sabato 31 ottobre 2015

PRONTI? VIA!

 Si ricomincia, anche in parrocchia. Dopo una lunga pausa, è ripreso questa settimana il catechismo per la mia parrocchia e sono previsti grossi, rivoluzionari cambiamenti per i sacramenti, i catechisti, gli animatori, il modo stesso di portare avanti il discorso...
 Ognuno naturalmente è libero di scegliere l'opzione che più aggrada, pensare, comportarsi come vuole, come è nella sua natura, come crede sia giusto educare i figli, se e quale credo professare, e la Chiesa annuncia delle modifiche.
 Una delle differenze più evidenti, rispetto al passato, è la costituzione di una nuova famiglia: ai miei tempi - e non sono tanto vecchia - era impensabile convivere con un ragazzo, senza il Sacro Vincolo, quasi un oltraggio divino far nascere i figli fuori dal matrimonio. Oggi non è più così scandaloso, anzi è la prassi, ormai fa notizia la celebrazione in chiesa, un avvenimento tanto raro, un passo così impegnativo sembra fuori luogo, obsoleto: si prova la convivenza e poi si vedrà...
 Invece per i piccoli, anche nel nostro Paese entrano le nuove "regole", si posticipa la Prima Comunione e si dilata la preparazione per la Confermazione, portata in anni più seri, ragionevoli, per ragazzi consapevoli e di Buona Volontà.
 Il discorso teorico è molto giusto, sta ora alle famiglie seguire i bambini, alla comunità parrocchiale accoglierli in chiesa e agli operatori coinvolgerli il più possibile per evitare la dispersione: riusciremo a non perdere la voglia di stare insieme, affrontare Grandi Quesiti, parlare di Bene e Male, spiegare il Peccato e convincerli del Perdono?
 Cercherò con il massimo sforzo di portare avanti l'impegno preso due anni fa, ho la fortuna di avere una collega esperta educatrice in pensione, giovane mamma e nonna: abbiamo tutte le carte in regola in teoria, che la pratica sia con noi!

Raffaello Sanzio. Disputa del Sacramento. 1509-10. Affresco. Roma, Vaticano. Stanza della Segnatura




LA DAI TROPPO FACILMENTE, TU!

 Conversazione seria tra persone adulte, all'esterno della scuola, mentre all'uscita si aspettavano i pargoli, giuro è tutto vero!
 La mia amica e coetanea mi fa notare che la concedo troppo facilmente, che non sto attenta, sono troppo leggera e disponibile nei confronti degli altri, senza un briciolo di sospetto o dubbio, che di questi tempi non è mai poco.
 Mai fidarsi delle persone, che si approcciano con modi subdoli, magari falsi e costruiti, se non si conoscono o lasciano trapelare poche notizie, è meglio non darla, non lasciarsi convincere: va bene la gentilezza, la cortesia, la socievolezza, ma è giusto fermarsi e ragionare...
 Mai accettare la richiesta di amicizia sui social network di sconosciuti, specie se nel loro profilo non risultano foto personali o se quelle esistenti sono troppo misteriose: non avranno vita facile!
 Non voglio credere alla cattiveria delle persone, che magari cerchino un secondo fine o questioni del genere, mi fido, non ho una vita tanto interessante di cui essere gelosa; se poi si riveleranno insidiose, toglierò con un semplice click le credenziali.
 Ecco dove sta la differenza con la vita reale: per cancellare un'amicizia inopportuna, basta un semplice movimento dell'indice!

Artemisia Gentileschi,  Santa Maria Maddalena Galleria Palatina Palazzo Pitti, Firenze



venerdì 30 ottobre 2015

CHI LI CERCA?

 Troppi, improvvisi, un fulmine a ciel sereno in estate, stagione in cui non si erano mai visti, mai considerati. Anche in passato, nel remoto mio passato studentesco, li ho accolti, contro ogni volere di mia madre, era quasi inevitabile, non ne potevi trovare scampo, appuntamento invernale fisso.
 Quando li abbiamo visti in casa nostra, non volevo crederci, stentavo a farmene una ragione: da dove venivano, chi li aveva portati, con quale coraggio si presentavano sfrontati, tenaci, sicuri di sé e resistenti, resistentissimi?
 Sempre a proprio agio loro, sempre comodi: per noi riunioni su riunioni, la sera momento di riflessione fisso, imprescindibile, tanto sospirato quanto difficoltoso, prima del bacio della "buona notte".
 E poi la vergogna, come se fosse una colpa, invece non è così, ti si attaccano e non se ne vogliono più andare: però alla fine dopo tanti colpi, ce ne siamo liberati, ce li siamo finalmente tolti dalla testa!
 E da scuola è arrivato di nuovo un avviso, un allarme, non se ne può più.
La pediatra dice che ormai si sono evoluti e resistono anche ai trattamenti più forti, invece la parrucchiera mi ha consigliato per la prossima emergenza un trattamento farmaceutico al petrolio, maledetti pidocchi!
BARTOLOMÉ ESTEBAN MURILLO
Bambino che si spulcia, 1645-1650, Parigi, Louvre


A MODO SUO

 A grandi falcate siamo quasi giunti al 1 novembre, sono quasi sei mesi che Roberto non dorme più nel suo letto, non suona il suo trombone, non studia per gli esami dell'università: la madre impazzisce al silenzio della solitudine, al vuoto che ha lasciato la giovane vita finita contro il tronco di un albero.
 "Vado da Roberto", dice: ogni giorno al cimitero, lei e il marito sentono il dovere di una visita, una preghiera, una parola sospirata davanti alla lapide con la foto di quel volto bellissimo, fresco, sornione, avido di vita e conoscenza, come sanno tutti i giovani di oggi.
 Quando vado a trovarla a casa, il più frequente possibile, piango, mi commuovo, è come una catarsi, lei si sfoga, io anche, lei parla, io ascolto e rispondo sempre: ha tutte le ragioni del mondo, è arrabbiata con il mondo e non posso non dargli ragione.
 Nella nostra diocesi esiste un gruppo di ascolto, di cui ignoravo l'esistenza, radunato dal vescovo, di genitori che hanno perso un figlio, sono stati privati dell'amore più grande: si celebra la messa, si parla, si ascolta, si testimonia del passare del tempo che cura, ma non cancella le cicatrici del dolore. Mia cugina ne fa parte, ha bisogno di quello sfogo: consolazione.

 Madonna Sistina è un dipinto a olio su tela (265x196 cm) di Raffaello, databile al 1513-1514 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Dresda, Germania.

mercoledì 28 ottobre 2015

E SE MI CANDIDASSI?

 La campagna elettorale per le amministrative di maggio 2016 è già praticamente iniziata: si distribuiscono volantini, si attaccano manifesti, si marcia, ci si interroga in tutte le sedi proprie e improprie.
 L'altro giorno dalla parrucchiera mi è stato svelato il nome di un altro papabile, incredibile la vita politica del paesello, "è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita...". Senza alcuna remora, si scende in campo, nuovi e meno nuovi, con programmi che puzzano di naftalina, movimenti siderali, punti cardinali, ma almeno per il momento niente di speciale.
 Ecco allora che scatta la mia intuizione: le donne lo sanno fare meglio, si sa; gestiscono casa, famiglia, stipendi, scuola, riunioni, assistenza ai genitori anziani e/o malati, riescono a compiere contemporaneamente più azioni e spesso anche in luoghi diversi - chi ha figli piccoli e dispettosi riesce a vedere anche attraverso le pareti, per non parlare dell'udito allenato agli ultrasuoni della marachella silenziosa...
 Che non si possa amministrare, delegare, differenziare, inaugurare, informare, interrogare, presiedere, spiegare, twittare e/o chattare - perdonatemi i neologismi, ma in questo caso sono efficaci e appropriati? Che sia così difficile incontrare la cittadinanza, capirne le esigenze, migliorare il rapporto istituzioni-popolo?
 Perché non provare, perché rinunciare alla corsa, magari è la volta buona che arrivi prima...

Carlo nella battaglia di Mühlberg (Ritratto di Carlo V a cavallo, Tiziano, 1548)



"QUANDO MI SENTO CHIAMARE MAESTRA...

...Mi si allarga il petto!"
 Così ha risposto oggi la mia insegnante delle elementari, quando l'ho salutata porgendole le condoglianze in chiesa per la morte del marito. La maestra è sempre la maestra, almeno per me che ne avevo una prevalente, tuttofare, speciale e sempre sorridente!
 Ormai è una vecchietta, piccola e lenta nei movimenti, ma da giovane era una forza della natura, il cuore del carnevale, la colonna sonora delle gite parrocchiali - in occasione di una, addirittura, è salita sull'autobus e ha iniziato a distribuire fotocopie con i testi delle canzoni. Geografia noi la studiavamo anche così, attraverso le canzoni dialettali più significative e naturalmente lei le conosceva tutte.
 Non riesco a chiamarla per nome né tanto meno "signora" o con altro appellativo, è la maestra: ho tanti ricordi legati ai nostri cinque anni di studio, quando ci ha presi per mano ancor piccoli e intimoriti, fino a quando ce ne siamo andati tutti ormai più alti delle sue spalle.
 A lei che era forte in matematica - inculcatacela con ogni metodo valido -  ho fatto quasi un torto scegliendo il classico; non dimenticherò mai la fatica e le lacrime del primo giorno di scuola quando ci assegnò per casa di imparare a memoria le letterine del nostro nome: mi fermavo alle due esse e non andavo più avanti, mondo crudele...
 E quando chiamava qualcuno poco studioso a correggere i compiti, era solita dire: "Ahi, che passione, avercelo di ciccia e baciarlo di cartone!", la spiegazione di questa frase non mi hai convinta del tutto...
 Magnifica la maestra Maria Teresa!

Scuola di Atene, un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1511 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro "Stanze Vaticane". Particolare di Euclide con i tratti del Bramante, che disegna a terra.


martedì 27 ottobre 2015

QUALCOSA NON VA...

 Lo vedo distante, gelido, quasi soffocato, non parla, scontroso; fino a poco tempo fa non era così, erano mesi che non si verificava una situazione del genere.
 Invece è capitato di nuovo: ammutolito, sempre di spalle, in cerca di altro calore, altro conforto, situazione insostenibile, eppure in questi giorni mi sembrava migliorato. Illusa io, che non lo capisco, non condivido le sue azioni, non ho bisogno come lui di altro, sto bene così: cosa faremo allora quando scenderà il gelo?
 Non voglio esagerare, chiedere aiuto, frapporre tra di noi quelli, che fino ad oggi sono stati in disparte, dimenticati e superflui. Ora sembra che tutte siano indispensabili e quando scende il buio le richieste diventano pressanti, insopportabili...
 Impossibile evitarlo, non lo voglio più sentire eppure è giunta l'ora di togliere il piumone dall'involucro e adagiarlo sul letto: non bastano le solite coperte più o meno pesanti, mio marito soffre terribilmente il freddo della notte e non ha più intenzione di aspettare!




lunedì 26 ottobre 2015

SEMPRE IN GIRO NOI...

 Per il prossimo fine settimana, oltre alla tradizionale visita ai defunti, vi propongo un giro molto interessante e vario nella nostra provincia, dai caldi colori magici dell'autunno. Peccato che le strade non siano all'altezza degli edifici da raggiungere, buche e dissesti ovunque, corsie strette o ridotte, arterie di seconda mano poco frequentate anche dagli operatori addetti all'asfalto.
 Ci consoliamo guardando il panorama boschivo, cinquanta sfumature di rosso-arancio-oro, il grigio peperino e l'arancione tufo, non sono cromie comuni, ma spesso neanche noi residenti ce ne accorgiamo, alla ricerca delle gradazioni dell'acqua trasparente esotica.
 Questo il programma che ho pensato, spero di poterlo attuare fino in fondo, chiedo in anticipo venia se per problemi tecnico-familiari qualcosa sfuggirà: sabato una visita guidata alla scoperta di Massimo Centaro a Ronciglione, spero sotto la guida del curatore Gianfranco Pani e domenica a Vallerano per il mercatino delle antiche botteghe farnesiane presso il Santuario della Madonna del Ruscello.
 Alla scoperta delle meraviglie storico-artistiche della Tuscia - e non lo dico tanto per dire.


http://www.palazzodellemaestranze.it/rubrica/60-visioni-2.html










domenica 25 ottobre 2015

DA CARBOGNANO A BOLSENA, ALLA SCOPERTA DEI FARNESE

 Calda domenica autunnale, ideale per una gita impegnativa, in termini di chilometri: fine settimana dedicato alle dimore storiche dei Farnese e noi partiamo in direzione di castelli mai visitati, mattinata a Carbognano, pomeriggio a Bolsena.
 Il castello di Carbognano è una costruzione inglobata nel centro storico, a ridosso del duomo, ci si arriva anche in macchina purtroppo, tanto che troviamo la piazzetta antistante selvaggiamente invasa: nessun accesso per i disabili, almeno dove siamo passati noi e poche indicazioni turistiche. Il "guardiano" ci svela che gli attuali proprietari non hanno avuto tempo di pulire e rendere più accogliente il tutto, ma resta comunque il fascino della storia e dell'iconografia farnesiana in tre camere. Ho trovato e salutato la dottoressa Elisabetta Gnignera (e mi ha anche riconosciuta!), impegnata in una campagna fotografica e nel reperimento di più informazioni possibili su Giulia Farnese, per cominciare uno studio sul suo abbigliamento, volitive le donne! Anche se il palazzo privato in sé non è ben tenuto, ne usciamo comunque soddisfatti per aver ammirato affreschi originali e mobilio di fine Ottocento.
 Breve visita al Duomo e poi quasi per caso siamo capitati alla Chiesa di S. Maria della Concezione, un vero gioiello del Quattrocento in piena fase di restauro-recupero, che sicuramente torneremo a visitare a fine lavori.
 Abbiamo mangiato in piedi per strada, seduti sugli scalini, contenti loro, in continuazione, perché è tutto più buono e appetitoso in giro.
 Piccola disavventura al Palazzo del Drago, che abbiamo scoperto il loco si visitava solo su prenotazione via e-mail: in tanti siamo rimasti fuori e fortunatamente ci hanno accolto e accontentato aspettando "solo" due ore, in giro per il centro. Ne è valsa comunque la pena, perché questa dimora accoglie quadri, arazzi, affreschi in ogni stanza, un giardino pensile vista lago: un vero tesoro, oggi con ingresso gratuito, ma visitabile comunque per il resto dell'anno, solo telefonando con qualche giorno di anticipo. Naturalmente all'interno del palazzo è vietato scattare foto.

http://www.canino.info/inserti/monografie/i_farnese/carbognano/camera_dei_misteri/camera_dei_misteri.htm


Castello Farnese, Carbognano, interno






Carbognano, ristorantino tipico sulla piazzetta del Duomo



Carbognano, interno della chiesa di S. Maria della Concezione, i restauri hanno interessato la parete di sinistra, manca tutta quella di destra e l'abside





Bolsena, centro storico

EVOLUZIONE DELLA SPECIE, MULIER SAPIENS SAPIENS

 Ovvero donna che si crede interessante e divertente e scrive tutto quello che le passa per la testa, poi in un momento di rinsavimento ci ripensa, le nascono mille dubbi e paure di non essere presa sul serio, di essere snobbata nel salotto buono della cultura.
 Scrivere è una passione che ho sempre avuto, mi piacerebbe tanto farla diventare anche un mestiere - e fino a qui tutto semplice - ho lo strumento tecnico-tecnologico adatto, ho qualche piccola capacità intuitiva da sfruttare, tematiche non ne mancano, se traggo dal quotidiano quello di cui scrivo con tanta passione.
 Però ultimamente non ho affrontato temi caldi, scottanti, attuali, seri e seriosi, impegnativi, da meritare una speciale menzione o una chiamata da conferenziere.
 Che fare, continuare dritta per la mia strada tortuosa, complicata, ma genuina, aperta e spontanea o scrivere e commentare solo di arte e cultura barbose, ma che mi permetterebbero di parlare in pubblico, se e quando sarò ritenuta idonea, pronta, capace e soprattutto meritevole di tanto onore?


L'Uomo vitruviano è un disegno a penna e inchiostro su carta (34x24 cm) di Leonardo da Vinci, conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia.


sabato 24 ottobre 2015

LA FEBBRE DEL SABATO SERA

 Eccomi in tenuta comoda comoda, tutona e felpona, ad affrontare un altro duro sabato sera casalingo: i pargoli impegnati nella visione di un film da bollino verde, mio marito alla sua postazione del computer ed io in pausa-stiro-panni-piega, che scrivo queste poche righe di confessione notturna.
 Da fidanzati è tutto diverso, frenetico, divertente, complice e intimo, poi il primo periodo del matrimonio ancora di rodaggio, tutti che ti invitano, ti coccolano, ti chiamano.
 I "dolori" cominciano all'arrivo della prole, almeno per me, è stato così: la vita cambia, cambiano i ritmi, dormi occasionalmente e quando decide il pargolo allattato al seno a richiesta. I miei amici di allora, che sembravano irrinunciabili, pian piano si sono allontanati, perché non potevamo né volevamo più seguirli, come loro non volevano né potevano fermarsi alle nostre richieste. Avevamo anche deciso si acquistare casa, con un mutuo impegnativo.
 Ho pianto lacrime amare tante volte, per i fine settimana era uno strazio lo stare a casa da soli...
 Poi di nuovo altri cambiamenti, altre cerchie, impegni, feste, come la muta della pelle del serpente e la rinascita: la famiglia è cresciuta anagraficamente, siamo indipendenti, possiamo girare senza intoppi, qualche volta invitiamo noi, oppure ci concediamo la serata in pizzeria, una dolce famiglia di amici speciali ci ha adottato e spesso stiamo insieme, non così tanto da logorare il nostro rapporto, ma quanto basta per un forte legame di confidenze.

 Quei vecchi amici quasi non ci salutano più e ancora devo ascoltare da loro una logica spiegazione; sono arrivata ad una sola conclusione: peccato abbia sprecato tempo e lacrime con tali persone, ora mi rendo conto di non aver perso granché, invece loro...

L’anfora a figure nere di Exechias conservata ai Musei Vaticani risale al 540-530 a.C. ed è stata rinvenuta in una tomba etrusca a Vulci. Sulla superficie sono raffigurati Achille e Aiace che, in una pausa dal combattimento sotto le mura di Troia, giocano a dadi.



MA CHE SCHERZI SON QUESTI...

 Tanto per precisare, il sole è tramontato da un pezzo, ho attivato la lavatrice ben tre volte durante l'intera giornata, eppure il livello dei panni sporchi non accenna a diminuire: continuiamo a gettarceli, poi il cambio biancheria dei lettini, la tovaglia, gli accappatoi...
 Un saluto speciale ai  miei suoceri, ieri pomeriggio praticamente sconvolti dal mio articolo: il nonno ha dato in escandescenza, pensando di essere stato surclassato dal web nella diffusione di una certa notizia; tutto sotto controllo e il bello è che Marco afferma di essere all'oscuro delle mie pazzie letterarie, frutto del mio troppo tempo libero - dice lui!
 Mia madre ha continuato tranquilla il lavoro da baby sitter, tanto lei tecnologicamente aggiornata non è, ma ho provveduto ugualmente a raccontarle lo scherzo, preoccupata che qualcuna la fermasse per chiederle spiegazioni - sarebbe stramazzata a terra!
 Un sentito ringraziamento a chi è stato al gioco, a chi interagisce sempre con me, mi fa tanto piacere leggere i vostri commenti: se riesco a farvi interessare alle mie stupidaggini, posso dire di essere riuscita nel mio scopo.
 Vorrei precisare che più di ottanta persone hanno letto il post, incredibile, vi adoro tutti, e comunque state attenti, prima o poi ci riproverò...a farvi qualche altro scherzo scritto!


venerdì 23 ottobre 2015

COME SIA POTUTO ACCADERE, DIRLO NON SO...

 Eppure è successo di nuovo, mi spiace, ora chi lo svela a mia madre, già tanto sconvolta lei? Ogni volta che varca la soglia di casa mia, controlla e scuote la testa, mi rimprovera.
 Sono io la causa, certo, è tutta colpa mia, è sempre colpa delle donne, gli uomini non ne vogliono mai sapere, non penso che mio marito sia peggiore di altri, come tutti cerca solo il risultato finale, in camera da letto.
 I miei figli sono troppo piccoli, per capire, per aiutare, tutto ricade su di me, eppure avevo contato i giorni, diviso, pianificato tutto. Ho sbagliato, ho trascurato qualche dettaglio, qualche dettaglio importante evidentemente.
 Fortuna che splende un meraviglioso sole, non mi sento perduta, ce la posso fare, anche questa volta... Il cesto dei panni sporchi trabocca, il bagno è invaso, la lavatrice è assediata, ma a fine giornata tutto tornerà alla normalità!

Decorazione della Cappella di Eleonora da Toledo riquadro del Passaggio del Mar Rosso. Palazzo Vecchio, Firenze


giovedì 22 ottobre 2015

AD OGNUNO LE SUE FISSE...

 Tanto per prendersi poco sul serio, per ridere un po', dal momento che la vita ci riserva troppo spesso cattive sorprese; metto nero su bianco, svelo alcuni segreti, provate anche voi a liberarvi di qualche "peso", non sia mai che alla fine questo blog serva a qualcuno e/o a qualcosa!

 La fissa delle fisse? La polvere a casa mia, sui mobili, non mi piace, è sintomo di trascuratezza e indolenza: la brava massaia previene e non fa posare controluce la sua nemica. Spruzzo, calzino vecchio e bucato infilato a destra e via a infilarsi là dove solo la polvere arriva - ed io con la scaletta.
 In casa trascino sotto al piede sempre qualche straccio, in modo che oltre a riporre vestiti e ordinare, spolvero i pavimenti, là dove cadono capelli e pelucchi. Ultima azione tutte le sere prima di andare a ninne: lavare in terra, dopo aver alzato le sedie sui tavoli, che piacere di ordine e pulito!

Quella economica: il quaderno della spesa sia extra che giornaliera, aggiornato, incolonnato, conservato negli anni con le fatture, i pagamenti, le ricevute, tutto sotto controllo per un continuo confronto dell'andamento delle uscite. E poi il risparmio, per ogni eventualità, per i momenti tristi e scarsi, che purtroppo capitano.

Fissa fisica: la bilancia naturalmente, sono sempre a dieta, a parole, poi nei fatti ho già spiegato altrove...E' una lotta quotidiana impari, la mia fame contro i suoi numeri, i deliziosi manicaretti contro la massa corporea, l'esercizio fisico contro i chilogrammi in eccesso.

La più importante e inculcata: la scuola, l'impegno scolastico, un dovere a cui niente e nessuno può sottrarci; è bello imparare, stare con gli amichetti, confrontarsi, stringere amicizie che dureranno per la vita, spero, forse...

 La fissa del cuore: l'affetto di parenti e amici, tutti importanti, stretti in un abbraccio, da sentire, da coccolare, da non trascurare, da aggiornare, da confortare e viceversa, certo.

La più brutta, la solitudine, il non essere considerata importante, da scansare e mettere da parte, quella a cui rivelare per ultima le novità, non mi piace per niente, proprio no!


Galilei mostra il funzionamento del primo telescopio rifrattore della storia, al cospetto del Senato veneziano, accadde il 25 agosto 1609.



TRASMETTERE UNA PASSIONE

 Riunione nelle classi prime della scuola primaria - prima elementare, cioè - la maestra ci illustra progetti e idee letterarie per l'anno scolastico dei nostri pargoli, ottime, non vedo l'ora!
 Ci esorta a leggere insieme ai figli, anche per pochi minuti al giorno: la passione per la lettura si trasmette, si inculca o comunque aiuta ad instaurare uno stretto legame emotivo tra adulto e bambino, empatia, emozioni che si sciolgono in parole, arricchimento del vocabolario, comprensione e produzione di testi veloci, assicurati.
 Ne sono straconvinta: sono una delle due voci (Luisa è molto più brava di me, provare per credere il giovedì pomeriggio) della lettura ad alta voce in biblioteca, metto a disposizione volentieri le corde vocali perché penso che chi legge, ragiona da solo, non si lascia abbindolare, non cade in trappole menzognere, armati di sapienza e saggezza nessuno ci potrà fregare.

Però...
 Non ricordo che i miei genitori abbiano mai preso in mano un libro per l'infanzia - a casa mia neanche c'erano - e me lo abbiano letto; ricordo benissimo invece il pomeriggio in cui andai in biblioteca, avevo sette/otto anni, con mia cugina Elena, di due anni più grande di me, per la prima volta e mi iscrissi, grazie a lei, da sola, senza adulti. Ricordo bene anche il primo libro tutto mio, "Il giro del mondo in ottanta giorni" regalatomi di seconda mano dall'anziana vicina di casa, ancora lo tengo con affezione.
 Ecco allora la mia ferma convinzione: come in ogni campo del sapere, il desiderio-piacere di imparare si trasmette, noi genitori abbiamo l'obbligo di fornire ai figli tutti gli strumenti necessari per apprendere, ma base fondamentale resta l'indole, la natura dell'individuo, la predisposizione particolare, per la matematica, per le scienze, per lo scrivere, per il disegno, etc etc e quella certo non si costruisce fittizia, o ce l'hai o non ce l'hai, o ne sei provvisto o ciccia!


IL GIURAMENTO DEGLI ORAZI, J.L. DAVID, 1784




martedì 20 ottobre 2015

IL CAVALLO VINCENTE SI VEDE ALLA FINE DELLA CORSA...

 La scuola è iniziata da poco più di un mese, i miei pargoli sono "grandi", studiano tutti ormai alla scuola dell'obbligo, che reputo un piacere, oltre che un meraviglioso diritto da onorare con tutto l'impegno possibile, poi i risultati.
 Sono stata sempre un po' secchiona, però ho preso anche bruttissimi voti, sempre recuperati, non ho mai fatto capricci per partecipare alla lezioni, mai marinato o detto in dialetto - concedetemelo - "non ho mai fatto sega", mai messo la firma falsa dei genitori... Nessuna trasgressione, noiosa io.
 Ho fatto sempre parte della classe scrausa del corso,  quella meno prestigiosa, meno blasonata, meno nobile e ricca: con me figli di operai, contadini, negozianti, gente onesta, lavoratrice, ma ahimè "poco visibile e conosciuta", e non è stata una coincidenza, lo affermo con cognizione di causa.
 Ho avuto però la grandissima fortuna di conoscere delle splendide insegnanti preparate e innamorate del proprio lavoro, inteso come una missione, dalle maestre dell'asilo fino alle professoresse liceali, tutte nel mio cuore, anche quelle più terribili e malefiche, comunque ottime docenti, e naturalmente distinti professori, alcuni rivisti dopo anni con grande piacere.
 Tanti dei miei compagni di classe, e lo scrivo con grande orgoglio, sono affermati professionisti, insegnanti anche ad alti livelli, imprenditori, impiegati amministrativi, scrivono libri, curano gli acciacchi dei malati, preparano dolci prelibati, insomma grandi persone, che alla partenza erano state "scartate", perché figli del quarto stato; il peggior sbaglio giudicare un bambino dalla casata.



lunedì 19 ottobre 2015

PENSIAMO AL PROSSIMO FINE SETTIMANA

 E' solo lunedì sera e già stiamo pianificando le prossime uscite familiari per sabato e domenica, senza conoscere ancora le previsioni meteo, che ormai condizionano la vita quotidiana di ognuno di noi.
 Ho già ricevuto diversi inviti telematici e il più grande dei pargoli è stato invitato a due diversi compleanni, più lezione di musica e dunque sta a buon punto; lavoro a parte, stiamo pensando a girare la provincia in lungo e in largo per un appuntamento veramente imperdibile: l'apertura straordinaria delle dimore storiche della famiglia Farnese.
 Ce n'è per tutti i gusti, probabilmente Bolsena, Carbognano e Vasanello, appetibili, facili da raggiungere e i primi due per noi totalmente sconosciuti, mentre abbiamo visitato il castello di Vasanello in una delle Giornate del Fai di Primavera di tanti anni fa, quindi una puntatina ci starebbe proprio bene.
 Il problema non sussiste neanche per pranzo, perché ci arrangeremmo con panini e biscotti, considerato che siamo tanti e sempre affamati, non riusciamo ogni volta ad andare al ristorante, dove trovi il prezzo fisso - che ti passano come superofferta - ad almeno diciotto euro a persona e poi si scocciano se entrando in cinque ordini per quattro o chiedi qualche piccola variazione.
 Se poi faremo tappa dai nonni, staremo proprio comodi comodi, caldi caldi.


Palazzo del Drago, Bolsena

Castello Farnese, Carbognano

VI PROPONGO UN "GIOCO" CULTURAL-LETTERARIO

 Ai primi di dicembre p.v. la scrittrice Dacia Maraini sarà ospite di un Festival a Ronciglione, non ci posso credere, un sogno che si avvera, riuscire a conoscerla di persona! Una delle mie preferite, insieme a Margaret Mazzantini, Isabelle Alliende e tante altre: le donne hanno qualcosa in più quando trattano del mondo femminile, non c'è storia, mi spiace per gli uomini, ma questa è pura verità e certo non lo affermo solo perché appartengo al gentil sesso...
 Dunque, questa la mia proposta: siccome non voglio arrivare impreparata a questo importante appuntamento - non sia mai che a Ronciglione abbiano bisogno di una intervistatrice per la Mariani - ho rispolverato i romanzi che ho nella mia libreria, che porterò per farmeli firmare, li leggerò di filato a partire da questa sera, quando raggiungerò il meritato riposo e silenzio domestico, insieme agli altri che mi presteranno magari i miei suoceri, anche loro forti lettori, o prenderò nella fornita biblioteca del mio Paese.
 Vi propongo, uomini e donne, di scambiarci idee e opinioni sulla Maraini o altri autori, viventi o passati a miglior vita, che comunque meritino il nostro interesse e tutto il nostro tempo libero culturale.
 Grazie, in anticipo, a chi parteciperà a questo impegno e mi aiuterà ad arrivare preparata all'incontro.



Antonello da Messina, San Girolamo nello studio.


domenica 18 ottobre 2015

PROVATO PER VOI

 Dura e difficile la vita della blogger, quando deve andare e provare appuntamenti ed eventi: non solo conferenze-fiume però, anche pomeriggi golosi, cioccolatosi, fondenti...
 Domenica tutti a Caprarola, Scuderie di Palazzo Farnese: occasione gratuita da non perdere, secondo fine settimana per prelibatezze dolci, salate, sfiziose della terra di Tuscia; all'esterno bancarelle di tutti i tipi, assaggi al cucchiaino anche del pesce del Lago di Bolsena, insaccati vari, bruschette e a pagamento cibi dietetici quali pizzette fritte, ciambelle e panini con la porchetta...
 All'interno cioccolato in tutte le forme e consistenze, su due piani di tentazioni e, mentre i bimbi realizzavano biscottini, venivano truccati e omaggiati di palloncini dalle varie forme, mi sono fatta il giro dell'esposizione, sempre per dovere di cronaca. Ho visto e gustato un po', c'era anche il panettone fatto con olio di oliva al posto del burro, tutti prodotti di artigiani e aziende della nostra provincia. Grande confusione di assaggiatori, arzille nonne che inforcati gli occhiali scrivevano i segreti del cuoco per un'ottima crema da non far impazzire, tanti compratori caduti nella dolce trappola, come resistere?
 A mio marito la mostra non è piaciuta, perché poco scenografica e spettacolare: solo in un tavolo, ad esempio, gli studenti realizzavano quelle torte decorate che vanno tanto di moda ora; diciamo che era poco curata la parte estetica, si è data più importanza alla vendita diretta, prendendo il pubblico per la gola più che per gli occhi!
 Abbiamo poi fatto conoscere ai pargoli Palazzo Farnese, biglietto per adulti di cinque euro, bimbi gratis: molto interessante, da non perdere: pannelli esplicativi in tutte le stanze, in italiano e inglese, guardiani discreti, vigili, ma non invadenti, percorso visita segnalato.




Questa foto è presa dal profilo FB della manifestazione.




Questa immagine, invece, è uno scatto di mio marito dalla Loggia di Palazzo Farnese.



RIMEDI ANTISTRES

 Questo articolo non è adatto a chi è debole di palato, a chi si impressiona facilmente, a chi non prende la vita un po' per gioco un po' sul serio, a chi non soffre di certi disturbi, più comuni di quanto si creda... Buona lettura e se alla fine sorriderete, avrò raggiunto il mio ameno scopo, i prossimi pezzi saranno più seriosi ed impegnati, giuro, ma questo mi suggerisce la domenica mattina casalinga...

 Bere un bicchiere di acqua calda con eventuale aggiunta di un cucchiaio d'olio extravergine, al mattino appena alzati; fatto, nessun risultato evidente.
 Cappuccino del bar, più corposo e pesante, provato, nessun movimento sospetto.
 Integrale: pasta, pane e soprattutto biscotti, buoni, ma con la scusa che "non ingrassano" ne ho mangiati in quantità esagerata, "senza fargli dire pio!", come amorosamente sottolinea mio marito, oltre a non essere efficaci, intoppano, meglio dunque con aggiunta di abbondanti sorsate d'acqua, non frizzante, che la pancia poi lievita...
 Prugne fresche, morbide, strafatte oppure secche, meglio denocciolate. La sera prima di andare a dormire preparare un infuso con tre-cinque frutti conservati, bere il liquido ancora caldo - ottimo - consumare il malloppo del fondo invece è una vera e propria tortura, contento mio marito nel prendermi in giro, sempre lui...
 Kiwi molto maturi, altro rimedio naturale, buon risultato.
 Evitare il riso, la banana e le zucchine, meglio patate e carote lesse.
 Tanta attività fisica, bere molta acqua, almeno due litri al giorno, cercare di concentrarsi e meditare sempre alla solita ora del mattino e aspettare, qualcosa prima o poi succederà, sempre che tutta la famiglia sia uscita di casa, altrimenti è veramente dura.

C'è altro da aggiungere? Suggerimenti cercasi...


Paesaggio con farfalle - Salvador Dalì



sabato 17 ottobre 2015

TROPPA CARNE AL FUOCO...

 Sabato pomeriggio culturale, extra large, capita anche questo per la Sagra e, a mio modesto parere, non è cosa buona e giusta. Mi spiace scrivere così, sembra che il mio sia un accanimento, ma effettivamente qualcosa non ha funzionato e siamo rimasti fermi in chiesa per quasi due ore e mezzo ad ascoltare di tutto: alla fine ci siamo alzati dai banchi infreddoliti e indolenziti.
 Perché non si possono unire la presentazione di un libro con annesso discorso della casa editrice e una lezione "quasi universitaria" sullo stile di Lucrezia Borgia, con intermezzi di relatori con funzione di proemio-inquadramento storico-conclusione.

 Allora facciamo ordine: Dante che scrive della Tuscia è già un argomento corposo, aveva bisogno di più spazio, magari della lettura dei versi, un bel momento di scambio di vedute letterario-artistiche o un approfondimento delle fonti utilizzate dall'autore. Niente, anche di sotterfugio la firma della copia del libro comprata, per non interrompere la scaletta.
 L'intervento storico, lungo e particolareggiato non andava fatto, non è servito all'economia del contesto, anzi ha appesantito l'attesa.
 Ho molto apprezzato i dettagli, le immagini, i richiami interdisciplinari della moda rinascimentale: gioielli, acconciature, tessuti, colori, magari qualche citazione epistolare di troppo.

 Spero di avere altre occasioni più diluite per ascoltare questi specialisti così diversi, ma certo uniti dalla grande passione per lo studio e la conoscenza.




ESPRIMETE IL VOSTRO PARERE...SUL MIO LAVORO

 Ho avuto questa brillante idea, questa intuizione geniale, così rimuginando tra me e me, mentre consideravo le mie riflessioni scritte condivise con tutti voi, miei appassionati lettori. Quanti siete? Non so dirlo con precisione, spero molti, spero ogni giorno più numerosi.
 La mia specifica richiesta è questa: vi piace ciò che scrivo e condivido? Cosa vi interessa di più e cosa invece vi fa sbadigliare? Preferite gli articoli che trattano di attualità, quelli di arte o viaggi, quelli personali? Esprimete il vostro giudizio, il vostro parere per iscritto, senza tema di offendermi, di sbagliare o turbarmi, anzi, ne sarei veramente felice per capire su quale argomento insistere, cosa invece lasciare da parte o trattare meno, perché magari non sono efficace, divertente, spiritosa, accattivante.
 Riesco a catturare la vostra attenzione?
 Se non è il caso di continuare, lascio campo ad altri migliori, se non interessano i miei articoli, passo e chiudo, ma se credete che ne valga la pena, datemi un segnale voluminoso, ne ho bisogno, voi tutti miei lettori, certo, non vale un segno da chi mi contatta per ricordarmi i propri eventi e i propri appuntamenti, non è il cartellone pubblicitario di nessuno il mio blog.

Figura di questo articolo il Cristo Giudice della Cappella Sistina di Michelangelo, forse l'immagine più potente che mi appassioni, meravigliosa.


giovedì 15 ottobre 2015

QUEL CHE PIACE O QUEL CHE CONVIENE?

 Questa sera vi propongo un argomento molto interessante, per niente scontato e di difficile quadratura, riflettete bene prima di rispondere o di prendere la difesa netta di una delle due opzioni, perché non sempre la vita ci riserva ciò che pretendiamo o ciò che ci aspettiamo, anzi...

 Ho già affermato altrove che la scelta della scuola superiore da parte mia è stata libera: ho seguito le incoraggianti indicazioni dei prof e ne ho "pagato" le conseguenze in termini di lavoro; a parità di titolo le mie coetanee lavorano nel pubblico impiego, forse ho pure "sbagliato" la facoltà universitaria... Mi piace tanto però la mia vita, quando è ricca di appuntamenti, impegni, incontri, gente nuova, corsi di approfondimento, certo il piatto piange, niente di fisso a fine mese, più mi sforzo, più guadagno, ma sempre tante nuove opportunità.
 Una mia "amica" era innamoratissima di uno operaio non blasonato, poco luminoso per i suoi genitori, tanto da convincerla a lasciarlo per sposare un ricco impiegato, più vecchio e appassito, contenta lei...
 Abbandonare il paese natio per uno stipendio buono, carriera e notorietà o rimanere radicato accanto alla famiglia d'origine e agli amici, ma accontentarsi?
 Quelle ragazze che lavorano nell'impresa paterna con tanti danarosi  privilegi, spocchiose e smorfiosette, poi non perdono occasione di affermare che non vogliono restare sepolte in un paesotto gretto e arretrato, tanto lontano da moda e civiltà, loro che avrebbero fatto ben altri studi e non seguito le impronte del genitore...
Quanto i genitori possono influenzare le scelte dei figli, senza poi sentirselo rinfacciare per tutta la vita?

Immagine di questo articolo ERCOLE AL BIVIO: il giovane semidio che incontra due donne Piacere e Virtù, ciascuna gli enumera i vantaggi della scelta di vita nel tentativo di convincerlo a optare per la strada che ognuna personifica.



SORELLE DIVERSE

 Mia sorella è uscita di casa a poco più di vent'anni, se ne è andata per studio in Spagna, poi è rimasta per amore, ora la sua indipendenza e la sua forza le impediscono di fare ritorno a casa, nel piccolo paese in cui è nata e cresciuta. Abita da sola, si mantiene con un buon lavoro, non chiede nulla alla mamma, orgogliosa e testarda, è una donna di trentadue anni fiera ormai, che non rinuncerà facilmente ai suoi spazi, ai suoi passatempi e alle sue passioni.
 Afferma con convinzione di non sentire ancora un "bisogno di maternità", basta a se stessa, non soffre di solitudine, o meglio ha imparato a conviverci: le piacciono il silenzio e la riflessione.
 Mia madre deve sentirsi orgogliosa per come è riuscita ad educare la piccola di casa, che sa che può sempre contare su di noi, anche se stiamo lontane, anche se può solo raccontarci la sua vita, senza che ne facciamo parte, nel suo quotidiano è sola e combattiva.
  Mia sorella ha raggiunto un perfetto equilibrio mentale, sta in pace con il mondo e con gli altri, ribelle, autonoma e testarda ha lasciato tutto per l'ignoto, è salita su una nave e ha scelto la sua vita.
Lo scorso fine settimana - di ponte lungo in Spagna - è andata a Barcellona, il prossimo sarà a Londra per il concerto degli U2: ed io cerco ancora di capire perché non mette su famiglia?!



TUTTI MI CERCANO...

 Martedì mattina piovoso, appuntamento al bar in piazza per un colloquio di lavoro, naturalmente ho ordinato un cappuccino caldo caldo. Una signorina americana cercava un'insegnante di italiano, ne ha parlato con le persone giuste: i miei amici inglesi e il gioco è fatto.
 Dunque cerco lavoro e non lo trovo, non lo cerco e mi capita di poter insegnare la nostra lingua madre ad un'americana, maestra di musica che vive tutta sola nel nostro paese!? Rimarrà in affitto qui per almeno un anno, conosce molto poco il nostro idioma, tanto quanto parlo inglese io...
 Ci capiremo? Ho un certo timore, forse questa volta fallirò, eppure è una sfida che mi affascina e poi è l'occasione giusta per coltivare la lingua straniera più usata al mondo.
 Altro incontro per il fine settimana, con persone non autoctone: andrà bene? Non so neanche di cosa parleremo, mi hanno contattata e chiesto un colloquio, che sia la svolta finalmente? Non credo proprio: solo a Cenerentola andò bene l'appuntamento al buio e certo non mi aspetterà il principe...Però mai dire mai, magari qualcuno si è accorto delle mie doti culinarie, pasticcere o sartoriali ed è disposto a offrirmi un'occupazione adeguata al livello creativo raggiunto.
 Allora via, si aprano le danze!


martedì 13 ottobre 2015

E RICICLIAMOLI...

  Articolo dai contenuti socio-assistenziali di fondamentale importanza per la buona riuscita del calcolo familiare - bilancio positivo.

C'era un tempo in cui parlare di riutilizzo di abiti usati, ma comunque buoni, era per me blasfemia se si trattava del mio principe, l'erede al trono, primo figlio e primo nipote, il continuatore del cognome, della casata, il più bello etc. etc. Assolutamente solo vestitini nuovi, di marca, disinfettati e lavati a mano...
 Poi, per fortuna, sono arrivati gli altri eredi e, per sfortuna, le sorti economiche familiari sono andate peggiorando, costringendoci a rivedere spese superflue e vanitose: è iniziato un giro organizzato e sistematico di indumenti: intimo, sportivo, casual, elegante, collezione autunno-inverno-primavera-estate, di tutto di più, senza esclusione di bottoni o chiusure, giochi o passeggini.
 Il primogenito certo ha poco da recuperare dagli altri, per lui in massima parte abiti nuovi, anche se non più tanto costosi ed esclusivi.
 Invece il piccolo si prende tutto il meglio del grande, in più ci sono i compagni del fratello, i vicini e i figli dei colleghi; noi passiamo a cuginetti e amichetti vari. La principessa gode dei favori di amichette più grandi e signorine di gran bei gusti - loro e soprattutto delle loro mamme - senza offesa o ripensamenti, per poi passare ciò che sfugge ad altre bambine. Non si butta via nulla, mai, il logoro e sdrucito è ottimo per spolverare...
 Non trovo più disonorevole o da sfigati accettare tali regali, anzi in questo modo il cambio-stagione non pesa, preoccupa meno e l'aiuto reciproco risolleva lo spirito, ci fa sentire più buoni e abbassa notevolmente l'animo superbo.


RISERVA DI GRASSO

 Avete presente gli animali che vanno in letargo e quindi hanno bisogno di accumulare energie e grasso per la stagione invernale? Ecco, a me capita lo stesso, solo che il mio accumulo avviene a stretto raggio: fine settimana impegnativo e poi tutti gli altri giorni a stecchetto, o quasi.
 Non è colpa mia se passo i giorni festivi a deliziarmi di bontà culinarie invitanti, caloriche, dolci o salate, ma il merito va a rinfreschi, compleanni, buffet, cocktail, pranzo dai suoceri, cene di lavoro, cene di rappresentanza, cene della classe di appartenenza, delle altri classi, cene di qualche Santo (e non voglio essere blasfema, ci mancherebbe!) a cui vengo invitata, a cui partecipo con gusto e olfatto e naturalmente mangio. Non succede mai che sia indisposta, virale, stranita, anzi faccio sempre onore ai cuochi, a chi mi ospita, non si può mica offendere chi così gentilmente ha lavorato per il nostro benessere...
 Poi però il lunedì mattina è tragico: guardo la bilancia con odio, mi consolo pensando che comunque ho camminato, bruciato, saltato la colazione, ma niente, inizia il periodo di ritiro spirituale-gastronomico. A cena solo quella triste insalatona verde, guarnita con chicchi di mais giallo acceso e olive nere e qualche bruschetta, a volte riso in bianco (che però devo confessare mi piace tanto), carne  cotta senza succulenti condimenti, tisane calde al finocchio, etc. etc.

 Mia sorella, salutista lei tutta casa e palestra, prova a convincermi di seguire un regime depurativo a base di brodo vegetale e altri intrugli del genere, ma tengo famiglia, ho bisogno di forze per reggere l'urto dei pargoli, non posso proprio fiaccarmi...


lunedì 12 ottobre 2015

VI CONFESSO IL MIO PEGGIOR VIZIO...

  Siamo ormai amici, ho già più volte aperto il mio cuore a confessioni pubbliche, è giunto il momento di liberarmi di questo fardello per me tremendamente insopportabile, non ditelo a mia madre... tanto già lo sa e in parte è anche colpa sua.

Ebbene sì, anch'io attenta madre di famiglia, sposa fedele e lavoratrice indefessa, anche se poco e mal retribuita, nonché volontaria catechista, ho un grande difetto, per non parlare degli altri che col tempo poi svelerò.

Caldo, avvolgente, morbido, lungo, macchiato, freddo, da sola, ma meglio in compagnia, da macchinetta, moka, spumoso, offerto, coi baffi, girato, agitato, seduta, in piedi, mai e dico mai amaro, neanche nei giorni più neri di dieta; comunque sia adoro il cappuccino - caffellatte - caffè macchiato.

Passo da mia madre appena posso e senza parlare il pentolino è già sul fuoco: mezzo bicchiere bollente con aggiunta di caffè freddo, che macchia di più e dà un sapore più intenso, con tanto amore; da mia zia tazza lunga e stretta latte e caffè scaldati nello stesso bricco, da bruciare la lingua; dalle altre zie tazzina con piattino o bicchierino, caffè appena fatto macchiato con una lacrima di latte freddo, gustoso; con la mia amica speciale durante l'allenamento, quando ce lo concediamo: lei caffè, io cappuccino con schiuma e aggiunta di cacao, anche la fatica va premiata, altrimenti mi prende il tremore labiale; dall'altra amica speciale seduta sulla sedia a trespolo sulla tovaglietta americana caffè come al bar; dai nonni a gara i pargoli per la cialda del gusto forte e intenso, vassoio di porcellana e bustina di zucchero; da mia cugina con deliziosa tazzina bianca con manico a virgola, freddo o caldo a seconda della stagione.
 Lo so tutti, ma proprio tutti mi viziano, che posso farci, colpa mia non è! Nella mia dispensa non troverete la polvere nera, per evitare la dipendenza non la compro più.

Davanti ad un caffè-cappuccino fumante mi riconcilio col mondo, mi scaldo, mi animo, festeggio, brindo e attendo la mia amica d'infanzia lontana per la prossima occasione.


MA CHE BELLA GIORNATA DI SOLE!

 Articolo semiserio per sfogo casalingo, non per palati culturali, ma spiritosi: sono anche questo!


 Passata è la Sagra propriamente detta, manca il fine settimana dei sapori: è una bellissima giornata, tutti sono fuori, chi a scuola chi al lavoro e la casa è tutta per me, la radio a tutto volume, la musica mi raggiunge ai quattro angoli dell'appartamento.
 E pensare che quando era bambinetta mi piaceva tanto la pioggia, sinonimo di famiglia riunita a casa, coccole e chiacchierate.
 Ora invece questo splendido sole mi invita ad aprire le finestre, a spalancarle per far uscire fumi negativi notturni e invitare ad entrare raggi dorati, che asciugheranno presto i pavimenti...
 L'accogliente bacinella in cucina mi attende colma di piatti e tazze incrostate di briciole e latte.
Sento i rumori familiari e confortevoli: la lavatrice va, sprigiona energia, ne usciranno profumo e delicatezza, da domare con ferro rovente, non vedo l'ora di scaldarmi ai suoi vapori.
 Polvere e calcare sono i miei nemici, con la luce splendenti in tutta la loro essenza, ma niente mi può fermare, armata di spugna e sapone, meglio di San Giorgio contro il drago.

 In questi piccoli accorgimenti trovo la forza di continuare, di andare avanti nella vita quotidiana, perché i miei pargoli tornando apprezzeranno il mio lavoro di ore e ore e non sporcheranno, sgualciranno, schizzeranno o calpesteranno, ma mi ringrazieranno con i loro sorrisi furbi e le grida di piacere al profumo della sbobba. Per non parlare di mio marito, sempre attento ai cambiamenti di tendine, corredo, taglio e colore dei capelli!

 Li amo anche per questo, sono la mia vita...


domenica 11 ottobre 2015

A CHI D'ARGENTO, A CHI D'ORO

 Mi riferisco al premio "Vojola d'oro", abbinato alla Sagra, assegnato ogni anno  a chi si distingue nell'ambito della vita rionale - argentato - o a chi tiene alto nel mondo il nome del nostro paese - dorato. Confesso, con grande vergogna, di non aver mai partecipato a tutta la cerimonia - chiedo venia - fino a questa mattina, quando ad essere premiato è stato il marito di un'amica speciale, dunque non potevo mancare.
 Chiostro del Comune, arietta gelida poco invitante, comunque si respira un'emozione viva, palpitante: alle mie spalle schierati i musici sangiorgesi, tutti con occhiali scuri proteggi-occhi-assonnati eppure lì armati di strumenti. Poi capisco, per il loro rione viene premiato un giovane che si impegna per tutto l'anno sin da ragazzo, festa grande dunque al rullo dei tamburi e corteo d'onore fin nella piazza centrale.
 Anche per i Trinitini occhi arrossati, del premiato Francesco, che mette inoltre a disposizione della biblioteca comunale la sua esperienza e il suo tempo libero. Gente magnifica!
 Oltre al Provveditore della Provincia, si riconosce la bravura e l'impegno di un artista originario del paesello Giovanni Bilo, che nel ringraziare tutti dedica il premio alla donna con cui condivide trent'anni di vita matrimoniale, altro merito!
 Solo un appunto: quando ad essere premiati sono artisti, sarebbe cosa buona e giusta, a mio modestissimo parere, organizzare anche un'esposizione delle loro opere, tanto per non rimanere nel buio dell'ignoranza estetica.

 Se mi impegno tanto, diciamo per i prossimi dieci anni, riceverò anch'io il Premio, magari per meriti letterari? Modestissima la ragazza!




L'OMBELICO DEL MONDO

 Altra conferenza storica sul nostro paese, mi piace la storia lo sapete, che ci posso fare?
 Peccato che sia durata ben novanta minuti, troppo anche per me, quando non ci sono immagini interessanti o momenti di intermezzo burlesco - scherzoso - leggero.
 Ne risulta un monologo del relatore, che per quanto preparato e in gamba, alla lunga sfianca: tutta una serie di nomi, fatti, personaggi a valanga, inarrestabile.
 A mio modesto avviso, si dovrebbe parlare solo di personalità veramente importanti, che abbiamo realizzato qualcosa di concreto per il paesello, di cui poi si mostrano foto, testimonianze e mappe o cartine. Anche questo pomeriggio si è partiti dalle zone archeologiche, ma poi non si è sviluppato un discorso sulle trasformazioni urbanistiche: meglio una veduta aerea del Castello, delle principali vie di uscita o delle chiese esistenti, piuttosto che la genealogia dei Borgia o dei Carafa.
 Bisogna comunque ringraziare chi si dedica allo studio e alla divulgazione della storia locale; quando ascolto questi esperti mi viene sempre in mente una considerazione: sembra che ogni fatto accaduto dalle nostre parti sia rilevante, che il piccolo feudo sia stato al centro degli interessi di molti nobili europei e che tutti gli ecclesiastici ci tenessero particolarmente a respirare l'aria salubre della nostra terra!


sabato 10 ottobre 2015

CHE SORPRESA!

  Articolo semiserio per ottimi intenditori e dolci parenti.

Avevo fatto semplice richiesta, via web, perché tramite FB avevo visto quella foto così invitante, così dolce, una leccornia preparata con amore e con tanto amore ringraziata e fotografata. Golosa io, l'ho detto che non resisto alle tentazioni...
 Avevo appunto espresso il mio zuccheroso desiderio senza però pretendere troppo..
 E invece oggi una telefonata di mia cugina mi ha cambiato il pranzo: ho - quasi - rinunciato a tutto quello che c'era sulla tavola per loro e finché non ho visto la fine non ho girato lo sguardo, non mi sono allontanata dal luogo di appoggio. Non si dica mai che non onoro e rispetto un omaggio tanto importante e invitante!

 Grazie allo zio Angelo, che nel preparare tali bontà, ha pensato a me e al mio vizioso palato!



CONDIVISA SODDISFAZIONE


 Non mi era mai capitato e dire che curo il  blog da quasi due anni e ho scritto qualcosa come trecentonovantacinque articoli: per gli ultimi due ho ricevuto una valanga di ringraziamenti pubblici e privati e ho visto condiviso il mio modesto pensiero ben nove volte.
 Ripeto non era mai capitato: nelle migliori occasioni ho ricevuto una stretta di mano, un bonario sorriso e via altro giro altro evento.
 Non avrei mai immaginato, digitando le mie riflessioni notturne, che sarebbero tanto piaciute: sono state considerazioni sincere, ci tengo a dirlo, per esaltare il lavoro e lo sforzo di tante persone di buona volontà che si impegnano, si divertono e ci fanno divertire, ci intrattengono e perché no, ci istruiscono.
 Grazie a tutti voi che incarnate la voglia di fare, di creare, di portare avanti una tradizione.


venerdì 9 ottobre 2015

Strega in piazza, al tempo del Madruzzzo

 Spettacolo storico in seconda battuta, dopo gli sbandieratori. Appena si finisce di allestire la scena sulla piazza centrale del paese si parte con il narratore che illustra personaggio principale e epoca storica - secondo la leggenda una giovane e bella donna giustiziata per eresia nel 1561. Veloce sfilata di tamburini mini e poi entra la strega, bella anche se scapigliata e a seguire gli altri personaggi laici e religiosi; il tutto è molto semplice, alla buona, il mercato con le bancarelle mi sta troppo distante per inquadrarlo, ma è lì che si aggirano i figuranti popolani.
 L'azione del tribunale dell'Inquisizione è veloce e per niente soporifera, le grida e le imprecazioni della condannata sono efficaci fino ai fumi del carretto portato a spalla.
 Ottimi i costumi, anche il recitato è ben scandito e l'audio quasi perfetto; il tutto dura poco più di mezz'ora, non ci si annoia e si segue con facilità, così si cattura l'attenzione di tutti senza esagerare nell'impegnativo.
 Comunque molto suggestivo, specie per i più piccoli, si studia un po' di storia senza tediare, con immagini vive e colorate, come sono abituati oggi i nostri ragazzi.