Questa mattina tutte le classi prime della scuola media, dove ho il piacere di insegnare, sono state invitate presso la biblioteca comunale per assistere ad uno spettacolo particolare, ma azzeccatissimo per l'uditorio.
Lo scrittore, ma non solo questo, Ferdinando Vaselli ha presentato a modo suo, teatralmente, il suo libro "Sopra il cielo di San Basilio", che tratta della quotidianità di una classe all'ultimo anno delle medie, in uno dei grandi, variopinti e multiculturali quartieri della Capitale.
Il protagonista è Marko con la K, ragazzino bosniaco che vorrebbe diventare un grande campione di calcio, ma intanto impara a conoscere i suoi compagni e il loro modo di pensare.
Mentre Ferdinando "si agitava" davanti ai ragazzi, era accompagnato alla chitarra dall'amico e collaboratore Sebastiano Forte: accattivante e piacevole.
Veramente interessante, diverso per i ragazzi, che se la ridevano di gusto, perché in ogni classe si può trovare ognuno dei personaggi-macchietta delineati da Ferdinando. Scroscio di applausi e poi intervista/scambio di opinioni/battute, per ragionare di seconda generazione, radici e socializzazione, integrazione e italiani una volta migranti in tante parti del mondo poco accettati, bene molto bene.
Pollice recto per la biblioteca E. Minio perché ha aderito alla rassegna Maggio dei libri, presentando tanti eventi, perché è veramente un gioiellino accogliente e colorato, perché ha coinvolto le scuole e quindi i ragazzi.
martedì 31 maggio 2016
TRAGUARDO O PARTENZA?
Articolo semiserio sulla voglia di lavorare e riuscire a raggiungere uno scopo: non ho nessuna ricetta magica, ma intanto rido di me e dei miei sogni, tanto per non prendersi troppo sul serio e sdrammatizzare i casi della vita.
E' notte fonda, dovrei stare accanto a mio marito nel lettone, invece ancora giro per casa in cerca di ispirazione tra polvere e panni da allocare. Non brillo certo per intelligenza, altrimenti perderei ore di riposo per qualcosa di importante senza perdermi dietro a vacui sogni di gloria fatti di parole e immagini rubate.
Mi compiaccio però dei piccoli risultati raggiunti e questa sera ho un motivo in più per festeggiare, anzi per brindare, esageriamo: finalmente dopo ben ottocentotto articoli ho visto una banconota passare dalle "mani" di un artista nel mio portafogli! Non è proprio la prima volta, è la seconda, perché il primato spetta ad una letterata mia dolce amica, a cui non avevo chiesto nulla, ma che ha voluto premiarmi, non smetterò mai di ringraziarla.
Dunque finalmente si sono accorti di me, della mia stoffa critica, non per niente sono figlia di una sarta e mi chiamano, mi cercano, mi invitano alle loro inaugurazioni!
Che sia finalmente stata imboccata la giusta via per la felicità critica, per le stelle della gloria scritta, per il paradiso della notorietà scrittoria?
Intanto proseguo tranquilla, con i piedi ben saldi a terra lungo la vita parallela ma concreta di simil-lavori, quella che la mia amica M. Luisa ha definito a ragione LA VITA PARALLELA.
E' notte fonda, dovrei stare accanto a mio marito nel lettone, invece ancora giro per casa in cerca di ispirazione tra polvere e panni da allocare. Non brillo certo per intelligenza, altrimenti perderei ore di riposo per qualcosa di importante senza perdermi dietro a vacui sogni di gloria fatti di parole e immagini rubate.
Mi compiaccio però dei piccoli risultati raggiunti e questa sera ho un motivo in più per festeggiare, anzi per brindare, esageriamo: finalmente dopo ben ottocentotto articoli ho visto una banconota passare dalle "mani" di un artista nel mio portafogli! Non è proprio la prima volta, è la seconda, perché il primato spetta ad una letterata mia dolce amica, a cui non avevo chiesto nulla, ma che ha voluto premiarmi, non smetterò mai di ringraziarla.
Dunque finalmente si sono accorti di me, della mia stoffa critica, non per niente sono figlia di una sarta e mi chiamano, mi cercano, mi invitano alle loro inaugurazioni!
Che sia finalmente stata imboccata la giusta via per la felicità critica, per le stelle della gloria scritta, per il paradiso della notorietà scrittoria?
Intanto proseguo tranquilla, con i piedi ben saldi a terra lungo la vita parallela ma concreta di simil-lavori, quella che la mia amica M. Luisa ha definito a ragione LA VITA PARALLELA.
INDOVINA DOVE VADO NEL POMERIGGIO
Siccome ancora non ho deciso chi votare, siccome sono stata invitata su Fb nel pomeriggio di martedì - imprevisti familiari o lavorativi permettendo - andrò ad un incontro che mi incuriosisce, uno organizzato da donne in politica per donne che non fanno politica, ma se ne interessano. Chissà cosa ne uscirà fuori.
Ho pensato di partecipare perché sono favorevole ad ascoltare tutte le campane amministrative, perché non parto da nessun preconcetto di esclusione, perché non mi va di essere inquadrata con una determinata parte politica, perché non voglio essere presente solo in grandi eventi catalogabili, perché voglio organizzare un dispetto a qualcuno, che magari se ne infischia, ma così con la mia bella faccia tosta tutto è possibile.
Intanto ieri sono rimasta sconvolta dalla confessione della mia amica, che stimo e apprezzo come professionista oltreché come donna; stufa dei soliti politicanti, delle solite promesse e delle solite facce - come darle torto - ha già optato per il nuovo politico, convinta di rinfrescare l'aria stantia del paesello: questa dichiarazione di voto mi ha lasciata interdetta, non ce la facevo e poi già così convinta, che sia la soluzione a tutti i mali ?
Ah la politica, che grande fregatura!
Dimenticavo, intanto dovrò anche carpire qualche buon segreto se voglio presentarmi al prossimo appuntamento sicura e vincente!
Ho pensato di partecipare perché sono favorevole ad ascoltare tutte le campane amministrative, perché non parto da nessun preconcetto di esclusione, perché non mi va di essere inquadrata con una determinata parte politica, perché non voglio essere presente solo in grandi eventi catalogabili, perché voglio organizzare un dispetto a qualcuno, che magari se ne infischia, ma così con la mia bella faccia tosta tutto è possibile.
Intanto ieri sono rimasta sconvolta dalla confessione della mia amica, che stimo e apprezzo come professionista oltreché come donna; stufa dei soliti politicanti, delle solite promesse e delle solite facce - come darle torto - ha già optato per il nuovo politico, convinta di rinfrescare l'aria stantia del paesello: questa dichiarazione di voto mi ha lasciata interdetta, non ce la facevo e poi già così convinta, che sia la soluzione a tutti i mali ?
Ah la politica, che grande fregatura!
Dimenticavo, intanto dovrò anche carpire qualche buon segreto se voglio presentarmi al prossimo appuntamento sicura e vincente!
domenica 29 maggio 2016
UNA BUONA MADRE O UNA MADRE PERFETTA
Permettetemi questo sfogo-riflessione notturna, alla fine di una giornata intrigata, alla fine di una settimana impegnativa, alla fine quasi di un anno scolastico importante.
Quante volte, parlo alle mamme ma possono riflettere e rispondere anche i padri, ci siamo chiesti se stessimo optando per la giusta scelta, se avremmo imboccato la strada esatta, se le nostre preferenze avrebbero pesato sulla vita dei figli, sull'equilibrio familiare, sul rapporto difficile di coppia?
Non sono perfetta, ma vorrei esserlo: mi piacerebbe dedicarmi con successo ai fornelli; dei lavori femminili di cucito-ricamo-maglia conosco i passi base e poco più, non ho una carriera da inseguire, ma nemmeno una che sia ben remunerativa, galleggio, mi barcameno tra mille impicci e spesso non arrivo a capo di nulla. Si fa così?
Alcuni giorni il mio ottimismo mi permette una visione rosea, tranquilla, serena, altri invece, specie se nervi e rabbia si impossessano della mia bocca, non controllo la mia reazione fisica e verbale, non si fa così.
Beate quelle persone che hanno trovato la ricetta per la felicità, se esiste.
Trovo profondamente difficile coniugare interessi personali, lavoro e famiglia, si trascura inevitabilmente qualcosa o qualcuno, però alcune donne mi sembrano serene e convinte della loro vita e delle decisioni che, invece io, ho tardato ad affrontare o peggio rimandato.
Mi piacerebbe essere un buon esempio per i miei figli, ma come? Soldi, carriera, vacanze, studio; con i tempi che corrono, dicono i più informati, meglio non perdersi dietro ai sogni di gloria, quelli che pretendono di migliorare il mondo, meglio la concretezza.
Allora, dov'è la soluzione?
Quante volte, parlo alle mamme ma possono riflettere e rispondere anche i padri, ci siamo chiesti se stessimo optando per la giusta scelta, se avremmo imboccato la strada esatta, se le nostre preferenze avrebbero pesato sulla vita dei figli, sull'equilibrio familiare, sul rapporto difficile di coppia?
Non sono perfetta, ma vorrei esserlo: mi piacerebbe dedicarmi con successo ai fornelli; dei lavori femminili di cucito-ricamo-maglia conosco i passi base e poco più, non ho una carriera da inseguire, ma nemmeno una che sia ben remunerativa, galleggio, mi barcameno tra mille impicci e spesso non arrivo a capo di nulla. Si fa così?
Alcuni giorni il mio ottimismo mi permette una visione rosea, tranquilla, serena, altri invece, specie se nervi e rabbia si impossessano della mia bocca, non controllo la mia reazione fisica e verbale, non si fa così.
Beate quelle persone che hanno trovato la ricetta per la felicità, se esiste.
Trovo profondamente difficile coniugare interessi personali, lavoro e famiglia, si trascura inevitabilmente qualcosa o qualcuno, però alcune donne mi sembrano serene e convinte della loro vita e delle decisioni che, invece io, ho tardato ad affrontare o peggio rimandato.
Mi piacerebbe essere un buon esempio per i miei figli, ma come? Soldi, carriera, vacanze, studio; con i tempi che corrono, dicono i più informati, meglio non perdersi dietro ai sogni di gloria, quelli che pretendono di migliorare il mondo, meglio la concretezza.
Allora, dov'è la soluzione?
COMUNIONE 2016 - ULTIMO ATTO
E infine arrivò il tanto atteso giorno del Signore, l'ultima domenica di maggio, tradizionalmente dedicata alla comunione in duomo nel paesello, festa tripla, perché ci aggiungiamo anche la processione dedicata alla Madre del Signore e il Corpus Domini, può bastare?
Giornata ricca di impegni, che è iniziata con un tempo meteorologico pessimo, altalenante, poi ristabilitosi. Bimbi emozionati, adulti di più, tutto è andato liscio, dolore ai piedi generale permettendo, a tardo pomeriggio, quando ormai si erano rotte le righe della processione.
Che dire? Emozione forte, condita con una certa dose di ansia, qualche contrattempo rimediato per un risultato appagante di sorrisi e coccole dei bambini tenerissimi protagonisti. Ora un po' di riposo estivo e poi cercheremo di organizzare la nuova stagione parrocchiale nel migliore dei modi, per quello che sappiamo dire e fare. Una nuova sfida.
Giornata ricca di impegni, che è iniziata con un tempo meteorologico pessimo, altalenante, poi ristabilitosi. Bimbi emozionati, adulti di più, tutto è andato liscio, dolore ai piedi generale permettendo, a tardo pomeriggio, quando ormai si erano rotte le righe della processione.
Che dire? Emozione forte, condita con una certa dose di ansia, qualche contrattempo rimediato per un risultato appagante di sorrisi e coccole dei bambini tenerissimi protagonisti. Ora un po' di riposo estivo e poi cercheremo di organizzare la nuova stagione parrocchiale nel migliore dei modi, per quello che sappiamo dire e fare. Una nuova sfida.
COMUNIONE 2016 - ATTO TERZO
Ultimo giorno, vigilia, fine dei lavori, prove conclusive, siamo arrivati alla pre-comunione ed oggi i bimbi hanno avuto ben due ore a disposizione per le prove generali. Ingresso, letture, preghiere, l'offertorio, come si sta seduti, come si segue il ritmo con le mani, come muovere le braccia per animare una bellissima canzone: tosta la vita dei comunicandi.
Al termine di tutto ci siamo anche scambiati un piccolo pensiero, ma tanto sentito quanto gradito, noi catechiste ai bimbi e i genitori a noi, benissimo!
Domani il grande giorno, quando indosseranno il vestito bianco "sarà tutto finito", parenti e amici pronti e tirati a lucido, ogni sforzo, ogni millimetrico dettaglio, le lacrime, la gioia, i regali, bello.
Però la maestra Paola ha avuto una delle sue idee e quindi le sorprese per i protagonisti non sono ancora finite, manca veramente poco, domenica ore 10:30 si parte.
Al termine di tutto ci siamo anche scambiati un piccolo pensiero, ma tanto sentito quanto gradito, noi catechiste ai bimbi e i genitori a noi, benissimo!
Domani il grande giorno, quando indosseranno il vestito bianco "sarà tutto finito", parenti e amici pronti e tirati a lucido, ogni sforzo, ogni millimetrico dettaglio, le lacrime, la gioia, i regali, bello.
Però la maestra Paola ha avuto una delle sue idee e quindi le sorprese per i protagonisti non sono ancora finite, manca veramente poco, domenica ore 10:30 si parte.
sabato 28 maggio 2016
CHE DICI?
Intanto ringrazio quei quattrocento circa lettori, che si sono appassionati al mio "Quarto figlio", quanto vi stuzzico!? Ma certo anche altre tematiche hanno riscosso grande successo, spero solo che non sia un fuoco di paglia, una moda passeggera, di cui vi stancherete presto.
Avrei tanti argomenti da affrontare, ma questa sera sono talmente stanca e provata nello spirito che non ho proprio la purché minima ispirazione a raccontare di me, delle mie disastrose esperienze, dei mille dubbi e delle eterne indecisioni in fatto di parenti e amici, per quest'ultimo argomento poi basta mia sorella.
Oggi pomeriggio mia cugina Laura, classe 77 portata splendidamente, mi ha invitata ad unirmi al nuovo Comitato Festeggiamenti del paesello, a lavorar di pasta e farina per gli strozzapreti, perché no? Ricominciamo, io non posso restare seduto in disparte né arte né parte non sono capace di stare a guardare...
L'altro giorno sono andata nel negozio di fiducia di articoli sportivi per acquisti folli - pargoli maschi che crescono e la titolare amaramente si è lasciata andare un triste commento sull'e-commerce, ossia il commercio telematico, che tra qualche anno prenderà definitivamente il posto degli scambi nelle botteghe vere, non ci posso credere, assolutamente no!
Sto ancora aspettando chi mi ha promesso che avrebbe chiamato e ancora non l'ha fatto, sarà mica giunto il momento di non credere più alle favole? Cari Principi Azzurri, basta così grazie, ho bisogno di fatti non parole per continuare a credere nel mio povero talento.
Avrei tanti argomenti da affrontare, ma questa sera sono talmente stanca e provata nello spirito che non ho proprio la purché minima ispirazione a raccontare di me, delle mie disastrose esperienze, dei mille dubbi e delle eterne indecisioni in fatto di parenti e amici, per quest'ultimo argomento poi basta mia sorella.
Oggi pomeriggio mia cugina Laura, classe 77 portata splendidamente, mi ha invitata ad unirmi al nuovo Comitato Festeggiamenti del paesello, a lavorar di pasta e farina per gli strozzapreti, perché no? Ricominciamo, io non posso restare seduto in disparte né arte né parte non sono capace di stare a guardare...
L'altro giorno sono andata nel negozio di fiducia di articoli sportivi per acquisti folli - pargoli maschi che crescono e la titolare amaramente si è lasciata andare un triste commento sull'e-commerce, ossia il commercio telematico, che tra qualche anno prenderà definitivamente il posto degli scambi nelle botteghe vere, non ci posso credere, assolutamente no!
Sto ancora aspettando chi mi ha promesso che avrebbe chiamato e ancora non l'ha fatto, sarà mica giunto il momento di non credere più alle favole? Cari Principi Azzurri, basta così grazie, ho bisogno di fatti non parole per continuare a credere nel mio povero talento.
COMUNIONE 2016 - ATTO SECONDO
Sono sfinita, sfianca, abbattuta e pure un po' cotta, sole a catinelle oggi a Collevalenza, frazione di Todi, Perugia.
Ignorante io, pure catechista, non conoscevo la vita e le opere di Madre Speranza beatificata addirittura due anni or sono. Fortuna che ci ha pensato don Enzo a diradare le tenebre dell'ignoranza, scegliendo per il pellegrinaggio del ritiro questa località a circa un'ora di pullman da noi.
Giornata calda, specie sul piazzale antistante la struttura ultramoderna: ci si può cuocere, fortuna l'acqua dalle fontanelle miracolose, abbiamo rimboccato le scorte diverse volte e poi abbiamo portato a casa anche qualcosa...
Dicevo suora da me ignorata, invece grande esempio di Amore misericordioso, che unito all'anno giubilare forma un connubio speciale; abbiamo anche oltrepassato la Porta Santa: se non miglioro da adesso in poi non migliorerò più per tutta la vita.
Abbiamo avuto il piacere della spiegazione di una guida, che ha illustrato tutti i significati della struttura in cemento: impressionante il crocefisso e simbolica la tomba, penso che qualche buon ricordo rimarrà nei cuoricini dei comunicandi. Nel pomeriggio penitenziale, ovvero confessione, per gustare meglio il pentimento e il perdono.
Stanchi ma felici abbiamo fatto ritorno al paesello a dieci ore dalla partenza, con gli zaini svuotati del cibo quotidiano, perché pregare e giocare richiedono tanta energia e poi, riportare a casa quello che le mamme hanno preparato con tanto amore, non sta bene.
Ignorante io, pure catechista, non conoscevo la vita e le opere di Madre Speranza beatificata addirittura due anni or sono. Fortuna che ci ha pensato don Enzo a diradare le tenebre dell'ignoranza, scegliendo per il pellegrinaggio del ritiro questa località a circa un'ora di pullman da noi.
Giornata calda, specie sul piazzale antistante la struttura ultramoderna: ci si può cuocere, fortuna l'acqua dalle fontanelle miracolose, abbiamo rimboccato le scorte diverse volte e poi abbiamo portato a casa anche qualcosa...
Dicevo suora da me ignorata, invece grande esempio di Amore misericordioso, che unito all'anno giubilare forma un connubio speciale; abbiamo anche oltrepassato la Porta Santa: se non miglioro da adesso in poi non migliorerò più per tutta la vita.
Abbiamo avuto il piacere della spiegazione di una guida, che ha illustrato tutti i significati della struttura in cemento: impressionante il crocefisso e simbolica la tomba, penso che qualche buon ricordo rimarrà nei cuoricini dei comunicandi. Nel pomeriggio penitenziale, ovvero confessione, per gustare meglio il pentimento e il perdono.
Stanchi ma felici abbiamo fatto ritorno al paesello a dieci ore dalla partenza, con gli zaini svuotati del cibo quotidiano, perché pregare e giocare richiedono tanta energia e poi, riportare a casa quello che le mamme hanno preparato con tanto amore, non sta bene.
giovedì 26 maggio 2016
COMUNIONE 2016-ATTO PRIMO
Intanto vi svelo subito che sono sfinita, fisicamente, non sento più le gambe dal ginocchio in giù, andate, però moralmente sono alle stelle, mi sento veramente bene!
Primo giorno di ritiro con i bimbi che si preparano alla Prima Comunione, forza della natura loro a dieci anni, un poco meno io a quaranta, per non parlare del parroco, settantenne.
Eppure don Enzo ha preso parte ai giochi a squadre - rigorosamente maschi contro femmine, e non mischiamoci - come undicesimo uomo e non si è sottratto, ladro di rubabandiera svelto, neanche al passalapalla. Cosa vuoi di più?
Ho la grande fortuna di condividere questa esperienza di catechista con una maestra di scuola dell'infanzia in pensione che, in fatto di animazione, ne sa una più del diavolo, è proprio il caso di dirlo!
La maestra Paola è arrivata all'appuntamento con i bimbi con ben due, e dico due, borse di materiale ludico-ricreativo-catechistico, altro che sette ore di ritiro, potevamo continuare ad oltranza!
I bimbi al mattino hanno "studiato" qualche buon concetto cristiano, ma nel pomeriggio si sono, come dire, lasciati andare al gioco di una volta, all'aria aperta, con l'agonismo alle stelle, perché stiamo in ritiro, sappiamo tutto di fratellanza e condivisione, ma non sia mai che rinunciamo ad una piccola polemica, tanto per sottolineare che così come hanno vinto gli altri proprio non vale!
La parte buona della giornata, naturalmente, il pasto, anzi i pasti, dato che abbiamo soddisfatto il pancino più di una volta, e non vi dico quanto sono buoni i dolcetti fatti in casa dei comunicandi, altra tentazione, lo ammetto.
Primo giorno di ritiro con i bimbi che si preparano alla Prima Comunione, forza della natura loro a dieci anni, un poco meno io a quaranta, per non parlare del parroco, settantenne.
Eppure don Enzo ha preso parte ai giochi a squadre - rigorosamente maschi contro femmine, e non mischiamoci - come undicesimo uomo e non si è sottratto, ladro di rubabandiera svelto, neanche al passalapalla. Cosa vuoi di più?
Ho la grande fortuna di condividere questa esperienza di catechista con una maestra di scuola dell'infanzia in pensione che, in fatto di animazione, ne sa una più del diavolo, è proprio il caso di dirlo!
La maestra Paola è arrivata all'appuntamento con i bimbi con ben due, e dico due, borse di materiale ludico-ricreativo-catechistico, altro che sette ore di ritiro, potevamo continuare ad oltranza!
I bimbi al mattino hanno "studiato" qualche buon concetto cristiano, ma nel pomeriggio si sono, come dire, lasciati andare al gioco di una volta, all'aria aperta, con l'agonismo alle stelle, perché stiamo in ritiro, sappiamo tutto di fratellanza e condivisione, ma non sia mai che rinunciamo ad una piccola polemica, tanto per sottolineare che così come hanno vinto gli altri proprio non vale!
La parte buona della giornata, naturalmente, il pasto, anzi i pasti, dato che abbiamo soddisfatto il pancino più di una volta, e non vi dico quanto sono buoni i dolcetti fatti in casa dei comunicandi, altra tentazione, lo ammetto.
L'INIZIO DELLA FINE
Da giovedì 26 maggio comincerà il ritiro per i bambini delle classi quarte della scuola elementare, parrocchia del Duomo: ci stiamo velocemente avvicinando al grande giorno di festa, quello tanto atteso, della prima Comunione.
Ansia, stress, emozione, fermento, agitazione, regali, vestiti, rinfresco, fiori, confetti, parenti lontani che arrivano, parrucchiera... Che bello però!
I preparativi sono i momenti migliori, sembra che si debba raggiungere la perfezione in ogni minimo dettaglio, sembra che tutto sia più complicato da portare a termine e che le ore non bastino mai...
Il nostro gruppo è formato da ben ventitré piccoli grandi protagonisti, ansiosi di sapere orari e luoghi di ritrovo, impegni, compiti di ognuno durante la celebrazione: non è facile la parte del comunicando, specie oggi con tutte queste distrazioni e diavolerie che rendono il lavoro delle catechiste tanto difficile e l'attenzione del bambino tanto evanescente.
Comunque giovedì si comincia con una bella giornata lontano da tutti per approfondire i temi dei sacramenti, a cominciare dal battesimo, per arrivare a venerdì giorno del pellegrinaggio a Collevalenza e quindi sabato prove generali in chiesa. E i canti, li sappiamo? Le preghierine, chi le vuole leggere? E l'offertorio, a chi lo affidiamo?
Ansia, profonda ansia e non è l'unico impegno!
Che il Buon Dio ce la mandi buona!
Ansia, stress, emozione, fermento, agitazione, regali, vestiti, rinfresco, fiori, confetti, parenti lontani che arrivano, parrucchiera... Che bello però!
I preparativi sono i momenti migliori, sembra che si debba raggiungere la perfezione in ogni minimo dettaglio, sembra che tutto sia più complicato da portare a termine e che le ore non bastino mai...
Il nostro gruppo è formato da ben ventitré piccoli grandi protagonisti, ansiosi di sapere orari e luoghi di ritrovo, impegni, compiti di ognuno durante la celebrazione: non è facile la parte del comunicando, specie oggi con tutte queste distrazioni e diavolerie che rendono il lavoro delle catechiste tanto difficile e l'attenzione del bambino tanto evanescente.
Comunque giovedì si comincia con una bella giornata lontano da tutti per approfondire i temi dei sacramenti, a cominciare dal battesimo, per arrivare a venerdì giorno del pellegrinaggio a Collevalenza e quindi sabato prove generali in chiesa. E i canti, li sappiamo? Le preghierine, chi le vuole leggere? E l'offertorio, a chi lo affidiamo?
Ansia, profonda ansia e non è l'unico impegno!
Che il Buon Dio ce la mandi buona!
APPELLO ALLA COSCIENZA DELLA NAZIONE TUTTA
E così siamo arrivati all'articolo numero ottocentouno, che mi ricorda tanto la carica dei dalmata, io però non mi sento Crudelia!
Ho riflettuto tanto su cosa scrivere e non riuscivo a trovare niente di buono, divertente, ironico e leggero, perché avevo brutti pensieri negativi, qualcuna delle mie solite pip@# mentali che mi assalgono di tanto in tanto, quando mi sento poco apprezzata, messa da parte o esclusa. Mi capita qualche volta, come a tutti suppongo, poi passa se arriva il messaggino o la telefonata giusta, altrimenti devo aspettare la notte e il riposo che fanno svanire le negatività.
Invece per festeggiare questo splendido traguardo?
Ma cosa avrò raccontato mai, ma come ancora non vi ho annoiato, ma come fate ancora ad ascoltarmi? Mio marito è da un pezzo che fa finta di sentire quel che dico!
Ciao Marco, guarda come mi diverto! Scherzo, naturalmente, lo sai bene tu!
Stavo riflettendo sull'inizio dell'estate e la fine quindi del mio lavoro principale, le lezioni pomeridiane si diradano, purtroppo; ecco allora il giusto appello a voi tutti, cari e affezionati lettori: se avete un lavoro qualsiasi da offrirmi, onesto e retribuito, fatevi avanti, non esitate!
Avete capito di cosa sono capace, sapete che non mi manca la buona volontà, da Cenerentola a Mary Poppins passando per La Piccola Fiammiferaia e la Principessa Fiona, orsù dunque, cosa aspettate?
Aspetto buone nuove, mi raccomando, pronti!
Ho riflettuto tanto su cosa scrivere e non riuscivo a trovare niente di buono, divertente, ironico e leggero, perché avevo brutti pensieri negativi, qualcuna delle mie solite pip@# mentali che mi assalgono di tanto in tanto, quando mi sento poco apprezzata, messa da parte o esclusa. Mi capita qualche volta, come a tutti suppongo, poi passa se arriva il messaggino o la telefonata giusta, altrimenti devo aspettare la notte e il riposo che fanno svanire le negatività.
Invece per festeggiare questo splendido traguardo?
Ma cosa avrò raccontato mai, ma come ancora non vi ho annoiato, ma come fate ancora ad ascoltarmi? Mio marito è da un pezzo che fa finta di sentire quel che dico!
Ciao Marco, guarda come mi diverto! Scherzo, naturalmente, lo sai bene tu!
Stavo riflettendo sull'inizio dell'estate e la fine quindi del mio lavoro principale, le lezioni pomeridiane si diradano, purtroppo; ecco allora il giusto appello a voi tutti, cari e affezionati lettori: se avete un lavoro qualsiasi da offrirmi, onesto e retribuito, fatevi avanti, non esitate!
Avete capito di cosa sono capace, sapete che non mi manca la buona volontà, da Cenerentola a Mary Poppins passando per La Piccola Fiammiferaia e la Principessa Fiona, orsù dunque, cosa aspettate?
Aspetto buone nuove, mi raccomando, pronti!
martedì 24 maggio 2016
SONO PROLIFICA
«Le mie poesie sono ciò che saranno tutte le mie poesie che verranno dopo, cioè poesie che hanno un fondamento in uno stato psicologico strettamente dipendente dalla mia biografia; non conosco sognare poetico che non sia fondato sulla mia esperienza diretta. I discorsi mi hanno sempre disturbato».
Questa frase del grande Ungaretti mi è capitata sotto gli occhi studiando con una mia allieva pomeridiana e mi si è spalancato il mondo, perché ho riscontrato quello che in piccolo, molto in piccolo, infinitesimale direi, provo io alla redazione del blog.
Una mia amica mi fa sempre tanti complimenti e presentandomi a suoi amici, per me totalmente estranei, sottolinea la mia prolificità, sia biologica che intellettual-amanuense, bene!
Che ci posso fare, mi diverto così, a parlare, anzi a scrivere di me e delle mie idee, a viso scoperto, senza tema di essere sbugiardata, quel che penso sta qui, lo potete visionare tutti. Certo, alcune volte sono insopportabile, pesante, però mai scontata, permettetemelo.
Molti ora, non riconoscendomi di persona, quando mi presento ricollegano il mio nome al blog-Facebook e cambiano espressione, di solito molto felice, mi chiedono magari un articolo di aiutino e, se lo ritengo giusto, li aiuto perché no? In fondo sono solo una povera madre di famiglia sprovveduta e estranea al mondo della cultura, dell'arte e della politica che contano; una di cui ci si può facilmente approfittare promettendole qualcosa che di norma tarda ad arrivare, se non si perde addirittura per strada.
Sono innocua io.
Fate attenzione, però, d'ora in poi.
Questa frase del grande Ungaretti mi è capitata sotto gli occhi studiando con una mia allieva pomeridiana e mi si è spalancato il mondo, perché ho riscontrato quello che in piccolo, molto in piccolo, infinitesimale direi, provo io alla redazione del blog.
Una mia amica mi fa sempre tanti complimenti e presentandomi a suoi amici, per me totalmente estranei, sottolinea la mia prolificità, sia biologica che intellettual-amanuense, bene!
Che ci posso fare, mi diverto così, a parlare, anzi a scrivere di me e delle mie idee, a viso scoperto, senza tema di essere sbugiardata, quel che penso sta qui, lo potete visionare tutti. Certo, alcune volte sono insopportabile, pesante, però mai scontata, permettetemelo.
Molti ora, non riconoscendomi di persona, quando mi presento ricollegano il mio nome al blog-Facebook e cambiano espressione, di solito molto felice, mi chiedono magari un articolo di aiutino e, se lo ritengo giusto, li aiuto perché no? In fondo sono solo una povera madre di famiglia sprovveduta e estranea al mondo della cultura, dell'arte e della politica che contano; una di cui ci si può facilmente approfittare promettendole qualcosa che di norma tarda ad arrivare, se non si perde addirittura per strada.
Sono innocua io.
Fate attenzione, però, d'ora in poi.
lunedì 23 maggio 2016
QUALE CAMPAGNA ELETTORALE?
Scusate lo sfogo, ma mi sembrano maturi i tempi per parlarne un po', senza entrare troppo nei particolari del seggio, però certe storture proprio non le reggo e, se per caso sbaglio o siete d'accordo con il mio pensiero, rispondetemi tranquillamente senza alzare i toni, con moderazione, fa bene alla salute aprirsi e sfogarsi.
Piena campagna elettorale nel paesello, troppi i concorrenti dal mio punto di vista di casalinga disperata: ho una rosa di nomi da vagliare, pieghevoli da consultare, biglietti da visita da riconoscere, mi hanno intasato la cassetta della posta e qualcuno mi ha consegnato il materiale direttamente in mano, così non va perso!
Qualche colpo basso e scorretto, che non ho ben digerito, perché la politica è una cosa seria, adulta!
Ora incontri gente per strada, che normalmente neanche ti saluta, che ti strizza l'occhio, alza l'angolo del labbro e ti apostrofa muovendo pollice e indice verso di te a mo' di sparo, simpatici!
Si assiste ad un evento tanto raro quanto eccezionale come l'apertura in notturna di un palazzo storico con esposizione eccellente e pochi intimi amici si ritrovano a parlare intorno ad un tavolo, nessun concorrente politico che si faccia vedere, non sia mai che si renda omaggio ad un'azione buona e giusta che non provenga dai propri protetti!
La sera della processione del Santo Patrono si sono fatte vive, in bella posta, certe persone che normalmente non prendono parte agli eventi religiosi: grazie S. Eutizio!
Alla festa della frazione vedo schierata gran parte di una delle liste partecipanti e di altri candidati neanche l'ombra, come se la questione ambiente-salute fosse prerogativa di una parte esclusiva e non primo pensiero di ogni buon amministratore, riciclàti!
Difficile scegliere in queste condizioni.
Se un'azione è buona sia essa di destra-centro-nord-sud-isole comprese perché non ammetterlo, perché non ringraziare i "nemici" per il bene portato alla cittadinanza tutta? Basta queste scaramucce tra galli del pollaio e pensate tutti al BENE del paesello che ha bisogno di strade asfaltate e marciapiedi sicuri, riqualificazione del centro storico, cura e tutela del verde, un centro di aggregazione giovanile-centro sportivo, un controllo dello smaltimento dei rifiuti, una scuola attrezzata e tanto altro... Ma ci sono ben cinque candidati sindaci, ci penseranno loro! Spero.
Piena campagna elettorale nel paesello, troppi i concorrenti dal mio punto di vista di casalinga disperata: ho una rosa di nomi da vagliare, pieghevoli da consultare, biglietti da visita da riconoscere, mi hanno intasato la cassetta della posta e qualcuno mi ha consegnato il materiale direttamente in mano, così non va perso!
Qualche colpo basso e scorretto, che non ho ben digerito, perché la politica è una cosa seria, adulta!
Ora incontri gente per strada, che normalmente neanche ti saluta, che ti strizza l'occhio, alza l'angolo del labbro e ti apostrofa muovendo pollice e indice verso di te a mo' di sparo, simpatici!
Si assiste ad un evento tanto raro quanto eccezionale come l'apertura in notturna di un palazzo storico con esposizione eccellente e pochi intimi amici si ritrovano a parlare intorno ad un tavolo, nessun concorrente politico che si faccia vedere, non sia mai che si renda omaggio ad un'azione buona e giusta che non provenga dai propri protetti!
La sera della processione del Santo Patrono si sono fatte vive, in bella posta, certe persone che normalmente non prendono parte agli eventi religiosi: grazie S. Eutizio!
Alla festa della frazione vedo schierata gran parte di una delle liste partecipanti e di altri candidati neanche l'ombra, come se la questione ambiente-salute fosse prerogativa di una parte esclusiva e non primo pensiero di ogni buon amministratore, riciclàti!
Difficile scegliere in queste condizioni.
Se un'azione è buona sia essa di destra-centro-nord-sud-isole comprese perché non ammetterlo, perché non ringraziare i "nemici" per il bene portato alla cittadinanza tutta? Basta queste scaramucce tra galli del pollaio e pensate tutti al BENE del paesello che ha bisogno di strade asfaltate e marciapiedi sicuri, riqualificazione del centro storico, cura e tutela del verde, un centro di aggregazione giovanile-centro sportivo, un controllo dello smaltimento dei rifiuti, una scuola attrezzata e tanto altro... Ma ci sono ben cinque candidati sindaci, ci penseranno loro! Spero.
domenica 22 maggio 2016
GIOCO-RICICLO
Pomeriggio impegnato e impegnativo per i miei pargoli, poverini loro!
Giusto il tempo di qualche faccenda, una doccia veloce e di nuovo a S. Eutizio frazione per continuare a divertirsi e giocare con oggetti semplici per imparare a riciclare.
Invece troviamo anche una festa in corso in piena regola, con tanto di due grossi gonfiabili e un gioco a squadre - quattro di preciso - che si sfidano in gare di abilità e destrezza fisica e assistiamo pure ad una dimostrazione di arti marziali.
Tanta allegria, tanto colore, musica e il banco del gioco del riciclo tanto interessante per la mia piccola, lei che sperimenta sempre laboratorio e crea con carta e pezzetti di stoffa.
Questa volta Cristina del Comitato Ambiente ha preparato già la base su cui andranno a lavorare i pargoli: una mangiatoia a forma di casetta per gli uccellini, colorata di bianco e tanto materiale vario per poter abbellire, decorare, ingentilire il tutto.
Naturalmente la piccola ha lavorato a due progetti e, tutta contenta, ha portato a casa il risultato, provvedendo personalmente a sistemare il mangime ed appendere il tutto sul balcone della cucina; spero solo che siano attirati gli uccellini di Biancaneve e non quegli odiosi piccionacci.
Giusto il tempo di qualche faccenda, una doccia veloce e di nuovo a S. Eutizio frazione per continuare a divertirsi e giocare con oggetti semplici per imparare a riciclare.
Invece troviamo anche una festa in corso in piena regola, con tanto di due grossi gonfiabili e un gioco a squadre - quattro di preciso - che si sfidano in gare di abilità e destrezza fisica e assistiamo pure ad una dimostrazione di arti marziali.
Tanta allegria, tanto colore, musica e il banco del gioco del riciclo tanto interessante per la mia piccola, lei che sperimenta sempre laboratorio e crea con carta e pezzetti di stoffa.
Questa volta Cristina del Comitato Ambiente ha preparato già la base su cui andranno a lavorare i pargoli: una mangiatoia a forma di casetta per gli uccellini, colorata di bianco e tanto materiale vario per poter abbellire, decorare, ingentilire il tutto.
Naturalmente la piccola ha lavorato a due progetti e, tutta contenta, ha portato a casa il risultato, provvedendo personalmente a sistemare il mangime ed appendere il tutto sul balcone della cucina; spero solo che siano attirati gli uccellini di Biancaneve e non quegli odiosi piccionacci.
IL PARADISO ALL'IMPROVVISO
Non entro in merito a fatti o schieramenti politici, partecipo ad ogni attività che attiri la mia attenzione e che si sposi perfettamente con le esigenze della mia famiglia e, per questa domenica mattina, ho scelto di partecipare con i piccoli ad una passeggiata strepitosa a pochi chilometri da casa, in una zona per me ignota, ma che i pargoli hanno subito riconosciuto per averla percorsa con gli animatori dei campi estivi.
Mi vergogno anche ad ammetterlo, ma in quarant'anni di vita vissuta al paesello non ero mai andata a scoprire il percorso archeo-naturalistico del Fosso del Mandrione, zona S. Eutizio.
La possibilità ci è stata offerta dal Comitato per l'Ambiente nell'ambito dei festeggiamenti per il Santo Patrono.
Una passeggiata di circa tre ore per niente pesante, all'ombra della macchia fitta e rigogliosa che nasconde tesori che non avrei mai immaginato: siamo in siti che hanno almeno duemilacinquecento anni, epoca etrusco-romana: due dighe, tombe a fossa, nicchie, il tutto perfettamente "nascosto" dalla vegetazione. Sentiero battuto, si sale e si scende tra fango e piccoli guadi, si attraversano ponti di legno traballanti e per questo interessanti dietro ad una guida non solo esperta, ma appassionata e nume tutelare di questi posti, Quinto. Quest'uomo da più di quarant'anni scopre, studia e protegge questi nostri tesori archeologici, conosce alla perfezione i percorsi e ci spiega tutti gli insediamenti, la funzione e le attività della popolazione etrusco-romana, meraviglioso, non si finirebbe mai di ascoltarlo.
A fine percorso le signore del Comitato Ambiente S. Eutizio hanno rifocillato tutti i presenti con una serie di leccornie casarecce da leccarsi i baffi, cibo e natura connubio perfetto.
Grazie al Comitato per questa preziosa opportunità.
Le immagini non rendono la bellezza dei luoghi, colpa del mio cellulare!
Mi vergogno anche ad ammetterlo, ma in quarant'anni di vita vissuta al paesello non ero mai andata a scoprire il percorso archeo-naturalistico del Fosso del Mandrione, zona S. Eutizio.
La possibilità ci è stata offerta dal Comitato per l'Ambiente nell'ambito dei festeggiamenti per il Santo Patrono.
Una passeggiata di circa tre ore per niente pesante, all'ombra della macchia fitta e rigogliosa che nasconde tesori che non avrei mai immaginato: siamo in siti che hanno almeno duemilacinquecento anni, epoca etrusco-romana: due dighe, tombe a fossa, nicchie, il tutto perfettamente "nascosto" dalla vegetazione. Sentiero battuto, si sale e si scende tra fango e piccoli guadi, si attraversano ponti di legno traballanti e per questo interessanti dietro ad una guida non solo esperta, ma appassionata e nume tutelare di questi posti, Quinto. Quest'uomo da più di quarant'anni scopre, studia e protegge questi nostri tesori archeologici, conosce alla perfezione i percorsi e ci spiega tutti gli insediamenti, la funzione e le attività della popolazione etrusco-romana, meraviglioso, non si finirebbe mai di ascoltarlo.
A fine percorso le signore del Comitato Ambiente S. Eutizio hanno rifocillato tutti i presenti con una serie di leccornie casarecce da leccarsi i baffi, cibo e natura connubio perfetto.
Grazie al Comitato per questa preziosa opportunità.
Le immagini non rendono la bellezza dei luoghi, colpa del mio cellulare!
IL PRIMO AMORE? NON SI SCORDA MAI
Ieri sera per tutti ghiotta occasione di partecipare ad un evento: presentazione di una collezione di stampe donata da un benefattore. Sono arrivata tardi, per cause di forza maggiore, ma mi sono permessa un giro in solitaria per le grandi stanze al primo piano del Palazzo più amato e discusso del paesello, dopo cena. Il Palazzo Chigi infatti è rimasto aperto fino a tardi aderendo all'iniziativa della Notte europea ai musei e ho scoperto una meraviglia: si tratta di splendide e ricercate opere incisorie riguardanti tanti paesi della nostra provincia realizzate tra '700 e '800.
Non si può perdere un'opportunità come questa di visitare un nostro gioiello architettonico-contenitore di lusso di un centro documentale, sezione della locale biblioteca comunale e di un'esposizione che testimonia della realtà viterbese di duecento anni fa.
Le stampe sono state il mio primo e grande amore universitario: quando vedo una xilografia o un'acquaforte mi imbambolo, se sono primo stato poi...
Invito quindi tutte le mie amiche maestre e, più in generale, tutti i docenti che insegnano nel paesello a portare i loro allievi a godere di questo tesoro, a esaminare da vicino una stampa, a giocare a riconoscere certi luoghi ormai perduti, si tratta di fonti storiche e documentarie iconografiche tutte da sviscerare, a portata di Fontana di peperino.
Non si può perdere un'opportunità come questa di visitare un nostro gioiello architettonico-contenitore di lusso di un centro documentale, sezione della locale biblioteca comunale e di un'esposizione che testimonia della realtà viterbese di duecento anni fa.
Le stampe sono state il mio primo e grande amore universitario: quando vedo una xilografia o un'acquaforte mi imbambolo, se sono primo stato poi...
Invito quindi tutte le mie amiche maestre e, più in generale, tutti i docenti che insegnano nel paesello a portare i loro allievi a godere di questo tesoro, a esaminare da vicino una stampa, a giocare a riconoscere certi luoghi ormai perduti, si tratta di fonti storiche e documentarie iconografiche tutte da sviscerare, a portata di Fontana di peperino.
sabato 21 maggio 2016
QUESTA SERA MI SENTO UN PO'...
E beati coloro che sanno, capiscono e insegnano agli altri come si vive in questo mondo difficile; beato chi ha sempre la giusta risposta, chi non sbaglia mai, chi non si corregge o ritorna sui suoi passi; beato chi è ascoltato e capito o pensa di esserlo; beato chi dall'alto giudica e non teme errore, chi pensa solo alla propria esistenza e va diritto per la sua strada; beato chi ha sempre una spiegazione razionale; beato chi non vacilla, chi cammina col mento in alto e non si guarda intorno.
Questa notte mi sento un po' così vacillante, vulnerabile e col cuore gonfio di ansia.
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
AL PAESELLO NON CI SI ANNOIA MAI
Dunque è la terza sera consecutiva che esco dopo cena in questa settimana, fatto raramente accaduto in quarant'anni di tranquilla esistenza nel mese di maggio e senza mio marito (!!).
Già avete letto della "rassegna teatrale" delle medie: oggi abbiamo onorato il Santo co-patrono, con la processione per le vie del centro, folla notevole, ma non eccezionale - non sarà mica colpa del paesello nostro concorrente con il concerto gratuito?
Comunque a classi unite e in ordine cronologico hanno sfilato i vari Comitati che si sono passati il testimone per l'organizzazione della festa, tutto bene.
Con immenso piacere ho rivisto i miei coetanei che, per motivi di lavoro o familiari, non avevo più frequentato e ci siamo abbracciati, aggiornati e un poco presi in giro - come nelle migliori occasioni: capita quando, pur vivendo nello stesso posto, si hanno orari e impegni diversi, l'importante è cercarsi e trovarsi al momento giusto.
Quando il gruppo è affiatato - e me lo confermano anche le altre Classi - è un piacere stare insieme e parlare, ridere e cantare, per poi disperdersi ognuno per la propria strada, ognuno dietro alla propria famiglia e alla propria vita, fino alla prossima occasione, sacra o profana che sia.
Ho rubato una foto alla classe 73, non me ne vogliate.
W S. Eutizio Nostro Patrono
Già avete letto della "rassegna teatrale" delle medie: oggi abbiamo onorato il Santo co-patrono, con la processione per le vie del centro, folla notevole, ma non eccezionale - non sarà mica colpa del paesello nostro concorrente con il concerto gratuito?
Comunque a classi unite e in ordine cronologico hanno sfilato i vari Comitati che si sono passati il testimone per l'organizzazione della festa, tutto bene.
Con immenso piacere ho rivisto i miei coetanei che, per motivi di lavoro o familiari, non avevo più frequentato e ci siamo abbracciati, aggiornati e un poco presi in giro - come nelle migliori occasioni: capita quando, pur vivendo nello stesso posto, si hanno orari e impegni diversi, l'importante è cercarsi e trovarsi al momento giusto.
Quando il gruppo è affiatato - e me lo confermano anche le altre Classi - è un piacere stare insieme e parlare, ridere e cantare, per poi disperdersi ognuno per la propria strada, ognuno dietro alla propria famiglia e alla propria vita, fino alla prossima occasione, sacra o profana che sia.
Ho rubato una foto alla classe 73, non me ne vogliate.
W S. Eutizio Nostro Patrono
venerdì 20 maggio 2016
"ROMANZO SFORTUNATISSIMO"
Allora, come promesso a voi miei fedeli lettori e soprattutto ai miei allievi del pomeriggio, ho assistito al secondo e ultimo spettacolo teatrale delle scuole medie del paesello, sul palcoscenico-palestra la classe 3 C.
Non potevo non portare i miei pargoli, usciti entusiasti dalla prima visione ed entusiasti per la pesca/raccolta fondi, non ne siamo stati delusi, come previsto.
La parodia ha colpito questa volta una delle mie opere preferite, quella da cui traggo spesso spunto per citazioni e insegnamenti eterni, la storia di quei poveretti sfortunati sposi promessi: Renzo e Lucia. Storia universalmente conosciuta e amata, con quel paffuto don Abbondio, timidi bravi, Perpetua teledipendente e alla ricerca dello scoop, un don Rodrigo quasi simpatico e troppo innamorato, un Innominato serio e alto alto. Alcune scene corali efficaci, il balletto delle suore con tifo da stadio è molto convincente, mentre l'autore-narratore è lì sempre presente, seduto sulla sua poltrona a destra di noi spettatori.
Lieve imbarazzo dei giovani attori davanti a tanti spettatori e qualche piccolo intoppo acustico, buono però il risultato, buonissimo per giovani e dilettanti attori alle prese con la grande letteratura.
Fortunati loro ad avere tanti bravi e impegnati insegnanti con voglia di mettersi continuamente in gioco.
Grazie a chi ha lavorato con la musica e le luci, dipinto la scenografia, cucito, prestato gli abiti, rimediato oggetti di scena, sistemato i microfoni e naturalmente agli attori e alle loro professoresse sempre con il sorriso sulla bocca.
Non potevo non portare i miei pargoli, usciti entusiasti dalla prima visione ed entusiasti per la pesca/raccolta fondi, non ne siamo stati delusi, come previsto.
La parodia ha colpito questa volta una delle mie opere preferite, quella da cui traggo spesso spunto per citazioni e insegnamenti eterni, la storia di quei poveretti sfortunati sposi promessi: Renzo e Lucia. Storia universalmente conosciuta e amata, con quel paffuto don Abbondio, timidi bravi, Perpetua teledipendente e alla ricerca dello scoop, un don Rodrigo quasi simpatico e troppo innamorato, un Innominato serio e alto alto. Alcune scene corali efficaci, il balletto delle suore con tifo da stadio è molto convincente, mentre l'autore-narratore è lì sempre presente, seduto sulla sua poltrona a destra di noi spettatori.
Lieve imbarazzo dei giovani attori davanti a tanti spettatori e qualche piccolo intoppo acustico, buono però il risultato, buonissimo per giovani e dilettanti attori alle prese con la grande letteratura.
Fortunati loro ad avere tanti bravi e impegnati insegnanti con voglia di mettersi continuamente in gioco.
Grazie a chi ha lavorato con la musica e le luci, dipinto la scenografia, cucito, prestato gli abiti, rimediato oggetti di scena, sistemato i microfoni e naturalmente agli attori e alle loro professoresse sempre con il sorriso sulla bocca.
ILLUMINATA-MENTE
Quando M. Luisa Garabelli dell'Agenzia Iterland mi ha cominciato a parlare di questo artista, di cui non conoscevo praticamente nulla, subito mi sono venute in mente quelle speciali affinità con il Movimento Futurista di Marinetti.
Stefano Notargiacomo crea, produce e dispensa Arte guardando alle macchine, ai motori, alla carrozzeria con occhi particolari, quasi speciali direi. Ha un modus operandi suo per cui si avvale della competenza di vari artigiani, che con accurata maestria realizzano quanto da lui suggerito, sia esso accostamento, sistema elettrico o copertura sartoriale, pezzi unici quindi, nati dall'osmosi della bravura di più persone unite dall'Amore per l'Arte e la Bellezza, sotto la guida e la supervisione del designer, appunto.
Come ben sapete i Futuristi, prima e unica avanguardia storica italiana, hanno esaltato il mito della velocità, della potenza e della forza delle automobili; così il nostro designer si occupa di motori, ma da un punto di vista opposto: la bellezza delle varie parti di un motore, pulite, levigate e assemblate in modo da creare da quei rottami una lampada di pregio, un complemento d'arredo degno delle più importanti sedi espositive europee.
La nostra attenzione si focalizza in questi giorni su Stefano per il semplice e importante fatto che a breve - dal 2 al 5 giugno, per la precisione - le sue creazioni faranno bella mostra - è proprio il caso di dirlo - a Berlino, in un festival internazionale di designer, grande soddisfazione.
Grande soddisfazione perché è un artista italiano su cui si accendono riflettori internazionali; grande soddisfazione per l'apprezzamento e il successo che riscuotono le Menti italiane, perché il made in Italy è forte, viaggia, si fa conoscere e apprezzare oltre le Alpi, oltre i confini regionali e politici.
Ai tempi universitari, tra i tanti esami di arte affrontati, c'era anche Storia delle Arti Applicate e Dell'Oreficeria, in pratica lo studio e l'analisi di arti considerate minori, quasi artigianali rispetto a quelle maggiori Pittura, Scultura e Architettura. Ecco oggi invece il riscatto, quasi, di questo campo d'azione di artisti di tutto rispetto, dalle geniali intuizioni di forme, colori, materiali e possibilità di musealizzazione. Questa pure è Arte, per l'intuizione, l'Idea che spinge a concretizzare il manufatto, a utilizzare quegli sporchi e abbandonati pezzi per formare una lampada, un oggetto di grande valore.
La longa manus dell'artista sta nell'intuizione, quella visionaria intuizione di vedere oltre il pezzo, oltre la forma e la funzione di cambi di carrozzeria, vecchi e smorti, cui ridare una nuova vita, sfolgorante, impeccabile, unica di oggetto d'arte a tutti gli effetti.
MANIFESTO DEL FUTURISMO
Pubblicato dal «Figaro» di Parigi il 20 febbraio 1909
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.
Stefano Notargiacomo crea, produce e dispensa Arte guardando alle macchine, ai motori, alla carrozzeria con occhi particolari, quasi speciali direi. Ha un modus operandi suo per cui si avvale della competenza di vari artigiani, che con accurata maestria realizzano quanto da lui suggerito, sia esso accostamento, sistema elettrico o copertura sartoriale, pezzi unici quindi, nati dall'osmosi della bravura di più persone unite dall'Amore per l'Arte e la Bellezza, sotto la guida e la supervisione del designer, appunto.
Come ben sapete i Futuristi, prima e unica avanguardia storica italiana, hanno esaltato il mito della velocità, della potenza e della forza delle automobili; così il nostro designer si occupa di motori, ma da un punto di vista opposto: la bellezza delle varie parti di un motore, pulite, levigate e assemblate in modo da creare da quei rottami una lampada di pregio, un complemento d'arredo degno delle più importanti sedi espositive europee.
La nostra attenzione si focalizza in questi giorni su Stefano per il semplice e importante fatto che a breve - dal 2 al 5 giugno, per la precisione - le sue creazioni faranno bella mostra - è proprio il caso di dirlo - a Berlino, in un festival internazionale di designer, grande soddisfazione.
Grande soddisfazione perché è un artista italiano su cui si accendono riflettori internazionali; grande soddisfazione per l'apprezzamento e il successo che riscuotono le Menti italiane, perché il made in Italy è forte, viaggia, si fa conoscere e apprezzare oltre le Alpi, oltre i confini regionali e politici.
Ai tempi universitari, tra i tanti esami di arte affrontati, c'era anche Storia delle Arti Applicate e Dell'Oreficeria, in pratica lo studio e l'analisi di arti considerate minori, quasi artigianali rispetto a quelle maggiori Pittura, Scultura e Architettura. Ecco oggi invece il riscatto, quasi, di questo campo d'azione di artisti di tutto rispetto, dalle geniali intuizioni di forme, colori, materiali e possibilità di musealizzazione. Questa pure è Arte, per l'intuizione, l'Idea che spinge a concretizzare il manufatto, a utilizzare quegli sporchi e abbandonati pezzi per formare una lampada, un oggetto di grande valore.
La longa manus dell'artista sta nell'intuizione, quella visionaria intuizione di vedere oltre il pezzo, oltre la forma e la funzione di cambi di carrozzeria, vecchi e smorti, cui ridare una nuova vita, sfolgorante, impeccabile, unica di oggetto d'arte a tutti gli effetti.
MANIFESTO DEL FUTURISMO
Pubblicato dal «Figaro» di Parigi il 20 febbraio 1909
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.
giovedì 19 maggio 2016
PER CHI HA UNA SORELLA
Tanti auguri a te, ormai donna, lontana sempre e tanto diversa da me.
Tanti auguri a te che sei l'unica a cui non posso nascondere niente.
Auguri per la tua vita, le tue scelte, la tua casa, il tuo lavoro.
Auguri e non sentirli, vuoi passare per una giovane e ancora in forma.
Auguri a te, che non sei cresciuta con una sorella maggiore, ma con due mamme.
Auguri a te, il mio desiderio più grande di quando ero piccola e sola.
Auguri a te, zia che tutte le nipoti vorrebbero avere con i tacchi e gli accessori tutti coordinati.
Auguri a te zia, che tutti i nipoti vorrebbero avere: per venirti a trovare salire in aereo e in estate partecipare alle vacanze-studio, tuoi ospiti.
Auguri a te, che compi trentatré anni ma per me sei e sarai sempre "la mia dolce e tenera sorellina", come nelle foto.
Ora, se hai trovato l'uomo della tua vita, che ne dici di farmi diventare zia?
Tanti auguri a te che sei l'unica a cui non posso nascondere niente.
Auguri per la tua vita, le tue scelte, la tua casa, il tuo lavoro.
Auguri e non sentirli, vuoi passare per una giovane e ancora in forma.
Auguri a te, che non sei cresciuta con una sorella maggiore, ma con due mamme.
Auguri a te, il mio desiderio più grande di quando ero piccola e sola.
Auguri a te, zia che tutte le nipoti vorrebbero avere con i tacchi e gli accessori tutti coordinati.
Auguri a te zia, che tutti i nipoti vorrebbero avere: per venirti a trovare salire in aereo e in estate partecipare alle vacanze-studio, tuoi ospiti.
Auguri a te, che compi trentatré anni ma per me sei e sarai sempre "la mia dolce e tenera sorellina", come nelle foto.
Ora, se hai trovato l'uomo della tua vita, che ne dici di farmi diventare zia?
mercoledì 18 maggio 2016
DIVINA-MENTE-CLASSE
Quando la realtà supera la fantasia...poetica, quando gli attori riscuotono successo sul campo...in palestra, quando Dante ha paura di affrontare le fiamme infernali e Virgilio poco lo sopporta, quando ad introdurre la storia sono due giovani napoletani, siamo davanti alla riduzione scenica della classe 2 D della scuola media del paesello, orgoglio e nessun pregiudizio, anzi.
Bravi, di più, bravissimi i nostri ragazzi, tutti emozionati al punto giusto per quella tensione che non lascia niente al caso, fa tremare la voce nel cantare una strofa e tentennare in principio di battuta.
Speciali certe scelte per raccontare vizi infernali e virtù celesti, azzeccatissimi i costumi - Caronte, Minosse e l'Angelo che segna le P, in particolare - semplicemente meravigliosi Dante e Virgilio, di un affiatamento sbalorditivo.
Mi è piaciuto in special modo la scelta di fondere e confondere i dialetti italiani, non solo fiorentino trecentesco insomma, né il latino del Mantovano che sta al professionale, ma anzitutto il napoletano "Oh sole mio".
Che sia stato un grande successo è evidente, che rimanga nelle loro menti un po' del divino poeta si spera.
E giovedì sera siamo invitati tutti a scoprire "I Promessi Sposi": a quanto mi dicono, ne vedremo delle belle!
Bravi, di più, bravissimi i nostri ragazzi, tutti emozionati al punto giusto per quella tensione che non lascia niente al caso, fa tremare la voce nel cantare una strofa e tentennare in principio di battuta.
Speciali certe scelte per raccontare vizi infernali e virtù celesti, azzeccatissimi i costumi - Caronte, Minosse e l'Angelo che segna le P, in particolare - semplicemente meravigliosi Dante e Virgilio, di un affiatamento sbalorditivo.
Mi è piaciuto in special modo la scelta di fondere e confondere i dialetti italiani, non solo fiorentino trecentesco insomma, né il latino del Mantovano che sta al professionale, ma anzitutto il napoletano "Oh sole mio".
Che sia stato un grande successo è evidente, che rimanga nelle loro menti un po' del divino poeta si spera.
E giovedì sera siamo invitati tutti a scoprire "I Promessi Sposi": a quanto mi dicono, ne vedremo delle belle!
M'ILLUMINO D'IMMENSO
Il componimento di Ungaretti bene si presta al tema che voglio trattare questa volta, non me ne avete mai sentito parlare, perché anche per me è una scoperta, una piacevole novità made in Italy.
Si tratta di un artista altro, diverso dai soliti da me conosciuti e frequentati, perché si occupa di strano materiale di riuso a cui concedere, offrire, consegnare o regalare - scegliete voi - nuova vita.
Si parte da un rottame di automobile o di un qualsiasi mezzo di locomozione, da un pezzo non più utilizzabile o comunque fuori dal tutto, non è detto che sia da buttare ma che non serve più e, cambiando prospettiva cambiando punto di vista, rinasce a nuova vita, quando viene pensato come complemento d'arredo, parte fondamentale di una lampada, di uno di quegli accessori che fanno belle mostra di sé nelle nostre case, calde, comode e accoglienti.
La creatività, la fantasia, l'Idea questa volta arrivano a vedere in un oggetto sporco e unto di grasso la base di un elegante e alla moda soprammobile a cui chiedere luce, a cui chiedere di ingentilire un mobile, entrare nel nostro salotto, nel nostro appartamento e illuminare la nostra vita, la nostra pagina di libro.
Questo artista si avvale della collaborazione di diversi professionisti che, ognuno nel proprio campo di competenze, collaborano a trasformare il rottame in un oggetto unico, un'opera d'arte vera e propria, che prende così la forma finale, pensata, intuita, voluta, artistica a tutti gli effetti.
Questo il sito per conoscere meglio l'artista Stefano Notargiacomo
/http://www.stefanonotargiacomo.it/
Si tratta di un artista altro, diverso dai soliti da me conosciuti e frequentati, perché si occupa di strano materiale di riuso a cui concedere, offrire, consegnare o regalare - scegliete voi - nuova vita.
Si parte da un rottame di automobile o di un qualsiasi mezzo di locomozione, da un pezzo non più utilizzabile o comunque fuori dal tutto, non è detto che sia da buttare ma che non serve più e, cambiando prospettiva cambiando punto di vista, rinasce a nuova vita, quando viene pensato come complemento d'arredo, parte fondamentale di una lampada, di uno di quegli accessori che fanno belle mostra di sé nelle nostre case, calde, comode e accoglienti.
La creatività, la fantasia, l'Idea questa volta arrivano a vedere in un oggetto sporco e unto di grasso la base di un elegante e alla moda soprammobile a cui chiedere luce, a cui chiedere di ingentilire un mobile, entrare nel nostro salotto, nel nostro appartamento e illuminare la nostra vita, la nostra pagina di libro.
Questo artista si avvale della collaborazione di diversi professionisti che, ognuno nel proprio campo di competenze, collaborano a trasformare il rottame in un oggetto unico, un'opera d'arte vera e propria, che prende così la forma finale, pensata, intuita, voluta, artistica a tutti gli effetti.
Questo il sito per conoscere meglio l'artista Stefano Notargiacomo
/http://www.stefanonotargiacomo.it/
martedì 17 maggio 2016
QUANDO CAPITA
Sei a dieta, perché vuoi perdere quei chilogrammi che ti fanno sentire gonfia e in lite con il mondo, rinunci, resisti e ti senti forte e invincibile, fino a quando la tua vicina non ti regala due cannoli siciliani, quelli con la ricotta e le scorze di arancia.
Entri in biblioteca, sicuro di poter cercare e prendere in prestito un libro che non hai mai letto, ma di cui hai sentito tanto nominare, invece sul banco del bibliobaratto ne trovi una copia sbiadita ma in buono stato, la prendi, la consulti, lasci un'offerta e te ne vai contento con il tuo "nuovo" libro.
Quando vedi in lontananza quella comare un po' troppo chiacchierona, cerchi di evitarla, cambi strada, attraversi, poi però te la ritrovi in fila alla cassa, quando c'è tanta gente e la carta degli scontrini è finita.
Pensi di aver parlato, spiegato, minacciato, coccolato, promesso tanto con i tuoi pargoli, vai a dormire soddisfatta, il giorno dopo all'uscita di scuola è tutto come prima, non sembra essere cambiato nulla, tranne la tua forza di reazione.
Ti impegni a cucinare, riesci a sporcare tutte le pentole in dotazione, macchie di unto in ogni dove e al momento del giudizio ti senti commentare: "Però quelli della nonna sono più buoni".
Hai lavorato, ti sei impegnato, hai dato il tuo meglio, ma per gli altri non è abbastanza, non meriti ricompense o ringraziamenti particolari, basta un messaggino e "chi s'è visto, s'è visto".
Non fai parte del gruppo, meglio se rimani in disparte, sei dei loro ma non tanto, ma non troppo, cerca di capire quel rapporto particolare che li lega non fa parte del tuo mondo.
Credi ancora alle favole, sei in attesa del principe azzurro, quando il principe è di là che dorme sonni profondi e magari sogna di una macchina potente.
Scrivi di quello che ti passa per la testa a tarda notte e pretendi anche che gli altri ti diano ascolto e magari condividano le tue strambe idee.
Entri in biblioteca, sicuro di poter cercare e prendere in prestito un libro che non hai mai letto, ma di cui hai sentito tanto nominare, invece sul banco del bibliobaratto ne trovi una copia sbiadita ma in buono stato, la prendi, la consulti, lasci un'offerta e te ne vai contento con il tuo "nuovo" libro.
Quando vedi in lontananza quella comare un po' troppo chiacchierona, cerchi di evitarla, cambi strada, attraversi, poi però te la ritrovi in fila alla cassa, quando c'è tanta gente e la carta degli scontrini è finita.
Pensi di aver parlato, spiegato, minacciato, coccolato, promesso tanto con i tuoi pargoli, vai a dormire soddisfatta, il giorno dopo all'uscita di scuola è tutto come prima, non sembra essere cambiato nulla, tranne la tua forza di reazione.
Ti impegni a cucinare, riesci a sporcare tutte le pentole in dotazione, macchie di unto in ogni dove e al momento del giudizio ti senti commentare: "Però quelli della nonna sono più buoni".
Hai lavorato, ti sei impegnato, hai dato il tuo meglio, ma per gli altri non è abbastanza, non meriti ricompense o ringraziamenti particolari, basta un messaggino e "chi s'è visto, s'è visto".
Non fai parte del gruppo, meglio se rimani in disparte, sei dei loro ma non tanto, ma non troppo, cerca di capire quel rapporto particolare che li lega non fa parte del tuo mondo.
Credi ancora alle favole, sei in attesa del principe azzurro, quando il principe è di là che dorme sonni profondi e magari sogna di una macchina potente.
Scrivi di quello che ti passa per la testa a tarda notte e pretendi anche che gli altri ti diano ascolto e magari condividano le tue strambe idee.
domenica 15 maggio 2016
S. EUTIZIO - PELLEGRINAGGIO
Il 15 maggio è tradizione effettuare un pellegrinaggio dal paesello alla frazione che porta il nome del Santo co-patrono: alle 7:00 del mattino ci si riunisce presso la chiesina della Rocca, il rione più antico, per poi andare a piedi per le strade rurali fino alla tomba del Santo appunto.
Quest'anno, incontrandosi di domenica, ho partecipato anch'io, potendo lasciare in buone mani (!!) i pargoli, buoni buoni zitti zitti nei loro lettini. Levataccia, ma per una buona causa - ho bisogno di parlare con Qualcuno di potente.
In chiesa siamo in pochi, aspettiamo un poco e poi si parte: tre facchini si alternano nel portare il crocefisso, il parroco e dietro i fedeli, la pellegrina più piccola bella e pimpante è Giorgia, quattro anni appena compiuti, sempre presente con tutta la famiglia.
Un'ora e mezzo di camminata, recita del santo rosario, pregando e chiacchierando il tutto è molto piacevole, la processione raccoglie altre persone durante il tragitto, tanto che arrivati al Convento siamo più di una trentina.
Si celebra la messa e all'esterno ci aspetta una buona colazione casareccia offerta dagli abitanti del posto, meglio di così.
Sant'Eutizio, pensaci tu!
Allego le foto offerte gentilmente da Assunta, mamma della piccola Giorgia.
Quest'anno, incontrandosi di domenica, ho partecipato anch'io, potendo lasciare in buone mani (!!) i pargoli, buoni buoni zitti zitti nei loro lettini. Levataccia, ma per una buona causa - ho bisogno di parlare con Qualcuno di potente.
In chiesa siamo in pochi, aspettiamo un poco e poi si parte: tre facchini si alternano nel portare il crocefisso, il parroco e dietro i fedeli, la pellegrina più piccola bella e pimpante è Giorgia, quattro anni appena compiuti, sempre presente con tutta la famiglia.
Un'ora e mezzo di camminata, recita del santo rosario, pregando e chiacchierando il tutto è molto piacevole, la processione raccoglie altre persone durante il tragitto, tanto che arrivati al Convento siamo più di una trentina.
Si celebra la messa e all'esterno ci aspetta una buona colazione casareccia offerta dagli abitanti del posto, meglio di così.
Sant'Eutizio, pensaci tu!
Allego le foto offerte gentilmente da Assunta, mamma della piccola Giorgia.