giovedì 28 settembre 2017

QUALE DESIDERIO?

 Ma vi ricordate i vostri desideri piú importanti, quelli di quando eravate piccoli? Accidenti che tormento, quando si spegnava la candelina, quando si scriveva la letterina a Babbo Natale: appartengo al gruppo di quelli che esprimevano desideri enormi, inversamente proporzionali all'etá e all'altezza, piú si era piccoli piú la fantasia galoppava.
 Ho talmente desiderato una bicicletta, che i miei genitori fermi e irremovibili non mi hanno mai comprato, che da mamma prevengo la richiesta: ai miei pargoli ne ho comprata una ancor prima della formulazione, sempre usato garantito, ma in ottime condizioni. Esaudire ogni richiesta, si puó, si deve, ci si riesce?

 Ho ancora tutti i desideri materiali da realizzare, quanto tempo ho a disposizione?

 Per i desideri importanti invece, li inseguo spesso, a volte riesco anche a raggiungerli e quando proprio sono incazz#&%@ assesto qualche bello sculaccione, sul morbido e spesso minaccio fulmini e saette, mi riesce anche abbastanza bene, modestamente! Sono fiera di loro e delle loro risposte, spesso inattese, fuori luogo, ci vuole piú impegno da parte mia a correggere il tiro, direi.

 E poi ci sono i desideri futili, quelli legati all'ambiente in cui vivo, cammino, mi alleno, ascolto, fotografo, chiacchiero, scambio opinioni: non mi riesce, inutile, sono sempre fuori, inopportuna, estranea, poco conosciuta e senzanomegiusto, ecco, pace. Peró un poco continuo a sperare, anche se chi visse sperando morí non si puó dire...
 Che non abbia le giuste qualitá, quelle ricercate per certe occasioni importanti, secolari, da bagno di folla?
Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all’isola che non c’è.
Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione
ti ha un po’ preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un’isola che non c’è...

QUANDO LA BUONA SCUOLA

 Scrivo da neofita, ne ho di strada da percorrere, ma voglio comunque portare un piccolo contributo alla causa scolastica... o no?

 Ho ottenuto il mio primo incarico annuale presso una scuola secondaria di primo grado, ciò significa che questa volta non sono "quella stron#@ della supplente", no, la cattedra é mia per tutto l'anno, se Dio vuole, fino agli scrutini, fino agli esami.
 Grandissima fortuna avere un lavoro, grandissima fortuna avere un lavoro che mi piace e ben retribuito anche se - come si dice - in cul# alla luna!
 Sì, opero in uno sperduto puntino della provincia, lontano da casa, ma va bene così, mi trovo benissimo, ambiente - colleghi - struttura - e non ultimi i ragazzi, quei poveri disgraziati dei miei studenti, che sono sotto le mie grinfie malefiche.
 Bene, realtà piccola, ma talmente piccola che in paese manca una biblioteca e difficilmente i genitori accompagnano i pargoli a quella del paese vicino, magari agli allenamenti anche alla periferia di Roma sì, ma a prendere in prestito un libro, é dura...
 Comunque, questa é la situazione, allora é scattata l'idea: organizzare una biblioteca scolastica, negli ambienti frequentati giornalmente dai ragazzi; basta trovare una stanza, una parte di stanza, una parete, uno scaffale, un armadio, uno scatolone o qualcosa che li contenga, in bella mostra, in ordine... Le docenti non si scoraggiano, comincia il giro di richieste a destra e a manca di vecchi volumi, di edizioni sorpassate, di libri inutilizzati, tenuti in deposito e in cantina.
 Grande risposta, grande entusiasmo: ci si mobilita in orario extra, si cerca la soluzione migliore, l'idea più accattivante, la formula magica per attirare e invogliare i giovani alla lettura almeno dei classici che meritano attenzione, ma anche opere di autori giovani, emergenti, che magari sono più vicini alle loro corde. Che non ci si inventa pur di raggiungere un risultato soddisfacente? Senza imporre altre spese alle famiglie, senza chiedere fondi al dirigente, di cui già si conosce la risposta.
 Dunque se voi che state leggendo vi ritrovate a possedere volumi superflui, libri in buono stato giacenti in cerca di giovani lettori, siete invitati a condividere la vostra fortuna libresca, libraria, cartacea, con chi scrive, sarete ringraziati con le lacrime agli occhi dalle giovani menti.

 Ecco la scuola italiana: molta inventiva, creatività, risorse umane a fondo perduto, che all'occorrenza mettano mano al proprio portafogli, il tutto senza alcuna spesa aggiuntiva, mi raccomando. Sono nuova, non so come funzioni o giri il mondo, ma imparo velocemente.

mercoledì 27 settembre 2017

E SE UN GIORNO...

 E se un giorno decidessi di tornare nell'anonimato della mia abitazione...
 E se un giorno dimenticassi di partecipare ad una inaugurazione artistica...
 E se un giorno smettessi di digitare quel che penso, fotografare quel che vedo, descrivere quel che provo...
 E se un giorno smettessi di dedicare il tempo libero all'attività di volontariato...
 E se un giorno non sfogliassi i libri, non descrivessi le immagini, non studiassi la presentazione degli autori, non leggessi per gli altri...
 E se un giorno non cercassi di difendere l'orticello...
 E se un  giorno non fossi presente alla presentazione di un libro, ad un congresso, ad un convegno...
 E se un giorno non marciassi per i buoni diritti, per la trasparenza o la vita salubre...
 E se un giorno non fossi una spettatrice curiosa e attenta...
 E se un giorno non scambiassi battute e sorrisi con i capi...
 E se un giorno rimanessi a casa, calda e comoda, sicura e appagata...
 E se un giorno mi accontentassi di un buon libro o di un film trasmesso in millesima replica...
 E se un giorno capissi di non essere fatta per la penna, di non essere portata per la scrittura, di non meritare alcun titolo o premio...

 Il mondo si fermerebbe?
 Qualcuno noterebbe la mia assenza?
 Non ci sarebbe qualcun altro ad occupare il posto?
 Procurerei un qualche dispiacere?
 Qualcuno soffrirebbe per la mia mancanza?

 NO.
 ERGO?

domenica 24 settembre 2017

QUANDO IL BOSCO FESTEGGIA

 Al Bosco Didattico é tutto meraviglioso, specie il giorno del compleanno.

 Ti aspetta all'ingresso Eleonora, accogliendoti con uno splendido sorriso: ci sono tutti i fogli informativi, penne matite blocchetti con il logo del posto, lasci un'offerta e cominci la passeggiata. A metà strada ti viene incontro Fischietto, uno strano personaggio, buffo e simpatico che cattura subito l'attenzione dei piccoli con le colorate bolle di sapone, poi prosegui fino a quando non incontri le sue alte amiche, due ragazze-farfalla spumeggianti ed "equilibrate". Ancora un po' di cammino e ti puoi fermare al trucco, per trasformarti in fata, animale o dillo tu!
 E poi ti si para davanti l'area attrezzata con giochi, tavoli per pic nic, sedie, panche e attrezzatura molto interessante, che aspetta solo di essere usata.
 Discorso di benvenuto istituzionale con Gianfranco e Azzurra e poi visita guidata del laboratorio scientifico sotto la supervisione di Cristina, biologa innamorata del proprio lavoro che si occupa di ogni aspetto dagli insetti all'erbario, dai tritoni agli alveari; letture animate intriganti, pizza calda croccante e un continuo impegno ludico per i pargoli, difficile essere bambino in questi momenti!
 Per la pausa pranzo ci si sbizzarrisce come si vuole, ci sono talmente tante portate buone e differenti che vengono accontentati tutti i gusti, anche i più esigenti.
 Si prosegue con un affollato quanto interessante laboratorio di colori della natura con l'artista Alessia Taurchini: come realizzare colori fai-da-te con rape, carote, spinaci, fecola, sale... che i bambini - sempre loro - si impegnano a spalmare con estro e tecnica fanciullesca su dischi di legno prima ben levigati, quanto lavoro...
 E poi la passeggiata all'interno del bosco vero e proprio, su sentieri ripidi, a tappe didascaliche con Marco, che illustra flora e fauna con un linguaggio molto semplice, ma accattivante, per farci capire qual é l'essere vivente più grande al mondo... Fino al panorama che tutti noi chiamiamo casa.
 Intanto i ragazzi del Liceo Artistico Midossi, una quindicina in tutto, creano, disegnano, dipingono all'ombra di grandi castagni opere che poi verranno esposte presso Palazzo Chigi Albani, in vendita per raccogliere fondi per il patrimonio librario della Biblioteca Comunale.
 Non so se sono riuscita a rendere le emozioni e i sorrisi, il gusto e la vista, la fatica della salita e la gioia della scoperta della giornata che abbiamo appena trascorso in compagnia degli amici del nostro Bosco...
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venerdì 22 settembre 2017

NON SOPPORTO...

 Inutile, è più forte di me, ci sono categorie di persone che non digerisco - e dire che sono di buona boccatura - non mi stanno simpatiche, non sopporto proprio, ne parliamo e ne ragioniamo insieme, chissà che non si trovi qualche motivo di avvicinamento, qualche categoria comune, qualche punto di contatto...

 Non sopporto chi non si guadagna lo stipendio, ma ozia e non svolge il proprio lavoro, facendo affidamento su altri, lavandosene le mani o deviando dagli impegni il più in fretta possibile, divincolandosi dal dovere, specie se pubblico.

 Non sopporto chi non parcheggia e gira per il centro auto-munito, intasando il traffico, congestionando le stradine, attentando alla vita dei pedoni ignari, occupando per sosta il marciapiede o gli spazi comuni, peggio ancora gli scivoli e i passaggi per disabili.

 Non sopporto chi elargisce consigli spicci e sicuri su ogni argomento o problema altrui, senza possederne la qualifica, aver mai svolto il mestiere o essersi cimentato nell'impegno, chi va dal ramo ospedaliero a quello giuridico, passando per la scuola e l'estetica.

 Non sopporto chi ti giudica dal vestito, dall'acconciatura o dall'abbinamento borsa/sciarpina/scarpa e questo certo dipende dalla mia libertà di colori, "acconciatura" e comodità da liceale calzatura bassa/passo sicuro, un mio stile comunque.

 Non sopporto chi si dimentica dei propri natali, delle proprie origini, chi nega il passato o insabbia le radici: bisogna essere orgogliosi del tempo/luogo/azione da cui si è partiti e fin dove si è arrivati, sempre se si è raggiunto uno scopo in modo lecito, pulito e senza inganni.

 Non sopporto chi denigra gli altri, le loro capacità o i risultati raggiunti per invidia, perché si sente inferiore o inadatto, svalutando i successi altrui o infangandone la reputazione non si migliora e né ci si arricchisce.

 E soprattutto non sopporto chi mangia e non si ingrassa, chi ha sempre poco appetito, chi in estate beve e non si ciba, chi ha gusti gastronomici difficili, mai provata tale estrema situazione...

giovedì 21 settembre 2017

LUISA LEGGE BIANCA

 Pomeriggio letterario in biblioteca, sala ragazzi.

 Sono riprese le letture ad alta voce al chiuso, presso la biblioteca comunale, come ogni giovedì dalle 17:00 per almeno un'ora di puro ascolto, sorrisi, fantasia e non solo.
 In questa occasione, come annunciato, si è parlato di Bianca Pitzorno e si è letto qualcosa della sua enorme produzione per bambini di tutte le età, in particolare della cacca di Lavinia e dei particolari per cui si può riconoscere una vera e propria strega, però!
 Vi segnalo e suggerisco "Parlare a vanvera", in cui si analizza l'etimologia fantasiosa e terribilmente divertente di alcuni modi di dire della lingua italiana (e la Pitzorno in certi momenti non é tanto politicamente corretta, perciò ancora più meravigliosa!)
 Bambini soddisfatti per la fantasia dell'autrice - qualcosa di affascinante, tutto da scoprire - e per quella di Luisa che ha animato la lettura, conferendo ai vari personaggi voci diverse, molto simpatiche, Clodoveo sembrava proprio lui, bravissima!
 Ci tengo a sottolineare che tali attività sono totalmente gratuite, rientrano nel "programma" della biblioteca e per questo aperte a tutti, senza distinzione di sesso, razza, religione, professione o credo politico: ecco uno dei motivi più validi per cui amo il mio paesello.

 Si stanno preparando grandi novità e vi anticipo che per il mese di ottobre si è pensato di organizzare un pomeriggio all'insegna di Roberto Piumini, data da confermare...
 Cosa aspettate a fiondarvi in biblioteca e dare libero sfogo alla fantasia? È attrezzata, colorata, accogliente e frequentata da persone speciali, a disposizione di tutti.

 Chi possiede libri in esubero, in buono stato ma inutilizzati da figli ormai grandi, chi ha letto e non usa più alcuni volumi di vari argomenti o semplicemente chi ha e vuole donare, può lasciare il tutto a disposizione della comunità, che in questo modo usufruisce di un patrimonio sempre più ricco e aggiornato, donato e quindi ancora più prezioso.



martedì 19 settembre 2017

HO BISOGNO DI RIFLETTERE

 A voi capita mai di sentire il bisogno di un "Fermate il mondo, voglio scendere?".

 Ci sono giorni che si procede a testa alta, sicuri e forti, verso i propri obiettivi, niente che ti possa fermare, arrestare, lasciar traballare; ci sono poi giornate invece che appena si mette piede a terra fuori dal letto si cerca di capire quanto manchi per ritornarci, per nascondersi sotto le coperte al caldo, lontano dai pensieri assillanti.
 Quando sei invincibile, qualsiasi persona incontri reggi bene l'urto: rispondi a tono, fai valere i tuoi pensieri, esprimi le tue opinioni con serenità ma fermezza; poi ci sono quelle occasioni in cui rinunci invece a combattere il blablabla, lasci fare, ascolti ma non senti guardi ma non vedi e ti allontani con una qualsiasi scusa plausibile.
 Non sempre si ha voglia di ribattere, non sempre ci si accanisce per una rivalsa del proprio lavoro, delle idee o convinzioni per quanto giusto fosse il tutto; si è talmente stanchi, annoiati o demotivati che si lascia correre ogni parola, si depongono le armi e ci si arrende all'evidenza dell'impossibilità di cambiare il mondo, cambiare le altrui convinzioni.
 Invece quando arriva una bella notizia, quando si ha un motivo per festeggiare indipendentemente dal clima o dai soldi nel portafoglio, allora te la godi, respiri fino in fondo il momento magico.

 Il problema è che agli occhi degli altri siamo noi i più fortunati e felici, non loro, così come noi guardiamo gli altri e la loro vita: vi siete accorti che spesso è una gara a chi si lamenta di più, a chi espone le proprie disavventure e ci si schernisce?
 Difficile trovare una persona che sia soddisfatta completamente della propria vita, degli affetti, dei tesori grandi e piccoli che le vengono regalati, manca sempre qualcosa, manca sempre un tassello importante, vero o presunto poi nessuno ha voglia di controbattere.

Dà a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita.
(Mark Twain)

lunedì 18 settembre 2017

CI SI PROVA

 Prove tecniche di miglioramento, per forza, non c'è scampo.

 Scrivo, leggo, studio ma non basta, naturalmente.
 C'è chi mi esorta a continuare, chi mi rimprovera di rompere le pall@ con i soliti discorsi di pollici alti più o meno numerosi, ma poi all'inaugurazione della mostra anche di questo hanno discusso gli artisti: Arte sì, esprimere e realizzare ciò che si prova e si sente di dovere a tutti i costi tirar fuori, ma poi del pubblico non si può fare a meno, non solo nella vendita, ma nel riscontro, nell'apprezzamento e nella visibilità, che é partecipazione...
 Comunque, tiro dritto, ma raddoppio la posta, cioè provo anche a spedire qua e là i miei pensieri, piccole storie banali che ricalcano un poco la mia vita, le mie esperienze, chissà magari qualche piccola testata, qualche rubrica o casa editrice si accorgerà delle mie sudate righe...
 Poi ci sono le amiche che mi incoraggiano a contattare di persona, ad investire in quello che penso possa essere buono, di valore o comunque il mio pallino che poi vi propino ogni santissimo giorno, anche più volte al giorno, praticamente una scocciatura con i fiocchi.
 Ci sto pensando, una pubblicazione non mi dispiacerebbe, ma inevitabilmente corro con i pensieri, i riscontri, gli apprezzamenti e mi freno: se poi non raccoglierò quanto ho seminato, se realizzo un enorme buco nell'acqua? Già che una mia storia é stata respinta, non  é piaciuta ad una redazione ha freddato i miei bollori letterari, ha congelato la mia febbre da scrittrice, sì insomma non mi sento all'altezza.
 Vediamo come procedere, ma la paura di fallire, di imboccare la strada della figuraccia é molto forte...
 Mannaggia a me!

domenica 17 settembre 2017

PASSEGGIATA, AL LAGO

 Piacevole sorpresa questa mattina al Lago di Vico, per chi lo conosce e non ci ha più fatto una capatina: dimenticate polverone, pneumatici come giochi infantili, quel poco di desolazione al bar cupo e musica danzante...
Abbiamo pensato di passare qualche ora fuori casa, al volo, senza tanto impegno né dispendio di tempo e chilometri e abbiamo trovato un posticino ringiovanito adatto a famiglie con figli piccoli al seguito.
 Pratino verde e aiuole, sentieri disegnati formati da ciottoli di ghiaia bianca, là dove imperava una pista da ballo per coppie sincronizzate ma avanti con gli anni ora si erge una grande area coperta di gonfiabili e giochi vari per pargoli da scatenare in calzini, mentre gli adulti si godono gli ultimi raggi di sole comodamente seduti ai tavoli esterni di un bar completamente ristrutturato e sbiancato.
 Poco distante un'area attrezzata per cucinare carne alla brace, da cui si spandeva per l'aria quel tipico profumino... Abbiamo esplorato un canneto in riva al lago, in cui entrare per provare il brivido del selvaggio, ci siamo gustati una piccola colazione, giocato con i tre mega-scivoli liberi superstiti e raccolto foglie di vari colori, piccolo giro sul molo semi-privato.
 Discreta presenza di avventori, chi con la chitarra, chi con il canotto, chi in abito elegante per un pranzo importante nel ristorante adiacente, buono; peccato, per le mie tasche il prezzo fisso dell'area giochi senza limite di tempo e quindi senza frazioni orarie, troppo alto il biglietto, pure le strutture libere praticamente non esistono più, mani al portafoglio.








IL LORO TEMPO

 Ottimo pomeriggio quello appena trascorso in compagnia di persone care all'insegna dell'arte spiegata e vissuta: Tarquinia, inaugurazione mostra.
 I soliti quattro amici artisti che producono opere interessanti e mai scontate in trasferta in una delle città più importanti della provincia, prima presso la sede della biblioteca comunale, poi alla sala espositiva vera e propria, centro storico frizzante e trafficato, patrimonio artistico da invidiare.
 La presentazione delle personalità é affidata a Francesca Pandimiglio, perfetta padrona di casa e sicura nel destreggiarsi tra i vari interventi e commenti alla definizione di Arte. Presenti i maestri Tito Amodei e Alessio Paternesi, ognuno con la propria visione della vita e della memoria: parlano tutti, si leggono anche alcune poesie di padre Ottaviano, é come se i vari artisti si compensassero e arricchissero la discussione di idee, pensieri e parole sempre nuove e stuzzicanti.
 La sala in cui é allestita l'esposizione é comoda da raggiungere, al piano terra, con un colpo d'occhio si abbracciano tutte le opere; tante le forme di realizzazione della visione del tempo, del suo trascorrere e del vivere in esso: paesaggi, restauro e recupero di materiale, valorizzazione e riproposizione di soggetti passati, assemblaggio di pietra e legno usati a cui donare nuova vita. 
 Ottimo connubio, forme e colori per tutti i gusti, idee e ideologie; non me ne vogliano gli altri maestri, ma il mio pezzo preferito - a pelle senza bisogno di spiegazione - é l'installazione dal titolo "Le due reliquie", in cui ho visto il sacrificio, la lotta e la disperazione, da brivido.










sabato 16 settembre 2017

ZITELLA, ZITELLAGGIO E ALTRE AMENITÁ

 Dunque ragioniamo insieme di questa notizia/non notizia, letta - manco a dirlo - dai social più social: zitella é meglio.
 Lo sapete, sono tradizionalista, antica, antiquata, giurassica, biblica, sorpassata, sorvolata, sepolta, subissata, ma... Ognuno sia libero di esprimere il proprio punto di vista e la visione della vita, di organizzare la propria esistenza in base a esigenze, priorità e mete finali, progresso, emancipazione o credo politico, religioso e filosofico.
 Già ho il mio bel pensare e arrabattarmi tra carriera e famiglia: le due realtà secondo me sono di difficile convivenza, non perché non creda nella forza della donna, ma mi rendo conto che le energie per affrontare al meglio il tutto non bastano, inevitabilmente si aprono delle falle, non si può arrivare a coprire ogni esigenza di ogni singolo componente familiare e tornare tardi dal lavoro, crollare sul letto e aspettare il fine settimana per pulire alla perfezione. Figuriamoci ad alti livelli.
 Comunque, nell'articolo suddetto si esalta la figura della donna sola, sicura di sé, indipendente, autonoma: tutto giusto, ci mancherebbe solo che si esaltasse ancora la donna ombra dell'uomo, sottomessa e incatenata al volere maschile.
 Però.
 Quando mi si dice che la donna non ha più bisogno dell'uomo per procreare, beh, mi infervoro, mi parte il tic nervoso: ma come si fa a pensare che la vita sia SOLO l'unione di due cellule, ma stiamo scherzando? Facciamo credere al mondo che per un figlio basta un vitro? E per tutta la vita chi penserebbe alle sue esigenze? Ogni creatura ha bisogno di un padre e di una madre nella crescita, non dico a livello di nutrimento, vestiario o soldi in tasca, anche se questo é di fondamentale importanza, non lo neghiamo, ma partire dall'inizio con l'idea di cominciare IL viaggio di una nuova esistenza da sole, no!
 Sarà che si avvicina il ventesimo anniversario della morte di mio padre, che ancora cerco e piango, chiedetelo a mia sorella e a chi come lei ha perso un genitore da piccoli se la sua vita é stata facile, se il genitore rimasto é riuscito a coprire tutti gli aspetti, quante volte ha pianto pensando a chi non avrebbe mai più rivisto, festeggiato o stretto in un abbraccio. E tutte le ricorrenze, le feste, i traguardi raggiunti? Manca sempre qualcuno, ma non uno qualsiasi...
 E mi si vuol far credere che sia una scelta corretta, privare di proposito un figlio della sua metà emozionale? Ma fatemi il piacere di non scrivere certe stronz@t%

http://d.repubblica.it/lifestyle/2015/06/30/news/zitelle_non_sposarsi_e_una_scelta_kate_bolick_film_romanzi-2670956/

QUEL SENSO DI COLPA

 Ieri sera ho inscenato una sfuriata con i pargoli, ero nera e ho usato pure parole grosse, offensive, per scuoterli un poco dalla loro apatia domestica, chiedo un po' di collaborazione in fondo, mica di contribuire a risolvere i problemi della Nazione!
 E niente, il piccoletto si è rifugiato in cantone, rannicchiato, in attesa che passasse la bufera materna - perché poi in questi momenti il padre si eclissa, la parte del leone è solo mia, invece io quando si scatena lui intervengo un pochino, anche se non dovrei...
 L'altra, a cui rimprovero sempre i soliti i difetti, mi guardava con il faccino commosso, dispiaciuto e gli occhioni lucidi, cercando di riparare velocemente al suo disordine innato, genetico.
 Queste scenate a volte mi procurano un forte senso di invincibilità, di forza e potere: ho tutto sotto controllo, li terrorizzo ma finalmente mi ascoltano, scappa anche qualche schiaffo non lo nego; a volte invece, mi atterrano, mi fanno sentire eccessivamente cattiva, una fiera dai denti a sciabola che ottiene ciò che vuole solo per il ruolo di comando e di terrore, non per aver spiegato o capito la situazione.
 A mia discolpa, però, i marmocchi diabolici che cercano in tutti i modi di fuggire le piccole responsabilità casalinghe e scolastiche, le loro continue e a volte assurde richieste di cercare, trovare, perdere, ricominciare, accendere, giocare, non vestirsi, non lavarsi... Un fuoco incrociato che certi giorni reggo come in trincea certi invece attacco come Giulio Cesare davanti ai Galli, sono umana, certo non una mamma perfetta.
 E niente, ieri sera è scattato il senso di colpa, la paura che tutto il quartiere avesse sentito le mie brutte parole, che avessi sconvolto il delicato equilibrio infantile... Invece i malefici esseri da me partoriti dopo un iniziale silenzio colpevole e remissivo, una doccia rigenerante, se ne sono andati a ninne tranquilli come angioletti...
 E io di là a giudicarmi strega di Biancaneve...

HO SCOPERTO UNA

 Voi ormai lo sapete che sono sempre in cerca di spunti di riflessione, notizie, novità e tutto quando possa interessarvi per catturare sempre la vostra curiosità, il vostro apprezzamento e i commenti che migliorano la situazione, dialogando su questo bel blog fai-da-te.
 Ecco, stavo dunque cazz@%ggiando sui social, spulciando la prima pagina quando ho trovato un decalogo divertente, ma molto sferzante e pungente, scritto da una mamma "normale" alle prese con i soliti problemi giornalieri; in realtà poi ho indagato a fondo e ho letto qualche altra pagina del diario personale virtuale, simpatico.
 Ho intuito allora; illuminazione, schiarimento, spazio libero, sereno dopo la tempesta: ho finalmente capito cosa e come scrivere i miei pensieri, le mie esperienze, lasciando da parte le autocommiserazioni, espellendo le lacrimucce, focalizzando l'attenzione sul piacere, lo sfottó, la risata strappata e la riflessione sequenziale, sia sul caso unico sia sul caso generalizzato, nel quale si rispecchiano tutti.
 Parlare di scuola/compiti/insegnanti/compleanni, ad esempio, in modo irriverente fa molto pubblico, perché dice l'autrice é quello che tutti pensano, vorrebbero dire, ma nessuno trova il coraggio di compiere. Vero, probabilmente: se fa sorridere, ridere e riflettere poi scatta la condivisione, l'immedesimazione del lettore e la scalata al successo.
 Ci devo riuscire, ce la posso fare, abbiate però la pazienza di aiutarmi e di comprendermi!
 Poi altro passo é migliorare il mio rapporto con la tecnologia e i social in generale, perché si tratta poi di passare alla diffusione globale, ai contatti, alle risposte multiple e immediate, ai commenti sgargianti.

https://diariodiunacinicaestetista.wordpress.com/2016/09/13/il-decalogo-della-mamma-stronza/

venerdì 15 settembre 2017

LEGGIAMO BIANCA

 Cari lettori,
questo libro contiene dieci racconti etimologici... non è un libro di scuola, e non dovete credere a una sola parola di quello che c'è scritto... da queste pagine non imparerete un bel niente, ma in compenso vi farete delle belle risate.

 Ecco uno dei tanti buoni presupposti per leggere un libro per bambini!
 Tratte dall'introduzione di "Parlare a vanvera", queste poche parole di Bianca Pitzorno ci invogliano ad andare avanti, a sfogliare il testo e a prepararci a ridere, che meraviglia.
 Siamo fortunati ad annoverare così tanti ottimi autori per ragazzi nel nostro panorama nazionale, meglio iniziare a conoscerli sin da subito, in biblioteca e dove altrimenti?
 È ricominciata la scuola, sono ripresi gli impegni sportivi, a breve anche quelli della parrocchia e in biblioteca c'è la dolcissima Luisa, che come sempre accoglierà con un sorriso i piccoli ascoltatori, animerà la lettura, modulerà le voci dei vari personaggi per aggiungere altri motivi di divertimento e interesse.
 Riprendono le letture ad alta voce del giovedì pomeriggio, in sala ragazzi, al piano terra della Biblioteca Comunale e si riparte con un nome di quelli mitici!

 Alla scoperta di Bianca Pitzorno, giovedì 21 settembre ore 17:00, da non perdere assolutamente... E portate anche cugini e amichetti, che insieme è meglio!

https://www.facebook.com/Biblioteca-Comunale-di-Soriano-nel-Cimino-217359071699555/?fref=ts

http://www.biancapitzorno.it/

giovedì 14 settembre 2017

LE DIECI COSE...

 Anche questa sera prendo spunto dalle notizie più gettonate sui social per argomentare con voi di vita vera, vissuta e masticata.
 Dunque un bel giovanotto, moro, con la barba intrigante, si dice abbia fatto coming out: so cosa significa, evviva! Avevo già studiato l'espressione in altre occasioni, oggi ho anche capito la differenza con outing, comincio a mostrare grandi progressi, peccato che in Spagna e in Francia questa espressione anglofona non abbia attecchito e si sia provveduto alla traduzione, ma questo é altro articolo...
 Dicevamo, il bel ragazzo, pur essendo romano di nascita é conosciuto dal grande pubblico della rete con un altro nome, perché di mestiere fa lo youtuber, si sorvoli anche qui, sin da quando ero un bambino, praticamente.
 Comunque, arriviamo al punto, il giovine ha rivelato al mondo la verità senza mezzi termini, elencando ciò che più gli aggrada e quel che meno gli piace. Esplicito, giusto, un po' troppo pubblico, ma quella é la sua condizione, essendo ormai un personaggio famoso, conosciuto e globale.
 Ognuno é libero di esprimere la propria opinione, senza ledere la libertà dell'altro, per certi argomenti però andrei con più calma e riservatezza, proteggendo la mia vita privata.
 Ecco allora i miei dieci gusti:

MI PIACE: Marco e la mia famiglia, leggere, le cene con le mie cugine e gli amici, le uscite del fine settimana alla scoperta di arte e natura, cantare Venditti, la scuola e soprattutto il liceo classico, il mare a settembre, una giornata di sole invernale, Shrek, le feste comandate in famiglia.

 NON MI PIACE: essere informata per ultima di una novità, le bugie, essere squadrata da capo a piedi, indossare le scarpe col tacco, ingrassare, essere disoccupata, il congiuntivo sbagliato e il condizionale ad ogni costo, cucinare dolci, spendere troppi soldi, la Pimpa.

 Come avete potuto leggere, sono molto più semplice e noiosa, nessuna dichiarazione che lasci a bocca aperta e niente di cui domani la stampa nazionale si occuperà per tutto il giorno, ma così sono. Ora tocca a voi - se volete - scrivere qualcosa.

http://www.corriere.it/video-articoli/2017/09/13/guglielmo-scilla-aka-willwoosh-fa-coming-out-maniera-originale/0a579a86-9892-11e7-b032-1edc91712826.shtml

mercoledì 13 settembre 2017

SMARRIMENTO E RIPRESA

 Quando prende lo sconforto e la tristezza ha il sopravvento, ti viene un coccolone che non lo mandi proprio giù, capita.
 Mi sento piccola e nera, stupida e ripetitiva a volte, altre anche peggio: se considero poi gli sforzi e il tempo che impiego a curare codesta mia creatura social, allora non mi resta che pensare di aver sbagliato parecchio e di continuare a sbagliare.
 Però non me ne riesco a separare, non ce la faccio a rimanere indifferente e a guardare, ad ascoltare tutto quel che succede senza poi riportarlo nero su bianco, infarcito di foto e materiale fai - da - te, ormai è quasi un vizio, un bel vizio però.

 Ho stretto tante amicizie, ho conosciuto tante belle persone, ho lavorato anche, con risultati più o meno buoni.
 Quindi niente, che passi il temporale, anzi la tempesta, odo...

Odo augelli far festa, e la gallina,
Tornata in su la via,
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.

 Cercherò di impegnarmi al massimo per meritare più attenzione, più lettori e più condivisioni possibili e magari un premio, un libro, una casa editrice...
 Sempre e comunque AD MAIORA...
 Questo cartello era attaccato al palo della luce, lungo una strada trafficata al mare, mi sembra proprio opportuno e consono al mio articolo odierno.
  

martedì 12 settembre 2017

SCONFORTO, ATROCE SCONFORTO...

  Non so cosa pensare, non sono soddisfatta di me medesima né di quello che riesco a farfugliare, realizzare, scrivere e condividere, oggi mi gira così.
 Parlo parlo senza una meta, scrivo scrivo senza un perché.
 Ho avuto in passato grosse soddisfazioni, ma punte marginali, sono rimasta piccola, senza un  grande pubblico.

 Vi svelo l'origine del mio malessere, giudicate voi se sia il caso di continuare o lasciare il passo ad altri più dotati e importanti.

Sfogliavo un quotidiano alla ricerca della pubblicazione di una mia lettera, niente naturalmente; ho invece scovato un articolone su una blogger, di cui ero completamente all'oscuro, una tipa tosta, conosciuta, pubblicata, insomma famosa. Sconforto, io qui ancora a zero, niente di buono né di intrigante da scrivere, condividere o pubblicare e gli altri, tutti gli altri, il mondo intero sembra andare oltre, arrivare là dove volano le aquile. Non mi pare proprio la strada giusta, la mia.
 Poi cazz@eggio sui social e che ti scovo? Un'interessante lettera scritta da una sessantenne sull'orlo di una crisi d'età addirittura a Lorenzo C., uno dei miei cantanti preferiti, per i suoi testi soprattutto: la figlia in età da marito, quasi pronta per farci il brodo, ancora non le ha dato un nipotino e tutta la colpa sarebbe del bel cantante romanticone toscano. Lo sfogo sarebbe passato inosservato alla Nazione se una famosissima stazione radio non avesse letto e divulgato il testo: esplosione di pollici, condivisioni e lamenti generali sia delle mamme anziane deluse sia delle figlie giovincelle convinte. Neanche questa di soddisfazione, ecco, nessuno che si accorga di me, del blog e di quelle quattro stupidaggini che ogni sera la mia testolina elabora... Che sia giunto il momento di arrendermi? Che sia arrivato il tanto atteso stop? Che si finisca di scrivere, meglio rifletterci un po' di sicuro!

https://www.facebook.com/kelledda/notes/

http://informare.over-blog.it/2016/06/michela-murgia-la-supercazzola-semicolta.html

https://www.facebook.com/anna.zucca.3/posts/1694981930515082

http://www.deejay.it/news/la-simpatica-lettera-di-una-mamma-a-jovanotti-hai-alzato-troppo-gli-standard-di-mia-figlia/533633/

E-STATE INGLESI

 Ormai lo sapete, non mi piace leggere, in contesto italiano, frasi o altro in idioma anglico, sarò pure rimasta la sola, l'unica a insistere sulla perfezione della nostra lingua natia, ma proprio non resisto, soffro, perché maltrattare così il padre Dante e tutto l'Inferno?
 Dunque mi si accappona la pelle, mi prude il naso, mi friggono i polpastrelli digitali e poi scatto... Scatto foto che comprovano il dileggio della lingua nazionale tanto bistrattata e dimenticata. Congiuntivi tutti, unitevi nel segno della conservazione e del perpetuarsi della semantica e della perifrasi italica...

 SOPRA IL CANCELLO DI UNA RIDENTE VILLETTA, ALL'OMBRA DI UNA PINETA, LITORALE VITERBESE... MA DICO IO, CHI CI ABITA ELTON JOHN?

 NO, DICO, MI ORGANIZZANO LA SAGRA DELLA BARBAZZA, CON TANTO DI FOTO SEZIONATA DI CORPO SUINO E POI TUTTE LE ALTRE PARTI HANNO INDICAZIONI ANGLOFONE? MA DOVE STIAMO ALLA FESTA DELLA BIRRA LONDINESE?
 
E POI DOVE MI ASPETTO DI TROVARE INDICAZIONI MULTICULTURALI, SPIEGAZIONI BILINGUE, CARTELLI REALI..NIENTE, SOLO I BIDONI DELLA SPAZZATURA: GLASS... E STIAMO FRESCHI!

lunedì 11 settembre 2017

VACANZE BESTIALI

 Piccole, brevi, compresse, mordiefuggi, pausa, stacco... Ci sono vari modi per definire le vacanze di pochi giorni, comunque piacevoli e attese.
 Da qualche anno la signora Maria ci ospita sul litorale etrusco e noi siamo bene felici di approfittare della sua disponibilità: ci piace trascorrere qualche giorno sul litorale, anche se non é l'ombelico del mondo del puro divertimento, ma un posto tranquillo e familiare. Abbiamo preso sane abitudini di allenamento, che sia bici o a piedi, un gelato, un pranzo di pesce, quei piccoli accorgimenti che allietano i giorni e dilatano le ore, a ridosso della fine delle vacanze scolastiche, fino all'ultima goccia.
 Di seguito qualche foto semplice, per riflettere del differente punto di vista: come esaltare il positivo di una località omettendo il brutto e ciò che non funziona.

 Cominciamo dal diverso modo di vedere, con occhiali diversi, qui i muri hanno anche gli occhi, non solo le orecchie!

Va bene viaggiare comodi, va bene non rinunciare ad ogni possibile conforto, ma... addirittura il divano caricato sul bagagliaio: non vi sembra di esagerare?






Vista mare attraverso un lato di stabilimento balneare, sembra di introdursi in una foresta tropicale!

 La Riserva naturale, silenzio e quiete.

 Il tramonto, sentimentale e romantico, tranne per mio marito.

 I famosi cavalli marini...

E le immancabili nutrie, con le papere e un bel sorcio, che lottano per accaparrarsi qualche pezzo di pane...