Tutti gli articoli sull'incoerenza tra fatti e parole mi sono venuti così, guardando alcune foto su FB: chi si lamenta dei pochi denari e poi va in vacanza dall'altra parte dello Stivale; chi scrive castronerie religiose poi condivide foto sugli addobbi natalizi, esibizioni e tutto il resto; chi sparla di alcune persone e poi per lavoro, quieto vivere o bisogno, ci lavora, ci cena o peggio si asserve.
Un mio caro amico mi ha contestato alcuni concetti del pezzo "Vorrei tanto sapere", distinguendo tra spirito del Natale alla Dickens e visione strettamente religiosa; magari fossi brava quanto lo scrittore inglese! Con quell'articolo ho voluto solo trattare di chi predica in un modo, ma poi a Natale non può fare a meno delle tradizioni, dell'atmosfera comunque diversa, specie se ha prole, difficile resistere alla magia natalizia e rimanere indifferenti ai preparativi. Tutto qui.
E poi ti capita di parlare con chi riesce a fare miracoli, chi cucina bene, chi decora ancor meglio, chi non ha mai ripensamenti, chi predice il futuro, chi risolleva gli animi, chi salva le anime peccatrici... E allora torni a casa un po' nervosa, pensierosa, indecisa, traballante e insicura, tentando di capire se stai comunque procedendo bene o hai sbagliato tutto o quasi nella tua vita e in quella dei tuoi pargoli.
Buona ventura è un dipinto a olio su tela (115x150 cm) realizzato tra il 1593 ed il 1594 dal Caravaggio. È conservato nella Pinacoteca Capitolina di Roma.
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