domenica 28 novembre 2021

LA SORIANO CHE FU

  Seguo la vita culturale del Paesello mio, mi piace sentir narrare, ricordare, conoscere. 

Sia ben chiaro però che non rientro nella categoria del Laudator temporis acti e anzi mi risultano particolarmente antipatiche le persone che stavano meglio quando si stava peggio, che i giovani di oggi sono bamboccioni,  che una volta c'era più rispetto...

 Intanto perché questo è il mondo, è la società che ci hanno preparato, organizzato, lasciato e trasmesso, chissà come si evolveranno.

 Comunque, ho partecipato alla presentazione di un libro "storico-biografico" su un personaggio ben conosciuto nel secolo scorso, un vicino di casa del Pisciarello mio, di una comunità che è passata e certo non tornerà: del vicinato rumoroso e scapestrato, del cappello-cappotto-cravatta della domenica tutti a messa, della famiglia patriarcale, dell'autorità della Scuola.

 Breve dibattito intorno al soggetto del libro, alla Storia locale,  all'interesse che va scemando per la Memoria e le vestigia, i personaggi del posto a cui dedicare una via: perché non ricordiamo, perché non conosciamo, perché non ci informiamo?

 La scuola, sempre tirata in causa.

 Il racconto degli anziani, che certo oggi non stazionano davanti al camino con i piccoli intorno ad ascoltare. 

 I social, eccoli.

 La frenesia, il poco tempo, altri interessi...

 Facciamola un'analisi sociologica, intervistiamo i cittadini, intanto però cominciamo a riprendere a frequentare i luoghi di Cultura, proponendo buona Cultura, oggi si dice ACCATTIVANTE.

 E dopo l'impegno culturale una cioccolata ci stava proprio bene.


venerdì 26 novembre 2021

LEGGIMI EMOZIONI

 E oggi due ore completamente dedicate ai libri: lettura ad alta voce, critica letteraria, scelta mensile e parole chiave.
 Ci siamo messi d'impegno, sarà stata la pioggia scrosciante: chi preferisce l'horror e non può leggere altro, chi ama la fantascienza e decanta l'attualità di un libro del 1979, chi vede solo manga in ogni dove dal bullismo alle scene cruente che inorrridiscono il più sensibile.
C'è posto anche per il capodimonte di Sepulveda e per il fantasma di Wilde, passando per Harry sempre e comunque. 
 E chi sceglie il calcio come filosofia di vita? Uno dei sessanta della serie di Garlando; continuiamo con gli dei dell'Olimpo che si mischiano alle problematiche umane per finire sulla Via Pal, a cercare di capire perché i classici sono e saranno sempre imprescindibili.
 Uno dei compiti per casa, oltre alla famigerata relazione scritta mensile, era di descriversi con sole tre parole, a scelta: ebbene, sono uscite fuori tante sfumature da megalomani, confessioni naturali di pigrizia acuta e ammissioni di colpe da messaggi visualizzati e abbandonati.
Emozioni, dalle pagine dei libri letti, manifestate in modo naturale e poi ritrovate sul volume che ci fa da guida nel progetto scolastico.
Abbiamo discusso di angoscia e pigrizia, qualcosa che non afferriamo ma che ci destabilizza per giungere all'otium latino, filosofico e rigenerante.
 Dura la vita del lettore di classe, ma ricca ricchissima di parole a confronto.

#ioleggoperché21 #labibliotecachenonce #salvodacquistofaleria





giovedì 25 novembre 2021

PAROLE D'AMORE CONTRO LA VIOLENZA

  Abbiamo manifestato, in modo pacifico con carta di libri e voce di cuore.

 Salvo D'Acquisto, Secondaria di primo grado: ragazzi, docenti, personale educativo e una rappresentante dell'Associazione "Mafalda e le altre" di Civita C.

 Lungo le strade di Faleria fino alla piazza della Collegiata, nonostante la pioggia gli ombrelli l'umidità, ci siamo fermati a tappe per ascoltare i ragazzi declamare versi e parole eterni, momenti di struggente tenerezza lacrime di passione lussuriosa e forte convinzione dell'importanza fondamentale della penna e dell'istruzione per sconfiggere la violenza.

 Dante, Boccaccio, Tasso, Anna Frank, Malala, Giordano, il discorso della Deledda unico premio nobel italiano femminile di letteratura e tanto altro.

Una manifestazione contro la violenza di genere, contro la chiusura della mente, contro chi non rispetta la donna attraverso le parole dei Grandi che hanno reso immortali dolore e sofferenza. 

 La scuola in prima linea, multidisciplinare, sensibile: noi ci crediamo, noi ci impegniamo, noi offriamo il nostro esempio.






mercoledì 24 novembre 2021

NONSOLOUNSIMBOLO

  E cominciano i lavori alla Salvo di Faleria, per raccontare le donne che vivono nel dolore e spesso nel terrore.

 Questa mattina la collega di lettere, la professoressa Rosa B (suo desiderio rimanere anonima) ha esposto questo cartellone realizzato dai suoi alunni di 1A, i cuccioli della scuola, per sottolineare che certe date vanno ricordate e spiegate.

 La Scuola ha anche questo dovere, civico e civile: il rispetto della persona, la parità di genere, il diritto alla vita.

 Il rosso che è sangue, sofferenza, violenza, ma anche passione e forza: noi abbiamo l'obbligo morale di presentare e discutere di ogni emergenza sociale, reale e quotidiana.

 In 3 sono emerse opinioni contrastanti sulle forme di attivismo, sulle minoranze e sul diritto di manifestare: devo ammettere che per certi argomenti conoscono termini e definizioni in modo più peculiare degli adulti distratti e poco social. 

 I ragazzi apprezzano questo impegno, sono parte attiva nelle discussioni, chiedono di poter esporre il proprio punto di vista: conoscono dai social, apprendono dalla rete, subiscono dai video, dobbiamo ascoltarli e chiarire i loro dubbi.

 La giornata di domani sarà dedicata alla violenza contro le donne con letture e approfondimenti multiculturali, anche in lingua, perché la letteratura non è di un altro pianeta e il pensiero va alimentato, sempre e comunque.

martedì 23 novembre 2021

UNA CANZONE SGRAMMATICA

  Il martedì ho la prima ora in 3, una sola.

L'ingresso dei ragazzi, scaglionato per ragioni varie, crea sempre un po' di allegra confusione, qualcuno non ha attivato ancora tutti i neuroni e per non appesantire la situazione della concentrazione la divisione dell'orario interno prevede di affrontare la grammatica, la santa e incorruttibile grammatica di nostra madre lingua.

 Bene, ma certo non benissimo.

Così oggi sono entrata diabolica con un testo da analizzare, ma solo dopo averlo cantato. Intanto i ragazzi classe 2008 neanche conoscevano il gruppo, di primo acchito  e lì già mi sono venute le paturnie. 

Comunque, canta e leggi, sottolinea e ascolta, abbiamo analizzato insieme il periodare ipotetico del testo, infarcito di congiuntivi e condizionali in cerca di salvezza.

Ipotesi, finali, implicite.

Non che abbia affrontato il compito a cuor leggero, perché davanti a me ho sempre l'immagine della mia professoressa delle medie, compassata e integerrima, una maschera di serietà quasi divina vestale delle sacre regole.

 Poi le mille elucubrazioni se sia lecito, ammissibile, onesto affrontare i principi grammaticali con tanta leggerezza, spigliatezza...

 Infine constatare che i tuoi ragazzi cantano meglio di come scrivono.

E ho detto tutto.

mercoledì 17 novembre 2021

E VOLANO VIA

 Questa mattina, in silenzio e quasi senza disturbare, se ne è andata una delle sorelle di mia madre, non più giovane certo, ma comunque all'improvviso, lasciandoci così con l'amaro in bocca e tante domande sul come. 
 La famiglia, grande e sparpagliata tra Viterbo e Roma, si è velocemente riunita, a casa della zia per una visita, una preghiera, un saluto, un pacca sulla spalla.
 Non ci vediamo spesso, anzi, ognuno con i propri problemi e le preoccupazioni, i cari ormai anziani da proteggere e coccolare.
 Proprio quello che più mi ha colpito: rivedere gli zii insieme, canuti, lenti nei movimenti, appesantiti dagli anni dagli acciacchi dalla mascherina che si salutano alla maniera loro, senza tante smancerie. 
 Eppure un tempo erano ben agguerriti con il mazzo delle carte e le bestemmie da contorno anche per le Feste comandate, serviti dalle mogli, come volevano i tempi.
 Corre il tempo, impietoso: mi mettevano soggezione, autoritari com'erano e burberi, così. 
Poi maturiamo, diventiamo adulti noi e anziani loro e la Famiglia si ritrova attorno ad un tavolo a soppesare quanti colpi ci ha inferto la Dea bendata e quanti la Nera.
 Buon viaggio zia, salutami il mio babbo.

lunedì 15 novembre 2021

QUEI DUE GENITORI TRA CIELO E TERRA

  Oggi sono venuti a trovarci a scuola i genitori di Fede, forti nella loro grande perdita.

 Gentilmente e premurosamente hanno messo a disposizione degli alunni della Salvo tutta i libri di testo del loro ragazzo, testi nuovi e poco usati, purtroppo, di seconda e terza media.

 Occasione per rivedere gli ambienti in cui Fede veniva volentieri quando stava in forze, quando stava bene e poteva frequentare un luogo affollato, chiassoso e movimentato com'è una scuola, anche se piccola e dislocata.

 Hanno molto da raccontare quei due genitori "tra cielo e terra", così si è definita la signora, madri e padri che hanno un loro angelo in cielo che hanno protetto fino allo stremo del possibile umano e che ora li protegge.

 La Fede, la Scienza, la Ricerca, i ricoveri, ma anche la sperimentazione, il vaccino, la disperazione della fine: dove hanno trovato la forza e il coraggio questi genitori e come possiamo noi pensare di lamentarci del parcheggio o della tinta dei capelli?

 La Fede, già la Fede: quando il sapere umano e le cure non bastano o non ci sono proprio, quando sono state tentate tutte le strade conosciute e anche qualche sperimentale.

 Noi - personale scolastico tutto - abbiamo raccolto un'offerta collettiva per l'Associazione a cui i genitori di Fede sono legati, per i bambini oncologici dell'Ospedale Gemelli di Roma, un piccolo aiuto che loro hanno subito sottolineato come grande e importante, perché aiutare è sempre un atto importante e mai scontato.

 E poi ci hanno raccontato della burocrazia, delle peripezie tra uffici - addetti - scartoffie - tempistica: oltre al dolore anche la difficoltà di concentrarsi su ogni passaggio e obbligo, pazienza somma.

 Ci siamo lasciati con una promessa, quasi un obbligo morale: ci rivedremo presto per la cioccolata natalizia, perché bisogna raccogliere fondi, non bastano mai. E a Natale puoi, anzi devi.

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sabato 13 novembre 2021

NATI PER LEGGERE, BUONA LA PRIMA

  Sabato pomeriggio in fattoria, da Valentina, educatrice, in dolce attesa per la seconda volta e volontaria del gruppo NpL di Viterbo, che ha organizzato un ambiente colorato e confortevole per gli attesi ospiti.

 Bimbi piccoli, in compagnia di un adulto di riferimento: sono arrivati dolcissimi con genitori e nonni, dai paesi limitrofi, desiderosi di afferrare ascoltare assaggiare i libricini adatti a loro, consigliati dagli esperti. 

 Noi volontarie, quattro in tutto, abbiamo cercato di fare il meglio quanto a voci mosse e occhi sorridenti: modulazione vocale, massaggi al pancino, carezze alle manine ciotte ciotte, ma anche indicazioni per costruire una prima libreria personale casalinga.

 Abbiamo ricordato l'importanza della lettura, del momento di condivisione, del rito giornaliero, del contatto; albi illustrati e autori di ogni forma colore e consistenza.  C'erano a disposizione sugli scaffali i morbidi, il monocromo, i cerchi concentrici, il cartonato, la storia buffa, le filastrocche...

 E poi l'esperimento di lasciar leggere ogni adulto con in braccio il proprio piccolo, la tecnica insomma che avvicina e costruisce il legame forte: emozione. 

 Bene, molto bene, ci piace riuscire a coinvolgere le famiglie, essere utili alla diffusione della lettura, lasciare un piccolo segno di sorrisi e coccole. 

Altre buone iniziative ancora in settimana,  perché di leggere ne hanno ogni diritto, i bimbi.










GENTILEZZA E SENSO CIVICO DOVE SIETE?

  Nel giorno dedicato alla gentilezza, ho ricevuto una telefonata che meno le si addice: mio cugino, disabile fisico dalla nascita, deve combattere ogni volta che vuole uscire di casa con la dimostrazione che la sensibilità non è di questo mondo.

 Per poter camminare in totale sicurezza e percorrere un breve tragitto, per superare scale o lievi salite, per salire su qualsiasi mezzo di trasporto mio cugino ha bisogno di aiuto, di un appoggio e di un terreno comodo.

 Per raggiungere l'ospedale ed effettuare le sedute di cura tre volte a settimana, festivi compresi, ha bisogno di aiuto.

 Non si tratta di capricci, di paranoie o di una situazione passeggera o temporanea, no. Si tratta della sua vita quotidiana, della sua salute fisica aggravatasi da qualche anno a questa parte.

 Eppure per semplici, elementari,  sacrosanti diritti e non trovarsi ostaggio di ignoranza, incuranza e insensibilità deve ricorrere a chiamare le forze dell'ordine, a chiedere consigli giuridici, ad invocare la dea della Giustizia.

 Succede ora, succede qui, succede al paesello mio. Non altrove, non lontano, non in una civiltà meno "evoluta".

 Pensiamoci, quando parcheggiamo, quando corriamo, quando occupiamo posti riservati, quando siamo stanchi di cazzeggiare in giro.

C'è chi nella vita di ogni giorno si deve umiliare a chiedere anche permesso, dove gli spetta di diritto.



giovedì 11 novembre 2021

INVALSI, RIPORTO

  Questa sera sono mogia, già. Riunione pomeridiana con il Capo e tutti i docenti interessati dalle materie INVALSI: si ragiona dei risultati dello scorso aprile, per classi d'insieme, per totale Istituto. 

 Però queste prove mi destabilizzano, mettono in crisi le mie convinzioni; ci sono certamente mille distinguo da porre, dalla DAD alla quarantena, dalla nazionalità degli alunni alla fattiva consistenza delle famiglie, del gruppo sociale...

 La scuola aiuta i ragazzi, li prepara, li guida? Certamente, anzi deve.

 La situazione di partenza e il nucleo familiare quanto contano? Parecchio. Allora io insegnante di lettere a cosa servo? A migliorare la comprensione, a intuire l'etimologia dei termini, l'uso del vocabolario, a svelare i trucchi delle risposte esatte?

E se i risultati non sono così esaltanti, così appaganti, se non combaciano con lo sforzo che ogni professore ha infuso nelle proprie ore di lavoro, ci sono delle colpe da espiare?

 Raddrizzare il tiro.

Scuotere le spalle.

Guardare all'affetto e al rapporto intrecciato.

Cercare di capire se il percorso intrapreso da ogni ragazzo sia quello fattibile ed esaltante. 

 Come dice il vice-Capo ho sempre bisogno delle coccole, già. Cerco, è vero, qualcuno che mi dia una pacca sulla spalla e mi confermi che sto andando per la strada giusta.

 Verso la sede, distaccata. 

mercoledì 10 novembre 2021

COMUNICARE/COMUNICAZIONE EFFICACE

  E oggi si parlava di comunicazione efficace, di dialogo, di scambio di opinioni e punti di vista.

 Credo che il considerare l'idea altrui, il mettersi dall'altra parte della barricata, annullare il proprio sé per adottare una nuova visuale sia uno dei compiti più ardui e difficili per ognuno di noi, specie se si è ormai cresciuti perdendo un poco della fantasia e della magia dell'età giovanile.

 Comunicazione tra generazioni: quale canale, quale linguaggio, quale luogo?

 Uno dei tanti aspetti positivi dell'insegnamento sta nel rimanere costantemente a contatto con i ragazzi, i giovanili ardori, gli slanci sportivi, i voli pindarici della spiegazione improbabile, il futuro da costruire, il carattere da affermare.

 Sentirsi inadatti, inferiori all'interlocutore, meno pronti alla risposta o a sostenere il pensiero sincero: i giovanissimi oggi sono timorosi, sono allenati, differenti o sempre uguali ai loro genitori e ai nonni alla loro età?

 Come proiettarsi sui ragazzi: muti ascoltatori, amici solidali, Minosse infernale, Atena dea della Giustizia, irriverenti, saettatori di sentenze?

 Difficile e a volte scomoda la posizione di un adulto, rispetto alla platea, nessuno osi affermare che i Duemila/la generazione alpha/i Millennials  vanno messi a tacere, che devono solo ascoltare le indicazioni o che sono incapaci di reagire o addirittura che non soffrono dei malumori o dei rimproveri dei grandi.

 Come sempre la teoria sembra chiara, sulla pratica bisogna proprio lavorare.

mercoledì 3 novembre 2021

COME PALLONCINI BIANCHI, IN ALTO

  Pomeriggio intenso, anche il cielo piangeva su Calcata, e non solo.

 Abbiamo raggiunto la piazza principale del paese a ondate successive, a seconda delle necessità e degli impegni di ciascuno, dai quattro angoli della provincia di Viterbo e oltre.

  Siamo rimasti fuori, la chiesa era gremita di parenti amici e compagni di classe: ognuno ha voluto arricchire la celebrazione e portare la propria testimonianza di parole e arte; il professore di musica Leonardo Soli  ha accompagnato i pensieri di tutti noi come al Concerto di Natale dell'Istituto del dicembre 2019.

 Ci siamo riuniti, tutti i docenti che hanno conosciuto e lavorato con Fede, dalla prima media ad oggi; chi non è potuto intervenire gli è stato vicino con la preghiera e il tenero pensiero; già come la tenerezza dei nostri sguardi sui ragazzi ex studenti cresciuti e un poco imbarazzati. Gli occhi appannati di lacrime, la pioggia battente, i palloncini in volo a salutare un'anima dolce e forte.

 Riflessioni che chiudono la gola e soffocano il respiro per i genitori, i fratelli, le sofferenze patite, la speranza covata di un miglioramento, le cure.

 Anche per questo dobbiamo ringraziare Fede, per la forza della vita, per il sorriso e l'ironia, per quasi quindici anni di amore, per averci oggi permesso di rivederci in tanti, grandi e piccoli, insegnanti e alunni.

 E adesso, cosa si fa?

Non ti preoccupare Fede che le idee non mancano, le iniziative già hanno preso forma nella nostra mente, progetti e suggerimenti per affrontare la situazione, ricordarti e tenerti vicino.

 Tu vola alto, come i palloncini bianchi che hanno lasciato andare quelli della 3A.


martedì 2 novembre 2021

CIAO FEDE, VIVENDO ADESSO

  Quelle notizie che non vorresti ricevere mai.

 Questa mattina sono partita da casa con l'idea di consegnare i temi corretti, il primo che hai svolto anche tu, in cui mi suggerisci espedienti e consigli per non annoiare e per offrire una certa stabilità ai ragazzi, giochi e lezioni all'aperto, senza mascherina.

 A scuola, dove pullula la vita, dove tutti sorridono, dove la disperazione sta in una verifica imminente o in un brutto voto da spiegare a casa, ma tutto si risolve, sempre con una seconda possibilità, siamo una vera grande famiglia.

 Hai sofferto tanto, troppo. Ne ho parlato alla prima ora con i tuoi compagni, li ho invitati ad esprimersi per tirare fuori lacrime amare e bei ricordi: lo sai che tutti concordano con le belle serate di risate a casa tua?

 Quanti ostacoli hai superato? Fino a ieri tutti quelli che la tua breve esistenza ti ha parato davanti, lo sanno i tuoi amici, gliene hai raccontato i timori e gli sviluppi, dicono, di un male che ti ha preso lentamente le forze e poi ha sciolto i legami terreni.

 Un forte legame, questo hai allacciato con i maschi soprattutto, ma anche con alcune bambine, si ricordano di te piccolo e dei tuoi ricci, neri.

 Molto intorno a noi ha perso di importanza quando siamo arrivati a ragionare dell'Universo, di un Dio partecipe, del Destino, anche se siete solo in terza certi ragionamenti filosofici e letterari li possiamo affrontare: tu sai che ognuno di noi ha la propria storia e la propria esperienza, qualcuno ha già perso una persona importante.

 Ora al tuo banco, che quest'anno hai occupato poco, troppo poco, c'è un mazzo di fiori, semplice testimone di un angelo salito in cielo, di una vita vissuta goccia a goccia, giorno dopo giorno.

 Hai terminato la tua missione qui tra Calcata e Faleria, ora ti aspettano gli angeli.

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