Dunque, vi aggiorno sulla situazione libri/biblioteca scolastica, poi allarghiamo la discussione e le considerazioni.
Abbiamo raccolto ben 41 volumi, quarantuno, che sono un grande traguardo: amiche, colleghi, bibliobaratto della biblioteca del paesello, insomma ci accaparriamo dove capita qualche titolo interessante, per accalappiare sempre più lettori, per coinvolgerli nell'avventura più interessante ed entusiasmante.
Bene, ma non basta, ci servono ancora e ancora, quindi ai distratti e ai ritardatari chiedo di mettere mano agli scatoloni, scaffali, librerie casalinghe per liberare spazio e arricchire la collezione scolastica per più di ottanta scolari, che devono imparare, crescere ed istruirsi. La scuola media in cui ho la fortuna di insegnare ha bisogno di parole stampate, di idee di carta, di pagine da sfogliare.
Allora, mi chiedo: se gli adulti non forniscono strumenti adatti, utili e tradizionalmente infallibili per imparare e maturare, ma quale altro obiettivo nella vita possiedono? Il futuro dei giovani sta nella cultura, nel sapere quanto più esteso, vasto e multiforme e senza libri non si va molto lontani. Non venite a dirmi dei mezzi tecnologici, che li ho in antipatia: tutto, subito, pronto e acritico, uguale e omologato per tutti. Tutti cliccano e stampano la stessa informazione, universale, mondiale, senza criterio.
Libri, libri, libri dai piccolissimi ai grandi, dagli sbarazzini agli impegnati.
Quando ne leggo uno ad alta voce in una delle mie tre classi si fa magicamente silenzio, che sia Cuore, la vita di San Francesco, quella di Gandhi, che sia Bianca Pitzorno o Dahl. E quando mi chiedono di non lasciare incompiuto il racconto della deportazione di Anna Frank, beh gioia infinita!
E per Natale si pensava ad una lotteria, una tombolata, un mercatino per raccogliere, racimolare qualche soldo da spendere in libreria, come si fa di solito nelle scuole italiane: si mette mano al portafogli per donare e aiutare l'istituzione, poco ricca e armata per spendere in letture.
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