Ale, stasera ce lo devi un articolo. Scrivi tutto...
Detto fatto, anzi chiesto e scritto.
A parlare le mie colleghe toste, quelle che si sono fatte una carrellata di scrutini da questa mattina alle 9:00: le professoresse di Musica e Arte chiedono conforto sul blog ed io, ben volentieri, le accontento.
Primo giorno di riunioni per la secondaria di primo grado: in mattinata le terze della sede centrale, nel pomeriggio la sezione della Salvo, sulla carta un calendario agile, invece...
Le decisioni giuste, le medie dei voti del triennio, le discussioni elevate all'ennesima potenza di equilibrio, fattività e saggezza, la normativa, il regolamento... E i colleghi che si ritrovano incastrati tra un plesso e l'altro, una sede e l'altra che neanche le parole crociate!
E così si comincia non secondo i piani stabiliti a tavolino, ma a sentimento, dopo una veloce pausa pizza, i cui resti rimangono nei cartoni quadrati. Biagio alla tastiera affiancato dal Capo: voti, giudizi, competenze e grandi aspettative.
Perché speriamo in una bella prova d'esame, perché vogliamo bene ai nostri ragazzi e non sopportiamo le furbate, perché quando la media risulta alta ci si gonfia il petto, perché sono tutti cresciuti, perché quando c'è il risultato sentiamo di aver lavorato bene...
E così si finisce tardissimo, dopo il verbale e il tabellone firmati, sfiniti quasi esausti.
Per i docenti delle terze, in uscita, l'appuntamento è alla preliminare lunedì, come aperitivo: quando il gioco si fa duro, ci scappa una battuta a calmare tutti e il mondo si colora di musica.
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