Ci scateniamo, tutti noi, sui social, con le nostre idee, le opinioni, gli esempi, i ricordi, le possibilità, gli avanzi: diciamolo, quanto ci sentiamo nella ragione con la tastiera a portata di mano!
Leggiamo notizie aberranti, la cronaca nera riempie le orecchie e gli occhi, la gola si chiude tanto che deglutire diventa difficile; nessuno viene risparmiato: giovani donne, uomini maturi, ragazzi selvaggi, violenza, ingiurie, sangue, morte.
E noi che facciamo? Ci mettiamo comodi, senza grandi indizi o indagini, senza conoscere nulla del sostrato umano e sociale, senza aver mai preso coscienza delle reali difficoltà della periferia di una grande città, della situazione scolastica, dei problemi economici delle famiglie, del degrado vero e scriviamo. Sentenze, giudizi insindacabili, condanne nette per tutti: per ogni categoria sociale, per ogni gruppo lavorativo, per ogni persona che sbaglia, che imbroglia, che percuote, che uccide, noi tiriamo fuori i nostri improperi.
E poi facciamo il corso per la didattica delle emozioni, per l'inclusione, ci mettiamo in fila per il Corpo di Cristo, leggiamo chilogrammi di saggi, magari paghiamo anche un esperto che ci aiuti a risolvere qualche problema con i figli, con i padri, con il compagno di vita.
Siamo noi quelli sicuri di aver allevato bene i pargoli, di aver sistemato l'anziano nella migliore struttura, di aver risposto ad ogni quesito o richiesta dei figli; chiediamo telecamere che riprendano i malfattori, ci puliamo la coscienza assecondando ogni desiderio fanciullesco o ci ripariamo dietro alla scusa della mancanza di tempo per lavoro, impegni improrogabili.
Cominciamo a rispettare l'opinione degli altri.
Cominciamo a lasciare l'aggeggio elettronico e a rispondere dal vivo a chi ci chiede.
Cominciamo a parcheggiare dove è consentito.
Cominciamo a rispettare chi educa e istruisce i nostri figli dal lunedì al venerdì, chi li allena, chi li esorta a tirare fuori il meglio e a raggiungere l'obiettivo reale.
Cominciamo a guardarci allo specchio e a chiederci se noi siamo migliori degli altri.
martedì 30 aprile 2019
domenica 28 aprile 2019
QUEI MILLE AMICI
Si tratta del conto di amicizie virtuali che da qualche giorno a questa parte sto valutando: manca poco al raggiungimento di questa cifra, enorme; poi controllo e scopro che risultano nomi doppi. Vi chiarisco che ho eliminato il soggetto gemello che ha le notifiche meno aggiornate, si vede che un profilo viene usato e l'altro no, o qualcosa del genere.
Non mi risulta però che tutti siano presenti, commentino, critichino, giudichino, insomma pur avendomi scelto poi non piaccio, mai o quasi mai, strana 'sta cosa...
Poi ho pensato di chiedere qualche contatto io, così, anche se mi imbarazza fortemente già ve l'ho detto: temo che non venga esaudita la mia domanda - e infatti qualcuno non mi ha risposto e nel giro di ventiquattro ore ho annullato la mia richiesta di amicizia.
Siccome un paio di parenti non mi ha filato, forse sono passata inosservata, forse non sono gradita, comunque lo ripeto: se volete chiedere, Cenerentola c'è, prego; altrimenti faccio finta di non aver mai disturbato e passo oltre.
Mi è saltato anche in mente di aprire una pagina social - come se non bastasse la mia presenza personale e le chiacchiere da blog - per scambiare consigli, suggerimenti, organizzare incontri, ricordare appuntamenti di lettura, bene. Le foto attirano tanto sui social, più delle parole degli articoli: infatti ne sta soffrendo il blog, che richiede attenzione e ragionamento concentrato.
Condivido foto e altro materiale sulla pagina IL PIACERE DI LEGGERE CON ALE e sono alla ricerca di pollici alzati, ecco perché scorro la lista dei miei amici più spesso, per rendermi conto di chi posso chiedere il sostegno. Se ancora non vi ho contattati, ma pensate che non sia un'idea malvagia né un'iniziativa che vi danneggi, prego andate e cliccate.
Ora, quanti di queste persone virtuali mi conoscono veramente? Quanti mi stimano e credono che sia una di cui fidarsi, sì insomma un'amica? Ho tanti collegamenti con l'esterno in rete, di cui non conosco nulla, ho anime pie che mi sopportano da una vita che non sono social o che non interagiscono mai sulla mia pagina se non con una reazione minima.
Vita da blogger, vita virtuale, amicizia globale, visualizzata, allora cosa significa tutto questo?
https://criticaleora.blogspot.com/
https://www.facebook.com/criticaleora.blogspot/?modal=admin_todo_tour
https://www.facebook.com/alessandra.corsi.16
Non mi risulta però che tutti siano presenti, commentino, critichino, giudichino, insomma pur avendomi scelto poi non piaccio, mai o quasi mai, strana 'sta cosa...
Poi ho pensato di chiedere qualche contatto io, così, anche se mi imbarazza fortemente già ve l'ho detto: temo che non venga esaudita la mia domanda - e infatti qualcuno non mi ha risposto e nel giro di ventiquattro ore ho annullato la mia richiesta di amicizia.
Siccome un paio di parenti non mi ha filato, forse sono passata inosservata, forse non sono gradita, comunque lo ripeto: se volete chiedere, Cenerentola c'è, prego; altrimenti faccio finta di non aver mai disturbato e passo oltre.
Mi è saltato anche in mente di aprire una pagina social - come se non bastasse la mia presenza personale e le chiacchiere da blog - per scambiare consigli, suggerimenti, organizzare incontri, ricordare appuntamenti di lettura, bene. Le foto attirano tanto sui social, più delle parole degli articoli: infatti ne sta soffrendo il blog, che richiede attenzione e ragionamento concentrato.
Condivido foto e altro materiale sulla pagina IL PIACERE DI LEGGERE CON ALE e sono alla ricerca di pollici alzati, ecco perché scorro la lista dei miei amici più spesso, per rendermi conto di chi posso chiedere il sostegno. Se ancora non vi ho contattati, ma pensate che non sia un'idea malvagia né un'iniziativa che vi danneggi, prego andate e cliccate.
Ora, quanti di queste persone virtuali mi conoscono veramente? Quanti mi stimano e credono che sia una di cui fidarsi, sì insomma un'amica? Ho tanti collegamenti con l'esterno in rete, di cui non conosco nulla, ho anime pie che mi sopportano da una vita che non sono social o che non interagiscono mai sulla mia pagina se non con una reazione minima.
Vita da blogger, vita virtuale, amicizia globale, visualizzata, allora cosa significa tutto questo?
https://criticaleora.blogspot.com/
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https://www.facebook.com/alessandra.corsi.16
DI STORIA E ALTRE MERAVIGLIE
Domenica in famiglia, schieramento completo, dall'idea di visitare un'esposizione gratuita di tecnologia vintage, andata, passata, ma ben conservata nella memoria dei nati negli anni Settanta e Ottanta, o come dice mio figlio "quelli che ora hanno la panzetta e pochi capelli".
Siamo a Roma, su Via Appia Antica, una parte dell'Urbe che non conosciamo, occasione dunque per scoprirla e fotografarla.
La mostra si svolge in due grandi ambienti dell'ex cartiera, comoda l'entrata per tutti, gratuita e facile da percorrere; mentre io rimango in disparte, dopo aver provato solo qualche vecchio gioco, il resto del gruppo, affascinato da tutti gli strumenti, non si schioda dagli schermi. Pace.
Pausa pranzo nel boschetto attrezzato adiacente, c'è anche la ricostruzione di un'abitazione contadina e poi alla scoperta di quanto offre Roma in quel tratto: troviamo di tutto, nel raggio di due chilometri a piedi, comodi di passeggiata.
Prima tappa le Catacombe di San Callisto: luogo sacro, orario diviso tra mattino e pomeriggio, ma con parco enorme aperto, visita guidata, biglietto ridotto fino a 16 anni. Si parte alle 14:00, dopo aver ascoltato le raccomandazioni in cinque lingue e aver pregato la Madonna; la nostra guida è un giovanotto di settantuno anni, che ammalia con il suo interloquire dolce e raffinato, il piccoletto gli sta incollato e non perde un'indicazione. La visita dura circa quarantacinque minuti tra superficie e sotterranei, scale ripide, ma luogo affascinante e misterioso.
Spazi verdi, puliti, attrezzati per riposare, servizi per tutti, ma non c'è un bar, solo i distributori.
Su suggerimento della guida, ci spostiamo sempre a piedi di poche centinaia di metri e arriviamo al Monumento delle Fosse Ardeatine, aperto fino alle 16:30, ingresso libero
Sale l'emozione: silenzio, raccoglimento e preghiera, parole scolpite che segnano la coscienza. Si visitano le grotte dell'eccidio, le voragini, le tombe dei trecentotrentacinque trucidati e un piccolo museo di cimeli della Seconda Guerra Mondiale.
La Storia, quella importante, a portata di studio, di occhi curiosi, da tramandare, da far conoscere, da spiegare, da condividere anche in famiglia, dai martiri della fede ai martiri civili, le grandi idee che uniscono gli uomini.
Siamo a Roma, su Via Appia Antica, una parte dell'Urbe che non conosciamo, occasione dunque per scoprirla e fotografarla.
La mostra si svolge in due grandi ambienti dell'ex cartiera, comoda l'entrata per tutti, gratuita e facile da percorrere; mentre io rimango in disparte, dopo aver provato solo qualche vecchio gioco, il resto del gruppo, affascinato da tutti gli strumenti, non si schioda dagli schermi. Pace.
Pausa pranzo nel boschetto attrezzato adiacente, c'è anche la ricostruzione di un'abitazione contadina e poi alla scoperta di quanto offre Roma in quel tratto: troviamo di tutto, nel raggio di due chilometri a piedi, comodi di passeggiata.
Prima tappa le Catacombe di San Callisto: luogo sacro, orario diviso tra mattino e pomeriggio, ma con parco enorme aperto, visita guidata, biglietto ridotto fino a 16 anni. Si parte alle 14:00, dopo aver ascoltato le raccomandazioni in cinque lingue e aver pregato la Madonna; la nostra guida è un giovanotto di settantuno anni, che ammalia con il suo interloquire dolce e raffinato, il piccoletto gli sta incollato e non perde un'indicazione. La visita dura circa quarantacinque minuti tra superficie e sotterranei, scale ripide, ma luogo affascinante e misterioso.
Spazi verdi, puliti, attrezzati per riposare, servizi per tutti, ma non c'è un bar, solo i distributori.
Su suggerimento della guida, ci spostiamo sempre a piedi di poche centinaia di metri e arriviamo al Monumento delle Fosse Ardeatine, aperto fino alle 16:30, ingresso libero
Sale l'emozione: silenzio, raccoglimento e preghiera, parole scolpite che segnano la coscienza. Si visitano le grotte dell'eccidio, le voragini, le tombe dei trecentotrentacinque trucidati e un piccolo museo di cimeli della Seconda Guerra Mondiale.
La Storia, quella importante, a portata di studio, di occhi curiosi, da tramandare, da far conoscere, da spiegare, da condividere anche in famiglia, dai martiri della fede ai martiri civili, le grandi idee che uniscono gli uomini.
SAN PELLEGRINO, I FIORI E LA GUIDA
È cominciata oggi una delle manifestazioni più importanti del capoluogo, vi esorto a non perderla e voi sapete - mi rivolgo a chi legge costantemente i miei articoli sul blog - quanto sia critica e poco buona con Viterbo in fatto di organizzazione e accoglienza dei turisti.
San Pellegrino, il quartiere simbolo della città e tutto il centro storico, bardati a festa, fasciati di colori, profumati di allegria e attraversati da fiumi di visitatori: un sogno ad occhi aperti, da gustare nel profondo.
Partecipiamo ad una visita organizzata dalla Confguide: lo confesso, ho subito prenotato un posticino per il nome della guida, a me molto familiare, Susanna è la mamma degli amichetti dei miei figli, persona che stimo per la sua ampia e versatile cultura e non solo.
Si parte da Piazza San Lorenzo, da Colle del Duomo alla scoperta dei monumenti e dei resti del passato splendore cittadino, attraverso le piazze, le strade e i vicoli del quartiere più antico: Dante, i papi, gli assassini, il primo conclave, Rosa, le fontane, il peperino, i profferli.
Abbiamo girato per tre ore, senza stancarci mai di ascoltare Susanna, pacata, dal tono di voce mai alterato, anzi calmo e accogliente; tante le notizie e le curiosità, sembra di essere in vacanza, davanti a opere mai apprezzate veramente.
Bene, sono particolarmente contenta per la città floreale, con tanto lavoro alle spalle per allestire certi scenari veramente curati in ogni dettaglio, come la fontana in Piazza San Carluccio, in tufo marrone sì, ma particolarmente aggraziata nelle forme e nelle decorazioni da chiedere di lasciarla per sempre.
Vi indico il contatto di Susanna Biganzoli, specie se vorrete organizzare un giro in Giappone; nei miei esperimenti di lettura per adulti e bambini, mi ha sempre assecondato e qui vi ripropongo l'articolo sul suo intervento presso la Biblioteca Comunale di Soriano nel Cimino sul Paese del Sol Levante, da ricordare.
https://www.facebook.com/susy.stefano.7
https://criticaleora.blogspot.com/2016/12/parole-doriente-profumo-intenso.html
San Pellegrino, il quartiere simbolo della città e tutto il centro storico, bardati a festa, fasciati di colori, profumati di allegria e attraversati da fiumi di visitatori: un sogno ad occhi aperti, da gustare nel profondo.
Partecipiamo ad una visita organizzata dalla Confguide: lo confesso, ho subito prenotato un posticino per il nome della guida, a me molto familiare, Susanna è la mamma degli amichetti dei miei figli, persona che stimo per la sua ampia e versatile cultura e non solo.
Si parte da Piazza San Lorenzo, da Colle del Duomo alla scoperta dei monumenti e dei resti del passato splendore cittadino, attraverso le piazze, le strade e i vicoli del quartiere più antico: Dante, i papi, gli assassini, il primo conclave, Rosa, le fontane, il peperino, i profferli.
Abbiamo girato per tre ore, senza stancarci mai di ascoltare Susanna, pacata, dal tono di voce mai alterato, anzi calmo e accogliente; tante le notizie e le curiosità, sembra di essere in vacanza, davanti a opere mai apprezzate veramente.
Bene, sono particolarmente contenta per la città floreale, con tanto lavoro alle spalle per allestire certi scenari veramente curati in ogni dettaglio, come la fontana in Piazza San Carluccio, in tufo marrone sì, ma particolarmente aggraziata nelle forme e nelle decorazioni da chiedere di lasciarla per sempre.
Vi indico il contatto di Susanna Biganzoli, specie se vorrete organizzare un giro in Giappone; nei miei esperimenti di lettura per adulti e bambini, mi ha sempre assecondato e qui vi ripropongo l'articolo sul suo intervento presso la Biblioteca Comunale di Soriano nel Cimino sul Paese del Sol Levante, da ricordare.
https://www.facebook.com/susy.stefano.7
https://criticaleora.blogspot.com/2016/12/parole-doriente-profumo-intenso.html
venerdì 26 aprile 2019
DEL GRANDE LUPO, DEL CANE LADRO E ALTRE STORIE
La giornata sembrava delle peggiori, uggiosa e grigio cielo; invece dopo le 16:30 le nuvole sono state spazzate via dal caldo sole d'aprile: le migliori condizioni per una lettura in campagna tra le case dei porcellini e quel grande lupo di Beppe, che ha cercato con ogni soffio di abbattere le fragili costruzioni.
Per fortuna poi sono venuti in nostro aiuto tre cagnolini agguerriti, ma gelosi delle caprette che ruminano foglie di quercia: Laku, il più abile, ha pensato bene di impossessarsi di uno dei cartocci per le erbette, per chissà quale motivo poi...
Insomma abbiamo trovato i capretti salvati dalle fauci del lupo, ma avevano fame; i porcellini correvano a perdifiato; il lupo faceva paura sì, ma in fondo è buono e abbiamo approfittato per raccogliere fiori variopinti, fili d'erba, foglie profumate; li abbiamo classificati in base all'utilizzo in cucina e li abbiamo racchiusi in un quadernino prezioso, interamente realizzato a mano e infiocchettato.
Un pomeriggio diverso, nuovo e da riproporre; un gruppo di bimbi affiatati, a tratti spiritosi, specie se parliamo del pisello selvatico, e come ti sbagli! E la merenda: quella che mette tutti d'accordo, pane fatto in casa e crema spalmabile, da litigarsi anche le briciole, carucci loro...
Peccato per chi non ha potuto partecipare, grazie a chi è corso in nostra compagnia.
Soprattutto grazie ai padroni di casa, Beppe e Letizia, estremamente disponibili e mai stanchi di proporre migliorie al racconto delle storie animalesche!
giovedì 25 aprile 2019
OSTIA ANTICA, SPECIALE
Giovedì 25 aprile, più di quattromilacinquecento persone in marcia lungo il decumano maximus, sotto un sole d'aprile a ventiquattro gradi, che già spuntano infradito, canotte e bermuda...
Uno spettacolo di colori e forme, di storia frammista al verde dei prati e all'azzurro del cielo: si passeggia, lungo i sentieri tracciati, ci si può riposare nelle aree a pratino, una pulizia e un ordine impeccabili.
Il punto ristoro, fornito e curato, a metà percorso offre ma a prezzi romani; fontanelle dislocate in modo strategico per riempire borracce e rinfrescare le idee.
Entrata gratuita, non si crea fila, ai tornelli si procede spediti e poi ci si perde, tra le rovine, le colonne, i loculi, le statue acefale: alcuni acquistano la piantina/guida, noi andiamo a naso, seguendo i cartelli, che indicano ben quattro itinerari di diversa lunghezza.
Il percorso si segue facilmente, sono molte le famiglie con pargoli su passeggino al seguito, anzi direi che sembra la festa dei bambini, tanto sono contenti e interessati a nascondersi tra i muri e le feritoie.
Ammetto che non avevo mai visitato questo sito archeologico; il piccoletto addirittura ha sottolineato che non sapeva proprio dell'esistenza di questo posto!
Esattamente di fronte all'ingresso, una puntatina anche alla Rocca di Giulio II, ma solo dall'esterno, per l'ingresso torneremo, magari dopo aver prenotata un giro sul battello sul Tevere...
Gita consigliata a tutti, speciale per le testimonianze storiche e i prati su cui stendersi e organizzare il pranzo; un gioiello il teatro e si torna a casa soddisfatti.
Uno spettacolo di colori e forme, di storia frammista al verde dei prati e all'azzurro del cielo: si passeggia, lungo i sentieri tracciati, ci si può riposare nelle aree a pratino, una pulizia e un ordine impeccabili.
Il punto ristoro, fornito e curato, a metà percorso offre ma a prezzi romani; fontanelle dislocate in modo strategico per riempire borracce e rinfrescare le idee.
Entrata gratuita, non si crea fila, ai tornelli si procede spediti e poi ci si perde, tra le rovine, le colonne, i loculi, le statue acefale: alcuni acquistano la piantina/guida, noi andiamo a naso, seguendo i cartelli, che indicano ben quattro itinerari di diversa lunghezza.
Il percorso si segue facilmente, sono molte le famiglie con pargoli su passeggino al seguito, anzi direi che sembra la festa dei bambini, tanto sono contenti e interessati a nascondersi tra i muri e le feritoie.
Ammetto che non avevo mai visitato questo sito archeologico; il piccoletto addirittura ha sottolineato che non sapeva proprio dell'esistenza di questo posto!
Esattamente di fronte all'ingresso, una puntatina anche alla Rocca di Giulio II, ma solo dall'esterno, per l'ingresso torneremo, magari dopo aver prenotata un giro sul battello sul Tevere...
Gita consigliata a tutti, speciale per le testimonianze storiche e i prati su cui stendersi e organizzare il pranzo; un gioiello il teatro e si torna a casa soddisfatti.