- Il bacio: arma ultrapotente in grado di alleviare ogni dolore, calmare anche il pianto più isterico, addormentare serenamente, percepire la temperatura corporea dalla fronte, rassicurare gli alunni che escono al mattino.
- La vista: la mamma riesce a camminare al buio, anche di notte, senza accendere la luce in cameretta, per controllare che tutti siano coperti e dormano tranquilli.
- La mente: ti legge nel pensiero, riesce a indovinare cosa stai per dire ancor prima che tu apra la bocca.
- Genio della lampada: cerca di soddisfare ogni tuo desiderio, specialmente in prossimità del Natale e del tuo compleanno.
- Udito, una delle armi più raffinate: la mamma percepisce ogni minimo rumore di marachella, ma soprattutto si allarma se non percepisce alcun rumore proveniente dal pargolo.
- Organizzazione: riesce ad incastrare qualsiasi impegno, in modo da accompagnare tutti in ogni dove e da recuperare tutti da ogni dove. Solo la mamma ha il quadro completo settimanale degli impegni e degli spostamenti della famiglia.
- Multifunzionalità: riesce a svolgere più lavori contemporaneamente dentro o fuori le mura domestiche.
- Indovino: sa perfettamente dove cercare e trovare indumenti puliti, giochi persi o nascosti, chiavi smarrite e ogni tipo di oggetto che circola in casa.
venerdì 31 gennaio 2014
La mamma è sempre la mamma...
La mamma ha tanti super poteri, proprio come i super eroi dei fumetti.
lunedì 27 gennaio 2014
Pillole di vita vissuta
- La laurea in Conservazione dei Beni Cultarali è proprio inutile, una vera presa in giro. Tu, in cosa sei laureata?
- In Beni Culturali.
-Ah! E che diploma hai?
-Maturità classica.
-Poverina!
-Toh, guarda un gatto nero! Dicono che i gatti neri portino sfortuna! Di chi sarà?
-E' il mio. Vive in casa con noi.
-Complimenti, che bel micione!
Ad un colloquio di lavoro
-Ha proprio un ottimo curriculum, complimenti! Vedo che si è anche impegnata nel volontariato. Ma, mi scusi, è incinta?
-Sì.
-Ha altri figli?
-Sì.
-Va bene, allora le faremo sapere.
-Quanti figli hai?
-Tre.
-Ma la televisione in camera no!
-Vorrei presentare domanda di lavoro per il nuovo centro commerciale che è ancora in costruzione. So che cercano varie figure, a me andrebbe bene anche occuparmi delle pulizie.
-Sì, ma chi conosci?
-Nessuno!
-Provaci, ma la vedo estremamente dura!
-Sai quanti conosco che non capiscono nulla e insegnano, hanno un posto fisso a scuola. Tu invece sei proprio sprecata...
-Grazie. Era un complimento, vero?
- In Beni Culturali.
-Ah! E che diploma hai?
-Maturità classica.
-Poverina!
-Toh, guarda un gatto nero! Dicono che i gatti neri portino sfortuna! Di chi sarà?
-E' il mio. Vive in casa con noi.
-Complimenti, che bel micione!
Ad un colloquio di lavoro
-Ha proprio un ottimo curriculum, complimenti! Vedo che si è anche impegnata nel volontariato. Ma, mi scusi, è incinta?
-Sì.
-Ha altri figli?
-Sì.
-Va bene, allora le faremo sapere.
-Quanti figli hai?
-Tre.
-Ma la televisione in camera no!
-Vorrei presentare domanda di lavoro per il nuovo centro commerciale che è ancora in costruzione. So che cercano varie figure, a me andrebbe bene anche occuparmi delle pulizie.
-Sì, ma chi conosci?
-Nessuno!
-Provaci, ma la vedo estremamente dura!
-Sai quanti conosco che non capiscono nulla e insegnano, hanno un posto fisso a scuola. Tu invece sei proprio sprecata...
-Grazie. Era un complimento, vero?
domenica 26 gennaio 2014
Alla presentazione di "Diario di donne"
Oggi pomeriggio ho partecipato alla presentazione del libro "Diario di donne" presso la Libroteca di Civita Castellana. Ci sono andata intanto perché l'autrice è una mia ex compagna di scuola, poi perché mi piace partecipare agli eventi cultural-mondani della provincia in cui vivo e infine perché nella libreria di casa c'è un piccolo spazio per i libri con dedica dell'autore, come una piccola collezione, spazio che si riempe in modo lento ma costante. La sala, in cui si è svolto l'incontro, era organizzata in maniera sapiente per lasciare visibilità all'ospite, ma allo stesso tempo raccolta e intima per uno scambio e un confronto simpatico e intelligente tra la scrittrice e il pubblico intervenuto. Priscilla, di primo acchito, non mi ha riconosciuta, poi mi ha stretta in un abbraccio energico, rivolgendomi un bel complimento; lei non è cambiata, solo i capelli sono più corti e più rossi di quando frequentavamo il glorioso Liceo Ginnasio Buratti di Viterbo.
Sono rimasta molto colpita dalla sua vitalità, mi è sembrata molto decisa e sicura di sè, convinta della validità del suo lavoro, orgogliosa del risultato e combattiva nell'esposizione del suo punto di vista circa la vita e l'esistenza delle donne. Così è affiorato nella mia mente un turbinio di ricordi: il suo modo di gesticolre non è cambiato, come non è mutato il movimento della testa verso il basso, quando fa una battuta.
Priscilla ci è riuscita, ha pubblicato un libro di narrativa: a lei vanno i miei più sinceri complimenti.
Mi accingo a leggere il suo "Diario", perché sono molto curiosa e perchè le ho promesso una recensione. Quando eravamo giovani studentesse classiche, avevamo un sogno letterario, spero anch'io di realizzare un giorno il mio come lei ha fatto con il suo.
Buon lavoro
www.edizioniarcheoares.it/murli
Sono rimasta molto colpita dalla sua vitalità, mi è sembrata molto decisa e sicura di sè, convinta della validità del suo lavoro, orgogliosa del risultato e combattiva nell'esposizione del suo punto di vista circa la vita e l'esistenza delle donne. Così è affiorato nella mia mente un turbinio di ricordi: il suo modo di gesticolre non è cambiato, come non è mutato il movimento della testa verso il basso, quando fa una battuta.
Priscilla ci è riuscita, ha pubblicato un libro di narrativa: a lei vanno i miei più sinceri complimenti.
Mi accingo a leggere il suo "Diario", perché sono molto curiosa e perchè le ho promesso una recensione. Quando eravamo giovani studentesse classiche, avevamo un sogno letterario, spero anch'io di realizzare un giorno il mio come lei ha fatto con il suo.
Buon lavoro
www.edizioniarcheoares.it/murli
venerdì 24 gennaio 2014
Per ridere un po'
Continuo con alcune divertenti battute, che mi è capitato di ascoltare direttamente, tanto per ridere un po' e non prendere la vita troppo sul serio.
Chiacchiere tra comari su persone malate:
"Poverino, hai sentito di Gino? Mi hanno detto che è peggiorato, anche di molto".
"Sì, a me hanno detto che ormai è vegetariano!"
Mamma e bambino tecnologico:
"Non ci riesco proprio, Facebook non è per me!"
"Certo mamma che sei proprio antiquariata rispetto alle altre signore!"
Al catechismo:
"Siamo tutti Cristiani Cattolici..."
"Anch'io maestra sono stato a Cattolica, la scorsa estate!"
Tra signore si commenta una manifestazione con tanto di intervento di autorità cittadine:
"Certo però, c'era poca gente, non c'è stato il pienone come mi aspettavo, c'è stata proprio poca influenza..."
Alla ricerca di firme in piazza
Un signore si avvicina al banchetto dove sono appoggiati i fogli da firmare e chiede: "Quante aderenze ci sono state?"
Lezione privata
La bambina chiede all'insegnante: "Ma tu, mi vuoi bene?Io te ne voglio tanto e poi ormai siamo socie in affari, vero?"
Chiacchiere tra comari su persone malate:
"Poverino, hai sentito di Gino? Mi hanno detto che è peggiorato, anche di molto".
"Sì, a me hanno detto che ormai è vegetariano!"
Mamma e bambino tecnologico:
"Non ci riesco proprio, Facebook non è per me!"
"Certo mamma che sei proprio antiquariata rispetto alle altre signore!"
Al catechismo:
"Siamo tutti Cristiani Cattolici..."
"Anch'io maestra sono stato a Cattolica, la scorsa estate!"
Tra signore si commenta una manifestazione con tanto di intervento di autorità cittadine:
"Certo però, c'era poca gente, non c'è stato il pienone come mi aspettavo, c'è stata proprio poca influenza..."
Alla ricerca di firme in piazza
Un signore si avvicina al banchetto dove sono appoggiati i fogli da firmare e chiede: "Quante aderenze ci sono state?"
Lezione privata
La bambina chiede all'insegnante: "Ma tu, mi vuoi bene?Io te ne voglio tanto e poi ormai siamo socie in affari, vero?"
Appello infernale dantesco
Lasciate ogne commento, voi ch'intrate.
Anche su Facebook mi trovate.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza. (Inferno, canto XXVI)
Anche su Facebook mi trovate.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza. (Inferno, canto XXVI)
martedì 21 gennaio 2014
Quelli che...
Chi ti chiede l'amicizia su FB e poi lo incontri per strada e neanche ti saluta.
Chi in piazza neanche ti saluta e poi ti chiede l'amicizia su FB.
Chi si lamenta per quanto spende, ma non rivela mai quanto guadagna.
Chi ti riempe di consigli, ma nel momento di agire sparisce.
Chi in estate si lamenta del caldo e in inverno si lamenta del freddo.
Chi pretende clienti e poi cliente non è.
Chi ti suggerisce di rigare dritto per la tua strada senza dare ascolto a nessuno e in casa sua non decide nulla.
Chi si lamenta del traffico e poi esce solo con l'automobile.
Chi organizza e poi non si diverte.
Chi sta a dieta e alle feste non si allontana dal tavolo del buffet.
Chi in piazza neanche ti saluta e poi ti chiede l'amicizia su FB.
Chi si lamenta per quanto spende, ma non rivela mai quanto guadagna.
Chi ti riempe di consigli, ma nel momento di agire sparisce.
Chi in estate si lamenta del caldo e in inverno si lamenta del freddo.
Chi pretende clienti e poi cliente non è.
Chi ti suggerisce di rigare dritto per la tua strada senza dare ascolto a nessuno e in casa sua non decide nulla.
Chi si lamenta del traffico e poi esce solo con l'automobile.
Chi organizza e poi non si diverte.
Chi sta a dieta e alle feste non si allontana dal tavolo del buffet.
Chi vuole ragione anche quando non c'era.
Chi guarda dalla finestra e critica il lavoro.
Chi non è del mestiere ma conosce tutti i segreti.
Chi è bello, ma povero.
Chi è simpatico, chi lo crede.
Ci sono grandi margini di miglioramento, ma intanto guardiamo la vastità del...
Ci sono grandi margini di miglioramento, ma intanto guardiamo la vastità del...
giovedì 16 gennaio 2014
Biennale di Firenze
"IMPRESSIONI DA MOSTRA-RE".
Quando un critico in erba sbarca alla Biennale Internazionale d'Arte
Contemporanea a Firenze.
Dopo poco più di ore di macchina sei catapultato nella città d'arte per
eccellenza, sotto quello stesso cielo azzurro e luminoso che fu di
Brunelleschi e Michelangelo. Entri nella Fortezza da Basso e ti immergi
in materiali, forme, colori, tanti colori che sono espressioni roboanti
del genio artistico globale. Hai così una panoramica mondiale dell'arte
contemporanea nelle sue molteplici realizzazioni; ci trovi di tutto:
creazioni pittoriche, scultoree, istallazioni, fotografia...
Inizi ad ammirare le tele lungo un percorso a destra e a sinistra, ogni
pittore ha avuto a disposizione circa 3 metri quadrati di parete, mentre
le opere tridimensionali "ti vengono incontro", le trovi davanti a te,
sul tuo cammino. Puoi assorbire così le emozioni di più di seicento
maestri di alto livello, di cui solo sessanta sono italiani. Alcuni ti
stregano, ti entusiasmano più di altri, tutti però hanno qualcosa da
dirti, un riferimento da evidenziare, un omaggio da onorare, un enigma
da proporti.
Molti sono gli artefici fisicamente presenti lì davanti alle loro
creazioni: ti guardano, cercano di captare ogni tua espressione del
volto, ogni parola che sia un complimento o un rifiuto e se sorridi si
fanno avanti e ti parlano, ti coccolano di spiegazioni su realizzazione
tecnica e cromatica, ma soprattutto di emozioni e di significati.
Trovi l'artista che ti interroga, perché vuole sapere che cosa vedi nel
suo quadro, come interpreti linee curve, punti e tratteggi in una festa
di colori. C'è una pittrice non più giovane che discute di meditazione e
amore, di una rete di energia che avvolge il nostro pianeta. C'è un
groviglio di fili metallici e tubi flessibili di colore rosso che pende
dall'alto, è accompagnato da un rumore ritmico costante di sottofondo:
un macro cuore umano che batte incessantemente. Conosci la giovane Anca
poliglotta artista romena già con un buon bagaglio di esperienze e di
pubblico, che espone tre tele con lo stesso soggetto: un bambino in
calzoncini che divora dolciumi. Ti spiega allora che si tratta del
fratello minore che adora, perché è naturale e spontaneo: cattura le sue
espressioni fanciullesche quando meno se lo aspetta con la macchina
fotografica per realizzare quindi tanti ritratti, poi però scopri con
disappunto che si intitolano tutti "Obesità infantile". Seduta in terra
l'artista francese continua a schizzare su piccoli fogli di carta i suoi
soggetti preferiti, profili di giovani donne dai capelli corvini, vedi
così realizzarsi in bianco e nero i nudi femminili policromi dei quadri
alle sue spalle.
Ancora, il bianco che non ti aspetti avvolge i ricordi della terra
sudanese, solo un profilo umano si staglia netto in primo piano, dai
colori non naturali ma convincenti. Mentre segui il tappeto blu ti fermi
a considerare quanto è piccolo il mondo, imbattendoti in un maestro del
Viterbese, Bigarelli, che ha nel cuore la calda e dorata terra africana
e presenta un ritratto di donna con due occhi neri che ti guardano
dritti nell'anima.
Inconfondibile emerge il "trittico" dai toni caldi, bruni e arancio di
Giuseppe Rossi, mio caro amico. Sono i tronchi e le cortecce degli
alberi della nostra terra e vedo per la prima volta "Il patriarca",
l'olivo secolare. Rossi ritrae questi particolari con molta maestria, con
grasse pennellate di colore, quasi materiche, che occupano tutta la
tela. Ti fermi davanti a questi quadri e rifletti sul trascorrere del
tempo, sull'importanza del nostro ambiente e soprattutto su questi veri
monumenti naturali che meritano tutto il nostro rispetto e la nostra
attenzione.
Trascorri così un'intera giornata in terra toscana tra questi capolavori
e ne esci inebriato, euforico e ti senti migliore.
Quando un critico in erba sbarca alla Biennale Internazionale d'Arte
Contemporanea a Firenze.
Dopo poco più di ore di macchina sei catapultato nella città d'arte per
eccellenza, sotto quello stesso cielo azzurro e luminoso che fu di
Brunelleschi e Michelangelo. Entri nella Fortezza da Basso e ti immergi
in materiali, forme, colori, tanti colori che sono espressioni roboanti
del genio artistico globale. Hai così una panoramica mondiale dell'arte
contemporanea nelle sue molteplici realizzazioni; ci trovi di tutto:
creazioni pittoriche, scultoree, istallazioni, fotografia...
Inizi ad ammirare le tele lungo un percorso a destra e a sinistra, ogni
pittore ha avuto a disposizione circa 3 metri quadrati di parete, mentre
le opere tridimensionali "ti vengono incontro", le trovi davanti a te,
sul tuo cammino. Puoi assorbire così le emozioni di più di seicento
maestri di alto livello, di cui solo sessanta sono italiani. Alcuni ti
stregano, ti entusiasmano più di altri, tutti però hanno qualcosa da
dirti, un riferimento da evidenziare, un omaggio da onorare, un enigma
da proporti.
Molti sono gli artefici fisicamente presenti lì davanti alle loro
creazioni: ti guardano, cercano di captare ogni tua espressione del
volto, ogni parola che sia un complimento o un rifiuto e se sorridi si
fanno avanti e ti parlano, ti coccolano di spiegazioni su realizzazione
tecnica e cromatica, ma soprattutto di emozioni e di significati.
Trovi l'artista che ti interroga, perché vuole sapere che cosa vedi nel
suo quadro, come interpreti linee curve, punti e tratteggi in una festa
di colori. C'è una pittrice non più giovane che discute di meditazione e
amore, di una rete di energia che avvolge il nostro pianeta. C'è un
groviglio di fili metallici e tubi flessibili di colore rosso che pende
dall'alto, è accompagnato da un rumore ritmico costante di sottofondo:
un macro cuore umano che batte incessantemente. Conosci la giovane Anca
poliglotta artista romena già con un buon bagaglio di esperienze e di
pubblico, che espone tre tele con lo stesso soggetto: un bambino in
calzoncini che divora dolciumi. Ti spiega allora che si tratta del
fratello minore che adora, perché è naturale e spontaneo: cattura le sue
espressioni fanciullesche quando meno se lo aspetta con la macchina
fotografica per realizzare quindi tanti ritratti, poi però scopri con
disappunto che si intitolano tutti "Obesità infantile". Seduta in terra
l'artista francese continua a schizzare su piccoli fogli di carta i suoi
soggetti preferiti, profili di giovani donne dai capelli corvini, vedi
così realizzarsi in bianco e nero i nudi femminili policromi dei quadri
alle sue spalle.
Ancora, il bianco che non ti aspetti avvolge i ricordi della terra
sudanese, solo un profilo umano si staglia netto in primo piano, dai
colori non naturali ma convincenti. Mentre segui il tappeto blu ti fermi
a considerare quanto è piccolo il mondo, imbattendoti in un maestro del
Viterbese, Bigarelli, che ha nel cuore la calda e dorata terra africana
e presenta un ritratto di donna con due occhi neri che ti guardano
dritti nell'anima.
Inconfondibile emerge il "trittico" dai toni caldi, bruni e arancio di
Giuseppe Rossi, mio caro amico. Sono i tronchi e le cortecce degli
alberi della nostra terra e vedo per la prima volta "Il patriarca",
l'olivo secolare. Rossi ritrae questi particolari con molta maestria, con
grasse pennellate di colore, quasi materiche, che occupano tutta la
tela. Ti fermi davanti a questi quadri e rifletti sul trascorrere del
tempo, sull'importanza del nostro ambiente e soprattutto su questi veri
monumenti naturali che meritano tutto il nostro rispetto e la nostra
attenzione.
Trascorri così un'intera giornata in terra toscana tra questi capolavori
e ne esci inebriato, euforico e ti senti migliore.
mercoledì 15 gennaio 2014
Lavoro umile-umiltà nel lavoro
L'aggettivo umile suscita sempre simpatia, comprensione, quasi compassione. Si immagina un soggetto sottomesso, indifeso, facile bersaglio di critiche o attacchi. La mia riflessione parte da questo concetto per affrontare un tema quanto mai attuale e molto sentito. Il lavoro ormai è un lusso, per non parlare dello stipendio, allora qui mi chiedo e vi chiedo: si può rifiutare un lavoro che è considerato umile, ma che comunque assicura un minimo guadagno onesto e sicuro? Ho il mio pezzo di carta in bella mostra, incorniciato, mi è costato anni di studi, rinunce e ingenti spese tecniche, ma per quegli strani casi incrociati di fortuna, sfortuna, incertezza e sentimenti, non mi ha reso quello che gli avevo "prestato". In tanti anni ho assorbito belle parole, promesse di ogni tipo che indicavano mari e monti, invece mi sono ritrovata a navigare su una zattera in aperto Oceano. Questo blog è per me un sentirmi intellettualmente viva, culturalmente forte. Anche se coloro che un tempo mi hanno ingaggiata per conferenze di storia dell'arte e serate culturali oggi neanche mi salutano, credo ancora di poter scrivere temi interessanti, che la rete poi mi permette di condividere. Ma la vita reale poi ti si para davanti più cruda e fredda che mai e solo con le belle parole non si campa, o ci si campa male.
martedì 14 gennaio 2014
Bomarzo - L'eresia della pittura
"Ascesa agli dei dell'Olimpo"
L'ultima domenica di ottobre mi sono recata, famiglia al seguito, a gustare una piccola ma ben assortita mostra di arti figurative L'eresia della pittura, presso il palazzo Orsini di Bomarzo, arroccato gioiellino dell'architettura manierista laziale, viterbese in particolare.
L'esposizione portava la firma del direttore artistico Paolo Berti, grande intenditore di arte, artista e collezionista esso stesso, che aveva qui la parte del sapiente direttore d'orchestra che raccorda splendidi e raffinati artisti del panorama italiano.
Si trattava di un percorso agile, per miente pesante o noioso, adatto ai palati fini degli intenditori, ma anche per profani in cerca di nuove emozioni. Con molto piacere ho incontrato il fotografo esperto che mi ha descritto prima le forti sensazioni suscitate da Roberto Ferri con Nella morte avvinti, per poi illustrarmi la regola fotografica dei terzi mentre ammiravo un olio su tela dal titolo Radicchio.
Paolo Berti ha avuto la notevole capacità di radunare, mi si passi questo termine bucolico, tanti nomi interessanti, che a mio avviso sono accomunati qui, in questa occasione, da una visione divinizzante, mitologica, dell'uomo che si fa dio, ma che poi miseramente cade e soccombe sotto le potenti forze celesti.
Sono rimasta piacevolmente colpita dall'afflusso di pubblico, richiamato dalla manifestazione, perchè non è facile scuotere la nostra sonnolenta provincia, che ben poco offre ai buongustai dell'arte.
Affermo questo con grande rammarico, naturalmente, dal momento che sempre più di rado mi capita di visitare mostre di ottimo calibro, quali trampolino di lancio per artisti più o meno giovani che desiderano farsi conoscere ed apprezzare dal grande pubblico.
Un plauso particolare va al direttore artistico, che infaticabile ha ottimamente selezionato per deliziarci con soggetti mitologici di sapore quattrocentesco, nature morte, grafica di alto livello, lamiere in ferro corrose e tanto altro, frutto delle capacità artistiche italiche contemporanee.
domenica 12 gennaio 2014
E' segno di inciviltà
Domenica mattina, percorro a piedi con un certo ritmo Viale dei Castagni, torno a casa di corsa, l'aria è frizzante, fredda colpisce le guance, adoro passeggiare per le strade del paese, mi godo il panorama medievale, gusto i colori tenui dell'inverno, seguo i piccoli stormi di uccelli che dal tetto del duomo si spostano verso la torre dell'orologio...Ed è con grande disappunto che, abbassando lo sguardo a terra, noto che l'inciviltà paesana ha colpito ancora. Evidentemente la raccolta differenziata porta a porta non soddisfa il ritmo frenetico con cui si produce immondizia casalinga privata, per cui poveri sprovveduti cittadini sono stati costretti ad abbandonare in strada gli avanzi del pranzo o della cena dei giorni precedenti. Ebbene sì, si urla allo scandalo per l'incuria del Castello Orsini, per le pessime condizioni in cui versa Palazzo Chigi Albani, e poi quando si tratta di agire nel privato, quando il decoro delle vie, delle piazze e dei giardini pubblici sta al nostro onorevole comportamento ci dimentichiamo di tutto e preferiamo espellere dal nostro appartamento la puzzolente e ingombrante busta per abbandonarla dove capita.
venerdì 10 gennaio 2014
Nomi artisticamente astratti
Ho pensato di divertirmi e divertirvi con un gioco semi-serio, vi invito a riflettere su altri nomi astratti e se volete potete suggerirmi altri buoni accostamenti
Se dico ANGOSCIA penso all'Urlo di Munch.
Se dico TRIONFO penso alla Resurrezione di Piero della Francesca a Sansepolcro.
Se dico MORTE vedo il Cristo morto di Mantegna a Brera.
Se dico TENEREZZA ho in mente Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio
Se dico ESTASI immagino S. Teresa d'Avila del Bernini
Se dico TRASGRESSIONE penso alle donnine di Toulouse Lautrec
Se dico VOCAZIONE penso alla Chiamata di S. Matteo di Caravaggio
Se dico SOLITUDINE vedo i ritratti di Modigliani
Se dico POVERTA' immagino il mondo circense di Picasso
Se dico GIOIA DI VIVERE penso alla Danza di Matisse
Se dico UNIVERSALITA' penso a Piazza S. Pietro in Vaticano
Se dico POTENZA vedo Dio Creatore di Michelangelo della Sistina
Se dico ANGOSCIA penso all'Urlo di Munch.
Se dico TRIONFO penso alla Resurrezione di Piero della Francesca a Sansepolcro.
Se dico MORTE vedo il Cristo morto di Mantegna a Brera.
Se dico TENEREZZA ho in mente Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio
Se dico ESTASI immagino S. Teresa d'Avila del Bernini
Se dico TRASGRESSIONE penso alle donnine di Toulouse Lautrec
Se dico VOCAZIONE penso alla Chiamata di S. Matteo di Caravaggio
Se dico SOLITUDINE vedo i ritratti di Modigliani
Se dico POVERTA' immagino il mondo circense di Picasso
Se dico GIOIA DI VIVERE penso alla Danza di Matisse
Se dico UNIVERSALITA' penso a Piazza S. Pietro in Vaticano
Se dico POTENZA vedo Dio Creatore di Michelangelo della Sistina
giovedì 9 gennaio 2014
Volontariato, che passione!
Recita un vecchio adagio: "Il lavoro nobilita l'uomo", mi permetto di aggiungere "il volonatariato lo divinizza". In questo lungo, lunghissimo momento di crisi ho constatato di persona quanto tempo libero abbia a disposizione ognuno di noi, purtroppo, da dedicare ad una qualsiasi delle istituzioni presenti sul territorio nazionale. Nel piccolo paese in cui sono nata, cresciuta e ho deciso di crescere i miei figli non esistono grandi opportunità di lavoro, opportunità di intraprendere una carriera, ma certo sono radicate nel territorio tante forti realtà, che tutti possono toccare con mano e sperimentare. Tra quelle che conosco personalmente, la parrocchia è fondamentale. Dal catechismo alla pulizia degli ambienti, dai servizi della Carias alla comunione agli ammalati tutto si basa sulla disponibilità di persone di ogni età, senza distinzione di sesso, ceto sociale o impiego. Fiore all'occhiello del mio piccolo paese è la biblioteca comunale, ampia, fornita, tecnologica, ma con forte carenza di personale, a cui sopperiscono schiere di volontari. A malincuore ho sentito le parole di una giovane ragazza, che rimasta senza stipendio da diversi mesi ha preferito lasciare il posto di lavoro e dedicarsi alla biblioteca, dove presta servizio volontariamente ma con più soddisfazione. Con questo mi permetto di suggerire alla istituzioni di impiegare nel miglior modo possibile queste splendide persone, che non si limitano a criticare, ad affermare che non funziona nulla o che quello che si fa viene svolto male e superficialmente. Troppo semplice ricordare il tempo che fu, diamoci una mossa tutti, come possiamo aiutare gli altri con il nostro operato, le nostre idee, la nostra forza?
martedì 7 gennaio 2014
Presepe vivente, ultimo atto a Tarquinia
Che dire del pomeriggio di lunedì 6 gennaio Epifania di Nostro Signore? Fantastica esperienza a Tarquinia, il cui centro storico si è trasformato nella Betlemme di 2000 anni fa, per noi adulti e soprattutto per i pargoli. C'erano i legonari romani che si muovevano al comando impartito in latino, c'erano i Re Magi e soprattutto c'erano un enorme cammello bianco e due dromedari. Questo per quanto riguardo il corteo storico che ha sfilato intorno alle 16:30 dando di fatto inizio alla rappresentazione del Presepe Vivente, parlato e animato, anzi animatissimo per i vicoli e le stradine della città. Un fiume di persone in fila, in attesa dell'apertura dei cancelli, tanti tantissimi i bambini, una festa, una confusione festosa che è proseguita appunto per tutto il circuito cittadino. Numerosi i banchi, le botteghe artigiane, le scene di vita quotidiana: siamo rimasti colpiti dai "giocolieri del fuoco", dalle parole di Erode, che comandava alle sue guardie la strage dei figli dei Giudei, per poi ordinare alle danzatrici di continuare il ballo; abbiamo ammirato una ballerina dal vestito dorato che danzava su un piedistallo; abbiamo attraversato un ricovero di lebbrosi, veramente impressionanti le piaghe sui visi e sulle mani, i movimenti del corpo, i lamenti. Due signore gentilissime al banco dei tintori ci hanno spiegato come colorare più o meno intensamente con murice e mela granata le stoffe; abbiamo provato un antico trapano di legno e corda; il piccolo Gesù in fasce era un bimbo "vero" e poi abbiamo cavalcato, assaggiato, bevuto, gustato. Il costo del biglietto prevedeva anche un
sesterzio da "spendere" per una degustazione, quindi una
consumazione-gratis, ma non abbiamo resistito e invece di usufruirne per
bere o mangiare lo abbiamo tenuto a ricordo di questa splendida gita.
lunedì 6 gennaio 2014
Andar per quadri e sculture
Che piacere, che impressione positiva, che soddisfazione...Tutte sensazioni che ho sinceramente provato dopo aver concluso un'interessante visita alla Collettiva d'arte del "Groupe in Art'è" in quel di Civita Castellana, presso la sala Pablo Neruda in via Buozzi. Come spesso capita, ho portato con me tutta la famiglia e non me ne sono pentita, dal momento che i bimbi hanno osservato incuriositi buoni lavori, realizzati con varie tecniche su diversi supporti. Ottimi e molteplici i soggetti di pitture e sculture, dal sacro al profano, nature morte, marine, sacre rappresentazioni e molto altro. Abbiamo avuto la fortuna di poter colloquiare con tre artisti che, gentilissimi, ci hanno spiegato come è nato e lavora questo gruppo di diciassette persone, in massima parte dilettanti e autodidatti, comunque esperti e non più giovanissimi decoratori, pittori ceramisti, scultori del legno, ritrattisti che impiegano il loro tempo libero nella realizzazione di opere d'arte, che poi espongono insieme con un forte senso di appartenenza ad un gruppo, di aiuto reciproco e collaborazione. Proprio questo mi ha dato la sensazione di gioia, il constatare che non importa l'età anagrafica o la mansione in fabbrica quando si vuole imparare, quando si ha voglia di sperimentare, quando ciò che si prova è così intenso da doverlo esprimere in un quadro o in una scultura e sottoporlo al giudizio degli altri.
giovedì 2 gennaio 2014
Presepe vivente
Pomeriggio magico e fiabesco quello di oggi, passato a Chia ad ammirare, annusare e gustare il diciottesimo Presepe vivente della piccola ma attrezzata frazione in provincia di Vt. Per mia colpa, mia grandissima colpa non avevo mai partecipato a questo suggestivo spettacolo, lungo un percorso naturalistico a serpentina tra gli anfratti della campagna chiana. I miei figli sono rimasti letteralmente affascinati dai personaggi in costume, dagli artigiani seriamente occupati a realizzare manici di coltelli, vasi in terracotta, sculture in legno, pane cotto in un forno a legna e tanto altro. Il costo del biglietto è stato ampiamente ripagato dalla magia dell'atmosfera illuminata da due file di piccole fiammelle che accompagnano grandi e piccini desiderosi di scoprire e vivere in presa diretta un momento che da duemila anni ci emoziona e ci fa credere che un mondo migliore è ancora possibile. Certe piccole sbavature potevano essere evitate, come il telo di plastica alle spalle di un intagliatore, varie bottiglie di plastica ad uso delle donne che friggevano pizzette e dettagli vari per l'abbigliamento. Comunque il bilancio è molto positivo, consigliato a tutti gli adulti alle prese con pargoli svegli, curiosi e ansiosi di scoprire dal vivo Gesù Bambino scaldato da un asino vero.