Da dove cominciare? Conferenza emozionante, molto emozionante, ho tenuto gli occhi lucidi per tutto il pomeriggio, colpa di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli.
Viterbo, Educazione Emotiva, bullismo.
Tema attuale, scottante si direbbe in cronaca, difficile e a volte abusato in contesti sbagliati, emergenza sottovalutata hanno sottolineato i relatori: chi parla non lo fa per sentito dire, per aver letto o ascoltato qua e là, i due dottori seguono e molto da vicino casi seri, specifici e purtroppo gravi, quasi al limite della ragione umana, della ragione di un ragazzino e dei suoi genitori.
Gli specialisti si alternano al microfono, ci sono alcune pause di simulate di bravissimi ragazzi che impersonano vittime e aggressori, anche un'intera classe di seconda elementare, bellissimi tutti e molto professionali: le scene verosimili lasciano molto amaro in bocca, succede e potrebbe succedere in ogni classe, ad ogni alunno.
E' questo uno dei dati sconvolgenti: il bullismo é un fenomeno scolastico, si verifica negli ambienti scolastici, là dove lasciamo ogni mattina i nostri pargoli, tutte le mattine per nove mesi: vittima predestinata, bullo e soprattutto testimoni, omertosi, conniventi, divertiti, complici o semplicemente estranei alla sofferenza. Perché di questo si tratta, di rimanere distanti e indifferenti alle pene di chi subisce, alle difficoltà che uno indifeso da solo può incontrare e i colpevoli principali, naturalmente, sono gli adulti, tutti, che non capiscono, non vedono, non interagiscono, non sanzionano, non intervengono, sottovalutano, sminuiscono, si girano dall'altra parte e non si sentono chiamati in causa.
Capire i segnali di malessere, interpretare i silenzi, cercare di conoscere la verità, informare subito gli altri di cosa sta succedendo ad un bambino, un figlio, un alunno, un pargolo, un essere fragile che si sente sbagliato e abbandonato.
La soluzione c'è, basterebbe insegnare l'educazione emotiva, insegnare a mettersi nei panni degli altri e far capire quanto male si é causato, quanta sofferenza é nata dal comportamento sbagliato; come dire meno tecnologia più sentimenti, meno programmi istituzionali più dialogo guardandosi negli occhi, in cerchio, alla ricerca dell'altro, solo insieme si superano le difficoltà...
Ma attenzione, perché anche il bullo, lo spavaldo, l'aggressore va aiutato per quanto antipatico, perché quell'atteggiamento nasce da situazioni pregresse, da situazioni negative che affondano radici negli anni, che hanno ricoperto il cuore di pietra.
E poi per finire Stefano Eleuteri per il bullismo e l'omofobia.
Meravigliosa esperienza, preso uno dei tanti libri scritti della coppia, "piccolo aiuto per far crescere sicuri e autonomi i propri figli". Ci proviamo, non garantisco, ma ci proviamo.
E non sono mica finiti qui gli appuntamenti...
https://www.facebook.com/educazione.emotiva/?hc_ref=PAGES_TIMELINE
https://www.facebook.com/festivaldelleducazione/?fref=ts
venerdì 31 marzo 2017
giovedì 30 marzo 2017
LA STREGA DEL SUD LEGGE IL MAGO DI OZ
Cioé la meravigliosa voce narrante di Luisa ci ha avvolti di parole alla scoperta degli strambi personaggi amici di Dorothy: meglio avere un cervello pensante o un cuore per i sentimenti, a cosa serve il coraggio?
Domande difficili si sono aggirate questo pomeriggio nella Sala lettura della biblioteca comunale, per fortuna la lettura é sata anche tridimensionale, nel senso che il piccolo uditorio ha anche abbaiato, ululato come il ciclone, ruggito come il re della foresta e percorso la strada lastricata di mattoni dorati con la bambina e le scrpette d'argento.
Un bel gruppetto di partecipanti, piccoli amici che "seguono" le attivitá della biblioteca, come la lettura in inglese del sabato mattina: ci vuole proprio per infondere fiducia e dare coraggio ai volontari, che si mettono in gioco e si impegnano per la riuscita deli incontri settimanali.
Come tradizione, alla fine delle parole si é passati ai fatti di carta, pennarelli in mano e idee in testa per riprodurre le immagini appena ascoltate, anche piccoli artisti, bravi loro!
Domande difficili si sono aggirate questo pomeriggio nella Sala lettura della biblioteca comunale, per fortuna la lettura é sata anche tridimensionale, nel senso che il piccolo uditorio ha anche abbaiato, ululato come il ciclone, ruggito come il re della foresta e percorso la strada lastricata di mattoni dorati con la bambina e le scrpette d'argento.
Un bel gruppetto di partecipanti, piccoli amici che "seguono" le attivitá della biblioteca, come la lettura in inglese del sabato mattina: ci vuole proprio per infondere fiducia e dare coraggio ai volontari, che si mettono in gioco e si impegnano per la riuscita deli incontri settimanali.
Come tradizione, alla fine delle parole si é passati ai fatti di carta, pennarelli in mano e idee in testa per riprodurre le immagini appena ascoltate, anche piccoli artisti, bravi loro!
mercoledì 29 marzo 2017
CHE LA FORZA SIA CON TE
Vi é mai capitato un giorno buio, nero, umore a terra, forza di reazione pari a zero?
Non mi riesco a spiegare come mai, quando mi capitano quei giorni un po' così, in cui ti fai schifo allo specchio anche senza occhiali, per strada incontri donne bellissime, quelle stra-fighe che bontà loro sono uscite di casa in tiro. E poi ti guardi le mani e non solo le unghie non sono animate da colore alcuno, ma sono spezzate, fragili, irregolari e uncinate.
Poi magari, hai organizzato un piano meraviglioso di attacco culturale ai tuoi alunni, roba da impressionare anche Piero Angela, invece entri in classe, ti siedi, li guardi e capisci che ancora non hanno acceso il cervello, non carburano, forse neanche sentono e tutto quello che avevi pensato per illuminarli di immenso riescono a metterlo in barzelletta.
Hai mille incombenze, scrivi appuntamenti sulla tua agenda, lista della spesa, appunti alla lavagnetta in cucina e poi un contrattempo e ti salta tutto, alla deriva, compresi i capelli che non ci vogliono stare nella piega che hai deciso per loro.
Esce il sole, magnifico, caldo e intenso, quello che esalta i vetri sporchi e impolverati, ma ti senti nel giusto e decidi così di cambiare le lenzuola, ti fai prendere dalla passione, per cui rivolti l'armadio e niente si annuvola, tutto grigio e nel giro di un'ora piove, neanche il tempo che finisca il lavaggio della lavatrice.
Hai bisogno di un paio di scarpe nuove, ci sono i saldi, in fondo te le meriti le scarpe che sono in vetrina e ogni volta che passi le guardi, le ammiri, ti immagini Cenerentola che le prova con il valletto; poi viene a casa il pargolo calciatore con gli scarpini rotti, la ballerina con le scarpette troppo corte e il cestista con un piede rattrappito nel numero ormai piccolo... E niente, lasci ai posteri desideri il paio dei tuoi sogni, hai finito i soldi.
TANTO PER DIVERTIRCI UN POCO, PREGO A VOI IL PIACERE DI CONTINUARE...
PRONTI PER LA BELLA STAGIONE...
Cioè? Ma cosa significa "Pronti?"
Nervi saldi, bucato rinfrescato, tende lavate, cambio stagione, lenzuola di lino e pantaloni bianchi da tirare fuori che già é estate e un treno per l'America...
Non sono pronta, e allora?
Depilazione - ceretta - smagliature - pelle a buccia di arancia - pulizia del viso - pedicure - manicure - tinta dei capelli - cellulite - sovrappeso - rughe sparse, non é un bel periodo questo, che dite? Per le donne poi é un vero incubo...
Sudore, sudate, aloni ascellari, inutile il profumo, il deodorante, la doccia, che poi per pulire il bagno e le gocce anticalcare risudi di nuovo e ti innervosisci.
Allenamento mattutino, costante, estenuante, forzato, surriscaldato, rosso fuoco, viso in fiamme e cuore a mille, ma la bilancia implacabile non perdona, ti guarda, sogghigna e risponde di quel responso che nessun Acheo avrebbe mai voluto udire, voglio Ulisse che mi salvi da questo inganno...
E vogliamo parlare del balcone? Animato costantemente da fili di panni stesi ad asciugare, cromatismo diffuso, ma poca vegetazione, pochissima, guardare per credere cosa cresce in cucina... Per fortuna che i pargoli hanno portato da scuola piantine di lenticchie, ma a breve anch'esse moriranno, lo so, triste destino il loro, essere capitate in codesto appartamento al limite della prova costume.
Il costume? Già s'è fatta l'ora di toglierlo dalla busta degli orrori, sepolta nell'ultimo cassetto dell'armadio? No, non ci posso credere, non voglio pensarci, odio il costume e ciò che comporta la svestizione in spiaggia... E meno male che in giro si trovano altri esemplari femmina di taglia assortita!
E la crema solare, panatura, sabbia, i pargoli che scavano e scavano vicino a te e tu che urli per non farti seppellire dai loro pozzi di acqua.
E' arrivata la Primavera, San Benedetto depurami!
GRAZIE PER L'ATTENZIONE, SI FA PER RIDERE UN POCO, PER FAR SORRIDERE CHI LEGGE SEMPRE I MIEI PEZZI E IN QUESTO PERIODO NON NE HA PROPRIO VOGLIA...AD MAIORA!
Nervi saldi, bucato rinfrescato, tende lavate, cambio stagione, lenzuola di lino e pantaloni bianchi da tirare fuori che già é estate e un treno per l'America...
Non sono pronta, e allora?
Depilazione - ceretta - smagliature - pelle a buccia di arancia - pulizia del viso - pedicure - manicure - tinta dei capelli - cellulite - sovrappeso - rughe sparse, non é un bel periodo questo, che dite? Per le donne poi é un vero incubo...
Sudore, sudate, aloni ascellari, inutile il profumo, il deodorante, la doccia, che poi per pulire il bagno e le gocce anticalcare risudi di nuovo e ti innervosisci.
Allenamento mattutino, costante, estenuante, forzato, surriscaldato, rosso fuoco, viso in fiamme e cuore a mille, ma la bilancia implacabile non perdona, ti guarda, sogghigna e risponde di quel responso che nessun Acheo avrebbe mai voluto udire, voglio Ulisse che mi salvi da questo inganno...
E vogliamo parlare del balcone? Animato costantemente da fili di panni stesi ad asciugare, cromatismo diffuso, ma poca vegetazione, pochissima, guardare per credere cosa cresce in cucina... Per fortuna che i pargoli hanno portato da scuola piantine di lenticchie, ma a breve anch'esse moriranno, lo so, triste destino il loro, essere capitate in codesto appartamento al limite della prova costume.
Il costume? Già s'è fatta l'ora di toglierlo dalla busta degli orrori, sepolta nell'ultimo cassetto dell'armadio? No, non ci posso credere, non voglio pensarci, odio il costume e ciò che comporta la svestizione in spiaggia... E meno male che in giro si trovano altri esemplari femmina di taglia assortita!
E la crema solare, panatura, sabbia, i pargoli che scavano e scavano vicino a te e tu che urli per non farti seppellire dai loro pozzi di acqua.
E' arrivata la Primavera, San Benedetto depurami!
GRAZIE PER L'ATTENZIONE, SI FA PER RIDERE UN POCO, PER FAR SORRIDERE CHI LEGGE SEMPRE I MIEI PEZZI E IN QUESTO PERIODO NON NE HA PROPRIO VOGLIA...AD MAIORA!
martedì 28 marzo 2017
CI VUOLE UN MAGO
Altro fantastico, che dico, MAGICO appuntamento in biblioteca per piccoli grandi lettori, intenditori, ascoltatori dal palato sopraffino, estimatori della lettura ad alta voce, pazienti e socievoli amici di tutti i protagonisti di storie meravigliose!
Continuano gli appuntamenti a tema, alla scoperta di classici della letteratura per l'infanzia, adatti a bambini sempreverdi, lettori avidi di immagini descritte e poi disegnate, ma che ne sanno gli adulti di quanto ci si diverte insieme... Portate anche loro!
Allora, Luisa e la sua splendida voce vi aspettano giovedì 30 marzo ore 17: 00 presso la Sala Ragazzi della biblioteca comunale per fare la conoscenza di Dorothy, di un leone fifone, di uno spaventapasseri senza cervello e di un Uomo di latta desideroso di un cuore, per non parlare di malvagie streghe da sconfiggere con l'aiuto di quelle buone. Ma poi chi é il Meraviglioso Mago di Oz? Non vi resta che partecipare alla lettura...
Giovedì 30 marzo ore 17:00, in biblioteca, dove sennò?
Tuttavia le favole più antiche, lette per intere generazioni, possono essere classificate oggi come "storiche" nelle biblioteche dei ragazzi, ed é per questo che é arrivato il momento giusto per una serie di "fiabe meravigliose" più nuove, in cui sparisca lo stereotipo del genio, del nano e delle fate, insieme a tutti quegli episodi orribili e raccapriccianti inventati dai loro autori per rimarcare in ciascuna storia una morale forte, che spaventi. L'educazione moderna include l'insegnamento morale, e quindi il bambino di oggi cerca solo il divertimento nei suoi racconti fantastici e fa volentieri a meno degli episodi più sgradevoli. Proprio per questo ho scritto la storia del Meraviglioso Mago di Oz, con il solo intento di far piacere ai bambini di oggi. Vorrebbe essere una fiaba moderna, in cui permangono lo stupore e la gioia, ma spariscano, invece, angosce e incubi.
LYMAN FRANK BAUM
CHICAGO, APRILE 1900
Continuano gli appuntamenti a tema, alla scoperta di classici della letteratura per l'infanzia, adatti a bambini sempreverdi, lettori avidi di immagini descritte e poi disegnate, ma che ne sanno gli adulti di quanto ci si diverte insieme... Portate anche loro!
Allora, Luisa e la sua splendida voce vi aspettano giovedì 30 marzo ore 17: 00 presso la Sala Ragazzi della biblioteca comunale per fare la conoscenza di Dorothy, di un leone fifone, di uno spaventapasseri senza cervello e di un Uomo di latta desideroso di un cuore, per non parlare di malvagie streghe da sconfiggere con l'aiuto di quelle buone. Ma poi chi é il Meraviglioso Mago di Oz? Non vi resta che partecipare alla lettura...
Giovedì 30 marzo ore 17:00, in biblioteca, dove sennò?
Tuttavia le favole più antiche, lette per intere generazioni, possono essere classificate oggi come "storiche" nelle biblioteche dei ragazzi, ed é per questo che é arrivato il momento giusto per una serie di "fiabe meravigliose" più nuove, in cui sparisca lo stereotipo del genio, del nano e delle fate, insieme a tutti quegli episodi orribili e raccapriccianti inventati dai loro autori per rimarcare in ciascuna storia una morale forte, che spaventi. L'educazione moderna include l'insegnamento morale, e quindi il bambino di oggi cerca solo il divertimento nei suoi racconti fantastici e fa volentieri a meno degli episodi più sgradevoli. Proprio per questo ho scritto la storia del Meraviglioso Mago di Oz, con il solo intento di far piacere ai bambini di oggi. Vorrebbe essere una fiaba moderna, in cui permangono lo stupore e la gioia, ma spariscano, invece, angosce e incubi.
LYMAN FRANK BAUM
CHICAGO, APRILE 1900
domenica 26 marzo 2017
LÀ DOVE SCORRE IL VEZZA
Sveglia di buon mattino - siamo passati all'ora legale - appuntamento appena fuori il paesello, escursione con due giovani e promettenti esperti: Eleonora per la parte archeologica e Marco per quella naturalistica. Un bel percorso ad anello, appena guadato il torrente Martelluzzo, lungo i sentieri che portano ai resti di mura medievali, abitazioni o ricoveri per animali ipogei, ai blocchi squadrati di quella che era una delle tre chiese della zona e un panorama mozzafiato sulle forre e i lontani calanchi.
Aria fresca all'inizio, che si é ingentilita via via, camminata piacevole alla scoperta di fiori, piante e animali del bosco, impronte di volpe e tasso nel fango, tante informazioni trasmesse in modo semplice e sempre con un bel sorriso: un'esperienza ottima per i miei pargoli dalle mille domande, cacciatori di felci, calle di quercia, asparagi e fiorellini colorati di campo, abbiamo anche "catturato " un coleottero femmina che si é finto morto per sfuggire a noi predatori.
Roverella, castagni, faggete depresse, ginestra, ortiche e tutto il sottobosco non hanno più segreti, o quasi, per noi! E ancora non tutte le piante sono in fiore, c'è tutto un mondo da scoprire là fuori, basta spegnere la tecnologia, rilassare i pollici, infilare gli scarponi e indossare un abbigliamento comodo. La natura a portata di mano, noi ce l'abbiamo, basta veramente poco.
Grazie speciale ad Eleonora e Marco per la gentilezza, la pazienza nel rispondere, la disponibilità e la competenza; quelli del paesello hanno una marcia in più, l'ho sempre sostenuto!
Per chi desidera approfondire, scoprire, passeggiare o semplicemente godere nel nostro patrimonio storico/artistico vi lascio qualche indicazione, da provare assolutamente!
sabato 25 marzo 2017
ALESSANDRO B.
Articolo spiritoso, poco serio, tanto per rompere un po' la tensione del fine settimana, quando lo stress e la stanchezza si accumulano tra il collo e le spalle e vorresti solo...dimagrire!
Lo seguo, mi piace, é giovane e giovanile, sfodera mille qualità, possiede tutto quello che una donna desidera, é figlio d'arte, di un'attrice un tempo famosa, ora certo attempata, ma accontentiamoci!
Va tanto di moda, in questi ultimi tempi, il cuoco, anzi lo chef che fa più chic, sembra una figura più completa, esauriente ed esaustiva; come accendi la tele trovi un programma di cucina: consigli utili, ricette veloci, facili esecuzioni, ingredienti raffinati, preparati, forno caldo; tutte le massaie lì a prendere appunti, scambiarsi opinioni, foto, condivisioni di gruppo e vogliamo parlare delle spiegazioni iconografiche social? Niente ormai ha segreti, scoperto l'arcano di ogni pasta sfoglia, di ogni brisé che si rispetti abbiamo la dose, strati su strati di dolcezza, granella e gocce di piacere.
Ecco perché me ne sono innamorata: avete mai pensato a quante soddisfazioni può regalare ad una donna un marito cuoco?
No, voglio dire, oltre alle solite importanti mansioni maschili, dopo una giornata di duro e intenso lavoro, bimbi scalmanati, spese folli, fila dalla pediatra...Arrivi a casa e il tuo bello e dolce maritino ti ha preparato la cena! Quello che vuoi, al forno, in crosta, stufato e in salmì, fritto o al vapore, solo lui sa bene come soddisfare le tue voglie! Beate la mogli dei cuochi, dico io, tutti i piaceri soddisfatti, compresi quelli del palato, che non mi sembra poco!
E poi se alla praticitá di uno chef in casa, aggiungiamo anche la bellezza e la prestanza fisica, possiamo veramente ritenerci soddisfatte, ecco perché lo adoro... Ale Borghese dei miei desideri.
CIAO MARCO, GUARDA QUANTO MI DIVERTO!
https://www.facebook.com/AlessandroBorgheseOfficialPage/?fref=ts
Lo seguo, mi piace, é giovane e giovanile, sfodera mille qualità, possiede tutto quello che una donna desidera, é figlio d'arte, di un'attrice un tempo famosa, ora certo attempata, ma accontentiamoci!
Va tanto di moda, in questi ultimi tempi, il cuoco, anzi lo chef che fa più chic, sembra una figura più completa, esauriente ed esaustiva; come accendi la tele trovi un programma di cucina: consigli utili, ricette veloci, facili esecuzioni, ingredienti raffinati, preparati, forno caldo; tutte le massaie lì a prendere appunti, scambiarsi opinioni, foto, condivisioni di gruppo e vogliamo parlare delle spiegazioni iconografiche social? Niente ormai ha segreti, scoperto l'arcano di ogni pasta sfoglia, di ogni brisé che si rispetti abbiamo la dose, strati su strati di dolcezza, granella e gocce di piacere.
Ecco perché me ne sono innamorata: avete mai pensato a quante soddisfazioni può regalare ad una donna un marito cuoco?
No, voglio dire, oltre alle solite importanti mansioni maschili, dopo una giornata di duro e intenso lavoro, bimbi scalmanati, spese folli, fila dalla pediatra...Arrivi a casa e il tuo bello e dolce maritino ti ha preparato la cena! Quello che vuoi, al forno, in crosta, stufato e in salmì, fritto o al vapore, solo lui sa bene come soddisfare le tue voglie! Beate la mogli dei cuochi, dico io, tutti i piaceri soddisfatti, compresi quelli del palato, che non mi sembra poco!
E poi se alla praticitá di uno chef in casa, aggiungiamo anche la bellezza e la prestanza fisica, possiamo veramente ritenerci soddisfatte, ecco perché lo adoro... Ale Borghese dei miei desideri.
CIAO MARCO, GUARDA QUANTO MI DIVERTO!
https://www.facebook.com/AlessandroBorgheseOfficialPage/?fref=ts
venerdì 24 marzo 2017
CARI RAGAZZI, DOVETE SOGNARE
Per caso questa mattina ho ritrovato un brano antologico scritto da un grande giornalista, Beppe Severgnini.
Letto, schematizzato, discusso in classe, mi piace la lezione "aperta", spuntata fuori, nata al momento, i ragazzi con l'argomento giusto sono molto ricettivi, non tutti, ma accontentiamoci...
I giovani e il loro futuro: la mia generazione anni '70 ed io come eravamo e come siamo diventati?
Intanto, ci sentiamo ancora molto ragazzetti, giovincelli, giovanili; molti vengono definiti Peter Pan, quelli che non hanno alcuna intenzione di crescere.
Se mi avessero incoraggiato di più da piccola, forse la mia storia si sarebbe svolta diversamente - ma con i se non si va da nessuna parte - genitori, famiglia, adulti, perché stavo pensando che, nonostante i Figli dei fiori e i Beatles, ai miei tempi era credenza comune e diffusa pensare che saresti diventato quel che erano i tuoi parenti più prossimi, avete presente no, operaio/operaio, negoziante/negoziante, notaio/notaio, professore/professore e così via...
Mi ricordo bene la distribuzione degli alunni, ne ho già parlato, l'assegnazione casuale, l'associazione insegnante/alunni, ma nella mia carriera scolastica - cursus studiorum ho trovato comunque sempre ottimi docenti, fortunata io, che si sono impegnati a trasmettermi grande sapere, non so quanto ci siano riusciti...
Però resta il fatto che il "sistema" così fungeva e funge, la maggior parte delle persone così ragiona, giudicando il germoglio dalle radici; non mi piace incolpare la società, un ente assoluto direi, di situazioni oggettive, reali e concrete, ma se parliamo di comune sentire, di generalizzazione del pensiero allora potrei essere concorde.
La vita é una lotta, mi sento filosofica, chi ha più motivazione va avanti, senza rinnegare le proprie origini, anzi sbandierandole fiero, parola di figlia di operai, nipote di contadini.
Chi vuol dire la sua, prego!
Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
e ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai
figlio mio ricorda
l’uomo che tu diventerai
non sarà mai più grande dell’amore che dai...
Letto, schematizzato, discusso in classe, mi piace la lezione "aperta", spuntata fuori, nata al momento, i ragazzi con l'argomento giusto sono molto ricettivi, non tutti, ma accontentiamoci...
I giovani e il loro futuro: la mia generazione anni '70 ed io come eravamo e come siamo diventati?
Intanto, ci sentiamo ancora molto ragazzetti, giovincelli, giovanili; molti vengono definiti Peter Pan, quelli che non hanno alcuna intenzione di crescere.
Se mi avessero incoraggiato di più da piccola, forse la mia storia si sarebbe svolta diversamente - ma con i se non si va da nessuna parte - genitori, famiglia, adulti, perché stavo pensando che, nonostante i Figli dei fiori e i Beatles, ai miei tempi era credenza comune e diffusa pensare che saresti diventato quel che erano i tuoi parenti più prossimi, avete presente no, operaio/operaio, negoziante/negoziante, notaio/notaio, professore/professore e così via...
Mi ricordo bene la distribuzione degli alunni, ne ho già parlato, l'assegnazione casuale, l'associazione insegnante/alunni, ma nella mia carriera scolastica - cursus studiorum ho trovato comunque sempre ottimi docenti, fortunata io, che si sono impegnati a trasmettermi grande sapere, non so quanto ci siano riusciti...
Però resta il fatto che il "sistema" così fungeva e funge, la maggior parte delle persone così ragiona, giudicando il germoglio dalle radici; non mi piace incolpare la società, un ente assoluto direi, di situazioni oggettive, reali e concrete, ma se parliamo di comune sentire, di generalizzazione del pensiero allora potrei essere concorde.
La vita é una lotta, mi sento filosofica, chi ha più motivazione va avanti, senza rinnegare le proprie origini, anzi sbandierandole fiero, parola di figlia di operai, nipote di contadini.
Chi vuol dire la sua, prego!
Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
e ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai
figlio mio ricorda
l’uomo che tu diventerai
non sarà mai più grande dell’amore che dai...
giovedì 23 marzo 2017
EX ALUNNE
Premetto che non sono favorevole all'amicizia tra professore e alunni, così come tra professori e dirigente o in qualsiasi altra categoria lavorativa, il capo è il capo, la gerarchia si rispetta per un buon lavoro, ognuno al suo posto nel rispetto delle regole, dell'impegno e del dovere.
Detto questo, una volta ero la loro insegnante, perfida supplente di italiano e storia, ora sono una delle tante amicizie social e come tale ci siamo permesse il lusso di un incontro a pranzo, o come si dice una colazione di lavoro!
Ho incontrato Serena e Giorgia con grande piacere, per rivederci dopo tre mesi, per aggiornarci, per spettegolare, come solo le amiche tra amiche sanno fare bene!
Bello, molto piacevole e naturalmente buona la scelta del cinese... Tanto per sgarrare la dieta in modo giusto, magari col gelato fritto a fine pasto; poi però ci siamo fatte un giro al parco, lente lente.
Pausa di piacere dunque, qualche confidenza in totale libertà, senza paura di essere giudicate, ognuna con la propria storia, i problemi, gli affanni, il lavoro, la famiglia e naturalmente lo studio o meglio la scuola.
Certi giorni arrivo a sera stanca nello spirito, nel dubbio di lavorare bene, di concludere qualcosa di buono, di essere o no tagliata per un lavoro difficile, di aver trasmesso un poco della mia passione per la nostra lingua e non sempre la risposta è positiva, anzi spesso penso di aver sbagliato tanto e oltre. Questa sera no, mi sento bene, mi crogiolo all'idea di aver seminato un chicco in persone che non mi hanno mai conosciuta se non seduta davanti a loro, dietro una cattedra.
Grazie.
mercoledì 22 marzo 2017
PREPARIAMOCI!
Nessuna polemica, solo il racconto di ció che ho ascoltato e qualche considerazione...
Ieri una bella signora, vicina alla pensione ma giovanile, in forma, in tiro, in ghingheri, insomma con tutti gli accessori a posto, si pavoneggiava un poco raccontando della sua vita extra: felicemente divorziata, due figli maschi autonomi e affettuosi ormai fuori dalle...mura domestiche, é corteggiata da uomini piacenti, a cui non sogna nemmeno lontanamente di legarsi, nessun rapporto serio, vita da singol sfrenata: cene con colleghi, lezioni di salsa e baciata, aperitivi con le amiche e piccole soddisfazioni di varia natura. Dopo aver passato l'intera sua esistenza dedita alla famiglia e al lavoro, per lei é arrivato il momento di pensare a sé stessa, a ciò che sente e prova, basta cosi.
Ho almeno venti anni meno di lei, a giorni alterni mi vedo sfatta e schiacciata dai pensieri, povera per quel che mi piace perché c'è sempre qualcosa di più urgente da acquistare per i pargoli, ma va bene cosi, dal mio punto di vista é giusto che mi prenda cura dei figli che ho messo al mondo, prima loro, con mille esigenze, poi il resto...
Però mi rendo conto che il resto non ha mai un posto ben definito nella vita delle donne: quando mi confido con le mie amiche non si parla che di pediatra, controlli, vaccini, malattie, maestre, scuola, compiti, cambio-stagione, compleanni, regali, letterine... E noi?
Difficile avere un momento intimo, libero, vuoto, neanche in bagno, si sa.
Allora, dobbiamo consumare la nostra esistenza e ritrovarci in là attempate, doloranti, tinte e libere? Non so che pensare; ho in mente mia nonna materna, classe 1915, con abituccio nero, sottana e capelli raccolti; mia madre é solo un poco più svecchiata, ma tradizionalista, riservata, casa e chiesa.
Che ognuno si comporti come crede, che agisca come si sente, per non avere rimpianti e rimorsi, mai; con tutte le conseguenze annesse e connesse alla vita e alla mentalità del paesello, altrimenti via, lontano.
Ieri una bella signora, vicina alla pensione ma giovanile, in forma, in tiro, in ghingheri, insomma con tutti gli accessori a posto, si pavoneggiava un poco raccontando della sua vita extra: felicemente divorziata, due figli maschi autonomi e affettuosi ormai fuori dalle...mura domestiche, é corteggiata da uomini piacenti, a cui non sogna nemmeno lontanamente di legarsi, nessun rapporto serio, vita da singol sfrenata: cene con colleghi, lezioni di salsa e baciata, aperitivi con le amiche e piccole soddisfazioni di varia natura. Dopo aver passato l'intera sua esistenza dedita alla famiglia e al lavoro, per lei é arrivato il momento di pensare a sé stessa, a ciò che sente e prova, basta cosi.
Ho almeno venti anni meno di lei, a giorni alterni mi vedo sfatta e schiacciata dai pensieri, povera per quel che mi piace perché c'è sempre qualcosa di più urgente da acquistare per i pargoli, ma va bene cosi, dal mio punto di vista é giusto che mi prenda cura dei figli che ho messo al mondo, prima loro, con mille esigenze, poi il resto...
Però mi rendo conto che il resto non ha mai un posto ben definito nella vita delle donne: quando mi confido con le mie amiche non si parla che di pediatra, controlli, vaccini, malattie, maestre, scuola, compiti, cambio-stagione, compleanni, regali, letterine... E noi?
Difficile avere un momento intimo, libero, vuoto, neanche in bagno, si sa.
Allora, dobbiamo consumare la nostra esistenza e ritrovarci in là attempate, doloranti, tinte e libere? Non so che pensare; ho in mente mia nonna materna, classe 1915, con abituccio nero, sottana e capelli raccolti; mia madre é solo un poco più svecchiata, ma tradizionalista, riservata, casa e chiesa.
Che ognuno si comporti come crede, che agisca come si sente, per non avere rimpianti e rimorsi, mai; con tutte le conseguenze annesse e connesse alla vita e alla mentalità del paesello, altrimenti via, lontano.
TEMPUS FUGIT
Come spesso capita, parto dai miei incontri/colloqui/scambi di pareri per scrivere il pezzo quotidiano di filosofia domestica allo stato puro, prendetemi così per come sono e per quel che scrivo e commentate, se ne avete voglia.
Siamo quel che facciamo, come ci comportiamo e raccogliamo ciò che seminiamo, è risaputo: da ogni nostra azione scaturisce una conseguenza uguale e contraria - come più o meno afferma la fisica. Se ci circondiamo di persone buone, disponibili difficilmente queste si gireranno dall'altra parte in caso di bisogno; se il nostro comportamento tende al menefreghismo, alla strafottenza o peggio ad un accenno di superiorità è finita, il tempo non lenisce le ferite, il tempo è inclemente e non rimarginerà i torti.
Ci incontriamo in ogni dove e il discorso meglio affrontato è la mancanza di tempo: non basta mai per gli amici, per lo svago ma soprattutto per la famiglia, viviamo ansiosi e ansiogeni, con l'orologio sempre sott'occhio e il cellulare sempre stretto, un corri corri generale che paralizza gli affetti e trascura l'essenziale. Non mi piace sentirmi dire: "Non ho avuto tempo di..." è la peggiore delle scuse, a mio modesto parere, mi ferisce sopra ogni altra spiegazione.
E per una atrocità del destino, ci accorgiamo dell'importanza di una persona solo dopo averla persa, non solo in senso alto e tragico, ma anche nel significato di non essere più confidenti, matti insieme o burloni della compagnia. Certo davanti alla morte inchiniamo il capo, piangiamo lacrime amare, come dire irreversibili, molto meglio dimostrare il giusto affetto, la considerazione ad una persona finché si è capaci di intendere e volere, per non arrivare troppo tardi, quando basta un mazzo di fiori.
Errare è umano, sbagliare è diabolico: una volta ho concesso troppa confidenza ad una ragazza, che mi ha ricambiato con invidia, almeno così credo di aver interpretato i suoi comportamenti sempre piú discontinui ed egoisti. Tempo perso il mio, dietro ai capricci di questa ragazza? Non credo, il tempo è un nostro alleato per migliorare l'attacco contro l'esterno, rafforzare la difesa e capire la vera natura delle persone.
Siamo quel che facciamo, come ci comportiamo e raccogliamo ciò che seminiamo, è risaputo: da ogni nostra azione scaturisce una conseguenza uguale e contraria - come più o meno afferma la fisica. Se ci circondiamo di persone buone, disponibili difficilmente queste si gireranno dall'altra parte in caso di bisogno; se il nostro comportamento tende al menefreghismo, alla strafottenza o peggio ad un accenno di superiorità è finita, il tempo non lenisce le ferite, il tempo è inclemente e non rimarginerà i torti.
Ci incontriamo in ogni dove e il discorso meglio affrontato è la mancanza di tempo: non basta mai per gli amici, per lo svago ma soprattutto per la famiglia, viviamo ansiosi e ansiogeni, con l'orologio sempre sott'occhio e il cellulare sempre stretto, un corri corri generale che paralizza gli affetti e trascura l'essenziale. Non mi piace sentirmi dire: "Non ho avuto tempo di..." è la peggiore delle scuse, a mio modesto parere, mi ferisce sopra ogni altra spiegazione.
E per una atrocità del destino, ci accorgiamo dell'importanza di una persona solo dopo averla persa, non solo in senso alto e tragico, ma anche nel significato di non essere più confidenti, matti insieme o burloni della compagnia. Certo davanti alla morte inchiniamo il capo, piangiamo lacrime amare, come dire irreversibili, molto meglio dimostrare il giusto affetto, la considerazione ad una persona finché si è capaci di intendere e volere, per non arrivare troppo tardi, quando basta un mazzo di fiori.
Errare è umano, sbagliare è diabolico: una volta ho concesso troppa confidenza ad una ragazza, che mi ha ricambiato con invidia, almeno così credo di aver interpretato i suoi comportamenti sempre piú discontinui ed egoisti. Tempo perso il mio, dietro ai capricci di questa ragazza? Non credo, il tempo è un nostro alleato per migliorare l'attacco contro l'esterno, rafforzare la difesa e capire la vera natura delle persone.
martedì 21 marzo 2017
EQUILIBRIAMO - NUOVI CONTATTI
Abbiamo già ricordato che per il momento gli incontri pomeridiani per adulti in biblioteca sono fermi, in attesa, con le quattro frecce, in letargo, ma stiamo ugualmente lavorando per intrecciare rapporti, organizzare riunioni, ospitare altre personalità importanti che possano arricchire i discorsi e arricchirci come lettori. Questa mattina, ho avuto il piacere di consumare una veloce colazione con Giuliana, che di professione aiuta le persone a migliorare la propria vita e ad affrontare con la giusta forza e determinazione i problemi.
Questa mia dolce e disponibile compaesana é disposta a guidarci nella comunicazione, a leggere anche i segni non verbali, come quelli del nostro corpo, ad aiutarci nel capire l'altro.
Conosco questa professionista da lungo tempo, ho assistito a molte sue conferenze e credo che sia un enorme valore aggiunto a questo percorso che stiamo elaborando lentamente e faticosamente in biblioteca.
Il tema della comunicazione é solo un primo argomento che potrebbe interessare tante persone, ma Giuliana ci ha assicurato che se ci fossero delle richieste particolari sarebbe ben disposta ad altri incontri. Stenderemo quanto prima un calendario per il mese di maggio, l'importante intanto é sondare quanto noi adulti siamo presi e incuriositi da tali tematiche psicologiche.
Fateci sapere che é meglio!
http://www.centroapice.org/chisiamo/about/
Questa mia dolce e disponibile compaesana é disposta a guidarci nella comunicazione, a leggere anche i segni non verbali, come quelli del nostro corpo, ad aiutarci nel capire l'altro.
Conosco questa professionista da lungo tempo, ho assistito a molte sue conferenze e credo che sia un enorme valore aggiunto a questo percorso che stiamo elaborando lentamente e faticosamente in biblioteca.
Il tema della comunicazione é solo un primo argomento che potrebbe interessare tante persone, ma Giuliana ci ha assicurato che se ci fossero delle richieste particolari sarebbe ben disposta ad altri incontri. Stenderemo quanto prima un calendario per il mese di maggio, l'importante intanto é sondare quanto noi adulti siamo presi e incuriositi da tali tematiche psicologiche.
Fateci sapere che é meglio!
http://www.centroapice.org/chisiamo/about/
VAGABONDE, LIBRIMMAGINARI
Questa mattina mi sono intrufolata in biblioteca per assistere "di nascosto" ad un interessante laboratorio con protagonisti piccoli alunni della primaria del paesello e due personalità di Librimmaginari. Si tratta di Marcella Brancaforte e Saskia Menting, che hanno intrattenuto con innocue foglie da giardino un bel gruppo di curiosi e artistici bimbi, alla scoperta di quello che di solito passa inosservato se non "odiato".
Prima un'infarinata generale di botanica, un'occhiata al libro in preparazione, che uscirà tra circa un mese, poi la ricerca di esempi verdi in giardino, quindi alle matite e ai pennelli per lasciare un segno nelle crepe del muro, là dove si annidano ed escono fuori arboscelli senza cure e attenzioni.
I bambini vispi e invogliati a realizzare hanno preso il lavoro molto sul serio realizzando vere e proprie opere d'arte uniche, personali e che terranno come prezioso ricordo di un incontro molto particolare.
Varie le considerazioni che mi premono: intanto la manualità dei nostri piccoli, che va sempre incoraggiata;sporcarsi le mani con colori e pennello é un'impresa eccezionale che ripaga con grande soddisfazione, creare da pezzi di carta riciclata una "copia" di un libro che si troverà in libreria o in biblioteca li fa sentire importanti e quasi autori, il che non mi sembra poco per un po' di sana e robusta autostima; allontanare i pollici dai malefici attrezzi tecnologici non ha prezzo, così come sviluppare le competenze artistiche a discapito di quelle multimediali/tecno/visual che peraltro i piccoli possiedono già in età prescolare - e non é un primato che merita una medaglia!
Anche questo é la nostra biblioteca, viviamola. Altro incontro per lunedì prossimo, quasi quasi mi intrufolerò di nuovo...
https://www.facebook.com/pg/librimmaginari/photos/?tab=album&album_id=638918899643284
https://www.facebook.com/Biblioteca-Comunale-di-Soriano-nel-Cimino-217359071699555/?fref=ts
https://www.facebook.com/marcella.brancaforte?fref=ts
Prima un'infarinata generale di botanica, un'occhiata al libro in preparazione, che uscirà tra circa un mese, poi la ricerca di esempi verdi in giardino, quindi alle matite e ai pennelli per lasciare un segno nelle crepe del muro, là dove si annidano ed escono fuori arboscelli senza cure e attenzioni.
I bambini vispi e invogliati a realizzare hanno preso il lavoro molto sul serio realizzando vere e proprie opere d'arte uniche, personali e che terranno come prezioso ricordo di un incontro molto particolare.
Varie le considerazioni che mi premono: intanto la manualità dei nostri piccoli, che va sempre incoraggiata;sporcarsi le mani con colori e pennello é un'impresa eccezionale che ripaga con grande soddisfazione, creare da pezzi di carta riciclata una "copia" di un libro che si troverà in libreria o in biblioteca li fa sentire importanti e quasi autori, il che non mi sembra poco per un po' di sana e robusta autostima; allontanare i pollici dai malefici attrezzi tecnologici non ha prezzo, così come sviluppare le competenze artistiche a discapito di quelle multimediali/tecno/visual che peraltro i piccoli possiedono già in età prescolare - e non é un primato che merita una medaglia!
Anche questo é la nostra biblioteca, viviamola. Altro incontro per lunedì prossimo, quasi quasi mi intrufolerò di nuovo...
https://www.facebook.com/pg/librimmaginari/photos/?tab=album&album_id=638918899643284
https://www.facebook.com/Biblioteca-Comunale-di-Soriano-nel-Cimino-217359071699555/?fref=ts
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