Titolo quasi scontato: mi riferisco al canto del cigno della quarantanovesima edizione della Sagra del paesello, è giunto il momento di tirare le somme, insomma del bilancio.
Sagra bagnata, molto bagnata, varie esibizioni rimandate causa nubifragio; non ho mai assistito agli spettacoli a pagamento e non vi sto ad illustrare il motivo, fin troppo plateale; siamo andati a degustare la cucina "casareccia" in due delle quattro taverne, buona naturalmente; caldarroste prese; tutto sotto controllo.
La terza domenica è quella più tranquilla, non sarebbe Sagra, però ce la facciamo stare ugualmente: pranzo fuori tipico, pomeriggio sugli spalti ad applaudire musici e gruppi delle quattro contrade, comodi e caldi, perché il sole fa brillare la piazza principale.
Se scrivo che sono stati tutti bravissimi i ragazzi in calzamaglia del paesello, penserete che sono di parte, però è così; una nota particolare per gli sbandieratori della Nobile: agili, svelti, sembrava danzassero, giocolieri della bandiera, sarà stata la bella giornata di calma, sarà stata l'assenza di vento ma la loro esibizione è risultata impeccabile; per non parlare di tutti i giovanissimi, contradaioli in erba "futuro della festa" che hanno strappato sorrisi e forti applausi non solo alle loro orgogliose mamme.
Allego qualche foto di quanto ho visto e applaudito.
Nessun commento:
Posta un commento