Ce la siamo presa comoda comoda, dopo il pranzo dai nonni: destinazione Bolsena con prima tappa il Cimitero anglo-americano. Si trova lungo la strada non ben visibile l'entrata, piccolo parcheggio. Come nei film, si percorre un lungo viale nel verde della campagna, sui gradoni di marmo bianco, erba ben tagliata ai margini. Cancello aperto, due panchine sulla sinistra per il riposo e la preghiera e in un "cassetto/cassaforte" dei documenti in inglese per spiegare la situazione. Lapidi bianche che spiccano, una grande croce stilizzata accanto all'entrata e l'erba curata, tutto pulito e in ordine: si scorrono i nomi dei soldati, la loro età e il grado rilevato durante la Seconda Guerra Mondiale. Intanto la mia metà posizionava cavalletto e altra diavoleria per scattare una foto agli infrarossi. Poi ci siamo sposati sul molo, il porticciolo propriamente detto, nel via vai di gente estiva,
infraditomunita, con estrema fame di gelato. Dura la vita del turista, alla scoperta di buoni bar e ottimi prodotti artigianali; comunque solo dopo un gelato rinfrescante e un'ulteriore passeggiata ci siamo mimetizzati tra la folla di esperti fiorai, vivaisti longevi e impeccabili decoratori... Centro storico ricco di colore, di forme e profumi particolari, per i prezzi potremmo esternare qualche perplessità... E per caso abbiamo incontrato molte persone legate al paesello: con alcune, carinissime e gentili, abbiamo scambiato pensieri e parole, con poche altre neanche ci siamo salutati e pensare che di solito anche se non ti saluti in piazza, alla prima occasione fuori ci si saluta quasi in modo confidenziale!
Folla in giro per vicoli e piazzette, espositori presi d'assalto in varie occasioni, fiori e piante interessanti e poi le ortensie del posto meravigliose nei più diversi colori.
Da consigliare per l'offerta di locali artigianali e ampi spazi verdi, purtroppo non abbiamo trovato fontanelle libere, aperte in cui ricaricare le nostre bottigline domestiche: bisogna comunque comprare...
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