Ma quanto mi piace dialogare con i ragazzi, i miei alunni, i giovani e scoprire diversi ed interessanti punti di vista: li avete mai ascoltati quando raccontano dei loro genitori alle prese con i social e le foto? Sono avvocati implacabili, critici oltremodo e impietosi giudici di usi e costumi adulti. Di questo argomento parleremo in altro articolo, presto.
Si correggono i temi, si discute di lessico e linguaggio, spunta fuori una considerazione puntuale che merita approfondimento: femminista, la professoressa, quando ci ha fatto tagliare la parte del paragrafo del libro di letteratura sulle donne di Dante.
Minimo, ribatto io, un argomento mal posto e, peggio, che dà adito a riflessioni errate e inutili.
E allora mi parte la vis classica, etimologica, mai sopita che anzi riprende coraggio ogniqualvolta si tratta di ragionare e far ragionare i giovani - adulti di domani.
Dal latino, dal greco, vocabolario di lingua italiana: rivendicare pari diritti tra uomo e donna, il voto del 1946, il divorzio, l'aborto e il matrimonio riparatore. Femminicidio, ultimo in ordine cronologico ieri in Puglia, quanto orrore ancora?
Mi scaldo, mi infervoro, scrivo di gesso colorato e riempio la lavagna, ma guardando tutti negli occhi: partiamo dal presupposto che le donne sono superiori, ma non tutte forse ne siamo consapevoli.
Dialogo.
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