Ho sentito in giro un'affermazione come "È appena finita la scuola, non può già leggere!".
E dunque quante volte al giorno mangiamo, beviamo o ci colleghiamo a quei maledetti dispositivi tecnologici? Quante ore trascorrono i pargoli davanti a play/console/tastiera che non potrebbero essere convertite in scelta di una ricetta, manuale di un gioco, fumetto o altro foglio di emozioni?
Sono passata in biblioteca comunale per prendere accordi per il prossimo incontro di letture ad alta voce che sarà colorato e fatato.
Le parole che delineano sentimenti, stati d'animo, passioni, modi di essere e di socializzare si imparano. E si imparano solo leggendo: da adulti a bambini, da genitori a figli, da insegnanti ad alunni. E poi il pensiero critico prende forma quando si mette per iscritto, quando cominciamo a formulare un periodo da riportare su carta per essere trasmesso, capito, spiegato.
Le idee che ci frullano in testa, le parole che sentiamo dagli altri che non capiamo, le emozioni che ci distinguono possono prendere forma ed essere individuate solo con la lettura, la conoscenza, questo è.
Leggere non è solo crocette di comprensione, sottolineare il verbo e trovare il soggetto. Leggere è ritrovarsi parte di un mondo, vivere mille amori e naufragare su isole deserte, attraversare il cosmo e atterrare sulla propria poltrona.
Leggere è trovare sempre una risposta, formulare allora una nuova domanda, vivere nel passato per spiegare il futuro.
Leggere è scoprire i segreti di un giardino, tutti per uno uno per tutti, vedere oltre la siepe, piangere per essere stata abbandonata, come gioire per la nuova famiglia adottiva.
E molto molto altro.
La prossima volta, dunque, non dite che finita la scuola finita la lettura, se non vorrete ritrovarvi più poveri di emozioni e parole.
Ci vediamo sabato 18 giugno in biblioteca a Soriano, ore 10:30, LEGGERE A COLORI CON LE FATINE DEL SORRISO.
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