É una delle caratteristiche del paesello mio, il patrono quasi non se lo fila nessuno, anche se tutti gli uffici pubblici, scuole comprese, sono chiusi, poi si festeggia il co-patrono Sant'Eutizio quello delle catacombe originali della frazione in due momenti diversi e distinti con fuochi artificiali e concerti e bancarelle. Forse sarà la differenza di clima, di stagione, di temperatura...
Comunque oggi pomeriggio don Enzo ha chiamato a raccolta tutti i pargoli concittadini nella chiesa principale, al duomo, per prendere parte alla messa, benedire i Bambinelli del presepe e poi seguire la processione del Santo per le vie del centro storico. Alle 16:30 puntuali é cominciato il tutto, chitarre e cantori, cembali e bimbi, anche i sacerdoti dell'altra parrocchia, chiesa piena come per le grandi occasioni; manca il sindaco fasciato, fa le veci un assessore, presente una guardia della Polizia Municipale.
Alla fine della celebrazione, don Enzo sembra essersi dimenticato dell'acqua santa, ma viene bloccato e si scatena come l'assalto ai forni: bimbi, adulti, signore e signorine gli vanno incontro, lo accerchiano e aspettano qualche goccia: al piccoletto mio ho detto di intercettare quanta più acqua benedetta possibile, a mo' di esorcismo anticapricci.
I facchini di Sant'Eutizio portano a spalla la statua per le discese e le salite intorno piazza, sono in pochi e il ricambio é veloce, apre la fila la Confraternita della Misericordia, la banda comunale accompagna i passi, in un'ora circa é tutto finito e si arriva sulla piazza semivuota, il freddo ha allontanato tante persone. Bravi i facchini, impegnativo il percorso e forti i pochi presenti, un cenno alla nuova divisa completamente bianca: calzoncini alle ginocchia, scarponcini neri e fascia addominale bordeaux con scritto il nome del Santo co-patrono.
Cominciamo così ad addentrarci nelle festività 2017.
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