Ore 18, ma arriviamo con un certo anticipo, tanto per veder sfilare i mini-facchini del Pilastro con la banda; a Viterbo ormai non si parla d'altro, il Trasporto é vicino, gli spalti sono quasi tutti pronti, caos stellare di macchine in transito e parcheggio selvaggio in centro.
L'esposizione di Alessia é simmetrica: cinque quadri per lato e uno in fondo, per seguire un ordine cronologico del soggetto bisogna partire da sinistra, dalla prima infanzia di Rosa, tenera bambina dalle manine grassocce, poi il Crocefisso e via via miracoli e aneddoti familiari, i cui spettatori/testimoni sono i facchini.
Difficile scegliere il migliore, tutti meritano attenzione, ma quello con la rosa rossa colpisce immediatamente; Alessia é un'indaffarata padrona di casa intenta a salutare i tanti amici accorsi all'evento, affiancata da marito e parenti, la sala é affollata, festa grande meritata.
Intanto arriva anche la ragazza che ha prestato le fattezze a Rosa nei quadri, bella e sciolta, a suo agio tra gli ospiti.
Ottima impressione, quadri di importanti dimensioni che certo non si perdono nel grande ambiente, tramite i cartellini si segue bene la vita di Rosa nei suoi momenti cruciali, imperdibile.
Nessun commento:
Posta un commento