi per forza nel capoluogo.

Sabato, durante la manifestazione nel bel giardino, fresco, comodo e aperto gratuitamente, mi ha chiesto perché c'era poca partecipazione di pubblico, considerando anche il fine benefico della giornata.
Capita.


mercoledì 1 luglio 2015

AL MIO SEGNALE SCATENATE L'INFERNO, MAMME!

 E' successo proprio così... Appena una mamma ha sparso la notizia che sul registro elettronico dell'Istituto Comprensivo era stata immessa la sezione del primo anno di ogni grado scolastico, le altre (me compresa, naturalmente!) si sono scatenate con ogni mezzo tecnologico e non per conoscere tutti i dettagli possibili.
 Social network, telefono tradizionale, cellulare, piccione viaggiatore, messaggio in bottiglia, ogni mezzo è stato lecito per sapere la classe di appartenenza...
 Non so se sia stata una scelta di ordine pubblico, dati privati o scambio involontario, ma ogni genitore poteva controllare tramite password privata solo la situazione del proprio pargolo...
 Impensabile, inconcepibile, da svelare... Tutte a chiedersi la lettera dell'alfabeto altrui, l'insegnante, le coordinate geografiche e quant'altro... Azione di spionaggio vera e propria che naturalmente in termine di un'ora ha risolto l'arcano, senza lasciare grandi lacune. Le più sfortunate, per problemi tecnico-temporali, hanno risolto nell'arco della giornata e a tarda serata ci sono stati gli ultimi scambi di informazioni sui vari gruppi, già debitamente costituiti.

 Le mamme non si fermano!