Interessante il pomeriggio trascorso ad Acquapendente, molto istruttivo e non per merito mio, naturalmente, ma per la presenza di un grande maestro viterbese: Alessio Paternesi.
La presentazione del catalogo è stata veloce, poco accademica e scivolata via come una chiacchierata tra amici, per ragionare di arte, mercato, conoscenza del pubblico e quotazioni: andiamo incontro al profano, chi è il collezionista, chi guida il mercato? Tanti i quesiti e le considerazioni a cui ha risposto in modo pacato e gentile il Maestro, partendo dalla sua vita romana mondana, tra galleristi e grandi nomi della cultura sia italiana che straniera.
Erano presenti tre artisti su quattro - ho finalmente conosciuto Monizzi - accoglienza ottima dei "padroni di casa-galleristi", nessuno si è annoiato, credo, anzi quando parlano gli autori tutto diventa più interessante e per niente scontato. Ho potuto sentire storie intriganti, rivelazioni imbarazzanti e qualche critica pesante ad artisti e opere contemporanee spacciate al grande pubblico come sublimi e inimitabili.
Il bello è che ogni artista ha il proprio modo di sentire e interpretare la sua arte, ma anche quella degli altri, però come afferma Fondi, ciò che veramente conta, la differenza tra un capolavoro e una schifezza la fanno le emozioni che si provano, tutto quello che un'opera ti trasmette lì davanti, da diversi punti di vista e sotto una luce particolare.
Ho imparato tanto quanto una lezione universitaria: che sappia mettere a frutto questa fortuna sfacciata di aver condiviso un evento assieme a quattro persone geniali.
Ho rubato le foto dal profilo FB della Galleria Falzacappa Benci.
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