martedì 23 luglio 2024

RIFLESSIONI DI LUGLIO

  A volte passano giorni senza scrivere alcun articolo, a volte scrivo in modo compulsivo specie se capitano fatti, ascolto sentenze, vivo momenti che scatenano i lobi del cervello mio.

 I social, ormai lo sapete, mi provocano veramente prurito: starei lì a rispondere a tutti per le rime, a quelli che digitano in un modo e si comportano all'opposto, a quelli che mi cercano in privato e mi snobbano in pubblico, a coloro che commentano con vezzeggiativi o superlativi assoluti decisamente fuori luogo.

 Poi ci sono quelli che per forza ti devono spiattellare in faccia quanto soffrono e quanto faticano sul lavoro, rispetto a tanti "fortunati" che invece se la godono; peccato poi che tralascino studi esami concorsi ore e impegni extra sfinimento e crisi esistenziali annessi a certi impieghi, statali per esempio.

 Devo giustificarmi? Dimostrare qualcosa?

 Messaggi e gruppi, gruppi e messaggi: in che rapporto sono? Se scrivi meriti risposta? Se chiedi sarai esaudito? Se domandi verrai apostrofato? Molti tacciono, preferiscono leggere, ma rimanere sulle loro senza esporsi e poi se provi a capire il motivo del loro silenzio, mettono avanti i troppi grattacapi, le giornate fuggitive, lo stress da contatto con persone animali oggetti...e quindi devi tacere, meglio sorvolare.

 Di coloro che vorrebbero condividere un caffè o un tè freddo già ho scritto altrove e più volte, così come di quelli che volevano assolutamente volevano una copia del libello, salvo poi dimenticarsene, quindi sorvolo.

 Non vuole essere un articolo polemico, solo ricordare a chi legge che è cosa buona e giusta far seguire alle parole i fatti, aprire bocca non per dare fiato, pesare e soppesare ogni verbo "divino" perché magari chi vi ascolta o legge quanto riportato in calce, poi ci crede e ci imbastisce un film mentale. O un articolo di blog.

 Scrivetemi. Cercatemi. Confrontiamoci. 

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