sabato 31 agosto 2019

SIENA, UNA GIORNATA

  Oggi, per la prima volta, siamo andati tutti insieme a Siena, schieramento familiare al completo.

L'abbiamo presa proprio con calma questa gita familiare in terra di Toscana: nessuna levataccia mattutina, caffè strada facendo - quando ci siamo accorti che stavamo attraversando il 43* parallelo - e parcheggio esterno coperto, a pagamento.

 Ora di pranzo, per assaggiare qualche bontà culinaria del posto, cerchiamo un'osteria a buon prezzo, quasi impossibile in Piazza del Campo, meravigliosa panoramica, locali alla moda e camerieri perfetti, ma prezzi inavvicinabili. Invece appena girata una stradina, un poco nascosta, ci siamo fermati e accasati: pargoli contenti, nessuna pretesa nobile, ma buona riuscita.
 Giro per il centro storico pulito, lindo, anche se la calca di turisti stranieri è notevole; negozi tutti aperti e movimentati: ancora una volta dobbiamo fermarci stupiti ai prezzi, specie per i manufatti di cuoio nazionali, ma anche bar e gelaterie non scherzano, fino alla rinuncia di visitare i monumenti storico-artistici.
 Sono previsti sconti famiglia e per bambini al di sotto degli undici anni, comunque sono offerte-pacchetto e i prezzi singoli per noi sono improponibili: per la cattedrale e la biblioteca Piccolomini  si chiedono ben 8 euro: muovendoci in cinque/quasi adulti ci dobbiamo astenere dal mettere mano di nuovo al portafogli.
 Si gira per i vicoli, si fotografa qualche particolare, ci si riposa davanti a splendidi monumenti e con calma si riparte: anche per l'uso dei bagni si chiede un obolo, con tanto di tornelli scansa-furbi.

Promemoria per la prossima volta:
- Pranzo al sacco
- Visita ai monumenti sin dal mattino presto per sfruttare il biglietto giornaliero d'ingresso
- Figli ben preparati sugli ostacoli da affrontare







giovedì 29 agosto 2019

LA FAGGETA VETUSTA, LE LETTURE E LA COMITIVA

 Oggi per la prima volta lettura in Faggeta, alla scoperta del bosco e pranzo al sacco condiviso per dieci bambini di età compresa tra i quattro e i dodici anni e dodici adulti, praticamente un successo.

 Ci siamo incontrati al parcheggio, già gasati al punto giusto: prima tappa il Sasso Naticarello o Rupe Tremante, scalata dei piccoli e foto di rito, immancabile, dello sforzo profuso.
 Sistemati ai tavoli esterni del ristorante, abbiamo divorato le storie dei libri presi in prestito dalla biblioteca comunale di Soriano, tema naturalmente il bosco con i suoi animali e la sua vegetazione; poi Marta la mamma di Leonardo e Ludovica ha letto un libricino sui dinosauri che ci sta sempre bene.
 Prima di pranzo, ci siamo avventurati nel bosco "a livello base" tra tronchi caduti e rami intricati usati come assi e attrezzi da atletica leggera, figo!
 Il pasto, che sarebbe dovuto essere leggero, si è rivelato in verità - e non poteva essere altrimenti - un tripudio di sapori salati e dolci di tutto rispetto, grazie alla bravura di cuoche raffinate ed esperte che si sono scambiate anche suggerimenti e ricette, certo.
 Per digerire poi un'oretta di camminata in salita, alla conquista della torretta della cima del Cimino, tratto finale arduo da provare per diverse scorciatoie pericolose e per questo ancora più interessanti.

 Una bella giornata insomma, di incontro di parole, odori, colori e sapori tra giovani e meno giovani, muschi e licheni, massi e bastoni che ha concluso un'estate di grandi soddisfazioni e strette amicizie.

 Quando la lettura unisce e consolida, grazie a M. Cristina, Valerio, Giulia, Alice, Leonardo, Ludovica, Sofia, Daniele, Filippo e Giulia, alle loro mamme e ai sempre inossidabili nonni.
 Per la cronaca, il libro più apprezzato e quindi più votato dai bambini è risultato "Dalla chioma", veramente istruttivo.
https://www.prolocosoriano.it/escursioni-e-natura/faggeta/









mercoledì 28 agosto 2019

SANTIAGO, SECONDO ANNO

 Per il secondo anno consecutivo mia sorella Angela affronterà la dura prova del pellegrinaggio, in cammino verso Santiago di Compostela: non proprio credente né tanto meno praticante, ha deciso di mettersi di nuovo in gioco, di saggiare la sua resistenza fisica e psicologica sostenendo sei tappe che la porteranno da Ferrol a Santiago appunto, lungo un percorso difficile che mette a dura prova la tenacia personale.

 Sono profondamente ignorante in materia, quindi mi sono fatta spiegare per filo e per segno i vari spostamenti, i mezzi di trasporto, le regole da seguire, perché tutto è organizzato al minimo dettaglio, nulla deve essere lasciato al caso, pena la non riuscita dell'impresa, magari per la perdita dello zaino o il mancato alloggio, un posto in cui sostare per riprendere fiato, la tabella di marcia e i chilometri da macinare.

 Mentre lo scorso anno, Angela ha scoperto il tratto finale della strada portoghese, quest'anno appunto si immerge nel tratto inglese godendosi da turista la visita alla città di La Coruña per poi trasferirsi in treno a Ferrol e intraprendere il vero e proprio percorso a piedi il 1 settembre.

 Ed io sarò sua scrivana, scriba, segretaria diciamo per riportare le impressioni di viaggio, le immagini, le sensazioni e i pensieri di una ragazza di trentasei anni che da sola, zaino in spalla, compie una piccola grande impresa.

 Documenti pronti, carta del pellegrino, cartine varie, "passaporto" per timbri e riconoscimento - bagaglio sistemato - allenamento giornaliero impostato per provare a non soffrire di calli - vesciche - crampi, poi medicinali, cibo e acqua, libro di preghiere...?

 E allora troverà altre persone alla ricerca di sé, in ascolto della natura, lingue e mentalità opposte, compagni di viaggio o di alloggio, si dovrà adattare a ciò che incontra, ma pronta a rapire con gli occhi un mondo nuovo, fatto di storie condivise, croci del cuore, preci e richieste impossibili, grazie sospirate, lacrime ma anche tanta soddisfazione.

https://www.facebook.com/angela.corsi.98?epa=SEARCH_BOX
https://www.caminodesantiago.gal/it/organizza/gli-itinerari/cammino-inglese





OGGI, DI NUOVO?

 Un incontro di lettura mai organizzato prima, per me un impegno inedito: sono intervenuti quindici bambini tra i quattro e i dodici anni all'incontro in un bar del centro del paesello mio.
 Locale rinnovato, gestito da Laura e Mario, genitori di Zoe e Margherita: ci hanno ospitati per la prima volta, in mattinata, offrendoci un dolce finale.

 Tutti contenti e soddisfatti; lettura a tema su cioccolato, acqua e pensieri che colorano il mondo; i piccoli hanno ascoltato molto concentrati le storie di rospi assetati, acqua indispensabile, cioccolato desiderato e scimmiette in cucina; i libri naturalmente provengono dai forniti scaffali della Biblioteca Comunale di Soriano.

 Un piacere condiviso, una gioia comune: occhi fermi, considerazioni comuni ad alta voce, confronto di idee e critica delle illustrazioni: impegnativa la vita del piccolo lettore chiamato anche ad esprimersi sulla storia preferita! Neanche a dirlo, il libro più votato è risultato "Mi piace il cioccolato" che tratta della bellezza e dell'utilità del cioccolato: per calmare gli adulti, per cominciare bene la settimana, per far pace con l'amichetto e per conquistare l'amata...

 Una nuova occasione, da vivere con i miei figli e molti amichetti: Giorgia, Sofia, Daniele, Ludovica, Leonardo, Gabriele, Valerio, Filippo, Giulia, Margherita, Zoe, Giulia e Alice, tutti accomunati dalla passione della lettura e, evidentemente, dall'amore incondizionato per il cioccolato!

 Domani, giovedì 29 agosto, una nuova occasione di assaporare il nostro territorio: appuntamento in Faggeta, per le 11:00 col pranzo al sacco; andremo alla scoperta del bosco, leggeremo libri a tema e condivideremo tutte le bontà che usciranno dagli zainetti.
 Appuntamento aperto a grandi e piccini, amici di parole.

https://www.facebook.com/laluigina2019/

https://www.facebook.com/faggetamontecimino/




martedì 27 agosto 2019

NOVITÀ DI OGGI

 Per l'impegno di oggi ho pensato ad una sorpresa per i nostri amichetti di lettura: appuntamento pomeridiano in biblioteca comunale con dolce merenda. La novità non è il dolce pensiero, che spesso lo scorso anno ha chiuso i nostri incontri letterari, ma il fatto che abbia scelto la sorpresa e l'abbia preparata con la mia principessa, in cucina solo noi due.

 Bene, la preferenza è caduta sulla Torta Moretta con ricetta di mia cugina Elena, cuoca provetta lei: ingredienti al bacio, forno caldo... Ma purtroppo, come capita qualche volta, si sbaglia proprio quello che non si dovrebbe ed io, principiante pasticcera, ho errato i tempi di cottura credo, mannaggia.

 Niente di irreparabile, ma certo l'aspetto finale non sta all'altezza delle aspettative, quindi - con sommo dispiacere di tutti - abbiamo pensato di lasciare a casa il dolce al cacao brutto a vedersi ma buono di sapore, per riprovare un classico nel pomeriggio a casa della nonna, da offrire a chi parteciperà alla lettura ad alta voce dalle 17:00 nella Biblioteca Comunale di Soriano.

 Esperimento fallito, se consideriamo il punto di vista della merenda fatta in casa per "impressionare" gli amichetti, ma divertente e ben riuscito il momento creativo in famiglia, con quella golosona di mia figlia.

TORTA MORETTA DI ELENA
Ingredienti:
2 uova
6 cucchiai di zucchero
1 tazzina colma di olio e 1 tazzina colma di latte
8 cucchiai di farina
3 cucchiai di cacao
1 bustina di lievito
farcire a piacimento con panna, crema di nocciola...

lunedì 26 agosto 2019

OGNI GIORNO UNA NOVITÀ

 Avete presente il libro di Chiara Gamberale "Per dieci minuti"?
 Ecco anch'io ho deciso di seguire quella filosofia di vita: ogni giorno trovare qualche impegno, intrigo, novità mai provati mai vissuti, per cambiare rimanendo sempre la stessa.

 Il giudizio degli altri, lo sguardo indagatore, la parola sussurrata - volata - confusa, basta così: si tratta di provare nuove realtà, cercare di migliorare e migliorarsi, vivere meglio anche con più leggerezza, più consapevolezza, più voglia di mettersi in gioco.

 Sarà che siamo alla fine di agosto, fine del periodo di non-regno, di apatia lavorativa, sì insomma di disoccupazione forzata che mi mette angoscia se non profonda tristezza, desiderio di evadere e insofferenza intellettuale e fisica.

 Allora se per caso avete da propormi qualche diversivo, qualche programma speciale o occupazione mai provata, siete pregati di farvi avanti: ogni giorno un'attività, un nuovo interesse...

 Oggi sono andata in piscina con i tre pargoli, da sola: prima volta e - vi assicuro - che tenerli sotto controllo in ambiente acquatico da piccoli non è mai stato facile, ma ormai sono abbastanza grandi, autonomi e agili pesciolini.

 Abbiamo nuotato insieme, ci siamo tuffati sia dal bordo che dal trampolino e - udite udite - lo scivolo, insieme come proiettili, anche se la mia tecnica di discesa non è risultata proprio infallibile e impeccabile.

 Bene, aspetto suggerimenti, consigli o critiche certamente.

domenica 25 agosto 2019

COME FOSSE UN CORSO DI AGGIORNAMENTO: CASTELLO DI LUNGHEZZA

 Ultima domenica di agosto, il tempo incerto del giorno prima ci ha fatto ritardare la scelta della meta e così abbiamo organizzato la gita all'ultimo momento, tanto la materia prima per il pranzo a sacco non manca mai in casa.
 Eravamo già stati in questo parco alla periferia est della capitale due anni fa, per ferragosto, conoscevamo quindi il posto e il labirinto degli spettacoli: bimbi entusiasti, marito un po' meno, ma tanto si parte con calma e scorte alimentari sufficienti per la giornata.
 Parcheggio custodito e a pagamento, biglietto a prezzo intero, perché non abbiamo prenotato on line almeno un giorno prima: gustosi gli spettacoli, carichi i ragazzi "mascherati", simpatiche le battute in particolare di Capitan Uncino e Il Genio, meravigliose le mosse dei Super Eroi.
 Il piccoletto gira impazzito come una trottola, entusiasmo alle stelle: credo che la sua sia l'età migliore per godersi tutto ciò che si organizza nel Castello, fanno fede le domande e la voglia di interagire continuamente con i ragazzi animatori.
 E comunque per la parata di metà giornata ci siamo tutti in fila per le foto di rito, i più quotati i fortissimi eroi, ma anche le principesse non sono da meno.
 I nuovi spettacoli, per noi, sono stati Oceania e i combattimenti in singolar tenzone, con la Batcaverna come ambiente inedito molto apprezzato.
 Per la famiglia, per i bimbi di tutte le età, quelli che credono alle favole, alle fiabe, alla vincita del Bene sul Male...





sabato 24 agosto 2019

APPUNTAMENTI DI LETTURA

 Allora prendete appunti, segnate sul calendario, scrivete sull'agenda, aprite le note del cellulare, fate un nodo al lenzuolino dei bimbi, scarabocchiate la lavagnetta in cucina, passate con il dito sul vetro appannato in bagno...

 Per la prossima settimana, l'ultima di agosto 2019, vi propongo ben tre date importanti, tre incontri tre di lettura al paesello - Soriano nel Cimino - per bimbi con tanta voglia di ascoltare e divertirsi.

 Si tratta di lettura ad alta voce, un appuntamento diventato ormai classico e imperdibile, che si svolge in luoghi soliti e insoliti, adatti e meno appropriati, ma comunque accoglienti e stimolanti per la fantasia, il buon umore, il sorriso e la cordialità; incontri aperti a tutti e gratuiti, con lo scopo di avvicinare e appassionare i piccoli ai libri e alla lettura.

 Dunque:

* Martedì 27 nel pomeriggio, ore 17:00, ci vediamo in biblioteca per leggere in giardino tanti libri presi dagli scaffali ben forniti della Sala Ragazzi.

* Mercoledì 28, invece, ore 10:30 ci vediamo al bar "La Luigina", nei pressi della piazza centrale per condividere storie, filastrocche, fiabe e favole a tema, selezionate sempre dal ricco tesoro della Biblioteca Comunale di Soriano.

* Giovedì 29, gran finale in Faggeta - la Faggeta Vetusta del Monte Cimino - appuntamento al parcheggio ore 11:00 per inoltrarci nel bosco, leggere e organizzare il pic nic con il pranzo al sacco. Occorrente per ogni partecipante: viveri in abbondanza, da condividere eventualmente con gli altri e libri preferiti da consultare insieme agli amichetti, su un telo steso a terra tra il verde dei faggi.

 Per qualsiasi informazione, dubbio o consiglio, non esitate a chiedere!

https://www.facebook.com/alessandra.corsi.16

https://www.facebook.com/criticaleora.blogspot/?modal=admin_todo_tour

https://www.facebook.com/Biblioteca-Comunale-di-Soriano-nel-Cimino-217359071699555/

https://www.facebook.com/faggetamontecimino/?ref=br_rs

https://www.facebook.com/laluigina2019/

venerdì 23 agosto 2019

DI MIO PUGNO

 Mi piace giocare con le parole
Mi piace inventare storie
Mi piace rincorrere le filastrocche

 Quelle che seguono sono mie invenzioni, a voi l'onere di leggere e criticare, spulciare e bocciare oppure condividere, saltare o snobbare.

 Ho scritto e condiviso sulla mia pagina di lettura social, cui potete dare uno sguardo, intanto vi ringrazio per l'aiuto offertomi.

 Dedicate alla Faggeta del Monte Cimino e al Paese delle Fiabe, Sant'Angelo di Roccalvecce

C'era una volta...
Una dolce principessa, molto amata da tutti i suoi sudditi, vestiva sempre di verde e oro, i suoi colori preferiti; mangiava, anzi divorava gelato e, soprattutto, ogni giorno si allenava per dare la caccia ai draghi.
Non che nel suo regno vivessero tanti draghi, anzi a dire la verità, non se ne vedevano mai in giro, ma la principessina aveva ascoltato così tante storie su questi esseri meravigliosi che si era convinta di voler passare alla Storia come la prima guerriera cacciatrice di draghi.
Allora si allenava dall'alba al tramonto, in sella al suo bianco destriero, in agone, sulla barca nel laghetto del parco di palazzo, sui tetti, ma soprattutto nel bosco incantato.
Tra faggi secolari e rocce vulcaniche, la principessa si preparava a incontrare testa a testa il suo più acerrimo nemico.
Nel bosco di faggi, in verità, vivevano sì i draghi ma non si lasciavano certo vedere dagli umani: per riuscire a sopravvivere avevano escogitato e raffinato nel tempo un metodo infallibile che li aveva preservati: di giorno rimanevano fermi immobili come sassi tracheitici, come enormi massi ricoperti di morbido muschio verde, mentre di notte riprendevano vita.
Rimanevano pietrificati alla luce del sole, al canto degli uccelli, al volo delle farfalle, mentre allo scendere delle tenebre, al calar del sole riprendevano a respirare, a muoversi, ad allargare le loro grandi ali.
Nessuno li ha mai scorti, ma tutti sanno che esistono: quando passeggi nel bosco incantato stai attento, guardati intorno, osserva i tronchi nodosi, accarezza le rocce, là dove potrebbe nascondersi un meraviglioso drago.
E la principessa?
La principessa è cresciuta senza riuscire a scorgere un essere fantastico, ma la sua tenacia e la sua fantasia sono state tramandate ai suoi figli, attraverso il respiro dei faggi.




C'era una volta, la favola inventata con i miei figli in un pomeriggio d'agosto durante il pranzo in faggeta...

C'era una volta un piccolo villaggio di capanne situato ai piedi di una grande e spoglia montagna. I bambini di quel villaggio potevano giocare fuori solo nelle ore di buio, quando il sole tramontava dietro alla montagna, per il troppo caldo.
I raggi del sole prosciugavano infatti le sorgenti, bruciavano le stoppie, infiammavano gli attrezzi rendendo di fatto impossibile la vita agli abitanti.
Non era sempre stato così: un tempo la vita era splendida. festosa e gioiosa immersi nella natura, circondati dal verde e dissetati dalle fonti, ma la perfida Strega Cimina invidiosa di quei sorrisi infantili, delle risate dei grandi, della concordia che regnava nelle famiglie aveva deciso di bruciare tutto.
Aveva allora reso sterile il terreno, interrompendo la crescita della vita della montagna con la sua potente magia nera: tutto era diventato secco, brullo, arido; grandi e piccini erano disperati, tutti soffrivano e per non morire d'arsura erano costretti a vivere dal tramonto all'alba.
un giorno al villaggio capitò un vecchio mendicante, vestito di stracci, in cerca di cibo buono e acqua fresca. Busso con il suo bastone di faggio alla porticina di una casa:aprirono due bambini, Tina e Dedo, che lo fecero entrare ed accomodare offrendogli quel poco che era in dispensa. I due piccoli vivevano soli e spiegarono al vecchio la situazione, raccontandogli la leggenda che si tramandava al villaggio.
Il vecchio ascoltò in silenzio e solo alla fine, guardando le guance dei bimbi rigate dalle lacrime, si tolse il logoro mantello e mostrò il suo vero aspetto: era Tatos, il grande Mago buono che volle ricompensare la generosità dei due fratellini e aiutare gli abitanti infelici, da troppo tempo vittime del sortilegio.
Fece roteare sulla loro testa il bastone di faggio, da cui si sprigionò una forte luce e dalla sua sacca prese dieci fagioli magici che scagliò con forza sulla montagna spoglia.
Si addensarono le nuvole sulla cima del monte, cadde una leggera pioggia che bagnò il terreno e fece crescere immediatamente tanti alberi e fiori: il potente Tatos era riuscito ad annullare il sortilegio della terribile Strega Cimina.
Tutti gli abitanti del villaggio tornarono a ridere e a vivere con gioia nella speranza di un nuovo futuro.

C'era una volta il piccolo Alberto
Un bambino incolore dal cuore deserto
Aveva un giorno l'amore perduto
Quando nelle favole non aveva più creduto.
Sì l'amore per la parola, la corsa e il gioco
Perché preferiva star scostato anche di poco.
La sua famiglia invece di protestare
L'aveva lasciato per ore giocare.
Con il computer, lo schermo e la tastiera
Perdendo i contatti con la vita vera
Niente sorrisi, profumi e colori
Solo aggressioni, agguati e dolori.
Sangue, salti, scontri a tutti i livelli
Non fanno certo bene ai cervelli
Che invece chiedono sole, terra e vento
Per crescere sani e d'umore contento.
Intervenne allora la maestra Manola
Di quelle che credono nella parola
Nei disegni, nelle storie e nelle illustrazioni
Nei giochi, nei salti e nelle immedesimazioni.
A questi bambini serve il contatto
Con il cigno, Capitan Uncino e il Cappellaio matto
Vedo un coccodrillo, Alice delle meraviglie
Vedo gli gnomi che richiamano famiglie.
C'è un magico Paese che ha i muri decorati
Passando di lì gli adulti bambini sono tornati.
Si ritrova la fantasia, si coltiva il buon umore
Si gioca per strada, si cerca l'amore.
Amore per i sorrisi, per le favole e la vita
Perché la gioia dei bambini sia sempre infinita.



sabato 10 agosto 2019

DESIDERIO: LONDRA

 Non a caso, nel giorno di San Lorenzo, nella notte delle stelle cadenti da sfruttare per i desideri più importanti: comunque di desideri io campo, ogni volta di nuovi, sempre da aggiornare, sempre da rincorrere.
 Un grande sogno, quello di andare in viaggio a Londra, una vacanza di tutto rispetto, che cullo da diverso tempo, diciamo anni e sempre rimandato per vari motivi, più o meno economici e tattici.
 Questa volta però ci siamo decisi, mio marito ed io: prossima estate, per festeggiare il suo mezzo secolo di vita brillante voleremo nella capitale del Regno Unito, caschi pure il mondo... Con i pargoli al seguito, certo, in tutto cinque turisti adulti o quasi.
 Questo significa cinque posti in aereo, pernottamento, pasti, biglietti d'ingresso a musei ed attrazioni, ricordini speciali, sfizi gastronomici, tariffe dei mezzi pubblici.
 Da una prima stima, si evince una spesa che si aggira sui quattromila euro, quattromila, per qualche giorno di vacanza familiare, sospirata e meritata, direi.
 Bene, anzi no.
 Come reperire, racimolare, risparmiare, rastrellare, investire una cifra così consistente? Tenendo conto di tutte le uscite giornaliere consuete e di quelle impreviste, improvvise, comunque vive e vegete?
 Soluzione trovata: accantonare una quota minima al giorno per ogni componente, fino a raggiungere l'agognato totale; se la mettiamo così la cifra sembra irrisoria, possibile e alla portata delle nostre possibilità.

 E allora scattano le riflessioni, amare.
 Vale la pena darsi un anno di tempo di salvadanaio, restare condizionati dal risparmio, sospirare ogni singolo giorno e convogliare tutte le forze? E se poi si manifestassero imprevisti, impegni onerosi, spese esagerate? Sempre poi nella speranza di ritornare sui banchi, certo.

 Non fumo, quindi neanche la scusa di smettere e risparmiare sul pacchetto, per esempio. E non tiriamo fuori la storia che se vuoi veramente un cosa, poi si realizza, perché non è vera, mi spiace ho già provato e fallito, diverse volte.
 E poi comincio a capire perché le nuove generazioni viaggiano, volano, scoprono, spendono prima di far famiglia, dopo diventa altamente improbabile come genitori supportare il nucleo, anche numeroso e in crescita.

ISOLA D'ELBA, IN UN GIORNO

 Avevamo un'occasione da festeggiare, abbiamo incontrato per caso la pubblicità social della gita organizzata, partenza da Viterbo in pullman e traghetto per raggiungere l'Isola d'Elba, Marina di Porto Azzurro.
 Si parte dalla nostra abitazione presto, perché Carlo l'autista è del nostro stesso paesello e ci offre la possibilità della prima tappa "in casa", poi verso Viterbo per raccogliere gli altri e a Montalto per gli ultimi due. Il traghetto dovrebbe partire da Castiglione della Pescaia alle 9:30, ma porta una mezz'ora di ritardo e annesse lamentele di chi è a bordo.
 La traversata dura circa un'ora e trenta minuti, per raggiungere Porto Azzurro e scendere per un primo giro, magari per arrivare alla spiaggia sassosa, ma comoda e tuffarsi in mare per un bagno rinfrescante: il piccoletto non si fa scrupoli, anzi.
 Per pranzo si ritorna a bordo per gustare pesce: risotto e gamberi con patatine, tutto buono e abbondante, ma abbiamo altri impegni come lanciare il pane ai pesci e quindi non si attende semi-assonnati al coperto che rinfreschi un po', no ci lanciamo subito sotto il picco assolato, meno male che ci pensa un bel cono gelato a rifocillare gli accaldati.
 Il paesino si gira a piedi, ci sono molti locali aperti orario continuato, tanti bar sulla piazzetta, insomma c'è movimento nonostante il caldo torrido.
 Si riparte dall'isola per le 17:30 molto puntuali, il viaggio risulta piacevole anche per il vento che scaccia la calura: poi al pullman e via verso un'area di sosta, giusto il tempo per i servizi e qualcosa di sfizioso per mettere sotto ai denti.
 Un'ottima esperienza per i piccoli, per il viaggio in traghetto, per il mare visto da un'altra prospettiva, per il pranzo servito a bordo, per una giornata passata tutti insieme, non proprio famigliadelmulinobianco, però ci divertiamo!





lunedì 5 agosto 2019

LA PIAZZA È MORTA, SECONDO ATTO

 Intanto ringrazio quanti hanno letto, condiviso e commentato il mio articolo seppur vecchio di due anni, ma evidentemente ancora purtroppo attuale, sulle pessime condizioni in cui versa il centro storico del paesello durante tutto l'anno, ancor di più e in modo più manifesto nel lungo periodo estivo.

 Allora ci tengo a precisare che non faccio parte di alcuno schieramento politico, non occupo posti rilevanti in amministrazione né li ho occupati in passato, non capisco molto di certe questioni, perché sono una povera precaria della scuola disoccupata fino a prossima chiamata.

 Detto ciò, invito tutti a non strumentalizzare i miei articoli, le mie idee scritte, la foto e tutto il materiale, frutto del mio lavoro intellettuale.

 Il paesello sta in fase di agonia non per colpa delle amministrazioni - o almeno non solo per quelle - ma per la mentalità di noi paesani e queste righe che seguono sono solo alcune delle mie povere e sconclusionate riflessioni.

 Non si può parcheggiare tutto il giorno davanti al proprio esercizio commerciale, togliendo di fatto posto a chi si fermerebbe volentieri a spendere ed investire.
 Non si può parcheggiare, senza pagare la sosta e rimanere in zona tutto il tempo delle chiacchiere per poi scappare all'apparire del vigile.
 Non si può snobbare un qualsiasi punto vendita e nel periodo della svendita, del fuoritutto e del cedesiattività presentarsi per accaparrare il più possibile, lo definirei sciacallaggio.
 Non si può evitare un qualsiasi esercizio per sentito dire, per le critiche o i dissapori degli altri, si prova e si giudica di persona.
 Non si può mettere becco in ogni dove, criticare l'operato di chi si impegna, dal balcone della propria finestra, dal divano o da qualsiasi altro comodo posto. Bisogna darsi da fare, rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani e tentare.
 Non si può predicare dai social e lasciare i monumenti, le strade, il parco giochi in balia di vandali spiritosi perdigiorno.

 Le idee al paesello ci sono, purtroppo di attività, progetti o geniali intuizioni siamo pieni all'inizio, poi tutto scema, tutto si spegne in poco tempo.

 Basta parole scocciate, critiche, dente avvelenato, invidia e pareri altrui riportati come buoni: si tratta di un caso di rianimazione molto urgente. Propongo di partire da un corso di inglese, per soddisfare la clientela internazionale, magari anche offrire i servizi di base durante tutta la settimana per tutta l'alta stagione - che da noi difficilmente decolla - e sgomberare la piazza dai parcheggiati abusi, da sostituire con fiori e qualsiasi mezzo  colorato e di gusto.

venerdì 2 agosto 2019

PERCHÉ LE DONNE NON SI PIACCIONO?

 Questo articolo non nasce a caso ( e i miei scritti non sono mai a caso), ma dalla lettura che sto portando avanti del libro di Dacia e dalla vita quotidiana, dalle esperienze, dai discorsi che ogni giorno entrano nella mia pelle: le donne non credono in loro stesse, nella loro forza, nelle capacità e soprattutto nella loro bellezza.

 E quando dico bellezza intendo la meraviglia della persona, la gentilezza dell'aspetto, la delicatezza dei lineamenti, la tenacia delle convinzioni, la testardaggine della salita.

 Vi confesso che CORPO FELICE mi sta destabilizzando, ne parleremo meglio più avanti quando lo avrò completato, ma intanto vi anticipo che stanno tremando le mie convinzioni, certe idee ataviche e certe considerazioni femminili; la donna nella sua interezza, la sudditanza, la parità, la violenza, lo studio, l'umiliazione...

 Allora, perché le donne non si piacciono? Nel corpo rotondo o troppo magro, nell'aspetto sciatto o inespressivo, nelle curve troppo pronunciate, nei colori e nelle linee dei capelli; per non parlare del posto che occupano: qualunque esso sia non soddisfa le aspettative, non si addice, non perdona lo sforzo e le rinunce affrontati per arrivarci.

 E poi quanto sono solidali tra loro le donne?

 Se amiche sincere, tanto - e quello che spero, la spontaneità e la verità nella critica per migliorare, ma se sono poco poco avversarie, "nemiche", antipatiche allora apriti cielo... Nessuno sconto, nessuna pulce salva, tutto in faccia, in pubblico, via social, frecciatine, pettegolezzi e sotterfugi.

 Più crescono i miei figli e - di rimando - le difficoltà nell'educarli, le male risposte, le ansie, la paura, gli scogli e i le prime esperienze, più mi confronto con mia madre alla mia età, davanti a me adolescente, sul lavoro, nel risolvere i problemi e come figlia la contesto, la soppeso e poi le chiedo un consiglio.

 Le donne, come definireste le donne?