A questo proposito mai sottovalutare l'importanza di un convivio, di un invito o di un pasto condiviso.
Una volta a tavola un Tale ha rivelato che sarebbe stato tradito da uno degli uomini che lo avevano seguito e che era seduto a mangiare lì accanto a lui: "Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto".
Al banchetto di nozze di Peleo e Teti, la dea della discordia Eris ha lanciato il pomo dorato con incise le parole "Alla più bella" sul tavolo, per vendicarsi del mancato suo invito alla festa. Da lì si è arrivati alla guerra per la presa di Troia.
Il ricco banchiere senese Agostino Chigi era rinomato tra i contemporanei anche per gli splendidi banchetti allestiti nella Villa Farnesina, durante i quali i cibi erano serviti su piatti d'oro e d'argento. A fine pasto i commensali erano invitati a gettare tali piatti nel Tevere...dove erano nascoste delle reti, che restituivano poi i preziosi oggetti.
Camillo Benso conte di Cavour, dopo aver respinto l'ultimatum dell'Austria la sera del 29 aprile 1859, affermò: " Oggi abbiamo fatto la storia e adesso andiamo a mangiare".
Ora capite il mio dispiacere per un rifiuto e la mia gioia sincera per un consenso positivo.
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