Come ti organizzo la didattica in tempi di quarantena.
Come affrontare l'insegnamento ai tempi del virus.
Come combattere la concorrenza dei giochi e accattivare i tuoi alunni.
Come risultare simpatica e poco perfida anche in differita.
Questo - più o meno - si chiede ai docenti a seguito della sospensione della didattica frontale, nelle aule, lontano dai banchi e dalla quotidianità. Posto che nulla può sostituire una lezione in presenza, così si dice, niente eguaglia lo scambio di sguardi, sorrisi, battute, dobbiamo ingegnarci, dobbiamo escogitare qualcosa di interessante per i nostri nativi digitali, preadolescenti, alunni ora domestici.
Leggo, cerco di informarmi, capto suggerimenti, ascolto chi ha più esperienza di me e poi elaboro; in più ci metto la vita da mamma di pargoli coetanei, di quelli bravi ma che non si applicano - i miei figli non digeriscono la grammatica italiana, ad esempio e sono poco propensi alla lettura, Zeus Capitolino!
Gli esperti dicono di sfruttare questo "isolamento" per godersi la famiglia, i tempi lunghi, la noia, riscoprire i legami interpersonali, bene: ho assegnato la realizzazione dell'albero genealogico con un piccolo censimento familiare, ho suggerito la visione di film attinenti con quanto studiato - siamo andati a rispolverare dal lontano 1954 Ulisse/Douglas immortale, ma anche Amadeus e i Moschettieri per poi scrivere recensioni personali. Per il fine settimana dovranno osservare e respirare ciò che li circonda, come ha fatto Federico di Leo Lionni per poi scrivere un testo e narrarlo.
Non manca certo l'analisi logica o, come dicono le insegnati brave, sintattica; arriverà presto il ripasso dei modi verbali e della geografia italiana, non si dica mai che i giovani non conoscono la loro bella Patria, il loro Paese, così debole oggi.
Devo ammettere che i miei alunni si sono dimostrati proprio bravi, anche con le mappe; alcuni redigono a mano, altri hanno costruito tutto con sistema grafico, forte!
Continuo ad interagire con i genitori, che sono i referenti delle mail, tramite messaggi - foto - vocali, ma anche i ragazzi mi contattano, potenza dei social; non stava bene scambiarsi dati sensibili, ora siamo in qualche modo costretti per non allontanarci ancora di più.
Ma mi manca la mia vita, mi mancano i ragazzi e la loro frizzante gioia di vivere, glielo dico sempre a fine messaggio o in risposta alle loro lettere virtuali.
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