Gajardo è uno degli aggettivi che la maestra usava e tuttora usa di più, quello che riassume l'aspetto positivo e simpatico di una persona o una situazione.
Oggi abbiamo voluto festeggiare con lei i suoi primi e meravigliosi ottantaquattro anni, sempre con il sorriso e la battuta pronta, i ricordi e le vicissitudini di una vita di lavoro, ma soprattutto di passione e missione.
La maestra che se mancava al mattino ci invitava a casa sua nel pomeriggio a studiare, che ci ha preparati agli esami di quinta anche nel suo salotto domestico: ci ha sempre accolti e coccolati.
Appuntamento davanti alla scuola elementare, foto di rito sugli scalini del portone a sinistra e poi tutti al ristorante.
Chiacchiere, aneddoti, pettegolezzi e aggiornamenti, confronto e confessioni, traguardi e fregature: ognuno di noi ha seguito un percorso, ha superato ostacoli, è stato travolto da eventi difficili. Ritrovarsi a tavola, rivedersi con i capelli brizzolati, la barba e ricordare: come eravamo, come siamo diventati, chi abbiamo nel cuore e quanto abbiamo saputo costruire.
Siamo nati negli anni Settanta, genitori giovani ma vecchio stampo, autoritari spesso, la maestra era un'istituzione, una sola e completa per tutte le discipline per l'indole di ogni alunno per tutte le inclinazioni. Poesie, recite, canzoni, lavoretti, esercizi: c'era sempre lei e a noi è toccata la migliore.
Grazie maestra Maria Teresa, mae' sempre.
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