lunedì 28 ottobre 2024

BAMBINI AL MUSEO

 Tema dibattuto, complesso e ahimè scottante.
 Mattino di domenica, mostra romana su Botero che si apre in un grande ambiente con divanetti rossi, schermo gigante a parete su cui scorrono immagini e parole di interviste all'artista, buio quasi completo. Arriva un gruppo di infanti con genitori al seguito, correndo.
 Seconda sala, i bimbi si posizionano a semicerchio davanti alle opere ed una delle signore comincia a descrivere, domandare, indicare ad alta voce colori forme soggetti.
 Terza sala, c'è anche un nutrito gruppo adulto con guida umana che spiega con voce dolce, equilibrio precario.
 Arriva la sicurezza, un giovanotto che chiede rispettoso silenzio agli adulti, genitori degli infanti. Cambia poco e più avanti al secondo avviso, i padri chiedono di parlare con il direttore perché i bimbi devono poter visitare, innamorarsi dell'arte, trascorrere dei momenti in famiglia indimenticabili...

 Giusto portare i pargoli alle mostre, io l'ho sempre fatto, ma quelle adatte a loro e non in gruppo stile classe infanzia, credo. Un'esposizione del genere con luce soffusa, soggetti anche cruenti non mi sembra il massimo per i piccoli, all'aria aperta, fattorie didattiche o percorsi natura, ad esempio.
 Museo assolutamente sì, ma non gruppo del calcetto, perché poi si rischia di chiacchierare del più e del meno, noi adulti intendo, senza apprezzare i pezzi esposti, ma spingendo il passeggino come al mercato rionale.
 Adulti redarguiti che si offendono, alzano ancora di più la voce, pretendono rispetto...e tutti gli altri che hanno pagato il biglietto, vorrebbero godersi il percorso in pace e concentrazione? Senza dimenticare che i figli ci guardano e ci prendono a modello.
 Dopo tutto il trambusto, si sono collocati nella sala multimediale, dove poter ballare e muoversi in libertà guardandosi allo specchio su cui venivano proiettate immagini dei quadri esposti.

 A riprova del parere che è fattibile affronttare un percorso museale con piccoli principi è entrata poi una signora con due nanerottoli armati di audioguida attaccata al collo, cuffiette e sorriso.
 

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