Brava io a prendermela con il sesso forte, a scrivere tutte quelle "cattiverie", facile troppo facile evidenziare le mancanze maschili e non tirar fuori neanche una parola "maligna" sui difetti femminili, che ci sono e sono anche molti.
L'altro giorno il padre di tre nostri amichetti mi ha guardata serio e mi ha chiesto di scrivere qualcosa anche sui poveri mariti disperati alle feste, quando vorrebbero andarsene e le mogli invece continuano a chiacchierare, chiacchierare, chiacchierare. Vero, devo ammettere che non sempre è umano affiancare quelle creature diaboliche che fanno la finta di andarsene, ma poi ritornano, fingono di tacere, ma si ricordano sempre di un'ultima novità e continuano imperterrite a discorrere di tutto lo scibile umano e oltre.
Ho sentito le lamentele di padri disperati alle prese con le scarpette delle figlie - perché le donne sono terribili da subito: l'indicazione materna era "vestito blu scarpe col fiocchetto" e il poveretto non sapeva quale scegliere tra tre paia, certo che avrebbe comunque sbagliato e raccolto il cazziatone della moglie imbufalita, più la piccola isterica innamorata delle scarpe rosa senza fiocchetto.
E vogliamo parlare della donna in fase ciclo? Dolori in ogni dove, insofferenza, gonfiore, stanchezza... Cosa vuoi che sia confronto alle due linee di febbre maschili che li mettono a terra, anzi sdraiati sul divano, coperti e sibilanti le ultime parole prima dell'estrema unzione?
Il momento più nervoso dell'anno: riempire l'automobile per la partenza-vacanze con buste, valigie, sacchetti, seggiolini, bici e tutto quel che serve, praticamente un trasloco e il marito a sbuffare che il necessario è la metà di quello che è stato preparato; niente, la moglie non molla e bisogna stipare ogni oggetto utile.
E quando si avvicina una cerimonia? La donna entra in negozio e non ne esce che dopo tre ore, almeno venti cambi d'abito e sicuramente non ancora decisa sull'acquisto fatto e pagato troppo; per lui invece nessun problema, il primo completo della sua taglia può andare, anche fosse giallo canarino.
L'uomo, ammettiamolo, è succube della donna in fatto di cibo: fin quando non se ne va da casa decide la madre, che prepara solo ciò che piace a lei, poi da sposato tocca alla moglie! Quel povero commensale sa adattarsi ad ogni situazione culinaria e, poverino, cade in difficoltà facilmente quando gli chiedono: "Ti piace'", se risponde SI, è finita, mangerà per almeno una settimana lo stesso piatto, se dice NO, peggio, la cuoca si offenderà a morte e metterà il muso per almeno una settimana!
Difficile convivere con l'altra metà del cielo, come fanno sbagliano e non sono neanche scusati!
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