Il ciclo, comunque lo si viva, lo si affronti, lo si spieghi sarà sempre un'incognita e un'arma da cui difendersi per la metà degli esseri viventi, quelli che non lo subiscono, non lo sopportano, per i maschi insomma.
I giorni che lo precedono sono a rischio ansia, stress, malumore, gonfiore diffuso, inappetenza mista a fame bulimica, sbalzi d'umore; la donna si specchia e si vede diversa, trasformata, brutta insomma. I capelli sfibrati e poco lucenti, il seno dolorante, dolori articolari e ai reni, quando va bene, altrimenti peggio; poca propensione allo sport e al movimento, scarso anche lo scambio sociale, spesso si eclissa, evita il contatto umano, se può non saluta, per non incorrere in situazioni spiacevoli di misoginia.
Durante, meglio non parlare con lei, specie in tempi estivi sotto l'effetto di caldo afoso, mancanza di corrente e aria umida che imperla il viso; fame sempre più diffusa e voglia di qualcosa di buono da definire, che può andare dal gelato sciolto alla lasagna, dalla crema di nocciola ai fritti misti, in un miscuglio diabolico di sapori e odori.
Doveroso stare alla larga dalla bilancia, evitare ogni commento superfluo, ogni considerazione sull'opportunità di consumare cibo spazzatura. Astenersi da frasi fatte, consigli inutili e noiose nozioni mediche, la femmina già sa...
Quando non c'è più, la donna non sente il freddo, condizione assai spiacevole per il compagno di vita specie in inverno, con riscaldamento spento, finestre aperte a corrente, folate gelide in camera da letto; chiazze paonazze sul viso e sul collo, sventolio continuo, ansia e rimbrotti continui, ella non sopporta alcuno scambio di opinioni, preferisce aspettare la fine della crisi, ventaglio alla mano.
E un ritardo? La situazione più allarmante per la coppia, nel bene e nel male: cominciano i veri, unici, spettacolari guai, comincia la vita.
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