Tanto per non dimenticare che siamo nell'Anno Giubilare della Misericordia, la mia parrocchia ha organizzato un pellegrinaggio "impegnativo" a Castel S. Elia, presso la chiesa di S. Maria ad Rupes, impegnativo come deve essere un percorso di fede, altrimenti si parlerebbe di gita.
Partenza dalla piazza centrale ore 7:00; ci si incammina recitando il rosario dietro alla croce e si percorre la strada di campagna per arrivare al Convento di S. Paolo della Croce, frazione di S. Eutizio.
Il serpentone è compatto e di passo svelto; si arriva in circa un'ora di cammino, giusto il tempo di una pausa ristoratrice e si recitano le lodi mattutine nella chiesa; poi via in pullman verso la meta, dove sono previsti il passaggio della Porta Santa e la celebrazione presieduta dal vescovo per le 11:30.
Posti meravigliosi, verde della natura, il cinguettio come colonna sonora, compagnia molto piacevole e naturalmente preghiera, per chiedere aiuto e conforto, almeno nel mio caso, nella quotidianità familiare, nel difficile compito di mamma-moglie-figlia.
Questo è un modo di affrontare la realtà, di ammettere la propria piccolezza, di chiedere un sostegno, non dico che sia l'unico, ma è quello che per il momento ritengo il più efficace che abbia sperimentato.
Una giornata piena di significato, alla ricerca di ciò che ti incoraggia e ti aiuta ad andare avanti nella propria storia
RispondiEliminaQuanto è difficile la quotidianità, Gabriele!
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