Uno dei temi più dibattuti e affrontati i letteratura assieme al suo contrario, infelicità malessere disagio apatia ignavia grigiore.
Sto leggendo parecchio in questi giorni e inevitabilmente sono stata travolta da tante emozioni e conseguenti riflessioni.
Siamo felici oggi, esiste la felicità?
Salire sulla bilancia e trovare una diminuzione di peso, euforia.
Controlli e analisi varie con buoni risultati, gioia infinita.
Riposo meritato dopo un lavoro impegnativo, appagamento.
Famiglia sotto controllo senza troppe liti e diverbi e discussioni dibattiti rinfacciamenti.
C'è da stare sereni, almeno.
Eppure.
Riesco a rovinarmi la giornata, non so voi, ma io riesco benissimo a trovare qualcosa per cui lamentarmi compiangermi struggermi lesionarmi spegnermi.
Perché non mi basto, perché aspetto dagli altri qualcosa che possa realizzare la mia felicità o almeno lo stare bene?
È sicuramente vero che dall'esterno l'esistenza altrui risulta ottimale incontro di situazioni piacevoli e risultati positivi. C'è come un'aura di perfezione nelle vite altrui, mentre sul mio personale status ho selezionato tanti rimproveri, pecche, mancanze, inadeguatezze.
Sono sbagliata, altrimenti non si spiega.
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