Erano in otto oggi pomeriggio a godere del fresco dell'ombra, in un silenzio irreale, i bambini all'ascolto: Agnese, Piergiorgio, Sara, Alice, Giulia, Valerio, Simone e M. Cristina, fortunati loro!
Prima hanno attinto a piene mani dagli scaffali della sala ragazzi della biblioteca comunale, poi hanno conquistato un posto in giardino in prima fila sulle panchine rosse, in cerchio per ascoltare bene, senza distrazioni, i libri che vanno assaporati, capiti, guardati e casomai amati e presi in prestito, un lavorone insomma!
Bene, un pomeriggio diverso in compagnia di amichetti di età diverse - tra i sei e gli undici anni - per condividere frasi, colori e immagini da ammirare, commentare e appassionarsi: l'elefante Romeo e la topolina Giulietta, il coniglio Gastone, il mostro che amava i racconti del cavaliere Valentino, un filo rosso da seguire, i diversi modi per scacciare fantasmi.
Si parlava di emozioni, di stati d'animo, di animaletti alle prese con problemi di timidezza, ma anche forme e colori da elencare; i bambini hanno ascoltato in silenzio e hanno partecipato ai piccoli giochi per animare un poco la lettura, come indovinare il nome delle figure, ricordare i personaggi descritti, azzeccare la rima delle filastrocche, così non ci si annoia mai e si risponde con gusto di vittoria.
Dopo questo grande impegno, sono passati ad una veloce merenda, con i biscottini e frutta da bere, anche attenti sembra!
Benissimo, il prossimo incontro è previsto per martedì 7 agosto sempre nei locali della biblioteca comunale, ore 17:00, letture ad alta voce, gratuito, aperto a tutti i bambini di ogni età.
martedì 31 luglio 2018
MARTEDÌ DI LETTURA E NON SOLO
Presso la biblioteca comunale, ore 17:00, appuntamento da non lasciarsi sfuggire.
Sono tutti invitati a questo incontro settimanale, piccoli e piccolissimi, bimbi di ogni età che cerchino compagnia, amichetti, sorrisi, colori, parole e libri, tanti libri da sfogliare e ascoltare.
Legge un adulto, di solito una mamma, i bambini siedono in cerchio sulle panchine, nel giardino sul retro, all'ombra e al fresco, ascoltano e commentano, ridono e pensano alle avventure o disavventure di animaletti, mostri, principi, principesse, re e draghi.
Tante sono le reazioni dei piccoli ascoltatori, qualcuno vuole intervenire con un esempio di famiglia, altri si ricordano della maestra, qualcuno si appropria del volume senza condividerlo con gli altri e c'è chi vuole la mamma accanto, altrimenti se ne va, giusto.
Di certo ogni bambino è diverso, sensibile, simpatico, esigente, cavaliere o damigella, introverso o chiacchierone, bello così, però tutti sono partecipi e protagonisti, attenti, coinvolti, perché la passione si trasmette sin da subito e se non si dà loro l'opportunità di provare, come possono venir contagiati?
Leggere di mondi diversi o simili al proprio, di vicende quotidiane o di bambini in difficoltà, aiuta il giovane lettore a immedesimarsi, a comprendere che altri vivono situazioni simili o difformi che potrebbero capitare, ma che comunque si risolvono, si semplificano e si arriva alla felice conclusione, in cui tutti poi applaudono, sorridono e gioiscono per il cattivo punito e il buono vincente.
Un'occasione di condivisione e di gioco, senza impegno o grattacapi, divertente e confidenziale, gratuita e aperta a tutti, ma proprio tutti, specie se bimbi belli, svegli, intelligenti, vispi, logorroici, silenziosi, simpatici, magri, grassottelli, alti, bassi...
RITORNO AL FUTURO
Appuntamento lunedì alle 10:10 presso il poliambulatorio, sala d'attesa gremita, piccoli e piccolissimi in braccio, nel chicchetto, nonni, mamme, fratellini, sorelline e anche qualche grandicello, compreso il mio principe. Il maggiore dei miei figli deve vaccinarsi, il richiamo finale, quattordici anni e mezzo, alto più di me, gambe pelose e accenni vistosi di barba.
Tanti pensieri, ricordi, ansie e paure ormai passati, ma che ogni genitore prova e subisce, specie alla prima esperienza; domande e dubbi: si aspetta il proprio turno, poi dopo il picco e il pianto liberatorio, ancora una quindicina di minuti per attendere l'eventuale reazione.
Si agita un po' il ragazzo, non si ricorda se fa male e quale braccio deve porgere; lo rassicuro, perché le infermiere e la dottoressa sono carinissime, dal tocco delicato e quando tocca a lui si siede e comincia a parlare, timido fornisce i dati personali. Per lui non solo il richiamo dell'antitetanica, ma anche il meningococco, due, gratuiti e fondamentali, per quello della varicella ci rivedremo a gennaio, bene.
Reputo fondamentali le vaccinazioni, obbligatorie, consigliate e scelte, perché per andare nel mondo, per conoscere e frequentare gli uomini sono l'unico scudo di difesa per sé stessi e per non far del male agli altri.
Quando è nato Antonio mi sono affidata - nella mia insicurezza di neo mamma - ad un pediatra che crede tanto nel latte materno quanto ai vaccini, molti allora non erano neanche previsti dal Servizio Sanitario e quindi a pagamento; non ho mai avuto dubbi sull'importanza della prevenzione per la sicurezza dei miei pargoli. Come si potrebbe star tranquilli pensando ai bimbi che non sono protetti da virus, batteri, infezioni o chessoio in un gruppo di amichetti al nido, a scuola, in palestra, in parrocchia, alle feste di compleanno...
Come li copriamo in inverno, la protezione solare in spiaggia, il seggiolino e le cinture di sicurezza in macchina, il casco in motorino: proteggere con quanto la scienza ci ha fornito o dovremmo rinunciare anche ad ogni tipo di medicinale?
Libertà di pensiero, di parola, di opinione certo, ma con la salute dei propri figli e di chi sta intorno si può scherzare poco, credo.
lunedì 30 luglio 2018
IO LEGGO, LORO ASCOLTANO CON GUSTO
Diversamente giovani, non più giovani, terza età: tanti modi per indicare chi ha raggiunto il ragguardevole traguardo del riposo, comodo e coccolato, i vecchietti che ogni lunedì pomeriggio ascoltano le letture ad alta voce, tipi tosti, specie le signore.
Ce ne sono di tutti i gusti, più o meno agguerriti, istruiti, sordi un poco, appisolati qualche volta, sereni, addolorati, autonomi o con il carrellino, che si sistemano a cerchio intorno a me - oggi sulla terrazza esterna si stava meravigliosamente. Ascoltano con gusto, in silenzio i più, qualche donna preferisce chiedere, informarsi, però poi rientra nei ranghi: scoprire sempre nuove notizie, sapere qualcosa in più, interessa a tutti e poi meditano.
Oggi abbiamo affrontato la vita di Nelson Mandela, sempre dalla collana de "I Grandissimi", monografia presa in prestito dalla biblioteca comunale, appassionante. Sì, proprio così, sono avanti con l'età, eppure ancora sfoggiano un interesse e una particolare propensione all'ascolto per imparare, per confrontare, per apprendere; questo mi affascina in molti di loro, la voglia di continuare e di non essere stanchi. Oggi un'ospite mi ha confessato di avere sempre amato la lettura sin da ragazzina, quando non spegneva il lume prima delle tre di notte, nonostante i richiami della madre, bello!
E allora ti rimetti in gioco, impari che nella vita non si finisce mai, che bisogna impegnarsi sempre senza temere la carta di identità, i giudizi degli altri e seguire la propria indole.
E poi Mandela risulta un grande esempio per ogni uomo, per gli ideali e le convinzioni che lo hanno portato a rinunciare alla propria libertà e alla vita pur di salvare il suo popolo, pur di non lasciarlo in balia dei conquistatori.
Dopo la lettura è nato anche un piccolo dibattito, uno scambio di opinioni sulla forza delle idee e dei valori: larghezza di vedute, di chi le ha sentite e viste tante, riescono sempre a stupirmi i vecchietti, arzilli loro. E poi hanno fissato il prossimo appuntamento, per ascoltare tante notizie su qualche altro grande personaggio del passato, nonsologossip!
Ce ne sono di tutti i gusti, più o meno agguerriti, istruiti, sordi un poco, appisolati qualche volta, sereni, addolorati, autonomi o con il carrellino, che si sistemano a cerchio intorno a me - oggi sulla terrazza esterna si stava meravigliosamente. Ascoltano con gusto, in silenzio i più, qualche donna preferisce chiedere, informarsi, però poi rientra nei ranghi: scoprire sempre nuove notizie, sapere qualcosa in più, interessa a tutti e poi meditano.
Oggi abbiamo affrontato la vita di Nelson Mandela, sempre dalla collana de "I Grandissimi", monografia presa in prestito dalla biblioteca comunale, appassionante. Sì, proprio così, sono avanti con l'età, eppure ancora sfoggiano un interesse e una particolare propensione all'ascolto per imparare, per confrontare, per apprendere; questo mi affascina in molti di loro, la voglia di continuare e di non essere stanchi. Oggi un'ospite mi ha confessato di avere sempre amato la lettura sin da ragazzina, quando non spegneva il lume prima delle tre di notte, nonostante i richiami della madre, bello!
E allora ti rimetti in gioco, impari che nella vita non si finisce mai, che bisogna impegnarsi sempre senza temere la carta di identità, i giudizi degli altri e seguire la propria indole.
E poi Mandela risulta un grande esempio per ogni uomo, per gli ideali e le convinzioni che lo hanno portato a rinunciare alla propria libertà e alla vita pur di salvare il suo popolo, pur di non lasciarlo in balia dei conquistatori.
Dopo la lettura è nato anche un piccolo dibattito, uno scambio di opinioni sulla forza delle idee e dei valori: larghezza di vedute, di chi le ha sentite e viste tante, riescono sempre a stupirmi i vecchietti, arzilli loro. E poi hanno fissato il prossimo appuntamento, per ascoltare tante notizie su qualche altro grande personaggio del passato, nonsologossip!
AFFINITÀ ELETTIVE
E sembra che in pochi giorni tanti uomini del contado si siano dati appuntamento sul mio profilo pubblico, la mia pagina social, forse attirati da una nuova fotografia di riconoscimento, per domandarmi l'amicizia, cioè la condivisione di notizie e battute.
Bene, siccome sono una persona educata e cortese, di primo acchito non voglio sembrare troppo asociale, appunto, quindi ho risposto positivamente ad ogni richiesta, poi la situazione sembra sia degenerata.
Signori miei, accettare non equivale a subire i vostri continui assalti, domande, scambio di informazioni: non mi interessa minimamente la vostra età, il vostro lavoro; sono gentile e paziente, mi immagino che vi interessiate dei miei stessi argomenti, passatempi, opinioni simili, non sto raccattando compagnia, non sono in cerca dell'altra meta del cielo.
Non crediate che la mia immagine corrisponda a verità infallibile quotidiana, specie la mattina appena sveglia o la sera dopo una giornata fitta di impegni da mamma, sì perché tengo famiglia, ho già riempito la mia esistenza.
Intanto chiedetelo a quel santo uomo che mi sopporta come sposa da sedici anni e come suo complementare da più di venticinque, sono insopportabile, logorroica, irascibile, con la doppia personalità - pubblica e privata, non voglio altri impicci nella mia semplice esistenza, no grazie.
Se poi pensate che una donna si ritrovi sui social a caccia di corteggiatori, credo non abbiate capito niente del gentil sesso, non basta un complimento scritto, non serve una frasetta in stentato italiano per attirare lo sguardo femminile.
Smettetela di pretendere appuntamenti, cercare particolari, informarvi, le donne - quelle gajarde - hanno altro a cui pensare, già dal vivo si prendono parecchie fregature, come pensate di convincerle dallo schermo?
E allora dopo la seconda domanda sul particolare con messaggio privato vi elimino dalla mia combriccola, sapevatelo.
Bene, siccome sono una persona educata e cortese, di primo acchito non voglio sembrare troppo asociale, appunto, quindi ho risposto positivamente ad ogni richiesta, poi la situazione sembra sia degenerata.
Signori miei, accettare non equivale a subire i vostri continui assalti, domande, scambio di informazioni: non mi interessa minimamente la vostra età, il vostro lavoro; sono gentile e paziente, mi immagino che vi interessiate dei miei stessi argomenti, passatempi, opinioni simili, non sto raccattando compagnia, non sono in cerca dell'altra meta del cielo.
Non crediate che la mia immagine corrisponda a verità infallibile quotidiana, specie la mattina appena sveglia o la sera dopo una giornata fitta di impegni da mamma, sì perché tengo famiglia, ho già riempito la mia esistenza.
Intanto chiedetelo a quel santo uomo che mi sopporta come sposa da sedici anni e come suo complementare da più di venticinque, sono insopportabile, logorroica, irascibile, con la doppia personalità - pubblica e privata, non voglio altri impicci nella mia semplice esistenza, no grazie.
Se poi pensate che una donna si ritrovi sui social a caccia di corteggiatori, credo non abbiate capito niente del gentil sesso, non basta un complimento scritto, non serve una frasetta in stentato italiano per attirare lo sguardo femminile.
Smettetela di pretendere appuntamenti, cercare particolari, informarvi, le donne - quelle gajarde - hanno altro a cui pensare, già dal vivo si prendono parecchie fregature, come pensate di convincerle dallo schermo?
E allora dopo la seconda domanda sul particolare con messaggio privato vi elimino dalla mia combriccola, sapevatelo.
BOBO SETTETE...
Allora, c'è qualcuno che si nasconde dietro alla privacy per leggere i miei articoli dalla mia pagina social, copiarli o condividerli, per poi sparire, cioè non comparire tra le notifiche.
Non riesco a capire questo meccanismo infernale, che prevede la mia trasparenza in fatto di lettura e commenti - non ho alcuna impostazione di limitazione - per poi subire un plagio, diciamo.
Allora, sono strafelice che i miei articoli piacciano, siano letti, commentati, visionati, visualizzati, altrimenti non li produrrei e sbatterei su un profilo pubblico che non prevede restrizioni, ma...
Non posso accettare che si condividano, si riproducano su altre pagine di cui non possa sapere alcunché, per questioni di segretezza, di non lettura, di vita privata.
Ripeto, mi dà grande soddisfazione sapere di essere letta, accettata e copiata, se questo significa notorietà, una qualche forma di divulgazione dei miei scritti, ma per piacere, non trinceratevi dietro al nulla cosmico, al nontelodico, faccioilprezioso, non credo sia l'atteggiamento corretto e adulto che si addice a chi legge e attinge notizie dal mio blog.
Scrivo da tanti anni - nello specifico dal dicembre 2013 - articoli personali, mi ci impegno, ci rimetto in fatto di sonno e riposo diurno e notturno; il mio blog sta a disposizione di tutti, sono molto democratica, esprimo le mie idee, il mio punto di vista, le mie esperienze e ve ne faccio partecipi, senza pagare nulla, senza pretendere oboli, senza chiedere tasse, balzelli, decime e annone, ma per favore non mi copiate e poi vi dileguate, altrimenti sarò costretta a provvedere in altro modo, magari smettendo per non essere raggirata o vendendo il mio lavoro intellettuale.
Non è la prima volta, spesso ritrovo scritti miei in giro per la rete, fortunatamente si lascia sempre il nome della fonte, non si omette di citare la mente mia - poco geniale - comunque madre da cui scaturiscono tutti i pensieri e le parole, ma ultimamente ho scoperto che si condivide spudoratamente senza poi ringraziare almeno in modo privato.
NON PUOI - PER LA MORALE - CONDIVIDERE IL MIO ARTICOLO E POI NON LASCIARE LO ZAMPINO, NON CREDI?
Ho scritto ciò proprio perché chi legga, sappia che mi sta facendo innervosire, pur nell'oscurità, perché ripeto io non ho facoltà, possibilità opportunità di sapere chi CACCHIO sia, per questioni di:
Alcuni post potrebbero non essere visibili qui a causa delle impostazioni sulla privacy
Così mi appare la notifica social, vi sembra giusto? A buon intenditor poche parole, a tutti gli altri amici, grazie infinite per seguire le mie avventure, un giorno diventerò brava e famosa, mi chiederanno opinioni serie e impressioni forti di vita vissuta e narrata.
domenica 29 luglio 2018
RASIGLIA, UMBRIA
Dunque, vi informo subito che il paese non mi ha particolarmente colpito, non mi ha invogliato a tornare ecco, forse avevo riposto troppe speranze artistiche, mi ero fatta prendere dall'entusiasmo mediatico e dalla pubblicità social, forse.
Il viaggio dura circa novanta minuti, in cui ci si arrampica per le stradine tra i boschi, non si incontrano che pochi veicoli, piccoli borghi sparsi e presenze umane scarse, silenzio e verde intorno a noi. Invece arrivati alla meta, ci troviamo come ad una fiera di paese, con tanto di ambulanti con croccante, pannocchie di mais, giocattoli, panini e bibite fresche, pizza, marmellate e miele... lungo tutto il viale che porta alla prima piazzetta. Il parcheggio è libero, in un pratino non custodito, ma c'è chi lascia ogni tipo di mezzo anche lungo la strada ai margini; ci si incammina a piedi insieme a uno sciame di persone munite di ogni macchinario atto a riprese, il bastone per l'autoscatto è il più semplice. Botteghe artigianali, una specie di punto di raccolta e informazioni per i visitatori con riproduzioni alle pareti e gli immancabili prodotti; i locali storici sono pochi e in alcuni ci si affaccia sulla porta senza poter entrare, una chiesina, due bar. Sinceramente non sono riuscita a cogliere le indicazioni storiche, la vita passata del centro; ci sono foto antiche giganti, appese sui muri degli edifici, tanti cartigli di citazioni di intellettuali con il tema dell'acqua.
Acqua appunto: ruscelli, lavatoio, mulino, il continuo scroscio dello scorrere ti accompagna per tutta la visita e bagnarsi le mani rinfresca l'anima; per stare un po' lenti bisogna arrampicarsi su su verso le rovine di una torretta, un rudere in cima ad una collinetta che confina con il cimitero del paese, lì la strada finisce, tutto termina.
Gente, tanta folla, si sente preponderante il dialetto toscano; per il bagno entriamo in uno dei locali e poi consumiamo, per non sembrare scortesi. Per rifocillarsi, bisogna trovare un posticino senza intralciare, ma intanto arrivano gli sposi per le foto e si crea un po' di festosa confusione. Molti visitatori si appostano all'ombra degli alberi di un parco all'entrata del paese, si sta stretti stretti, noi preferiamo riprendere la macchina e spostarci a Colfiorito, in una zona verdeggiante, calma e naturalistica.
Vi consiglio una visita mattutina, di buon'ora, magari così si riesce a godere meglio delle caratteristiche del posto; per chi ha difficoltà a deambulare il percorso risulta comunque difficoltoso.
http://www.lastampa.it/2018/07/10/societa/miracolo-rasiglia-la-piccola-venezia-umbra-mZSNwCRlWdj9aBqH39MgYM/pagina.html
Il viaggio dura circa novanta minuti, in cui ci si arrampica per le stradine tra i boschi, non si incontrano che pochi veicoli, piccoli borghi sparsi e presenze umane scarse, silenzio e verde intorno a noi. Invece arrivati alla meta, ci troviamo come ad una fiera di paese, con tanto di ambulanti con croccante, pannocchie di mais, giocattoli, panini e bibite fresche, pizza, marmellate e miele... lungo tutto il viale che porta alla prima piazzetta. Il parcheggio è libero, in un pratino non custodito, ma c'è chi lascia ogni tipo di mezzo anche lungo la strada ai margini; ci si incammina a piedi insieme a uno sciame di persone munite di ogni macchinario atto a riprese, il bastone per l'autoscatto è il più semplice. Botteghe artigianali, una specie di punto di raccolta e informazioni per i visitatori con riproduzioni alle pareti e gli immancabili prodotti; i locali storici sono pochi e in alcuni ci si affaccia sulla porta senza poter entrare, una chiesina, due bar. Sinceramente non sono riuscita a cogliere le indicazioni storiche, la vita passata del centro; ci sono foto antiche giganti, appese sui muri degli edifici, tanti cartigli di citazioni di intellettuali con il tema dell'acqua.
Acqua appunto: ruscelli, lavatoio, mulino, il continuo scroscio dello scorrere ti accompagna per tutta la visita e bagnarsi le mani rinfresca l'anima; per stare un po' lenti bisogna arrampicarsi su su verso le rovine di una torretta, un rudere in cima ad una collinetta che confina con il cimitero del paese, lì la strada finisce, tutto termina.
Gente, tanta folla, si sente preponderante il dialetto toscano; per il bagno entriamo in uno dei locali e poi consumiamo, per non sembrare scortesi. Per rifocillarsi, bisogna trovare un posticino senza intralciare, ma intanto arrivano gli sposi per le foto e si crea un po' di festosa confusione. Molti visitatori si appostano all'ombra degli alberi di un parco all'entrata del paese, si sta stretti stretti, noi preferiamo riprendere la macchina e spostarci a Colfiorito, in una zona verdeggiante, calma e naturalistica.
Vi consiglio una visita mattutina, di buon'ora, magari così si riesce a godere meglio delle caratteristiche del posto; per chi ha difficoltà a deambulare il percorso risulta comunque difficoltoso.
http://www.lastampa.it/2018/07/10/societa/miracolo-rasiglia-la-piccola-venezia-umbra-mZSNwCRlWdj9aBqH39MgYM/pagina.html
sabato 28 luglio 2018
QUANDO PASSEGGIARE...
E niente, di sabato mattina approfitto per effettuare il giro lungo di allenamento e allena-mente, quando puoi prendertela con calma, ammiri i palazzi storici, apprezzi il panorama, consideri le storture e l'inciviltà di chi lancia e abbandona di tutto per strada.
E penso, rifletto, pondero, considero, ogni tanto capita anche a me.
E penso, rifletto, pondero, considero, ogni tanto capita anche a me.
- Non preoccuparti se gli altri corrono e tu cammini, se qualche volta ti capita di fermarti per riprendere le forze e guardarti intorno, l'importante è non fermarsi, non bloccarsi e soprattutto non piangersi addosso.
- Perseguire i propri obiettivi, non conformarsi alle mete degli altri.
- Chi tiene voglia di lavorare, chi crede che il mestiere nobiliti l'uomo, si adatta a qualsiasi situazione, in fondo perché bisogna essere giudicati a priori da come guadagniamo da vivere? Ciò che conta è l'onestà della persona.
- Non conviene giudicare dalla scatola un bel regalo, non serve classificare l'involucro se poi racchiude qualcosa di scarso o di poco valore; l'apparenza inganna nel bene e nel male.
- Meglio non fidarsi di tutti, molti cercano di venderti lucciole per lanterne, si ergono a Napoleone o Giulio Cesare, quando magari hanno la forza e la grinta di un semplice legionario.
- Se non formuli idee nuove, se continui a rimestare gli stessi pensieri, lo stesso messaggio, se proponi la solita salsa, forse è il caso di rimanere in disparte, il momento di uscire dal giro, riflettere e cambiare.
- Non si possono comprare gli amici, la stima degli altri non si ricicla, non si tengono avvinghiati con lusinghe e false promesse. Comincia ad apprezzare la solitudine.
E POI CONTINUATE VOI, FACCIAMOCI CORAGGIO...
venerdì 27 luglio 2018
CAMPI ESTIVI, IL FINALE
E in giornate come queste apprezzo il nostro paesello, la nostra tranquillità, la vita placida e scandita da semplici fatti, giorni che si rincorrono nel verde e nei sorrisi dei bimbi; abbiamo trascorso il pomeriggio al Convento dei Padri Passionisti di Sant'Eutizio frazione, dove padre Aldo e tutto il gruppo degli animatori hanno organizzato lo spettacolo finale estivo.
Non una breve esperienza, perché abbiamo la fortuna che il grest da noi duri ben sei settimane, dal lunedì al venerdì, per tutto il giorno, con attività organizzate, scandite, stabilite all'inizio, tra tuffi in piscina, uscite in provincia e nei verdi e freschi boschi limitrofi.
Tanti gli animatori in gioco, giovani compaesani buoni e pazienti che si sono presi cura dei pargoli di età compresa tra i quattro e i dodici anni, un'impresa epica praticamente!
Oggi allora lo spettacolo finale, che ha avuto come tema centrale la fratellanza, sulla base dello studio della Genesi; una breve incursione del vescovo, i bimbi in calzoncini e maglia bianca, tutti uguali, a ritmo di musica sempreverde, come la colonna sonora de "La febbre del sabato sera", ma anche portoghese e non poteva mancare il tormentone ultimo, sul quale il gruppo forsennato si è scatenato saltando sul palco.
Abbiamo la fortuna di vivere in un'isola felice? Sicuramente in una piccola parte di paradiso verde, da amare e conservare, curata da un ottimo gruppo.
La nostra quotidianità scivola via, non subiamo grossi scossoni, affidiamo i piccoli - il tesoro più grande per una comunità - a persone serene, di cui ci fidiamo; padre Aldo ci conosce tutti, uno per uno, durante il discorso di chiusura ha accennato ad altre attività da intraprendere appena ricomincia la scuola, tra cui anche la preparazione di una recita per il Santo Natale, tanto per non rimanere oziosi e lontano dalla Parola.
Tutto lo spettacolo ci ha impegnati un'oretta, balletti semplici e costumi "rimediati" e per questo ancor più preziosi, perché se per fare l'angelo basta indossare l'abito della comunione, per diventare il diavolo tentatore serve una busta grigia per i rifiuti a mo' di mantello e il gioco è fatto. Senza pretese esuberanti, senza effetti speciali o uscite paranormali, i nostri ragazzi sono stati semplicemente meravigliosi, basta parlare con le nonne.
E poi per riprendersi dalle fatiche esagerate, una merenda nel cortile d'ingresso, a cui ognuno ha collaborato portando qualcosa da bere e mangiare, che in compagnia tutto ha un sapore diverso, sicuramente migliore.
https://www.facebook.com/aldo.pangallo.9
Non una breve esperienza, perché abbiamo la fortuna che il grest da noi duri ben sei settimane, dal lunedì al venerdì, per tutto il giorno, con attività organizzate, scandite, stabilite all'inizio, tra tuffi in piscina, uscite in provincia e nei verdi e freschi boschi limitrofi.
Tanti gli animatori in gioco, giovani compaesani buoni e pazienti che si sono presi cura dei pargoli di età compresa tra i quattro e i dodici anni, un'impresa epica praticamente!
Oggi allora lo spettacolo finale, che ha avuto come tema centrale la fratellanza, sulla base dello studio della Genesi; una breve incursione del vescovo, i bimbi in calzoncini e maglia bianca, tutti uguali, a ritmo di musica sempreverde, come la colonna sonora de "La febbre del sabato sera", ma anche portoghese e non poteva mancare il tormentone ultimo, sul quale il gruppo forsennato si è scatenato saltando sul palco.
Abbiamo la fortuna di vivere in un'isola felice? Sicuramente in una piccola parte di paradiso verde, da amare e conservare, curata da un ottimo gruppo.
La nostra quotidianità scivola via, non subiamo grossi scossoni, affidiamo i piccoli - il tesoro più grande per una comunità - a persone serene, di cui ci fidiamo; padre Aldo ci conosce tutti, uno per uno, durante il discorso di chiusura ha accennato ad altre attività da intraprendere appena ricomincia la scuola, tra cui anche la preparazione di una recita per il Santo Natale, tanto per non rimanere oziosi e lontano dalla Parola.
Tutto lo spettacolo ci ha impegnati un'oretta, balletti semplici e costumi "rimediati" e per questo ancor più preziosi, perché se per fare l'angelo basta indossare l'abito della comunione, per diventare il diavolo tentatore serve una busta grigia per i rifiuti a mo' di mantello e il gioco è fatto. Senza pretese esuberanti, senza effetti speciali o uscite paranormali, i nostri ragazzi sono stati semplicemente meravigliosi, basta parlare con le nonne.
E poi per riprendersi dalle fatiche esagerate, una merenda nel cortile d'ingresso, a cui ognuno ha collaborato portando qualcosa da bere e mangiare, che in compagnia tutto ha un sapore diverso, sicuramente migliore.
https://www.facebook.com/aldo.pangallo.9
MEMENTO MORI
Il venerdì sono di servizio, con mia madre: si effettua la visita settimanale al cimitero, ai nostri cari; ogni volta che andiamo poi scaturiscono sempre tante considerazioni e riflessioni, affiorano ricordi, spuntano fuori verità che quando eri ancora bambina non potevi neanche ascoltare, perché nelle famiglie un tempo vigeva il codice d'onore non scritto ma infallibile che i bambini non dovevano sapere, ascoltare o vedere certe cose da grandi e se per caso qualcuno intuiva qualcosa si zittiva con un "Da grande capirai...". ( Forse devo ancora entrare in questa fase dello scibile umano, tanto ancora mi sfugge!).
Oggi, al solito, siamo andate, per il nostro giro di ricognizione e poi di ritorno alla vita attiva abbiamo incontrato diversi conoscenti più o meno simpatici, spontanei, logorroici, che mi hanno elargito tanti complimenti, ricordato le battute scritte, salutato con una pacca sulle spalle da vecchia volpacchiotta.
Qualcuno ora quando mi vede comincia a ridere prima ancora di salutarmi, altri mi domandano cosa mai mi spinga a scrivere e condividere certe stupidaggini social; c'è anche chi mi chiede consigli, chi mi ferma per complimentarsi, chi si felicita per avermi contattata e scoperta: bene, molto bene, sono a disposizione di tutti, anche perché dopo gli scambi di opinione ho sempre molto materiale per i miei articolucci, di codesto blog arrangiato e arrabattato.
Allora, ecco la summa di tutto questo parlare e scrivere: vi ringrazio di sorridermi, di lasciare qualche complimento, qualche bella parola, di rendere migliori i miei tristi giorni di casalinga camuffata da intellettuale da tastiera, perché raccolgo pochi ma immediati frutti del mio scarso sapere: non sia mai che quando passerò a miglior vita, quando abbandonerò il terreno per l'ultraterreno, quando canterò tra le schiere degli angeli, poi riesca a sentire chi sulla Terra si compiace postumo dei miei scritti, chi mi consegnerà medaglie alla memoria, chi organizzerà una lettura retrospettiva dei miei saggi, scritti, filastrocche, riflessioni filosofiche...
Eh no, parlatemi ora, digitate ora nel bene e nel male, contradditemi, azzittitemi, non evitatemi per poi affermare un giorno, davanti alla mia pietra "Peccato, era una brava persona, componeva una valanga di fregnacc& divertenti, importanti, simil-culturali comunque mai noiose...".
PER ASPERA AD ASTRA, DICEVANO I NOSTRI PADRI LATINI
http://www.treccani.it/vocabolario/per-aspera-ad-astra/
Oggi, al solito, siamo andate, per il nostro giro di ricognizione e poi di ritorno alla vita attiva abbiamo incontrato diversi conoscenti più o meno simpatici, spontanei, logorroici, che mi hanno elargito tanti complimenti, ricordato le battute scritte, salutato con una pacca sulle spalle da vecchia volpacchiotta.
Qualcuno ora quando mi vede comincia a ridere prima ancora di salutarmi, altri mi domandano cosa mai mi spinga a scrivere e condividere certe stupidaggini social; c'è anche chi mi chiede consigli, chi mi ferma per complimentarsi, chi si felicita per avermi contattata e scoperta: bene, molto bene, sono a disposizione di tutti, anche perché dopo gli scambi di opinione ho sempre molto materiale per i miei articolucci, di codesto blog arrangiato e arrabattato.
Allora, ecco la summa di tutto questo parlare e scrivere: vi ringrazio di sorridermi, di lasciare qualche complimento, qualche bella parola, di rendere migliori i miei tristi giorni di casalinga camuffata da intellettuale da tastiera, perché raccolgo pochi ma immediati frutti del mio scarso sapere: non sia mai che quando passerò a miglior vita, quando abbandonerò il terreno per l'ultraterreno, quando canterò tra le schiere degli angeli, poi riesca a sentire chi sulla Terra si compiace postumo dei miei scritti, chi mi consegnerà medaglie alla memoria, chi organizzerà una lettura retrospettiva dei miei saggi, scritti, filastrocche, riflessioni filosofiche...
Eh no, parlatemi ora, digitate ora nel bene e nel male, contradditemi, azzittitemi, non evitatemi per poi affermare un giorno, davanti alla mia pietra "Peccato, era una brava persona, componeva una valanga di fregnacc& divertenti, importanti, simil-culturali comunque mai noiose...".
PER ASPERA AD ASTRA, DICEVANO I NOSTRI PADRI LATINI
http://www.treccani.it/vocabolario/per-aspera-ad-astra/
giovedì 26 luglio 2018
DA TUTANKHAMON, INSOMMA...
Evento pubblicizzato parecchio tramite i social; ci organizziamo, nonostante gli appuntamenti da incastrare, per non perderlo, a Viterbo, al centro che piú centro non si puó, nel cuore della mostra sui tesori della tomba del faraone.
Arrivati con un certo anticipo in cima alla scalinata del Palazzo Papale, alla biglietteria chiedo chiarimenti sul luogo dell'incontro e la possibilità di pagare il biglietto. Le due signorine sgranano gli occhi, li strabuzzano e mi rispondono dove mai avessi saputo di un tale evento che certo lì da loro non è in programma; con molta calma apro la pagina social da cui ho attinto la notizia, le addette cominciano a leggere e ad informarsi sul calendario del pomeriggio...
Aspetto fuori, mi siedo sui gradini, i pargoli iniziano a mostrare segni di insofferenza, pronunciano qualche sentenza negativa, perché intanto una signorina si mette al telefono per contattare colleghi più addentro; sopraggiungono altre famiglie che portano altre notizie, addirittura di una prenotazione, ma niente.
Mi viene spiegato che la cassa è una realtà diversa da chi ha organizzato la lettura, bene, ma da quando si arriva ad una biglietteria di museo/mostra e nessuno sa dirti nulla, anzi ti risponde spingendoti ad andartene?
In una quindicina di minuti si risolve l'arcano: due quote per i pargoli - segnalate in locandina - una anche per l'accompagnatore, è il costo intero della mostra, anche se non sarei interessata e dovrei solo badare a due minorenni...
Pace, si paga per farla finita ed entrare, attraversiamo veloci tutto il percorso, guardando poco negli espositori, perché si è fatta una certa e arriviamo nell'ultima sala, dove troviamo una persona anziana seduta ad una sedia con il libro da leggere in mano, che sia il segnale della vittoria? Aspettiamo che si riuniscano gli altri piccoli, ci si siede in terra, non ci sono sedie, panche, cuscini, buste di plastica... Mentre i visitatori adulti passano attraverso il gruppo seduto, tra le teche, di una ventina di ascoltatori, la signora Rossi legge la storia, non tutta però perché alle 19:00 si chiude, neanche un'ora per il faraone.
Caspiterina, sono rimasta in piedi, ho gironzolato solo in attesa dell'inizio della lettura, che risultava calma, gioviale e quasi sicura quanto si vuole, ma per il costo del biglietto pagato, non dico che mi aspettavo i gonfiabili, ma quasi!
E poi a termine di tutto, un angolo di libreria, dove ogni piccolo ha acquistato almeno un volume sui misteriosi e affascinanti Egizi; allora se l'intento era pubblicità alla mostra e alla libreria, vendita di libri e un buon guadagno, posso affermare che è stato raggiunto l'obiettivo, per quanto mi riguarda, dal basso della mia piccola esperienza, non tornerei ad un nuovo appuntamento.
Per fortuna i miei piccoli sono rimasti comunque colpiti dal tutto e non ho dovuto ascoltare altri lamenti.
http://www.tusciaweb.eu/2018/07/alla-scoperta-tutankhamon-faraone-bambino/
Arrivati con un certo anticipo in cima alla scalinata del Palazzo Papale, alla biglietteria chiedo chiarimenti sul luogo dell'incontro e la possibilità di pagare il biglietto. Le due signorine sgranano gli occhi, li strabuzzano e mi rispondono dove mai avessi saputo di un tale evento che certo lì da loro non è in programma; con molta calma apro la pagina social da cui ho attinto la notizia, le addette cominciano a leggere e ad informarsi sul calendario del pomeriggio...
Aspetto fuori, mi siedo sui gradini, i pargoli iniziano a mostrare segni di insofferenza, pronunciano qualche sentenza negativa, perché intanto una signorina si mette al telefono per contattare colleghi più addentro; sopraggiungono altre famiglie che portano altre notizie, addirittura di una prenotazione, ma niente.
Mi viene spiegato che la cassa è una realtà diversa da chi ha organizzato la lettura, bene, ma da quando si arriva ad una biglietteria di museo/mostra e nessuno sa dirti nulla, anzi ti risponde spingendoti ad andartene?
In una quindicina di minuti si risolve l'arcano: due quote per i pargoli - segnalate in locandina - una anche per l'accompagnatore, è il costo intero della mostra, anche se non sarei interessata e dovrei solo badare a due minorenni...
Pace, si paga per farla finita ed entrare, attraversiamo veloci tutto il percorso, guardando poco negli espositori, perché si è fatta una certa e arriviamo nell'ultima sala, dove troviamo una persona anziana seduta ad una sedia con il libro da leggere in mano, che sia il segnale della vittoria? Aspettiamo che si riuniscano gli altri piccoli, ci si siede in terra, non ci sono sedie, panche, cuscini, buste di plastica... Mentre i visitatori adulti passano attraverso il gruppo seduto, tra le teche, di una ventina di ascoltatori, la signora Rossi legge la storia, non tutta però perché alle 19:00 si chiude, neanche un'ora per il faraone.
Caspiterina, sono rimasta in piedi, ho gironzolato solo in attesa dell'inizio della lettura, che risultava calma, gioviale e quasi sicura quanto si vuole, ma per il costo del biglietto pagato, non dico che mi aspettavo i gonfiabili, ma quasi!
E poi a termine di tutto, un angolo di libreria, dove ogni piccolo ha acquistato almeno un volume sui misteriosi e affascinanti Egizi; allora se l'intento era pubblicità alla mostra e alla libreria, vendita di libri e un buon guadagno, posso affermare che è stato raggiunto l'obiettivo, per quanto mi riguarda, dal basso della mia piccola esperienza, non tornerei ad un nuovo appuntamento.
Per fortuna i miei piccoli sono rimasti comunque colpiti dal tutto e non ho dovuto ascoltare altri lamenti.
http://www.tusciaweb.eu/2018/07/alla-scoperta-tutankhamon-faraone-bambino/
QUANTO AL CARATTERACCIO...
Ecco allora che mi sorge spontanea una riflessione, di cui vi metto al corrente, naturalmente, ormai sapete che siamo entrati in sintonia e possiamo discutere, conversare, trattare di tanti argomenti, tutti quelli che la quotidianità ci pone davanti.
Questa volta confrontiamoci sul cosiddetto caratteraccio, personalità, particolarità, stranezza... Come preferite, il concetto rimane lo stesso: chi ha un'indole diversa dalla media, appunto particolare, strana, ha la scusa buona per ogni proprio capriccio? Mi spiego meglio e parlo in modo generico, attingendo a tanti esempi tratti dal mio vissuto.
Una persona si può sentire autorizzata a comportarsi in modo maleducato o strafottente facendo rimanere male chi le sta vicino? Possiamo sempre accampare la scusa di conoscere la personalità dell'altro e quindi discolpare un suo atteggiamento sconveniente, giustificare la ricorrente bizzarria, perdonare l'ennesima stramberia?
Chi ha una pessima natura, deve comunque essere accantonato, lasciato in disparte fino a quando non ritorna in sé, bisogna sempre passarci sopra?
Tra moglie e marito si crea un clima particolare, una complicità che è sconosciuta a tutti, ma poi l'uno o l'altra godono di ogni giustificazione nel maltrattare, rispondere o soverchiare il compagno di vita?
Sono abbastanza accondiscendente di natura, cerco di non aggravare mai una situazione, preferisco lasciar perdere, piuttosto che affondare il coltello, cercare il lato positivo della situazione, non badare al singolo momento, ma vedere la totalità del rapporto e della persona che ho di fronte, stavo però pensando se fosse ancora giusto - alla mia veneranda età - assorbire ogni colpo, cercare di capire ogni colore dell'arcobaleno, o se magari qualche volta bisognerebbe spedire qualcuno all'altro capo del discorso, tanto per rimettere a posto la parità per non passare da fessa, esprimendo il proprio disappunto legittimo rispetto ad un atteggiamento sgradito, che mi lasci molto amaro in bocca.
Questa volta confrontiamoci sul cosiddetto caratteraccio, personalità, particolarità, stranezza... Come preferite, il concetto rimane lo stesso: chi ha un'indole diversa dalla media, appunto particolare, strana, ha la scusa buona per ogni proprio capriccio? Mi spiego meglio e parlo in modo generico, attingendo a tanti esempi tratti dal mio vissuto.
Una persona si può sentire autorizzata a comportarsi in modo maleducato o strafottente facendo rimanere male chi le sta vicino? Possiamo sempre accampare la scusa di conoscere la personalità dell'altro e quindi discolpare un suo atteggiamento sconveniente, giustificare la ricorrente bizzarria, perdonare l'ennesima stramberia?
Chi ha una pessima natura, deve comunque essere accantonato, lasciato in disparte fino a quando non ritorna in sé, bisogna sempre passarci sopra?
Tra moglie e marito si crea un clima particolare, una complicità che è sconosciuta a tutti, ma poi l'uno o l'altra godono di ogni giustificazione nel maltrattare, rispondere o soverchiare il compagno di vita?
Sono abbastanza accondiscendente di natura, cerco di non aggravare mai una situazione, preferisco lasciar perdere, piuttosto che affondare il coltello, cercare il lato positivo della situazione, non badare al singolo momento, ma vedere la totalità del rapporto e della persona che ho di fronte, stavo però pensando se fosse ancora giusto - alla mia veneranda età - assorbire ogni colpo, cercare di capire ogni colore dell'arcobaleno, o se magari qualche volta bisognerebbe spedire qualcuno all'altro capo del discorso, tanto per rimettere a posto la parità per non passare da fessa, esprimendo il proprio disappunto legittimo rispetto ad un atteggiamento sgradito, che mi lasci molto amaro in bocca.
mercoledì 25 luglio 2018
FACCIAMO ORDINE
Avevo accumulato in cantinola diversi oggetti rotti e non più funzionanti, finalmente mi sono decisa a riorganizzare tutto l'ambiente e a sistemare anche tre vecchi scatoloni appoggiati lì dal trasloco nella nuova casa dopo l'acquisto.
Ho prenotato il ritiro degli ingombranti, sevizio comunale, rimboccato le maniche e via a pulire. Sono una sentimentale, cerco di conservare in casa ciò che mi suscita emozioni, ricordi e bei momenti, infatti tengo tutti i lavoretti dei pargoli, ma con gli oggetti di uso comune inutili o inutilizzabili sono velocissima a disfarmene, tanto più se li devo spolverare...
Dunque tolto e depositato fuori dal portone tutto quello che avevo previsto, ho iniziato a scartare il contenuto degli scatoloni e sono ritornati alla luce cuccumelle varie, piattini e bicchieri, regali del matrimonio - quando ancora ci si sposava, si organizzava la lista di nozze e si regalavano servizi da cucina - che avevo completamente dimenticato... Così la mia furia igienica ha preso il sopravvento e ho eliminato quanto non mi serviva, per lasciare spazio ai nuovi arrivi e qualcosa ho anche donato. Ebbene, ora in cucina campeggiano ben ventitré bicchieri importanti, non quelli da acqua comuni, no, quelli per le cene importanti, per i brindisi e le occasioni rare...
E niente, noi siamo molto spartani in questo per le feste comandate, di solito usiamo il minimo indispensabile e anche la volgare plastica; considerando poi che il rischio rottura risulta elevato - solo nel lavarli ho rotto un calice - ho cominciato a riflettere sull'incerto futuro dei miei doni, pur molto costosi e quindi sarei dispiaciuta a sciuparli.
Ebbene sono arrivata alla conclusione che comunque bisogna valorizzare il pregio posseduto e il dono ottenuto e tenerli imbustati, rinchiusi o lontani dalla vita familiare equivale a non possederli; allora li utilizzeremo nelle nostre cene, del fine settimana come durante il resto dei giorni, così mi sentirei ancora più importante, membro di una famiglia di classe, avete presente la classe di Morticia Addams?
Ho prenotato il ritiro degli ingombranti, sevizio comunale, rimboccato le maniche e via a pulire. Sono una sentimentale, cerco di conservare in casa ciò che mi suscita emozioni, ricordi e bei momenti, infatti tengo tutti i lavoretti dei pargoli, ma con gli oggetti di uso comune inutili o inutilizzabili sono velocissima a disfarmene, tanto più se li devo spolverare...
Dunque tolto e depositato fuori dal portone tutto quello che avevo previsto, ho iniziato a scartare il contenuto degli scatoloni e sono ritornati alla luce cuccumelle varie, piattini e bicchieri, regali del matrimonio - quando ancora ci si sposava, si organizzava la lista di nozze e si regalavano servizi da cucina - che avevo completamente dimenticato... Così la mia furia igienica ha preso il sopravvento e ho eliminato quanto non mi serviva, per lasciare spazio ai nuovi arrivi e qualcosa ho anche donato. Ebbene, ora in cucina campeggiano ben ventitré bicchieri importanti, non quelli da acqua comuni, no, quelli per le cene importanti, per i brindisi e le occasioni rare...
E niente, noi siamo molto spartani in questo per le feste comandate, di solito usiamo il minimo indispensabile e anche la volgare plastica; considerando poi che il rischio rottura risulta elevato - solo nel lavarli ho rotto un calice - ho cominciato a riflettere sull'incerto futuro dei miei doni, pur molto costosi e quindi sarei dispiaciuta a sciuparli.
Ebbene sono arrivata alla conclusione che comunque bisogna valorizzare il pregio posseduto e il dono ottenuto e tenerli imbustati, rinchiusi o lontani dalla vita familiare equivale a non possederli; allora li utilizzeremo nelle nostre cene, del fine settimana come durante il resto dei giorni, così mi sentirei ancora più importante, membro di una famiglia di classe, avete presente la classe di Morticia Addams?
martedì 24 luglio 2018
TANTI BIMBI, SIAMO AL COMPLETO!
Per fortuna ci sono i bambini a tenerci compagnia, con le loro parole, i sorrisi, i commenti spontanei, i saltelli e l'allegria; quando poi ci si incontra in biblioteca, con una pila di libri da leggere ad alta voce, allora si sfiora la gioia dello stare insieme, del rispetto del silenzio, dei colori della lettura.
Oggi pomeriggio in biblioteca, pronti e scattanti, decisi nella scelta, attenti alle parole, sorridenti alle battute e preoccupati dell'evolversi della situazione ascoltata sono intervenuti Agnese, Sara, Piergiorgio, Simone, Valerio, M. Cristina, Giulia, Alice, Matteo, l'altro Matteo, Margherita, Mattia, Arianna e Giorgio con le loro mamme, praticamente una festa, nel giardino dove si sta freschi, seduti alle panchine rosse, in ascolto più o meno duraturo, ma divertente. Leggere, commentare, analizzare le immagini, cercare di capire tutti i significati, non credete sia un gioco da bambini, qui non si scherza, i libri si cominciano ad amare e ad averne riguardo sin da piccoli, almeno ci proviamo.
Oggi ha catturato grande attenzione in particolare la storia di una formichina, Enrica, senza sedere, che è riuscita a lanciare una nuova moda nel formicaio, ma anche il segreto di Camillo li ha tenuti ben desti e il sassolino di Ciccio B.
Bene, molto bene; spero che tutti si siano divertiti e che ritornino il prossimo martedì, magari per condividere anche le specialità della merenda finale, che rifocilla, ridona la forza, tempra lo spirito e riconcilia con il mondo.
Sono invitati agli incontri i bambini di tutte le età con la grande voglia di trascorrere un pomeriggio di vacanza in biblioteca con altri cavalieri, dame, draghi dalle sette teste, coniglietti e tanti amichetti gajardi e tosti.
https://www.facebook.com/Biblioteca-Comunale-di-Soriano-nel-Cimino-217359071699555/
https://www.facebook.com/giovanilettori2.0sorianonelcimino/
Oggi pomeriggio in biblioteca, pronti e scattanti, decisi nella scelta, attenti alle parole, sorridenti alle battute e preoccupati dell'evolversi della situazione ascoltata sono intervenuti Agnese, Sara, Piergiorgio, Simone, Valerio, M. Cristina, Giulia, Alice, Matteo, l'altro Matteo, Margherita, Mattia, Arianna e Giorgio con le loro mamme, praticamente una festa, nel giardino dove si sta freschi, seduti alle panchine rosse, in ascolto più o meno duraturo, ma divertente. Leggere, commentare, analizzare le immagini, cercare di capire tutti i significati, non credete sia un gioco da bambini, qui non si scherza, i libri si cominciano ad amare e ad averne riguardo sin da piccoli, almeno ci proviamo.
Oggi ha catturato grande attenzione in particolare la storia di una formichina, Enrica, senza sedere, che è riuscita a lanciare una nuova moda nel formicaio, ma anche il segreto di Camillo li ha tenuti ben desti e il sassolino di Ciccio B.
Bene, molto bene; spero che tutti si siano divertiti e che ritornino il prossimo martedì, magari per condividere anche le specialità della merenda finale, che rifocilla, ridona la forza, tempra lo spirito e riconcilia con il mondo.
Sono invitati agli incontri i bambini di tutte le età con la grande voglia di trascorrere un pomeriggio di vacanza in biblioteca con altri cavalieri, dame, draghi dalle sette teste, coniglietti e tanti amichetti gajardi e tosti.
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ABBIAMO TOCCATO IL FONDO, ANZI FORSE SI COMINCIA A SCAVARE
Da questo pomeriggio girano in rete, si dice così, diversi video e immagini girati a Viterbo di una persona in evidente difficoltà, che non si trova nelle sue piene facoltà mentali: una signora che frequenta spesso il mio paese, non so se abbia un'abitazione.
Sono rimasta di sasso, quando ho visto i video e soprattutto nel sentire le risatine sarcastiche del regista di turno: cosa si prova a realizzare certi documentari? Cosa si guadagna a sputtanare in questo modo una donna che evidentemente non controlla le proprie azioni, il corpo, la mente? Quanto si sentono geni questi registi da strapazzo nel diffondere tali film da oscar?
Odio profondamente la presa in giro cattiva, la cattiveria gratuita, il mettere in ridicolo una persona inferiore per facoltà mentali, intelligenza, problemi fisici e tanto altro, figuriamoci poi quando la vittima è inconsapevole, vulnerabile, lontana e "muta"... Prendete in giro e sbeffeggiate chi si può difendere, chi può rispondere alle provocazioni, chi capisce la vostra intenzione, no chi già viene curato per problemi mentali o patologie fisiche che non dipendono dalla sua volontà.
Ma chi ha materializzato queste opere bestiali ha migliorato la propria autostima, ha vinto un premio, ha conquistato un posto in qualche categoria particolare che non sia il MONGOLINO D'ORO?
Mi stupisco anche di chi ha avuto l'idea di condividere, diffondendo la malvagità: se questa sia libertà di pensiero, di azione e valore aggiunto dei social, allora preferisco il Medioevo.
La pagina di Faceboock che ha ricevuto e propinato il tutto, se ne è lavata le mani, con il dissociarsi. Il dissociarsi? Da cosa? Aver diffuso certa schifezza non è goliardia, no...
Allora come si definisce in italiano? Deficienza, può andare?
Ho scritto qualche protesta, mi è stato risposto da altri utenti di intervenire, di non rimanere alla tastiera e di smetterla perché ciò sembra sia testimonianza del degrado del capoluogo, io la intendo come degrado dell'intelligenza umana e morte della sensibilità. Chi aiuta, chi soccorre, chi interviene non si fa riprendere, non scatta una foto, lavora in silenzio, non certo davanti alla fotocamera.
Non scrivo il sito della pagina per non offendere ulteriormente l'intelligenza è la sensibilità umane, ma nessuno ha ancora oscurato il tutto. Non so cosa pensare.
LEGGIAMO? MA CERTO!
Se proprio ce ne fosse bisogno vi ricordo l'appuntamento imperdibile per questo pomeriggio presso la biblioteca comunale: ci si riunisce in sala ragazzi per fare scorta di libri di ogni peso e colore a scelta, a piacimento, a pelle, a sensazione, per poi spostarsi in giardino, sulle panchine all'ombra.
Ci sono occasioni e momenti di cui non si può proprio fare a meno, a cui non si rinuncia mai, come il cappuccino della mattina, il bacio della mamma per guarire la bua, gli spaghetti col tonno per la Vigilia, l'abbacchio a Pasqua, la scalata della Faggeta in estate, la pizza il sabato sera, i regali sotto l'albero e la lettura ad alta voce in biblioteca, certamente!
Si tratta di un'attività svolta regolarmente durante tutto l'anno, organizzata dai volontari e dalle ragazze del Servizio Civile in forza presso la biblioteca, da tanti anni, con ottimi risultati di gradimento del piccolo ed esigente uditorio, non sia mai che si sminuisca la competenza di chi ascolta con tanto impegno...
Ci sono storie molto amate, raccontate spesso, mai abbandonate o dimenticate, ci sono le novità, le nuove entrate, personaggi a cui ci si affeziona e altri che si scordano facilmente; ad esempio I TRE PORCELLINI non stanca mai, qualsiasi versione si proponga, i bimbi ascoltano concentrati, pronti a ridere alla punizione per il lupo cattivo.
Non occorre altro che tanta voglia di condividere un pomeriggio con altri amichetti, ascoltare la voce dell'adulto che interpreta la lettura e poi chi vuole può esprimere un parere su quanto ascoltato, per conoscersi meglio e lasciare la parola ai quelli che sono i veri protagonisti dell'incontro.
E solo alla fine di tanta fatica e concentrazione, si assaggia qualcosa, si spilluzzica, si mordicchia, si gusta una piccola merenda, giusto per riprendersi un poco, essere bambini risulta sempre più difficile!
Ore 17:00, non mancate!
https://www.facebook.com/Biblioteca-Comunale-di-Soriano-nel-Cimino-217359071699555/
https://www.facebook.com/giovanilettori2.0sorianonelcimino/
Ci sono occasioni e momenti di cui non si può proprio fare a meno, a cui non si rinuncia mai, come il cappuccino della mattina, il bacio della mamma per guarire la bua, gli spaghetti col tonno per la Vigilia, l'abbacchio a Pasqua, la scalata della Faggeta in estate, la pizza il sabato sera, i regali sotto l'albero e la lettura ad alta voce in biblioteca, certamente!
Si tratta di un'attività svolta regolarmente durante tutto l'anno, organizzata dai volontari e dalle ragazze del Servizio Civile in forza presso la biblioteca, da tanti anni, con ottimi risultati di gradimento del piccolo ed esigente uditorio, non sia mai che si sminuisca la competenza di chi ascolta con tanto impegno...
Ci sono storie molto amate, raccontate spesso, mai abbandonate o dimenticate, ci sono le novità, le nuove entrate, personaggi a cui ci si affeziona e altri che si scordano facilmente; ad esempio I TRE PORCELLINI non stanca mai, qualsiasi versione si proponga, i bimbi ascoltano concentrati, pronti a ridere alla punizione per il lupo cattivo.
Non occorre altro che tanta voglia di condividere un pomeriggio con altri amichetti, ascoltare la voce dell'adulto che interpreta la lettura e poi chi vuole può esprimere un parere su quanto ascoltato, per conoscersi meglio e lasciare la parola ai quelli che sono i veri protagonisti dell'incontro.
E solo alla fine di tanta fatica e concentrazione, si assaggia qualcosa, si spilluzzica, si mordicchia, si gusta una piccola merenda, giusto per riprendersi un poco, essere bambini risulta sempre più difficile!
Ore 17:00, non mancate!
https://www.facebook.com/Biblioteca-Comunale-di-Soriano-nel-Cimino-217359071699555/
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AFFANNATA
Sono disoccupata, ufficialmente, ormai lo avete capito, ma questo non significa che sia sfaccendata, annoiata, soporifera, avvilita o abbandonata su una sedia o sul divano, anzi!
Ho molto tempo libero a mia disposizione, ma pochi soldi e le due realtà non si conciliano, è evidente, bisogna sempre ingegnarsi a cercare di ammazzare il tempo con qualcosa di importante, unico, divertente, ma poco costoso, poco oneroso, meglio se gratuito.
Allora, già dormo poco di mio, ora tutte le sante mattine mi sveglio presto e cammino, prima tappa della giornata il cappuccino al bardimamma, bene; esco a piedi per le strade del paesello per la spesa, due chiacchiere e un minimo di vita sociale, caspiterina!
Sperimento in cucina, dal dolce al salato, ammorbo tutte le bravissime cuoche intorno a me - e sono veramente tante - per consigli utili e suggerimenti; poi naturalmente mangio, assaggio, spilluzzico quel che ho comprato, pulito e cucinato, mica si vorrà sprecare tanto lavoro, poi esco a camminare, anche dopo cena. Infatti non sono dimagrita di un etto, niente risultati visibili, continua a provare, brava!
Mi adopero per qualche ora di volontariato, niente di alto o particolare, non mi sento in grado, però metto la mia voce e due pomeriggi a disposizione di giovanissimi e intelligenti frequentatori della biblioteca comunale e di vecchietti arzilli, ma poco movimentati.
Scrivo, principalmente cazz@t$, in questo riesco molto bene, modestia a parte: curo il blog casalingo/familiare, lo infarcisco di stupidaggini, qualche spruzzata di cattiveria, gocce di bontà, un po' di curiosità, qualche filetto di foto e assemblo il tutto la sera tardi, quando gli altri dormono, che pace!
Pulisco, un pezzo per volta, un settore per volta, dipende dall'utensile che impugno, a volte lo spruzzo per i vetri a volte quello per i mobili, poi mi arrampico con la scala per raggiungere le parti più nascoste e difficili.
Svolgo servizio taxi incondizionatamente, anche nella stagione estiva, a disposizione come tutti i genitori di pargoli sociali, alle prese con amichetti, inviti, acqua, animali, giochi, canzoni...
Mi adopero per fare compagnia e la cerco spesso, che sia la zia anziana, un malato, chi ha perso una persona cara, chi non ha nessuno per chiacchierare e vuole sfogarsi, di questo impegno non ne avrò mai abbastanza, sono lì che consulto i messaggi e le faccine per vedere se mi vogliono, se mi cercano...
E poi c'è sempre qualcuno che mi chiede un piacere, un favore, un consiglio senza impegno.
Ho molto tempo libero a mia disposizione, ma pochi soldi e le due realtà non si conciliano, è evidente, bisogna sempre ingegnarsi a cercare di ammazzare il tempo con qualcosa di importante, unico, divertente, ma poco costoso, poco oneroso, meglio se gratuito.
Allora, già dormo poco di mio, ora tutte le sante mattine mi sveglio presto e cammino, prima tappa della giornata il cappuccino al bardimamma, bene; esco a piedi per le strade del paesello per la spesa, due chiacchiere e un minimo di vita sociale, caspiterina!
Sperimento in cucina, dal dolce al salato, ammorbo tutte le bravissime cuoche intorno a me - e sono veramente tante - per consigli utili e suggerimenti; poi naturalmente mangio, assaggio, spilluzzico quel che ho comprato, pulito e cucinato, mica si vorrà sprecare tanto lavoro, poi esco a camminare, anche dopo cena. Infatti non sono dimagrita di un etto, niente risultati visibili, continua a provare, brava!
Mi adopero per qualche ora di volontariato, niente di alto o particolare, non mi sento in grado, però metto la mia voce e due pomeriggi a disposizione di giovanissimi e intelligenti frequentatori della biblioteca comunale e di vecchietti arzilli, ma poco movimentati.
Scrivo, principalmente cazz@t$, in questo riesco molto bene, modestia a parte: curo il blog casalingo/familiare, lo infarcisco di stupidaggini, qualche spruzzata di cattiveria, gocce di bontà, un po' di curiosità, qualche filetto di foto e assemblo il tutto la sera tardi, quando gli altri dormono, che pace!
Pulisco, un pezzo per volta, un settore per volta, dipende dall'utensile che impugno, a volte lo spruzzo per i vetri a volte quello per i mobili, poi mi arrampico con la scala per raggiungere le parti più nascoste e difficili.
Svolgo servizio taxi incondizionatamente, anche nella stagione estiva, a disposizione come tutti i genitori di pargoli sociali, alle prese con amichetti, inviti, acqua, animali, giochi, canzoni...
Mi adopero per fare compagnia e la cerco spesso, che sia la zia anziana, un malato, chi ha perso una persona cara, chi non ha nessuno per chiacchierare e vuole sfogarsi, di questo impegno non ne avrò mai abbastanza, sono lì che consulto i messaggi e le faccine per vedere se mi vogliono, se mi cercano...
E poi c'è sempre qualcuno che mi chiede un piacere, un favore, un consiglio senza impegno.
lunedì 23 luglio 2018
QUANDO GLI ANZIANI ASCOLTANO...
Oggi ho fatto centro!
Nel senso che ho azzeccato la scelta, sembra facile, ma non lo è...
E poi ci si mette di traverso anche il brutto tempo che spaventa gli ascoltatori e li tiene rintanati nel grande salone, per non subire traumatizzanti colpi di freddo, spifferi, sudate congelate...
Per il terzo incontro con gli ospiti della casa di cura del paesello ho pensato di prendere in prestito dalla biblioteca comunale qualcuno dei libricini di una collana molto interessante di monografie scritte e illustrate per giovani di tutte le età. Ne avevo attinto anche in inverno per i miei amati studenti, ad esempio la vita di Anna Frank, meravigliosa per la poesia del testo, ma troppo triste, tanto che ogni volta che leggo mi commuovo e la voce si spezza.
Questo pomeriggio mi sono armata della storia di Francesco di Assisi e di Gandhi, due uomini eccezionali e unici nel loro genere, raccontati in modo accattivante e illustrati al punto giusto, che con i ragazzini serve sempre!
I vecchietti si sono appassionati: tutti conoscono Francesco, ma ascoltare le prime vicissitudini e la lotta con il padre suscita sempre un certo effetto, molti si possono immedesimare in lui sia come figli che come genitori; rinunciare all'eredità, denudarsi davanti al padre, snobbare i valori con cui si viene cresciuti, liberarsi da tutto il superfluo ed ottenere così la gioia infinita, non sentirsi più schiavi dei bene materiali; per queste e altre tematiche il Santo d'Italia risulterà sempre molto attuale, un esempio da seguire nella ricerca della pace.
Gli ospiti seguivano le parole e annuivano, si sono commossi e alla fine erano tutti soddisfatti e mugolanti; un po' meno bene la vita di Gandhi, forse troppo impegnativo e prolungato l'ascolto e l'attenzione sempre alta per non perdere il filo del discorso: comunque un paio di signore si sono anche appisolate, o forse riposavano solo gli occhi, capita!
Leggere, un'ottima passione da condividere, ad ogni età e in ogni luogo...
Nel senso che ho azzeccato la scelta, sembra facile, ma non lo è...
E poi ci si mette di traverso anche il brutto tempo che spaventa gli ascoltatori e li tiene rintanati nel grande salone, per non subire traumatizzanti colpi di freddo, spifferi, sudate congelate...
Per il terzo incontro con gli ospiti della casa di cura del paesello ho pensato di prendere in prestito dalla biblioteca comunale qualcuno dei libricini di una collana molto interessante di monografie scritte e illustrate per giovani di tutte le età. Ne avevo attinto anche in inverno per i miei amati studenti, ad esempio la vita di Anna Frank, meravigliosa per la poesia del testo, ma troppo triste, tanto che ogni volta che leggo mi commuovo e la voce si spezza.
Questo pomeriggio mi sono armata della storia di Francesco di Assisi e di Gandhi, due uomini eccezionali e unici nel loro genere, raccontati in modo accattivante e illustrati al punto giusto, che con i ragazzini serve sempre!
I vecchietti si sono appassionati: tutti conoscono Francesco, ma ascoltare le prime vicissitudini e la lotta con il padre suscita sempre un certo effetto, molti si possono immedesimare in lui sia come figli che come genitori; rinunciare all'eredità, denudarsi davanti al padre, snobbare i valori con cui si viene cresciuti, liberarsi da tutto il superfluo ed ottenere così la gioia infinita, non sentirsi più schiavi dei bene materiali; per queste e altre tematiche il Santo d'Italia risulterà sempre molto attuale, un esempio da seguire nella ricerca della pace.
Gli ospiti seguivano le parole e annuivano, si sono commossi e alla fine erano tutti soddisfatti e mugolanti; un po' meno bene la vita di Gandhi, forse troppo impegnativo e prolungato l'ascolto e l'attenzione sempre alta per non perdere il filo del discorso: comunque un paio di signore si sono anche appisolate, o forse riposavano solo gli occhi, capita!
Leggere, un'ottima passione da condividere, ad ogni età e in ogni luogo...
domenica 22 luglio 2018
LA FAMOSA BOTTA DI...
Ecco, stavo giusto pensando che mi servirebbe proprio una spinta in avanti da parte della Fortuna, della Dea Bendata, del Caso, del Fato o come si potrebbe chiamare un'occasione fortuita propizia a favore del generale mio miglioramento...
Ma poi riflettevo che ognuno di noi vede il mondo dalla propria prospettiva, dal proprio punto di vista, quindi anche la Dea avrà il suo bel da fare ad accontentare gli uomini tutti, in modo particolare quel gruppo agguerrito di Sapiens, insopportabile e incontentabile che va sotto il nome di donna, femmina, figlia di Eva.
Ecco vi elenco allora alcuni casi in cui sembrerebbe ci si possa trovare di fronte a quella botta di cul* azzeccata, al momento giusto e al posto giusto, quella che cambierebbe l'esistenza, dite voi la vostra poi a conclusione, ma mi raccomando siate onesti!
Botta di fortuna è accorgersi per tempo che la persona al proprio fianco non sia quella giusta per passare il resto della vita insieme, meglio sganciare il soggetto.
Botta di fortuna è in periodo di saldi entrare in un negozio e trovare un abituccio della propria taglia, un paio di scarpe della misura giusta, una borsa del colore preferito.
Botta di fortuna è entrare in un parcheggio e accorgersi che esattamente in quel momento sta andando via un mezzo lasciando a te il solo posto libero.
Botta di fortuna è trovare una soluzione di vacanza all'ultimo momento, posto in aereo e bagaglio pagato tutto nel prezzo reale del biglietto.
Botta di fortuna è in assoluto mangiare e non temere di ingrassare, non avere appetito in estate e spilluzzicare anche il pranzo della domenica.
Botta di fortuna è trovare un amico, basta uno solo, ma buono, che si fidi di te, che ti telefoni per accertarsi se il tuo livello di pazzia non sia sceso, se la tua mania di pulizie abbia subito un tracollo, se la dieta stia funzionando e per prenotare un appuntamento da cappuccino.
Botta di fortuna è vivere in un piccolo centro in cui non succede mai niente di tanto sconvolgente, sufficientemente allarmante o di troppo scandaloso; in cui le comari ti passano ai raggi X quando cammini per strada, ma poi ti controllano i pargoli quando girano con gli amici.
Botta di fortuna è non perdere il lavoro in un momento di crisi per poter pagare il mutuo, perdere il lavoro ma riuscire a trovarlo presto un altro per non perdere la dignità di uomo.
Botta di fortuna è potersi dedicare ai propri passatempi preferiti, in compagnia di una persona amica solidale e positiva; sfoderare un bel sorriso anche nei momenti più bui e schiacciare le lingue di vipera.
Botta di fortuna è essere accettati per come si è, con tutti i propri difetti, i sospiri, i lamenti e le paranoie...
Ma poi riflettevo che ognuno di noi vede il mondo dalla propria prospettiva, dal proprio punto di vista, quindi anche la Dea avrà il suo bel da fare ad accontentare gli uomini tutti, in modo particolare quel gruppo agguerrito di Sapiens, insopportabile e incontentabile che va sotto il nome di donna, femmina, figlia di Eva.
Ecco vi elenco allora alcuni casi in cui sembrerebbe ci si possa trovare di fronte a quella botta di cul* azzeccata, al momento giusto e al posto giusto, quella che cambierebbe l'esistenza, dite voi la vostra poi a conclusione, ma mi raccomando siate onesti!
Botta di fortuna è accorgersi per tempo che la persona al proprio fianco non sia quella giusta per passare il resto della vita insieme, meglio sganciare il soggetto.
Botta di fortuna è in periodo di saldi entrare in un negozio e trovare un abituccio della propria taglia, un paio di scarpe della misura giusta, una borsa del colore preferito.
Botta di fortuna è entrare in un parcheggio e accorgersi che esattamente in quel momento sta andando via un mezzo lasciando a te il solo posto libero.
Botta di fortuna è trovare una soluzione di vacanza all'ultimo momento, posto in aereo e bagaglio pagato tutto nel prezzo reale del biglietto.
Botta di fortuna è in assoluto mangiare e non temere di ingrassare, non avere appetito in estate e spilluzzicare anche il pranzo della domenica.
Botta di fortuna è trovare un amico, basta uno solo, ma buono, che si fidi di te, che ti telefoni per accertarsi se il tuo livello di pazzia non sia sceso, se la tua mania di pulizie abbia subito un tracollo, se la dieta stia funzionando e per prenotare un appuntamento da cappuccino.
Botta di fortuna è vivere in un piccolo centro in cui non succede mai niente di tanto sconvolgente, sufficientemente allarmante o di troppo scandaloso; in cui le comari ti passano ai raggi X quando cammini per strada, ma poi ti controllano i pargoli quando girano con gli amici.
Botta di fortuna è non perdere il lavoro in un momento di crisi per poter pagare il mutuo, perdere il lavoro ma riuscire a trovarlo presto un altro per non perdere la dignità di uomo.
Botta di fortuna è potersi dedicare ai propri passatempi preferiti, in compagnia di una persona amica solidale e positiva; sfoderare un bel sorriso anche nei momenti più bui e schiacciare le lingue di vipera.
Botta di fortuna è essere accettati per come si è, con tutti i propri difetti, i sospiri, i lamenti e le paranoie...
CARSULAE, UMBRIA ROMANA
Adoro l'Umbria; ritorniamo sempre volentieri per le nostre gite domenicali di famiglia a scoprire qualche angolo verde a pochi passi da casa, quando poi si aggiungono testimonianze dell'Antica Roma, il quadro è perfetto.
Si arriva in un grande parcheggio libero, tra alberi e siepi, si percorre una strada sterrata attraverso un sottopassaggio per arrivare alla biglietteria, che funge anche da Centro museale e ricreativo; un giovane disponibile spiega - cartina alla mano - il percorso da seguire. Il biglietto, che non è esoso, prevede una riduzione per i bambini del 50%; non ci sono audio-guide né visite guidate per piccoli gruppi, ma lungo la strada tanti pannelli in italiano e in inglese spiegano la destinazione storica degli edifici corredati da fedeli ricostruzioni in 3D.
Una spianata, aperta campagna, resti archeologici di vita cittadina allineati sulla Via Flaminia, si può seguire una strada sterrata parallela, ma anche calpestare il selciato della via consolare, il basolato segnato dalle ruote dei carri, emozione latina.
Un edificio recuperato divenuto chiesa; lontano la sede di scavi e cantieri in corso d'opera che testimoniano gli ultimi ritrovamenti di pavimenti musivi, si può girare in grande libertà, sono pochi i visitatori forse spaventati dal caldo estivo, eppure non si soffre tanto, grazie anche agli alberi alternati ai pilastri, un bosco ricama la parte finale della Via, quando si giunge al luogo di sepoltura, appena fuori l'antico centro abitato: il pezzo forte naturalmente è l'Arco d'entrata, ma anche il teatro possiede un suo grande fascino, molto suggestivo.
Tutto il circuito si estende per circa tre chilometri, una visita di più di due ore totali con fermate, foto, spiegazioni varie e ripensamenti, entusiasmante. Dopo un pausa rifocillante al bar, ci si ricarica al piccolo Museo su tre livelli, ben organizzato per le curiosità dei ragazzi e in una sala si visionano due video che spiegano l'importanza di Carsuale ai tempi di Vespasiano, ottime attrazioni per i pargoli che rimangono ipnotizzati dalla differenza tra il prima e l'oggi.
Si può scaricare anche una moderna APP per studiare le riproduzioni e le ricostruzioni del sito.
Per pranzo, ci siamo invece diretti a San Gemini, dove abbiamo sostato in un locale molto caratteristico, ma non proprio economico che non effettua menù fissi o aiutafamiglie, abbiamo consumato giusto il necessario, buono naturalmente.
Dopo un giro per l'arroccato centro storico, visite curiose alle chiese aperte, siamo ritornati alla base: adoro l'Umbria, l'ho scritto?
https://www.romanoimpero.com/2012/08/carsulae-umbria.html
https://www.carsulae.it/home.php?id=26
Si arriva in un grande parcheggio libero, tra alberi e siepi, si percorre una strada sterrata attraverso un sottopassaggio per arrivare alla biglietteria, che funge anche da Centro museale e ricreativo; un giovane disponibile spiega - cartina alla mano - il percorso da seguire. Il biglietto, che non è esoso, prevede una riduzione per i bambini del 50%; non ci sono audio-guide né visite guidate per piccoli gruppi, ma lungo la strada tanti pannelli in italiano e in inglese spiegano la destinazione storica degli edifici corredati da fedeli ricostruzioni in 3D.
Una spianata, aperta campagna, resti archeologici di vita cittadina allineati sulla Via Flaminia, si può seguire una strada sterrata parallela, ma anche calpestare il selciato della via consolare, il basolato segnato dalle ruote dei carri, emozione latina.
Un edificio recuperato divenuto chiesa; lontano la sede di scavi e cantieri in corso d'opera che testimoniano gli ultimi ritrovamenti di pavimenti musivi, si può girare in grande libertà, sono pochi i visitatori forse spaventati dal caldo estivo, eppure non si soffre tanto, grazie anche agli alberi alternati ai pilastri, un bosco ricama la parte finale della Via, quando si giunge al luogo di sepoltura, appena fuori l'antico centro abitato: il pezzo forte naturalmente è l'Arco d'entrata, ma anche il teatro possiede un suo grande fascino, molto suggestivo.
Tutto il circuito si estende per circa tre chilometri, una visita di più di due ore totali con fermate, foto, spiegazioni varie e ripensamenti, entusiasmante. Dopo un pausa rifocillante al bar, ci si ricarica al piccolo Museo su tre livelli, ben organizzato per le curiosità dei ragazzi e in una sala si visionano due video che spiegano l'importanza di Carsuale ai tempi di Vespasiano, ottime attrazioni per i pargoli che rimangono ipnotizzati dalla differenza tra il prima e l'oggi.
Si può scaricare anche una moderna APP per studiare le riproduzioni e le ricostruzioni del sito.
Per pranzo, ci siamo invece diretti a San Gemini, dove abbiamo sostato in un locale molto caratteristico, ma non proprio economico che non effettua menù fissi o aiutafamiglie, abbiamo consumato giusto il necessario, buono naturalmente.
Dopo un giro per l'arroccato centro storico, visite curiose alle chiese aperte, siamo ritornati alla base: adoro l'Umbria, l'ho scritto?
https://www.romanoimpero.com/2012/08/carsulae-umbria.html
https://www.carsulae.it/home.php?id=26