domenica 3 dicembre 2017

DOMENICA VITERBESE

 Siamo partiti con una certa calma, quella propria di una domenica piovosa di dicembre, che invoglia a rimanere nel lettone, sotto il piumone al caldo per un po' prima di alzarsi e correggere i compiti da consegnare.
 Prima tappa una mostra fotografica presso la Sala Almadiani, al Sacrario: comoda, centrale, nel mezzo delle bancarelle natalizie (gli oggettini che ci trovi non che siano proprio originali o inconsueti, ma pazienza, qualche pensierino poco impegnativo ci si può comunque trovare). Si tratta di una collettiva: vari autori e il loro modo di vedere il mondo, gli uomini, ma soprattutto le donne, quelle gravide, incinte, quasi mamme di un paese alla famiglia di mio marito molto caro, El Salvador, un insieme di immagini e il commento sconvolgenti. L'entrata é gratuita, ci viene offerto un libretto informativo e i pargoli possono anche attingere da un tavolinetto laterale qualche assaggino salato, vivamente consigliata la visita.
 Per il pranzo ci spostiamo in un locale adorato dai pargoli, quello che si chiama come una parolaccia, piace per la semplicità, la quantità delle patatine e la grandezza dei panini, quando si sgarra o bene o per niente! E pensare che alla radio, nel tragitto, ascoltavamo i consigli di un noto nutrizionista sull'importanza dell'assunzione dei giusti cereali, dell'uso moderato della carne, nessuna salsa schifezza... Mi sono sentita in colpa, poco però...
 Primo pomeriggio in caserma, anzi nella caserma più simpatica di tutte, che i miei figli avevano già visitato in un'uscita dei campi estivi.
 Porte aperte e gentilezza  dai pompieri, i Vigili del fuoco ci hanno coccolato per un'ora e mezzo, spiegandoci tutte le loro mansioni, gli attrezzi, le macchine: abbiamo visitato la mostra e ammirato per ben due volte la squadra di turno in azione; sono usciti per due chiamate in poco tempo, per aprire una porta e per un ramo pericolante.
 Tanti bambini intervenuti con le famiglie, sono saliti sui mezzi, sulla pedana mobile, hanno aperto le saracinesche, hanno ammirato il murale in lavorazione per la nuova sede, hanno rivolto decine di domande a tutti gli uomini in divisa che erano nei paraggi, ma soprattutto al gentilissimo Gianluca, babbo del nostro amichetto sportivo Orfeo.
http://www.newtuscia.it/2017/11/30/porte-aperte-al-comando-provinciale-dei-vigili-del-fuoco-viterbo/










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