Prendo spunto dalla Parola di oggi, senza sentenze ecumeniche o verità assolute, che a noi comuni mortali non è comunque dato sapere.
Si tratta della parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro, di cui il nostro sacerdote ha fornito una spiegazione per me molto interessante, ma - ripeto - indipendentemente dal proprio credo, possiamo trarne ispirazione e motivo di riflessione.
Intanto la ricchezza non è una colpa e non è scritto da nessuna parte che essa comporti la dannazione eterna, anzi è un valore sociale aggiunto, se vista come "status fortunato" da cui partire per aiutare gli altri.
Tutto il significato del messaggio ruota intorno al silenzio, alle parole non pronunciate e ai fatti non compiuti nei confronti di chi ha bisogno: ci accorgiamo dei vicini in difficoltà? Abbiamo un occhio di riguardo per chi non può farcela? Spesso no, anzi ci infastidiamo delle questue e delle richieste talmente tanto che poi chiudiamo i nostri orecchi e gli occhi, passando oltre le situazioni.
Invece ci rendiamo conto degli stenti e delle difficoltà quando rimaniamo noi soli, quando restiamo noi senza appoggi o aiuti e allora proprio in quell'istante non ci sta bene più nulla, cerchiamo sotterfugi.
Non basta stare con la coscienza pulita, bisogna credere in ciò che si affronta e per superare le crisi nessun aiuto esterno può bastare.
E' vero quanto commentato, perché solo nelle avversità ci guardiamo intorno, lanciamo improperi a chi sta meglio, pretendiamo un supporto, che invece in una situazione fortunata non cercheremmo.
Allora ciò che in quest'epoca abbiamo di più prezioso, a mio parere, è il tempo e lo sprechiamo in malo modo: paghiamo dottori che sentano e risolvano i nostri ingarbugliamenti, ad esempio, che "ci regalino" il loro tempo per l'ascolto e poi si dice che in famiglia non si parla più! Idem per i figli, specie se adolescenti, che rientrando a casa non trovano nessuno pronti ad ascoltarli, tutti incastrati tra mille impegni, allora quelli si infilano le cuffiette e ascoltano, si isolano e si chiudono.
Ciò che passa non ritorna, agli errori bisogna porre rimedio immediatamente, meglio rinunciare a un po' del guadagno per acquistare un po' di serenità.
Come sempre la teoria più o meno è chiara, ma nella pratica poi difetto e molto.
http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Lc16%2C19-31&formato_rif=vp
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