mercoledì 29 giugno 2022

DOPPIA QUIESCENZA, OVVERO PEDRO

  Certo l'anno scolastico del docente finisce con l'ultimo collegio di solito, ma poi ci sono sempre altri adempimenti che devono essere onorati. E la festa di pensionamento  a cui prendono parte colleghi di varie "legislature", trasferiti, ex presidi e collaboratori con cui si è percorso un tratto di cammino, si condividono ricordi e si vuole brindare.

 Quiescenza dice la Dirigente, meritato e sospirato riposo per alcuni, traguardo per occuparsi solo dei passatempi per altri, oppure costrizione dettata dall'età giusta.

 Oggi abbiamo festeggiato ben due colleghi: la professoressa di lettere Mariella Baldoffei e il docente di tecnologia Gigi Morganti, pilastri della Largo Iannoni.

 L'appuntamento in una grande struttura, una sala solo per noi con postazione musicale. E già perché oltre ad un lauto pranzo a base di pesce, i nostri con l'aiuto di Giulia hanno organizzato l'intrattenimento musicale: si balla!

 Insegnare a Civita Castellana ha un suo perché: il divertimento è d'obbligo, la musica scorre nelle vene, la Carrà è una di casa. 

 A gruppi, singoli, a ritmo, contromano, su le braccia, ruota il bacino, fai come Simone, a coppia non importa, basta scendere in pista e sorridere: sei parte del corpo docente, c'è anche il Capo.

 Tutti coinvolti, specialmente donne: difficile resistere e poi i Queen al momento della torta.

Nient'altro da chiedere, baci e lacrime di arrivederci e mi piace credere di aver raccolto il testimone - classico pure - di una amata insegnante per aver ottenuto il ruolo quando lei ha raggiunto la quota adatta.

domenica 26 giugno 2022

MICA VUOI CAPITARE CON LA CORSI!

  Ebbene sta per concludersi il mio terzo anno consecutivo in quel plesso, in quell'istitituto comprensivo, in quel paese. O a quel paese? No, torniamo seri.

 Tre anni di amore e odio, covid e tamponi, mail e presentazioni in pover point, libri e relazioni, uscite poche però.

 Quanto si impiega a creasi una nomea? Quanto tempo occorre per ammucchiare aneddoti, voci, esperienze e sentito dire?

 Certo all'inizio sei un'emerita sconosciuta, una delle tante di passaggio per quella salita, per quel cancello, per quell'ingresso antipanico. 

 Poi trascorrono i giorni che diventano settimane che si allungano in mesi e quindi anni scolastici susseguenti. In continuità sono stata lì, con quei bambini diventati ragazzi, quelle bimbe diventate signorine, studenti con una loro personalità.

 Stavo appunto riflettendo su quanto si sia detto o scritto nei gruppi genitori su di me, sul mio lavoro, sulle mie pretese: il tutto è andato a costituire la mia buona e cattiva fama, quanto mi precede ormai prima di entrare in classe.

 Chiudo con la terza il mio primo ciclo completo, la Dirigente a settembre assegnerà e abbinerà di nuovo le classi, secondo i criteri che ha già chiarito al collegio: chissà chi spera di non incontrarmi sulla sua strada e chi invece mi rimpiangerà?

 Eccomi sono così Strega, mi riesce naturale. 

sabato 25 giugno 2022

UN COLLEGIO FINALE, COME LO VEDI?

 Il collegio finale è un rito, un evento, uno spettacolo. 
 Intanto perché si applaude: già, la platea applaude al lavoro di un intero anno delle Funzioni strumentali, dei vice, delle commissioni.
 Ore 17:15 appuntamento pure posticipato per aspettare l'arrivo dei docenti impegnati negli esami orali alla sede distaccata. E quando siamo arrivati erano liberi solo i posti delle prime file: così per raggiungerli mi sono sentita come gli astronauti che percorrono l'ultimo tratto davanti alla navicella di imbarco.
 Collegio è seduta plenaria e comune di ogni ordine e grado, capitanata dalla DS che elabora un ordine del giorno di tematiche. Per quello finale, appena NOVE!
 La discussione si anima su punti di forza e di debolezza di quanto svolto, sulla formazione dei docenti, sul passaggio di testimone o un ricambio di collaborazione e gruppi di lavoro: giusto ascoltare ogni suggerimento, fare tesoro del momento di crisi e valorizzare progetti e risultati finali, specie se di tratta di mostre artistiche di piccoli talenti. 
 Ci sono i criteri dell'assegnazione di classi/docenti per continuità e altri particolari  ma il bello è scoprire anche i motivi per cui non sciogliere un consiglio di classe, specie se funziona di armonia e intesa disciplinare.
 E poi l'ovazione per i neoimmessi in ruolo - momenti di gloria - e ancora più calore per la quiescenza o pensionamento che dir si voglia: per la secondaria abbiamo salutato la professoressa di lettere Baldoffei e il professore di tecnologia Morganti. Lacrime.

 Quello che si doveva svolgere in due ore è durato quasi tre, di saluti baci e abbracci, lacrime per chi ha il contratto in scadenza, per chi non conosce la propria sorte per chi ha vinto il concorso in altra meta.

 E poi ci sono quelli che cercavano di sviare lo sguardo del capo quando si parlava di mettersi in gioco, assumere qualche funzione, cercare nuove idee e elaborare nuovi approcci inclusivi. Ma quella è un'altra storia, la racconteremo in un prossimo articolo.

venerdì 24 giugno 2022

E POI GLORIA D'ESAMI

E fu mattino e fu sera, primo giorno. 
Passare in sede centrale, prendere in carico i plichi dei compiti scritti e difenderli a costo della vita fino in sede distaccata.
 Un saluto veloce alla collaboratrice Sabrina e ai genitori già ansiosi all'esterno dell'edificio scolastico. 
 Preparare le postazioni, disporsi a semicerchio, accendere e collegare i portatili al registro elettronico.
 Un breve confronto tra colleghi, riassunto dei voti e dell'andamento generale degli esaminati, studio degli indicatori della griglia di valutazione. 
 Accogliere il Presidente della sottocommissione, la vice Gloria Mastrantoni e cominciare.
 C'è naturalmente un elenco da rispettare e una tabella oraria, ci sono le pastarelle che ha portato il professore di tecnologia, ci sono I colleghi più esperti e meno esperti. 
 I ragazzi sfilano uno ad uno, si siedono salutano cominciano a presentare il loro obiettivo, che intanto prevede di raccontare e raccontarsi, relazionare sull'Agenda 2030 e trovare soluzioni a questo mondo malato. 
 Scorrono le ore, veloci e indaffarate, per un pranzo frugale e un caffè di incoraggiamento. 
 Siamo una buona squadra, ci troviamo sostanzialmente d'accordo su tutto e questa è una grande soddisfazione. 
 I nostri alunni dimostrano alcuni grande maturità e impegno di studio, altri agitazione mista a emozione, qualcuno più sicuro qualcuno meno preparato.
 Fuori il sole arroventa, chi è stato interrogato torna come testimone e chi era testimone si cambia per essere elegante in camicia, questione di stile.
 Primo giorno andato, volti distesi e sorrisi di squadra, piccolo meritato refrigerio. Poi ci aspettano due ore e mezzo di collegio docenti.  Ma quella è un'altra storia. 
 E grazie a Federica per il disegno da copertina dell'articolo. 

 Ci sono gli esami orali! Munch.

giovedì 23 giugno 2022

FALERIA? DOV'È FALERIA

  Faleria è un paesino lontano lontano, prima di Calcata e poi c'è la provincia romana, ai confini del mondo.

 Per arrivare si percorre un tratto di Flaminia, curve e lunghi rettilinei con qualche cinghiale se siete fortunati, tutto scomodo.

 Non ci andate a Faleria che ci trovate una scuola piccola, una sede distaccata, un gruppo di lavoro in fieri, solo tre classi, una sezione.

 Non trovate altro che una scarna biblioteca scolastica, un giardino tranquillo e colorato, bambini che scorrazzano a ricreazione dietro ad una pallina di carta stagnola magari.

 È un ambiente particolare, dove non ci si diverte, dove si creano pochi stimoli, dove diventa macchinoso organizzare e portare a compimento progetti e lavori di classe.

 Ci sono pochi alunni talentuosi, qualcuno legge di malavoglia, qualcuno suona nella banda comunale e pochi altri stimoli, forse sportivi.

 Per non parlare di chi ci insegna, mammamia!

Perfida e rompiballe quella di lettere che si crede pure intellettuale, una fissata con la lettura i libri la scrittura. Una vera piaga.

 Non ci andate, ve lo consiglio, che poi mi incontrate lì a chiacchierare o sulla piazzetta a prendere un caffè ristoratore.

 E io mi sento come a casa mia ormai, dopo tre anni, comari comprese.

mercoledì 22 giugno 2022

QUANDO IL GLI...

 GLI sta per Gruppo Lavoro Inclusione, e questa mattina si è riunito in sede centrale, ore 10:30: docenti coordinatori di classe e sostegno per ogni ordine di scuola, conduce i lavori la maestra Julia Ciavattini.

 Si tratta di una riunione importante per quanto concerne l'inclusione, l'organizzazione di chi lavora a stretto contatto con gli studenti in classe.

 Si parte con l'elenco dell'organico, cioè dei docenti a disposizione della scuola in pratica e in teoria, perché molti incarichi vengono assegnati prima dell'inizio del nuovo anno, ma il numero degli studenti con esigenze e bisogni specifici già è scritto nero su bianco.

 Le ore di lezione, tempo pieno o meno, orario rinnovato o confermato, copertura della mensa; poi le certificazioni e le competenze dei vari uffici: gli insegnanti di classe o di plesso conoscono bene i vari casi e le richieste delle famiglie, il difficile sta nel trovare l'incastro giusto tra assegnazioni personale ATA e assistenza.

 Già perché anche i servizi sociali entrano in ballo e l'assistenza comunale, ore di lavoro che vanno richieste.

 Altro punto da esaminare i documenti strettamente scolastici: il PEI e tutto ciò che lo costituisce come osservazione e attitudine, in parte o provvisorio, flessibile e completo.

 Si discute, si chiede, ci si confronta anche sui testi e i nuovi acquisti tecnici, supporti didattici condivisi e strumenti di lavoro fondamentali.

 E quando la riunione finisce, ci fermiamo ancora a discutere di tante questioni scolastiche che tamburellano cuore e cervello: in piccoli gruppi, come crocchi di comari, ma ancor peggio le docenti si analizzano, si valutano, si incoraggiano: segreti del registro elettronico, valutazione, griglia, prossimi impegni e massima disperazione.

 Non pensiate che sia semplice, perché il lavoro richiede tanta passione, oltre alla professionalità.

 Ansia inclusa.

martedì 21 giugno 2022

ADEMPIMENTI FINALI

  La scuola non è finita, la scuola non è chiusa.

Mancano gli adempimenti finali, non si procede con le lezioni ma si tirano le somme dei progetti, si forniscono tutte le relazioni finali, si prendono le misure per i prossimi impegni PON, si pensa a come torturare gli alunni da settembre.

 Poi ci sono ancora collegio, due giorni completi di orali, ratifica finale degli esami di Stato, colloqui e GLI ossia il gruppo di lavoro per accogliere i ragazzi in difficoltà che frequenteranno, nuove iscrizioni o amate conferme. E si lavora sodo, pure se non appare all'esterno.

 Ho terminato ora di compilare il monitoraggio finale del progetto curricolare, quello che è cominciato quasi per gioco ed è invece arrivato alla versione 3.0: a settembre ci cimenteremo probabilmente con labibliotecachenonce4.0, La storia infinita o qualcosa del genere.

 Perché non è che al riprendere delle lezioni si riparte da zero, devo studiare e farmi trovare preparata.

 A maggior ragione sapendo che il gruppo di lavoro dei colleghi sarà nuovamente costituito, perché la sede distaccata soffre del ricambio dei docenti: tutti vorrebbero tornare, perché si trovano bene, ma l'impresa appare sempre ardua e appesa alle gps.

 Ah dimenticavo, tra gli adempimenti finali troviamo anche il seminario di un giorno in trasferta e la festa di un doppio pensionamento. Non di solo lavoro vive l'insegnante, dopo trent'anni di onorata carriera.

sabato 18 giugno 2022

COLORARE IL MONDO

 In biblioteca, in giardino tanti bambini, tante pulcette: lettura ad alta voce organizzata con l'aiuto dell'associazione delle Fatine.
 Appuntamento per le 10 per allestire gli spazi, sistemare i libri, decidere i posti migliori all'ombra per i piccoli ospiti.
 Si posizionano gli albi da una parte, ma anche le maglie, le sacche e altro materiale informativo. 
 C'è la lavagna per i messaggi e le firme finali e pure una piccola sorpresa sta nascosta nella grande borsa.
 Poco dopo comincia ad affluire il "grande" pubblico.
 I bambini mostrano sorrisi sdentati, amichetti nuovi, splendide principesse e timidi cavalieri, amici di vecchia data e nuovi ascoltatori. 
 È bello, è bello trovare nuove presenze e gradite conferme, mi emoziona chi torna sempre e si ricorda di una storia già letta, come chi non conosce le storie sbagliate di Rodari e ascolta di gusto.
 Spero di aver catturato un poco l'interesse dei piccoli, che siano invogliati a tornare: il tempo scorre, l'attenzione scema un poco, meglio passare alla fase due, di firma e foto ricordo. 
 E poi c'è un braccialetto giallo ad attendere il nome colorato di ogni bambino, ottimo anche come cavigliera!

 Le Fatine del Sorriso cercano di aiutare, alleviare, confortare, supportare chi si trova in difficoltà, chi attraversa un periodo negativo, chi vede solo grigio intorno a sé: raccolgono donazioni e devolvono, finanziano progetti e accolgono suggerì. 
 Ed io ne sono piccola parte, oggi di voce colorata.
 E un grazie di cuore a Fabrizio Allegrini ed Eleonora Storri della Biblioteca  Comunale per averci assistito dall'organizzazione al prestito per i piccoli lettori. 





venerdì 17 giugno 2022

UN SOGNO REALTÀ

 Siamo in otto in attesa di essere esaminati, gruppo eterogeneo per età, esperienza, disciplina, parte di un unico Istituto Comprensivo, il XXV APRILE di Civita Castellana. 

 La Commissione presieduta dal Dirigente Scolastico Simona Cicognola si riunisce per le 16:30, ogni candidato entra nell'aula al piano terra con il proprio tutor e si presenta, racconta della propria attività a scuola con i bambini, i colleghi, i progetti, i fatti salienti di un lungo anno di formazione.

 E ci accomunano le storie, lette raccontate o create: pulcette emozioni ricordi...

 Ansia, racconti di vita e pezzi di scuola, impegni didattici: corre così il pomeriggio, uno dopo l'altro ci sediamo e tiriamo le fila dei laboratori, mostriamo i prodotti realizzati dai nostri ragazzi, ci confrontiamo e prendiamo spunto per il prossimo anno scolastico. 

 Siamo idonei, siamo insegnanti a tutti gli effetti, il ruolo è arrivato ufficialmente. 

 Quello che era dubbio e paura di qualche brutta figura si trasforma in un sorriso grande di soddisfazione.

 Foto sulle scale del portone e poi si può anche festeggiare "alla nostra".

giovedì 16 giugno 2022

RATIFICA DEGLI SCRITTI

 Quest'anno le prove scritte per l'Esame di Stato sono state due, italiano e matematica, rispettivamente di quattro e tre ore di compito. Poi la correzione collegiale, collettiva, confrontata, paragonata e supportata di colleghi di materia, di consiglio e di sostegno.
 Finito il primo passaggio di valutazione, siamo passati alla ratifica, ossia la riunione plenaria di tutti i docenti impegnati con le classi terze a verbalizzare i risultati, congratularsi per i risultati raggiunti da alcuni o rammaricarsi per quelli poco soddisfacenti.
 Si riportano i voti, ci si confronta sulle materie e si cerca di capire quali fattori abbiano determinato certi risultati.

 In ogni modo, comunque, devi difendere il plico dei tuoi compiti: qualunque cosa accada, qualsiasi sia il tuo bisogno il pacco con il tuo materiale deve essere tenuto intonso, completo e ricco.
Non possono mancare le firme, l'elenco dei docenti, i verbali, le griglie, l'accesso al registro elettronico, tutto in ordine per tipologia ed esercizi svolti.
 Non si sottovaluti il plico.
 E siamo solo a metà. 
Poi vi racconteremo gli orali, in Salvo.

Intanto, prima per affrontare questo duro impegno e dopo averlo superato, abbiamo fatto una capatina al bar, solo cose dolci grazie. 

mercoledì 15 giugno 2022

CORREZIONE, RESA DEI CONTI

  E non sto scherzando. 

Dopo il compito in classe, la prova scritta, l'elaborato e altri simili ostacoli arriva sempre inesorabile il momento della correzione. Valutare il tuo alunno, il discente, lo scolaro, l'alunno, il discepolo non è mai incombenza leggera o estremamente piacevole, perché entrano in gioco mille e un fattori.

 In special modo la correzione per gli esami di Stato avviene in modo collegiale, unito, affiatato: tutti concentrati ad una prima lettura del testo, si passa poi ad una seconda, penna in mano e griglia di valutazione in alto.

 Quali descrittori, quante voci?

 E poi si saltano gli indugi e si rompe il silenzio: confronto, dubbio, frase significativa, passo commovente o pruriginoso, momento di esaltazione per una consecutio temporum azzeccata o di disperazione per una comprensione andata male: esaltazione dell'intelligenza o mordersi le mani.

 E niente, poi si arriva all'esame di coscienza sulla spiegazione data, il nocciolo della questione emerso, quel particolare tipo di testo affrontato o sottovalutato. 

 Perché in fondo correggere un compito significa anche riflettere sul proprio lavoro, arrovellarsi su quanto spiegato, detto, letto.

 E qui il grande interrogativo: il risultato finale indica anche l'efficacia dell'insegnamento, la "bravura" del docente, le capacità di chi si pone in cattedra?

 Non credo si possa dare una risposta certa, matematica, approssimata per eccesso o difetto, se consideriamo agitazione, stanchezza, ansia, esuberanza, sorte, congiunzione astrale e allineamento del sole...

martedì 14 giugno 2022

E C'ERA LO SCRITTO

 E venne il giorno che tornò il tema, che alla Salvo tutti in fila trovò...

 Martedì scritto di italiano, elaborato, traccia, tipologia A B o C, sì insomma il caro vecchio tema, un poco ringiovanito svecchiato compreso e affidato alle cure delle classi terze dell'Istituto Comprensivo.

 Ore 7:45 tutti in sede centrale per le prime incombenze burocratiche, i plichi, le terne: estrazione, fotocopie e via alla sede distaccata con tutti i documenti giusti, i fogli protocollo timbrati, la terna estratta naturalmente.

 Sabrina, la nostra bidella, ha preparato e ordinato tutto: efficienza. 

 Ragazzi agitati, famiglie su di giri in attesa davanti al cancello: giusto il tempo di mettersi in posa per una foto ricordo che già bisogna entrare, in modo ordinato con l'autorizzazione firmata e prendere posto.

 Al banco: fogli penne bottiglia vocabolari (mai visti tutti con gli strumenti giusti!) e via per leggere scegliere capire rispondere formulare, sono quattro ore tutte per loro.

 C'è il narrativo descrittivo, c'è il comprensivo, c'è l'argomentativo e pure qualche indeciso.

 Silenzio di concentrazione, quasi irreale.

 Bello, semplice: Esame di Stato, raggiungimento degli obiettivi, verifica delle competenze, pensiero critico, imparare ad imparare.

 La musica che unisce e consola, il mondo che verrà vedrà un'umanità migliore, le capacità degli adolescenti nel contesto scolastico: quanto hanno da scrivere i nostri ragazzi?

 Uno dei mestieri più belli del mondo, che tanto mi piace - si può dire professore'?

lunedì 13 giugno 2022

VI SVELO UN SEGRETO

 Semplicemente che leggere e lettura non equivalgono a scuola, compiti, impegno rognoso.
 Ho sentito in giro un'affermazione come "È appena finita la scuola, non può già leggere!".
 E dunque quante volte al giorno mangiamo, beviamo o ci colleghiamo a quei maledetti dispositivi tecnologici? Quante ore trascorrono i pargoli davanti a play/console/tastiera che non potrebbero essere convertite in scelta di una ricetta, manuale di un gioco, fumetto o altro foglio di emozioni?
 Sono passata in biblioteca comunale per prendere accordi per il prossimo incontro di letture ad alta voce che sarà colorato e fatato.
 Le parole che delineano sentimenti, stati d'animo, passioni, modi di essere e di socializzare si imparano. E si imparano solo leggendo: da adulti a bambini, da genitori a figli, da insegnanti ad alunni. E poi il pensiero critico prende forma quando si mette per iscritto, quando cominciamo a formulare un periodo da riportare su carta per essere trasmesso, capito, spiegato.
 Le idee che ci frullano in testa, le parole che sentiamo dagli altri che non capiamo, le emozioni che ci distinguono possono prendere forma ed essere individuate solo con la lettura, la conoscenza, questo è. 
 Leggere non è solo crocette di comprensione, sottolineare il verbo e trovare il soggetto. Leggere è ritrovarsi parte di un mondo, vivere mille amori e naufragare su isole deserte, attraversare il cosmo e atterrare sulla propria poltrona.
 Leggere è trovare sempre una risposta, formulare allora una nuova domanda, vivere nel passato per spiegare il futuro.
 Leggere è scoprire i segreti di un giardino, tutti per uno uno per tutti, vedere oltre la siepe, piangere per essere stata abbandonata, come gioire per la nuova famiglia adottiva.
 E molto molto altro.
 La prossima volta, dunque, non dite che finita la scuola finita la lettura, se non vorrete ritrovarvi più poveri di emozioni e parole.
  Ci vediamo sabato 18 giugno in biblioteca a Soriano, ore 10:30, LEGGERE A COLORI CON LE FATINE DEL SORRISO. 



sabato 11 giugno 2022

E PRELIMINARE SIA

  Sabato mattina che fate?

 Un'insegnante in maternità ci raggiunge per un "abbraccio" di gruppo, sicura di trovare tutti perché chi ha gli scrutini finali, chi una riunione per mettere a punto il compito e chi attende a faccende personali. A mezzogiorno scatta però l'appuntamento preliminare, ossia la riunione di tutti i docenti impegnati negli esami di Stato, chi insomma ha lavorato con le terze ed ora è chiamato a esaminare.

 Siamo in una delle sedi della primaria del nostro Istituto Comprensivo, dal momento che le consultazioni referendarie ci hanno occupato quella centrale.

 Ci ritroviamo tutti in un grande ambiente, da una parte i docenti dall'altra segretario e Presidente di commissione, alle loro spalle un magnifico notturno con il testo de La luna di Kiev, Rodari.

 Il Presidente legge le condizioni dei documenti, le postille di attenzione e poi si passa alla relazione di ogni classe di Istituto, composizione e caratteristiche. Sottocommissioni, calendari delle prove e docenti assegnati: le decisioni sono tante con particolare attenzione ai bisogni e alle competenze dei ragazzi, per loro è il primo vero esame.

 Gloria Mastrantoni e Alessandra Castrucci ci guidano nei meandri burocratici, griglie e voti, orari e articolazioni: un poco di ansia, qualche delucidazione, incoraggiamenti reciproci.

 Siamo alla quasi normalità, previste due prove scritte e l'orale conclusivo, poi saranno licenziati.

 La seduta si scioglie con le ultime raccomandazioni sugli appuntamenti per l'estrazione della terna, poi chi si ritira a vita privata chi corre al pranzo di fine anno, chi rimane a controllare tutto chi si dà appuntamento al bar per un pranzo frugale ma in compagnia. 

 Siamo un bel gruppo, assortito colorato giovanile acculturato tecnologico, insomma di qualità.

 E da martedì 14 giugno si comincia a fare sul serio.

giovedì 9 giugno 2022

CHE SI FA? SI FA.

  Se c'è da organizzare bisogna incontrarsi.

 E per incontrarsi bisogna uscire di casa dopo una lunga giornata di lavoro e sedersi al tavolo di un bar in centro e attendere l'arrivo dei tuoi soci/solidali/amici volontari.

 Questa sera al tavolo oltre le due associazioni siedono anche i figli degli associati, seconda generazione, servono idee e forza lavoro. 

 La Menica Alta e le Fatine: evento, camminare, natura, vi basti intanto questo per capire che gli accordi sono stati stretti per un buon fine, per una bella iniziativa che si terrà al Paesello, con tanto di sorprese e parole di incoraggiamento. Per tutti i dettagli basta poco: locandina, permessi, spese varie.

 Poi la seconda parte della serata quando Alessandra M. gira sul tavolo il contenuto di una sacca: l'occorrente per un buon banco imbandito, alla portata di tutte le idee sfiziose, colorate e con tutte le X che cerchi.

 Ricapitolando, le Fatine stanno mettendo a punto ben tre uscite, di cui una nel verde nostro bosco.

 Cosa occorre? Che Sara C. si informi su alcuni modelli taglie e, perché no, coordinati da saggio finale. 

Efficienza pura di stampato, forma, materiale e quantitativo da ordinare, per essere pronti forniti e muniti.

 Le idee ci sono e chi le vuole mettere in pratica anche. Poi però si corre ognuno al proprio impegno, ci sono da allocare i figli, che non è poco.

QUELLI DELLE TERNE

  Che non sono certo i Pitagorici né i fortunati dell'estrazione del lotto. Sono invece quattro docenti di lettere, uno per sezione, che si sono dati appuntamento in sede centrale di buon mattino e già colazionati per non perdere tempo e lavorare.

 Lavorare alla formulazione dei titoli degli elaborati, gli scritti di lingua italiana, sì insomma i temi, di diversa fattura, consistenza, indirizzo, appartenenza, costanza, disciplinati secondo determinate regole...

 Solo che lavorare significa chiacchierare confrontarsi spulciare testi citazioni capitoli di romanzi ed elaborare.

 Intanto le tematiche, poi le discipline, poi la sintassi, le fonti e i rimandi: non si finisce mai, un circolo vizioso da cui non si esce, perché tutto risulta interessante, estremamente adatto a dimostrare le capacità e le competenze linguistiche, la padronanza lessicale dei nostri alunni.

 Non basta. Ci confrontiamo su fasce di livello, metodo e metodologie, lavoro di gruppo, rapporti con i colleghi, progetti riusciti e nuove prospettive future. Qualche pettegolezzo o confidenza di gioventù li vogliamo aggiungere?

 Empatia.

 E dopo quattro ore di intensi scambi abbiamo abbandonato il campo per rifocillare corpo e spirito e passare a giudizi, comportamento e scrutini.

 Quanto ci sia dietro ad ogni singolo vocabolo o segno di punteggiatura, non lo scopri finché non hai da presentare le terne per l'esame di Stato.

 Scuola: passione.

mercoledì 8 giugno 2022

QUELLE QUATTRO LÌ

  Permettetemi una riflessione molto personale questa sera, una semplice considerazione sul tempo che passa, sugli anni più belli e altre corbellerie simili.

 Ero al saggio di fine anno del mio pargolo questo pomeriggio, tronfia d'orgoglio come ogni genitore seduto o in piedi in aula magna, pronta per il video ricordo.

 Mi sono guardata intorno e le ho viste le mie coetanee, ci siamo salutate in modo più o meno caloroso, a seconda del ruolo.

 Già, eravamo studentesse più di trent'anni fa in quella scuola, nella stessa classe sezione B, eravamo brave, di grandi speranze e famiglie operaie oneste. Poi la scelta delle superiori: chi una strada chi un'altra chi no; vicine ma distanti, parallele. Due neanche social connesse, con nessuna applicazione, impensabile.

 Accomunate da un grande lutto anche, vedi gli scherzi della vita, lo zampino del destino: pargoli coetanei, oggi musicisti, domani chissà amici o innamorati, pretendenti o rivali.

 Ognuna ha vissuto, sofferto, gioito, scelto o anche subito il proprio percorso: il matrimonio, la carriera, la giovane maternità, il taglio dei capelli e il modo di vestirsi. 

 C'è oggi chi tiene il discorso e chi lo riprende, chi siede accanto, chi si commuove sperando nel proseguimento della passione.

 Quelle ragazze quattordicenni hanno realizzato i loro sogni, hanno raggiunto la vetta delle loro aspettative? Sicuramente hanno retto ai colpi degli anni, hanno costruito una famiglia, hanno scelto il padre dei loro figli con cui proseguire la strada: vivono di colori, musica e parole.

 Cosa augurare loro? Di mostrarsi sempre orgogliose di quanto le circonda, che sia in giacca magliettina fermaglio sui ricci.

BILANCIAMO

Ho imparato che la percezione del tempo cambia da adulto a ragazzo, da insegnante ad alunno, da docente a discente: non percepiamo il trascorrere delle ore di lezione allo stesso ritmo, non procediamo allo stesso passo di interesse. Alcuni alunni mi dicono di non sopportare il libro di testo, di trovarlo alquanto noioso. La lezione frontale riscuote poco successo tra i ragazzi se protratta oltre i quaranta minuti, se non si escogitano altre azioni che movimentano il tutto. La lettura non a tutti piace, non tutti riescono ad essere coinvolti o a seguire l’ascolto di un lungo passo: seppure i ragazzi con DSA mi confermano che la lettura spedita e modulata di un argomento che li interessa li può aiutare a capire e memorizzare alcune informazioni, comunque l’attenzione non rimane alta o concentrata, facilmente ci si distrae con il compagno, le voci, qualcuno che si alza o chiede di uscire dall'aula. Ho imparato ad entrare in classe con un sorriso e a chiedere agli alunni notizie personali sullo stato di salute o morale: i ragazzi drammatizzano spesso per l’ansia di una interrogazione, per il timore di un compito o per una valutazione negativa. Vanno incoraggiati spesso,si deve sdrammatizzare la situazione con una battuta spiritosa, un portare l’attenzione su un particolare dell’abbigliamento giovanile o su un episodio per cercare di strappare una risata risanatrice. Guardare oltre il sorriso o il chiacchiericcio di un alunno: spesso i ragazzi tendono a camuffare quanto soffrono o quante problematiche familiari hanno lasciato alle spalle prima di entrare in classe. Il voto non denota il ragazzo, non lo esaurisce nella sua persona, attitudini, passioni, vita extrascolastica: il voto spesso non rende giustizia delle vere capacità personali, del bagaglio composto nel tempo grazie all'apporto di adulti di riferimento e amici quotidiani. Spesso sono i genitori a tramettere ansia al figlio, nel controllo spasmodico del registro elettronico, nel confronto con altri compagni e nelle chiacchiere con i genitori: niente di più deleterio per l’autostima del ragazzo che il confronto inappropriato, il sentirsi quasi merce di scambio, inadeguato per le alte aspettative che covano i genitori. Ho imparato a spiegare un argomento più volte e sempre in modo diverso, ricorrendo alla lettura ad alta voce, il filmato della LIM, lo schema organizzato con l’aiuto degli alunni. Una materia come Storia incontra spesso obiezioni e sarcastiche battute per la difficoltà del tema, per argomenti obsoleti o ancora poco interessanti come la politica o la situazione sociale. Lavorare fianco a fianco con i colleghi non porta che benefici, cercare la loro collaborazione, organizzare lezioni multidisciplinari arricchisce ognuno in modo forte e duraturo; ho capito che ogni professionista serba anche altre passioni che nascono dagli studi giovanili, dalle passioni, dalla provenienza e così ho potuto offrire alle mie classi lezioni di letteratura russa e inglese, svelare i segreti della Scuola di Barbiana, costruire un libro silenzioso fatto di disegni ed emozioni svelate, sperimentare vari metodi creativi tra cui il caviardage. Non bisogna mai dare nulla di scontato, assicurato o sottinteso: i ragazzi cercano continue rassicurazioni, la loro autostima si spegne facilmente davanti a una brutta prova o ad uno scoglio che credono insormontabile, ecco perché il ruolo dell’insegnante risulta fondamentale come primo sostenitore, oltre che giudice ultimo. Già il voto, la valutazione: il momento critico per eccellenza, specialmente a fine anno scolastico quando prende il sopravvento il sentimentalismo, la lacrima di arrivederci o addio. Staccarsi dai ragazzi con cui si lavora giornalmente, toccando tanti argomenti situazioni criticità e aspetti del mondo esterno non è mai facile e si tende anche ad essere più buoni e comprensivi, meno severi. Secondo il maestro Albero Manzi, ogni alunno “fa quel che può e quel che non può non fa”, spesso me lo sono dimenticato e ho cercato di “spingere” con rimproveri, esagerando forse. Ho imparato a essere meno fiscale e a trarre il meglio da ogni ragazzo, cercando anche di assecondare gli interessi e le peculiarità di ognuno. Per arrivare a capire le regole della prosodia, della metrica e dei testi letterari in genere possiamo avvalerci anche di testi musicali moderni, di brani vicini alla sensibilità dai giovani, trattano al contempo tematiche sociali e storiche. Una parte del lavoro con il mio tutor infatti ha previsto l’analisi dei testi di musicali significativi sia sul piano sintattico, che tematico e del messaggio da trasmettere. L’importante è arrivare a colpire l’interesse dell’alunno che deve – o dovrebbe – vivere serenamente ogni impegno, ogni giorno, ogni lezione. Vedere il singolo, ma anche il gruppo classe: le discussioni e le riflessioni condivise hanno sempre lasciato emergere la personale posizione che deve “incastrarsi” con quella degli altri.

Insomma ho imparato molto più di quanto abbia insegnato, e molto ancora c'è da studiare.

lunedì 6 giugno 2022

UN LIBRO IN AGENDA 2030

  Ed oggi quelli di terza, quelli grandi, in uscita, quelli che si stanno preparando per gli esami finali hanno presentato il libro del mese in classe.

 La loro ultima lettura dal progetto de La biblioteca che non c'è,  Piovono libri come emozioni,  ha previsto l'abbinamento con uno degli obiettivi dell'Agenda 2030, un programma mondiale di ampio respiro, che prevede il miglioramento delle condizioni di vita del Pianeta Terra. 

 Devo ammettere che la scelta non sempre è stata immediata, accettata, gradita, ma alla fine ci siamo riusciti: ogni ragazzo ha approfondito uno degli obiettivi anche attraverso un libro adatto ai gusti, età, preferenze...

 Entrando in aula, Manuel ha esordito con un "Oggi la faccio commuovere, il libro che mi ha consigliato mi è piaciuto!". Mi sono commossa, non capita spesso di azzeccare un consiglio di lettura, con i pre-adolescenti poi!

 Siamo agli sgoccioli dell'anno scolastico, delle medie, della loro vita in un ambiente piccolo: eppure con un libro si può discutere, confrontarsi, viaggiare nel tempo e nello spazio, da Marcovaldo a Fontamara, dalla Avallone alla Pitzorno, attraverso considerazioni sulle discriminazioni di genere, la lotta alla fame, il rispetto del mare, un'istruzione di qualità e molto altro.

 Spero che strada facendo si ricordino anche di questi momenti, dei dibattiti e delle opinioni emerse, e spunti un grande spontaneo sorriso sulle labbra.







domenica 5 giugno 2022

DA DOMANI, TUTTO

 Il ponte del 2 giugno lentamente si avvia alla fine col favore delle tenebre, il mio appartamento è quasi sommerso dal silenzio, il quartiere si appisola lentamente. 
 Siamo andati fuori un giorno, ci siamo concessi un pranzo in trattoria e una cena sotto le stelle di Classe, ho rassettato casa alla buona, ho corretto gli ultimi compiti per casa, ho letto cento pagine di un romanzo impegnativo. 
 Però tutto molto rallentato, afoso, apatico.
 Da domani invece si riprende un ritmo forte, frenetico, professionale: ci aspettano relazioni finali, giudizi, medie, voto di ammissione, consigli di classe e scrutini.
 Ci impegneremo anche con il cibo e l'intrattenimento, naturalmente. 
 La settimana decisiva, quella in cui si tirano le somme di quanto detto, fatto, studiato, lettera o testamento sta per partire, fino a sabato in cui è prevista la preliminare agli esami.
 Per poi proseguire con le prove vere e proprie, le correzioni, gli scongiuri e le mani tra i denti: il pensiero mi agita il sonno da otto mesi circa a questa parte, ma sono padrona della situazione. 
 Sono la coordinatrice della terza, ciò comporta qualche agitazione in più, le pubbliche relazioni con le famiglie, i saluti finali, gli addii lacrimosi.
 Tutto nella norma dunque.
 Ma da domani, dalla sveglia di domani al pomeriggio di sabato, adesso no. Adesso leggo.

sabato 4 giugno 2022

SOPRALLUOGO, IN CERCA DI IDEE

  Le Fatine non riposano mai, neanche di sabato pomeriggio, anzi.

 Simona S. è passata a prendermi puntualissima, accompagnata dal piccolo Valerio, destinazione Bassano in Teverina, il Borgo.

 Appuntamento con Alessio e Patrizia per scoprire i vicoli, le piazzette e gli scorci più suggestivi, le botteghe artigiane e le idee più creative che stanno fiorendo con la spinta dell'appoggio dell'Amministrazione.

 Si sta organizzando un evento per l'ultimo fine settimana di giugno e l'associazione di artigianato di Bassano ha contattato le Fatine per partecipare, collaborare, accogliere ospiti e turisti.

 Il Borgo risulta immerso nel verde e nel silenzio, lontano da traffico e frenesia, lento nello scorrere del tempo, ottimo per sedersi e ascoltare, guardare, condividere.

 L'idea è quella di leggere all'aria aperta, sfogliare gli albi illustrati più divertenti e colorati che catturino l'attenzione di piccoli e grandi visitatori, oltre naturalmente a diffondere l'attività e i progetti delle Fatine.

 Siamo rimaste piacevolmente colpite dall'atmosfera familiare, dalla particolarità degli angoli in cui potersi fermare, fotografare, rilassarsi, chiacchierare, ridere e tanto altro. 

 Su tutte le nostre impressioni, i dubbi, le possibili varianti abbiamo aggiornato il gruppo grande dei Volontari fatati, naturalmente, con un messaggio vocale, perché le decisioni migliori per un ottimo evento si prendono in modo collettivo, solidale e partecipato.

 Mi hanno coinvolta ed io ne sono onorata.








venerdì 3 giugno 2022

A CENA, SOTTO LE STELLE DI CLASSE

  È proprio una serata piacevole, con quel venticello che accarezza il viso e smorza l'afa del giorno. Siamo appena tornati dalla cena in piazzetta al Pisciarello, sotto le stelle di Soriano, evento primo organizzato dalla Classe '82 al timone della festa patronale. Avevamo prenotato per tre, cena di famiglia ristretta, perché i grandi sono sempre indaffarati con amici e impegni vari, turno delle venti menù completo, carnivoro.

 Emozionati quelli dell'Ottantadue: Mariangela che distribuisce le bruschette, Agnese alla cassa e Romana che smista ai tavoli gli ospiti, neanche il tempo di due chiacchiere qualche complimento una parola di incoraggiamento, fremono corrono sorridono.

 Intanto ho riconosciuto più o meno anche gli altri: tra Fatine volontarie, professionisti, amici social e genitori che partecipano alle letture in biblioteca con i pargoli, ho notato anche la presenza di altre classi passate: siamo una grande famiglia allargata al Paesello, che funziona e bene quando c'è da lavorare e raccogliere fondi.

 Tutto buono, organizzazione impeccabile tra vassoi tovagliette con gli sponsor, bibite e carne, patatine fritte e sacchetto di dolcetti secchi - avevamo detto niente dieta per questa occasione, giusto?

 La musica di sottofondo, presenza non ingombrante, piccoli che preferiscono giocare piuttosto che mangiare quello che le madri che li rincorrono portano nei piatti: buona la carne alla brace che mette tutti d'accordo. Ci siamo goduti una piacevole cena a tre, specie il piccolo di casa sempre un poco diffidente ed esigente ha apprezzato.

 E per finire non ci resta che attendere la buona sorte dei biglietti della lotteria, rosa.

 Spero che questa prima occasione sia di buon auspicio per il lungo lavoro di un anno di Classe, spero che la popolazione sorianese risponda sempre con questo entusiasmo agli eventi perché c'è grande soddisfazione ad impegnarsi per una nobile causa, per la festa, il Santo e - naturalmente - per sé  stessi.

 Alla prossima occasione, Classe.

https://www.facebook.com/groups/746779303150001



mercoledì 1 giugno 2022

BILANCIO FINALE DELLE COMPETENZE

 Ossia cosa ho imparato, cosa ho compreso, cosa ho immagazzinato in questo anno di lavoro di prova, da scrivere e allegare alla documentazione personale.

 Competenza: ciò che so fare, come entro in sintonia con gli alunni, come organizzo le mie lezioni...

 Oggi allora sono entrata in classe e dopo una veloce ramanzina ho chiesto ai ragazzi di aiutarmi a capire, a valutare il mio operato, a stilare una lista di quanto ho imparato e quanto invece mi manca.

 Sono uscite fuori tante considerazioni, tanti punti di vista sono stati esaminati, a cominciare dalla percezione del tempo. Le giornate volano, la campanella arriva sempre troppo resto per me, mi interrompe nel discorso, nel riassunto dei compiti, nell'assegnare gli approfondimenti. Per alcuni ragazzi non sta così, anzi.

 Sembra che Storia rimanga proprio indigesta, quando si spiega, quando si parte dal libro di testo, quando si supera l'ora di lavoro: schemi, mappe, riassunti, video, solo spiegazione, lettura e parole chiave, sottolineare.

 La lettura, come afferma Pennac, non si impone, la passione non si travasa semplice semplice: quello che io trovo un passatempo insuperabile, per i pargoli assomiglia ad una specie di tortura se non incappano nel libro giusto, nella storia giusta, nei protagonisti giusti... E i libri che io con foga presento e racconto, spilluzzico di trama, beh, una volta a casa non si rivelano poi così interessanti, imperdibili, vincitori su altre mille distrazioni. La lettura ad alta voce solo se veramente interessante, nuovo argomento, storia con un finale.

 Il voto: deve essere buono, appagante, alto, giusto e onesto, però quanto bisogna studiare? E poi si studia per chi? Adulti soddisfatti, genitori ripetitivi, madri gendarmi, insegnanti soporiferi, modelli di riferimento. E chi copia? Ce ne accorgiamo, come lo puniamo?

 Difficile accontentare tutti, arrivare al cuore e al cervello di tutti? Mi metto in gioco, mi auto valuto, ci penso e ripenso, perché l'equazione tanta passione dell'insegnate tanti risultati in classe non sempre corrisponde, non sempre si verifica.