martedì 20 ottobre 2015

IL CAVALLO VINCENTE SI VEDE ALLA FINE DELLA CORSA...

 La scuola è iniziata da poco più di un mese, i miei pargoli sono "grandi", studiano tutti ormai alla scuola dell'obbligo, che reputo un piacere, oltre che un meraviglioso diritto da onorare con tutto l'impegno possibile, poi i risultati.
 Sono stata sempre un po' secchiona, però ho preso anche bruttissimi voti, sempre recuperati, non ho mai fatto capricci per partecipare alla lezioni, mai marinato o detto in dialetto - concedetemelo - "non ho mai fatto sega", mai messo la firma falsa dei genitori... Nessuna trasgressione, noiosa io.
 Ho fatto sempre parte della classe scrausa del corso,  quella meno prestigiosa, meno blasonata, meno nobile e ricca: con me figli di operai, contadini, negozianti, gente onesta, lavoratrice, ma ahimè "poco visibile e conosciuta", e non è stata una coincidenza, lo affermo con cognizione di causa.
 Ho avuto però la grandissima fortuna di conoscere delle splendide insegnanti preparate e innamorate del proprio lavoro, inteso come una missione, dalle maestre dell'asilo fino alle professoresse liceali, tutte nel mio cuore, anche quelle più terribili e malefiche, comunque ottime docenti, e naturalmente distinti professori, alcuni rivisti dopo anni con grande piacere.
 Tanti dei miei compagni di classe, e lo scrivo con grande orgoglio, sono affermati professionisti, insegnanti anche ad alti livelli, imprenditori, impiegati amministrativi, scrivono libri, curano gli acciacchi dei malati, preparano dolci prelibati, insomma grandi persone, che alla partenza erano state "scartate", perché figli del quarto stato; il peggior sbaglio giudicare un bambino dalla casata.



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