domenica 26 febbraio 2023

RAGGIUNGERE L'ACQUA

 Sabato 25, ore 12:00. Il consueto giro di messaggi sul gruppo per contare e capire chi può partecipare, prima durante e dopo.

 C'è da inaugurare un pezzo forte: il sollevatore in piscina comunale, gli impianti sportivi appena fuori dal Paesello. Un traguardo che in uno Stato civile europeo dovrebbe essere scontato e immediato, ma che in Italia fatica a prendere piede: offrire a tutti la possibilità di praticare uno sport, divertirsi, allenarsi, rompere la difficile quotidianità, soccorrere le famiglie. 

 È vero, esistono grandi problemi e grosse criticità a fronte di pochi fondi e intricati giri burocratici, purtroppo anche sperpero e mala organizzazione.

 Però il sogno di qualcuno si è avverato,  ora il sollevatore è realtà: trovare le parole giuste e politicamente corrette non è semplice, invece le lacrime non mancano. Lacrime di gioia e soddisfazione, sorrisi e strette di mano: una parte dei fondi è stata offerta dalla generosità diretta di chi sostiene le Fatine, chi cammina con loro, chi acquista, chi dona, chi si tessera, chi crede, come loro, che insieme sia una parola magica, anzi fatata.

venerdì 24 febbraio 2023

NON FERMARSI ALL'APPARENZA: NONSOLOLIBRIUSATI

  E oggi pomeriggio abbiamo conosciuto il signor Maurizio, il libraio che allestisce una graziosa esposizione in piazzetta, a Faleria, di libri usati. Età indefinita, non ce l'ha rivelata, ma abbiamo saputo che dal '95 e per una ventina d'anni era uno dei proprietari della libreria di Civita, poi di un secondo punto vendita. A volte la vita non procede in modo spedito e lineare, così Maurizio ha cambiato mestiere, con il cuore aggrappato ai libri tanto che da qualche anno a questa parte è tornato al pubblico. Suona anche la chitarra ed ha composto dei testi, ma di scrivere libri ancora non ha preso bene le misure: un testo a penna lo ha elaborato, perso di vista pure, quindi sta procedendo con nuove idee, chissà...

 La lettura è una passione innata? Forse, ma certo serve un luogo fisico, a portata di mano per cercare trovare comprare o prendere in prestito libri, volumi, storie, romanzi, raccolte, saghe, saggi, non possiamo negarlo: una libreria o una biblioteca fruibili aiutano e non poco ad amare la lettura. Di conseguenza migliorerebbero la conoscenza, il linguaggio, la consapevolezza, il pensiero critico, la predisposizione alla conoscenza e molto molto altro.

 E una parte degli alunni di seconda e terza della secondaria di Faleria si sono approcciati, fisicamente, a una persona umile e gentile, dal grande animo sensibile, disponibile a raccontare una parte della passione letteraria che lo porta a contatto con la gente di ogni età, gusti e inclinazioni differenti: a volte anche avvicinarsi a sbirciare sembra difficile, invece è il primo atto per instaurare un contatto, cominciare un discorso, capire tutto quanto possa nascondere un aspetto semplice e dimesso.

 Maurizio aveva timore di non riuscire a dialogare con i ragazzi, a non avere argomenti interessanti da condividere, invece siamo rimasti a chiacchierare, confrontarci, consigliare autori e interpretare anche un paio di brani di nostra produzione, bello! Chi conosce la propria materia, con passione e trasporto sa anche coinvolgere gli altri, interessare e catturare l'attenzione, basta fermarsi ad ascoltare e, all'occorrenza acquistare qualche volume.

 Grazie a Maurizio e alla sua disponibilità.



QUELLI DI SECONDA CHE PRESENTANO IL LIBRO, CON UN AMICO

  Tutto è nato quasi per gioco, secondo le indicazioni che mi sono state fornite da amiche esperte di letteratura e Giappone, appassionate lettrici e fini intellettuali: la pratica - o il gioco, a seconda del punto di vista - di affiancare un pupazzo ai bambini nella lettura, nella scelta di un testo "suggerito" dal pupazzo stesso.

 Prima è arrivato il servizio fotografico nella biblioteca scolastica, con esemplari di mia proprietà sparsi per gli scaffali, arrampicati e curiosi, poi i ragazzi in classe si sono informati di tanto movimento ed hanno espresso il desiderio di portarne uno loro a lezione, magari proprio in occasione della presentazione del libro del mese.

 E così è stato.

 Alunno, libro e pupazzo di ogni forma colore e dimensione, regalato, comprato, ottenuto alle giostre, preso in prestito: una buona esperienza, un gioco e un conoscersi anche da un diverso punto di vista.

 Inutile sottolineare i commenti, le risate, gli apprezzamenti, il confronto tra personaggi, animali e riproduzioni vari: ogni occasione è stata buona nelle due ore (ma anche per il resto della mattinata) per un felice scambio.

 Esperimento dunque riuscito, ci conosciamo ancora meglio.

Cosa non ci si inventa per avvicinare i ragazzi ai libri...











martedì 21 febbraio 2023

SONO CATALOGATA IN BIBLIOTECA

...E sto piangendo dalla gioia!

Trovare posto sugli scaffali della Biblioteca Comunale del Paesello mio è un onore, un traguardo, un desiderio che si è realizzato.

 Essere a disposizione di chi cerca, chi si vuole informare, chi gironzola senza un'idea precisa: il mio libello è lì, lo potete chiedere, prenotare, afferrare, portare a casa e leggerlo con calma oppure abbandonarlo alle prime pagine, senza interesse. Va bene lo stesso, sarò comunque passata attraverso i vostri pensieri, un confronto, una conferma o una smentita.

 Sapete che importanza riveste per me un luogo pubblico aperto e fruibile, a disposizione di tutti, senza distinzione di sesso credo politico religioso o estrazione socio-culturale: sensazione bella bella.

 A dirvela tutta, è la seconda Biblioteca in cui entra l'opera mia, prima è stata la Biblioteca di Mazzano, la cui responsabile ha partecipato alla presentazione in Faleria il 29 gennaio ed ha acquistato una copia appositamente, ma non conosco l'ambiente, dovrò capitarci.

 Intanto continuo a firmare e dedicare copie a chi mi chiede, troppo buoni tutti voi; spero prossimamente di confermarvi due date di incontri.

 E, ultima questione, spero vivamente di donare quanto prima una copia anche alla Biblioteca di Faleria, che apra al pubblico al più presto.

lunedì 20 febbraio 2023

IL SILENZIO È D'ORO

 Sono giorni che non scrivo, che non aggiorno il blog e non perché non ne abbia desiderio. 
 Sto lavorando parecchio, benché molti pensino che gli insegnanti se la cavino con poco dispendio di energie; sono incatenata anche ad orari ed impegni familiari, come ogni madre su suolo italico; sono affezionata alla lettura perché sento il dovere morale di scoprire testi da proporre ai ragazzi e alla mia pagina social. Condivido, recensisco o discuto solo di materiale che conosco di persona, perché poi mi vergognerei troppo a chiacchierare a vanvera.
 Non scrivo, dicevo, ma leggo e osservo; quante storture si incontrano per strada, nella vita reale o in quella virtuale: sorpassi azzardati, discorsi fuori luogo, accuse infondate, foto ritoccate, frasi strappalacrime, venditori di fumo, vecchie amicizie e nuovi legami, complimenti esagerati, viscida invidia, silenzio accusatore e sguardo ingannatore. 
 Però non ho raccolto abbastanza forza per raccontare, denunciare, riflettere sul mondo e i suoi abitanti, vorrei cincondarmi solo di buoni propositi e piani di miglioramento, parole di conforto e abbracci ristoratori, perché la vita non sempre ti sorride, neanche se la guardi ridendo. Niente frasi fatte, non le merita nessuno.

 Umanità fatti avanti, ho bisogno del sale della vita non di un filtro nero.



sabato 11 febbraio 2023

IL TRIANGOLO NO, DA TRIESTE IN GIÙ

  Venerdì di scrutini, di registro e medie calcolate, arrotondate, ponderate, ma la sera...

 Si festeggia!

 A Civita non puoi non onorare il clima carnascialesco, non puoi non partecipare ad una cena semplice di frittini affettati triangoli caseari e spicchi di pizza buona. Alternando il tutto a quattro salti in pista, tra colleghi hawaiani  e puffosi pargoli, luci e sorrisi smaglianti. 

 Si aprono le danze con Gioia, scatenata e mai stanca, non si ferma un attimo; noialtri invece pasteggiamo e valutiamo i corsi di laurea e i vari concorsi che ci hanno permesso di entrare in cotanto gruppo assortito e colorato.

 Nessuno che si senta fuori posto, nessuno che si senta escluso: si balla in cerchio e quando Giulia conduce siamo anche temerari mueve la colita...

 Certo qualche volta ci scappa anche un commento scolastico, una chiacchiera su vecchi colleghi e altre stramberie, ma si sa che bisogna ingannare l'attesa, dolce caffè e amaro.

 Che belli i miei colleghi che siano mascherati, armati di pistola o spada, dai fermagli per capelli improbabili al ritmo serrato.

Ma la vera domanda è: chi ruba a Maria Pia il segreto dell'eterna giovinezza? Prendiamola con Arte, sosteniamoci. Anche in sede distaccata.

 Che poi lunedì pomeriggio tocca a noi.

 Nessuna foto ufficiale della serata, anonimato.

domenica 5 febbraio 2023

L'INTERVENTO DI VALENTINO D'ARCANGELI: SEMPLICE, COMPLETO ED EMOZIONANTE

  Valentino D'Arcangeli mi ha affiancato in questo pomeriggio tanto importante per me quanto difficile in Biblioteca Comunale con un suo discorso ricco di ricordi, emozioni e notizie storiche precise, accurato come solo lui può essere.

 Trascrivo in questo articolo le sue parole per ringraziare lui e i suoi figli della vicinanza che sempre mi hanno dimostrato, vicinanza e affetto che vanno ben oltre i miei meriti.

Educare deriva dal latino, e-ducere, tirar fuori, vale a dire tirar fuori dall'educando le sue capacità e la sua personalità, ossia favorirne lo sviluppo, senza forzature e condizionamenti, conformemente alle sue potenzialità, indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche di appartenenza. I principi educativi che ispirano i criteri indicati per la Scuola Elementare e per il successivo triennio scolastico dell'obbligo sono stati emanati con decreto dallo Stato italiano nel 1955, il cosiddetto Decreto Ermini, li ritroviamo in don Milani e nella sua Scuola di Barbiana.

 Il Liceo Classico di Viterbo è una scuola glorioso, intitolato a Mariano Buratti giovane e bravo professore di filosofia nello stesso liceo. Fu il primo ispiratore della Resistenza viterbese contro i nazisti, subito dopo l'8 settembre '43. Arrestato a Roma presso Ponte Milvio, all'alba del 12 dicembre 1943 fu condotto nel carcere di via Tasso, torturato e, infine, fucilato, verso la fine del gennaio 1944. Chi ci tramanda le notizie di questo eroe viterbese è un altro grande professore suo collega al Liceo, professor Bruno Di Porto, autore del volume "La Resistenza nel Viterbese"  (1977) che Valentino ha avuto l'onore di conoscere fuori dall'ambiente scolastico.

 Valentino, classe 1932, ha frequentato il Liceo classico - sebbene non fosse né secchione né bravo, afferma lui - ma poi, senza nemmeno "fare" l'università ha subito deciso di prepararsi da solo a sostenere l'esame di Abilitazione Magistrale, sperando di trovare subito un lavoro: si è diplomato il 17 luglio 1955 ed ha iniziato a lavorare come insegnante il primo ottobre dello stesso anno, senza nessuna successiva interruzione fino al pensionamento.

 Ai tempi di Valentino il Classico era una scuola rigida, severa e selettiva riguardo al merito, ma chi lo frequentava era visto dai coetanei con ammirazione ed invidia, quasi fosse una sorta di mostro sacro. Valentino vi era stato indirizzato dai professori delle Medie, che lo ritenevano particolarmente idoneo a studi umanistici, ma in realtà si accorse subito che il latino e il greco erano scogli duri da superare, mentre eccelleva in matematica, fisica, chimica e scienze biologiche. Comunque, ha tenuto duro.

 Le aule scolastiche, nel vecchio edificio in Piazza Dante, non erano dotate di termosifoni. Esistevano, sì, delle stufe a legna, ma le loro canne fumarie uscivano direttamente da buchi praticati nelle finestre, e, quando c'era del vento, il fumo rientrava tutto all'interno dell'ambiente, costringendoci a spegnere la stufa e ad aprire le finestre stesse per cambiare aria: eravamo così costretti ad indossare cappotti e guanti. Fin verso il 1950 le cosiddette "visite di istruzione" si facevano a piedi. Le mete erano: le rovine di Ferento (9 km all'andata ed altrettanti al ritorno), la Villa Lante di Bagnaia (5 Km), l'Abbazia cistercense di San Martino (7 km). Solo più tardi si effettuò una visita a Civita Castellana e alla rovine di Faleri col trenino della Roma Nord e , ancora, un viaggio in autobus ad Orvieto. Infine, solo in terza liceo, il professore di italiano organizzò, per la sola classe, una visita a Siena, con un pullman, che fu richiesto a Valentino di prenotare presso la Ditta Ferri di Soriano.

 Valentino "ripetentaccio" finì con l'essere uno dei più grandi allievi della scuola, perciò quando c'era da prendere qualche iniziativa particolare gliela affidavano sempre; una volta fu incaricato di effettuare una raccolta-fondi per gli alluvionati del Polesine ed entrando in una quarta ginnasio si alzarono di scatto tutti gli alunni che non lo conoscevano e lo avevano scambiato per un professore.

 Valentino riconosce la bravura dei suoi professori che hanno saputo coinvolgerlo attivamente nelle lezioni: in prima liceo la professoressa di scienze naturali gli aveva parlato dei vari tipi di foglie esistenti in natura, Valentino raccolse nel suo giardino e nei dintorni campioni vegetali, li incollò su dei cartoncini scrivendo sotto a ciascuna foglia il tipo di appartenenza e li portò a scuola, con grande soddisfazione da parte dell'insegnante, che poté mostrare dal vero quanto spiegato e mostrare gli esempi anche agli alunni della classe parallela. Dopo la spiegazione dei principi del funzionamento del motore elettrico da parte del professore di matematica e fisica, Valentino costruì a casa in fretta e furia un rudimentale motorino elettrico, che ancora conserva, e ne esibì il funzionamento nel laboratorio scolastico supervisionato dal docente stesso. Sempre in terza liceo il medesimo insegnante, per dimostrare la concretezza della trigonometria piana che ha delle applicazioni pratiche si fece prestare un tele-goniometro a lettura ottica dell'Ist. Tecnico per Geometri, condusse gli studenti sulla collina non ancora urbanizzata Le Casermette, piazzò lo strumento e invitò gli alunni ad effettuare alcune rilevazioni ottiche  e a calcolare le distanze esistenti tra loro e i monti umbri e tra i monti stessi, applicando ai dati rilevati le conoscenze teoriche di trigonometria dei giovani. Tornati a scuola il professore per dimostrare al preside che gli alunni avevano appreso qualcosa di importante chiese proprio a Valentino, che si era dimostrato particolarmente interessato, di stendere una breve relazione di quanto sperimentato, con allegata soluzione del problema di misurazione effettuata. Valentino, presuntuoso e fanatico quale era, a casa costruì un rudimentale tele-goniometro in compensato, col mirino costituito da un semplice forellino praticato su una strisciolina di latta. Inerpicatosi sulle pendici del Cimino effettuò alcuni rilevamenti in maniera ancora più complessa del mattino, con vari calcoli trigonometrici. Nella successiva lezione di matematica ebbe, dice sempre Valentino, la sfacciataggine di esibire al professore il suo rudimentale strumento e lo svolgimento dei problemi.

 Un ricordo particolarmente doloroso, si stavano effettuando delle riparazioni al pavimento della scuola, Valentino non ricorda bene l'anno. I muratori avevano lasciato un piccolo tratto dell'impiantito privo di mattonelle, ma non avevano ritenuto necessario transennarlo, perché il sottostante solaio sembrava integro. Uno studente di Vignanello, durante la ricreazione, vi passò sopra. Inaspettatamente il tratto di solaio cedette e il ragazzo precipitò nel piano inferiore dell'edificio, morendo sul colpo. Naturalmente, nel giorno in cui si svolsero i funerali, fu proclamato il lutto per tutto il Liceo e non si tennero le lezioni, ma tutti quella mattina si ritrovarono a Vignanello spontaneamente e senza alcun preavviso, quasi inquadrati militarmente: preside, professori, alunni, tutti raggruppati secondo la classe di appartenenza. Grande lo spirito di fraterna solidarietà che aleggiava nel piccolo Liceo Classico di Viterbo: uno per tutti, tutti per uno.

 Grazie Valentino D'Arcangeli ogni tuo intervento un grande tesoro per chi ti ascolta.

sabato 4 febbraio 2023

CON TUTTO L'AFFETTO PRESENTI-AMO

 Che posso scrivere per ringraziare tutti i presenti all'appuntamento del libello? Non trovo le parole giuste per ricambiare l'affetto e il calore che ho assorbito nel silenzio della concentrazione e dell'ascolto. 

 Valentino D'Arcangeli alla mia sinistra e davanti una sala gremita, attenta e, soprattutto, amica e sodale.

 Il Maestro Valentino è rimasto in piedi a raccontare, narrare, emozionarci, io lì accanto ad ascoltare e salutare chi via via entrava, poi il mio gesticolare nervoso per spiegare il titolo, rispondere alle domande e tentare di non commuovermi. 

 La scuola che cambia, forse, il docente che guida, solo se riesce ad essere empatico, le famiglie che assecondano o rimproverano, gli studenti di ieri e di oggi, la biblioteca fondamentale. 

 Temevo una brutta figura, un momento di farfugliamento, un passaggio noioso,un incontro a vuoto o poco sentito. Invece sono stati tanti coloro che hanno deciso di trascorrere con noi un paio d'ore di confronto, conforto, sorrisi, battute e consigli pratici di sopravvivenza alla scuola, in toto.

 Valentino superbo e commovente, Eleonora della Biblioteca impagabile, gli amici convenuti a supportarmi preziosi, in particolare Matilde fedelissima lettrice che ho già invitato ad un laboratorio artistico a base di filastrocche per il mese di marzo.

Ed io mi sto crogiolando.

Ma poi, Maestro Luigi, che Arte dovrei scrivere descrivere immortalare? Qui nascono le idee per il secondo libello.



mercoledì 1 febbraio 2023

QUANDO ORGANIZZI CON VALENTINO

  Oggi pomeriggio sono stata convocata da Valentino D'Arcangeli per mettere a punto l'intervento per l'appuntamento in Biblioteca Comunale: dobbiamo presentare il libello e c'è un bel discorso da correggere.

 Capito? Valentino che ha dedicato la sua vita allo studio e alla conoscenza, oltre che alla famiglia, mi ha chiesto di riguardare insieme i suoi appunti ed eventualmente correggere le parti non coerenti. Anzi sul principio ha esordito temendo della sua efficacia, delle sue "chiacchiere" se opportune o meno nel contesto del libello. Meraviglioso.

 Una piccola dispensa racchiusa in una cartellina cartacea, in duplice copia, professionale sempre: ho letto io i vari punti toccati dal Maestro tra ricordi, notizie storiche e testimonianze scolastiche, lui si è anche commosso ripensando a certi momenti. Meraviglioso.

 E così ho raccolto un paio di ottimi suggerimenti per una prossima pubblicazione, più complimenti del dovuto, mi sono confrontata con chi ha conosciuto il grande Pesaresi dal vivo, una specie di essere mitologico ai miei tempi, con chi ha supportato Tommaso Mascioli per la tesi di laurea, con chi è sempre disponibile a divulgare e conoscere.

 Direi che il discorso è troppo per me e il mio libello, già sto commossa. Un ultimo sentito ringraziamento a Raffaella e Daniela, dolci e perfette nell'ospitalità.


 Valentino ed io vi aspettiamo in biblioteca comunale sabato 4 febbraio alle 16:30, a dialogare di scuola, un classico.