L'appuntamento questa volta è per le 7:15 e stupiamo la maestra per la puntualità totale; la carovana parte, destinazione periferia di Roma: siamo attesi per una lezione speciale, di gruppo insieme ad altre scuole di ballo, che già conosciamo bene, nostre avversarie nelle gare invernali. Come sempre arriviamo in netto anticipo, prendiamo posto, organizziamo gli spazi e via, con la nuovissima canotta giallo fluo, solo la piccola Giulia la indossa fucsia.
Maestra e alunni, tutti insieme seguono il ballerino capo molto professionale e spiritoso, a modo suo, nell'illustrare, replicare, contare i passi di base del cha cha e del samba prima, poi di tanti balli da esibizione, di cui si svelano i segreti per impressionare i giudici e raccogliere tanto punteggio.
Proprio questa la novità i soliti passi contati in anglosassone, con tutti i nomi delle varie figure, anche geografici, ma non chiedetemi di ricordarli tutti, che non sono in grado...
Si guarda, si imita, si prova e si riprova per più di due ore a schiere, a sciami, a file, a ranghi incrociati e opposti: belli i nostri ballerini, fosforescenti e emozionanti, un poco impacciati e timorosi di sbagliare, anche se per noi sono impeccabili. E la maestra Emanuela al loro fianco, alunna tra gli alunni, perché continuare ad imparare è importante e segno di umiltà e di migliorare non si finisce mai.
Alla fine dei passi, tutti i ballerini si riuniscono per una foto ricordo con gli organizzatori e poi ritirano un meritato diploma di partecipazione. Anche questa è fatta, non rimane che cominciare con le gare, quelle stellari.
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