domenica 28 febbraio 2016

COME FERRO VIVO, L'INSTALLAZIONE

 Lo senti il mare, lo senti il rumorio del mare, il continuo movimento insistente delle onde, quelle onde che ti cullano, ti trasportano, ti lasciano volare con la fantasia e la libertà nel sogno...
 Non per noi, no...
 Guardaci siamo qui, tra cielo e mare, tutto è azzurro, quello splendido azzurro del mare di speranza e del sereno sopra di noi, ma siamo qui soli, disperati, infreddoliti, abbiamo paura, abbiamo fame, abbiamo bisogno di un posto sicuro dove andare, dove trovare rifugio, un riparo per un nuovo inizio, una nuova esistenza. Senza la nostra vita, lontano dagli affetti, per un sogno da donare ai nostri figli, per un futuro da inventare.
 Senti i lamenti, senti le grida, senti le richieste di aiuto, abbiamo bisogno del tuo sguardo, abbiamo bisogno della tua attenzione, non puoi non guardarci, lì davanti ai tuoi passi, tu sicuro nella tua casa, sicuro della tua esistenza, caldo abbraccio dei tuoi cari. Ci passi attraverso, ci scavalchi, ci schivi, scegli il meglio, non vuoi vacillare, non vuoi perdere l'equilibrio della tua vita, per quanto grigia e dura, te ne lamenti, vorresti il meglio e non ti accontenti e non ti soddisfa.
 Allunga invece il tuo braccio, allunga il tuo sguardo fuori, oltre, sulla distesa immensa della nostra speranza, del nostro coraggio.
 Da costa a costa, abbiamo abbandonato tutto e tutti, ricominciamo da qui, ci è rimasto solo il fiato in corpo, l'ultimo disperato grido di salvezza.

Scultura di Rinaldo Capaldi


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