Troviamo tanti compaesani, il maestro Paternesi, ma sopratutto una splendida e disponibile padrona di casa, la signora Pucci: si assiste all'esibizione musicale di T. Ranocchia, si ascoltano le parole di Paternesi e del gallerista Giulio di Acquapendente.
La mostra si snoda al piano terra di un palazzo storico, un gioiello di famiglia abbellito da stampe, manufatti d'epoca, documenti e trofei di un nobile passato; poi si passa ad ammirare il resto della casa di proprietà: una meravigliosa scoperta stanza dopo stanza, dettaglio dopo dettaglio, strumento musicale dopo strumento, poi le stampe e le matrici di rame, per arrivare al giardino esterno e alla casa torre, che visitiamo in fila su per le scalette fino al cielo.
Un'esperienza inaspettata e, per questo, ancora più interessante; un angolo di provincia nascosto, poco conosciuto dalle parti nostre e poco pubblicizzato, che invece va visitato ed apprezzato. Squisiti i proprietari, che hanno aperto le porte della loro dimora storica, dei beni storici e artistici testimoni di un passato splendido; abbiamo apprezzato tutti la conoscenza della signora, la padronanza nello spiegare e l'orgoglio della storia degli avi da valorizzare.
Grazie a Riccardo che ci ha offerto l'occasione di svelare un tale tesoro; non facile nella fruizione, perché ci si arrampica in alto su scale di legno non proprio comode, ma ne vale la pena.
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