Ebbene sì, il mio piccolo e insignificante blog ha compiuto un anno, una mia creatura anch'esso, di cui naturalmente vado molto fiera, non lo nego.
Non è un lavoro, almeno per il momento, non è un semplice passatempo, potrei fare altro e magari meglio, però è come un forte bisogno che sento, quello di scrivere e commentare ciò che vivo e vedo. Ho cercato di allargare il mio orizzonte socio-culturale, un passo alla volta; ho intrecciato interessanti legami extraterritoriali con appassionati d'arte, a trecentosessanta gradi, come insisteva sempre la mia prof di italiano al liceo (una delle mie più affettuose lettrici, grazie prof. Sarlo!).
E' un sogno che si avvera, scrivere e sapere che qualcuno legge e commenta, apprezza, demolisce, elogia o sbeffeggia le mie bagatelle - come diceva Catullo - l'importante è saziare questo mio desiderio.
Il contenuto dei miei post, pensati e ripensati durante il giorno, lo decido io, di sera tardi con il favore del silenzio domestico: ci sono argomenti buoni e altri meno buoni, interessanti o noiosi, fotografati o dipinti. Scrivo meno cattiverie di quante ne penso, colpa dell'educazione cattolica inculcatami da mia madre e da tutta la famiglia "non offendere mai nessuno, meglio ricevere un torto che produrlo...".
In questi lunghi e avventurosi dodici mesi ho seguito con gusto anche le vicende civico-culturali del paesello: sono diventata un pizzico famosa, ho pestato i piedi a qualcuno, forse, sicuramente ho subito ostracismo dalla cerchia che conta hic et nunc, pazienza.
Le grandi personalità sono sempre incomprese, ma come dice il Vangelo di Matteo VII, 6 non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Come sempre sono a completa disposizione di chi vuole un confronto, uno scambio di opinioni e soprattutto di chi vuole offrirmi un lavoro remunerato!
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