E della famosa Nuvola ne vogliamo parlare?
Una splendida domenica romana, in compagnia della dolce metà, con tutta la calma che occorre e il tempo dosato, poco per il pranzo al volo, in piedi tutto il tempo, da un capo all'altro dell'Italia di libri, informazioni e curiosità; da un punto cardinale all'altro nel mondo intero, sotto il segno delle parole e delle illustrazioni che arrivano dritte, non devi sforzarti più di tanto, è il libro che ti chiama.
Enorme, affollato, organizzato evento: mi sono sentita piccola, molto piccola, sia lungo il serpentone di persone in fila per entrare, sia all'interno in un zig zag meraviglioso di colori, forme, disegni, parole di tantissimi testi, da non saper dove guardare.
Autori, relatori, disegnatori in giro per gli stand, chi più chi meno conosciuto: certo ad ascoltare Marco Travaglio c'era il delirio, ma tanti altri come Zerocalcare non sono meno amati, magari cambia l'età del pubblico...
Indifesa io, sognatrice senza basi io, una tra i tanti presenti, mi sono resa immediatamente conto che emergere, farsi conoscere, raccontare qualcosa di buono che coinvolga non è per niente facile, anzi.
Quanti scrittori cercano visibilità, quanti riescono ad arrivare al pubblico e quanti rimangono nella memoria? La mia bassa autostima ha subito un'ulteriore battuta d'arresto davanti ai numerosi espositori di testi per bambini, forse i più gettonati a ridosso del Natale.
Una esperienza da provare: girare per ore, sfogliare i volumi, rendersi conto di quanti si conoscono, quanti sono stati letti, quanti meritano attenzione e quanti invece meglio lasciarli da parte.
Non diventerò mai un personaggio, probabilmente rimarrò all'ombra del castello, scrausa.
Oppure no? Chissà che qualche pia donna, qualcuno di buona volontà non si accorga del mio talento e mi incoraggi a continuare con la mia passione nello scrivere?
Sono qui, non vi nascondete, fatemi coraggio!
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