Tanti pensieri, ricordi, ansie e paure ormai passati, ma che ogni genitore prova e subisce, specie alla prima esperienza; domande e dubbi: si aspetta il proprio turno, poi dopo il picco e il pianto liberatorio, ancora una quindicina di minuti per attendere l'eventuale reazione.
Si agita un po' il ragazzo, non si ricorda se fa male e quale braccio deve porgere; lo rassicuro, perché le infermiere e la dottoressa sono carinissime, dal tocco delicato e quando tocca a lui si siede e comincia a parlare, timido fornisce i dati personali. Per lui non solo il richiamo dell'antitetanica, ma anche il meningococco, due, gratuiti e fondamentali, per quello della varicella ci rivedremo a gennaio, bene.
Reputo fondamentali le vaccinazioni, obbligatorie, consigliate e scelte, perché per andare nel mondo, per conoscere e frequentare gli uomini sono l'unico scudo di difesa per sé stessi e per non far del male agli altri.
Quando è nato Antonio mi sono affidata - nella mia insicurezza di neo mamma - ad un pediatra che crede tanto nel latte materno quanto ai vaccini, molti allora non erano neanche previsti dal Servizio Sanitario e quindi a pagamento; non ho mai avuto dubbi sull'importanza della prevenzione per la sicurezza dei miei pargoli. Come si potrebbe star tranquilli pensando ai bimbi che non sono protetti da virus, batteri, infezioni o chessoio in un gruppo di amichetti al nido, a scuola, in palestra, in parrocchia, alle feste di compleanno...
Come li copriamo in inverno, la protezione solare in spiaggia, il seggiolino e le cinture di sicurezza in macchina, il casco in motorino: proteggere con quanto la scienza ci ha fornito o dovremmo rinunciare anche ad ogni tipo di medicinale?
Libertà di pensiero, di parola, di opinione certo, ma con la salute dei propri figli e di chi sta intorno si può scherzare poco, credo.
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