martedì 7 gennaio 2014

Presepe vivente, ultimo atto a Tarquinia

Che dire del pomeriggio di lunedì 6 gennaio Epifania di Nostro Signore? Fantastica esperienza a Tarquinia, il cui centro storico si è trasformato nella Betlemme di 2000 anni fa, per noi adulti e soprattutto per i pargoli. C'erano i legonari romani che si muovevano al comando impartito in latino, c'erano i Re Magi e soprattutto c'erano un enorme cammello bianco e due dromedari. Questo per quanto riguardo il corteo storico che ha sfilato intorno alle 16:30 dando di fatto inizio alla rappresentazione del Presepe Vivente, parlato e animato, anzi animatissimo per i vicoli e le stradine della città. Un fiume di persone in fila, in attesa dell'apertura dei cancelli, tanti tantissimi i bambini, una festa, una confusione festosa che è proseguita appunto per tutto il circuito cittadino. Numerosi i banchi, le botteghe artigiane, le scene di vita quotidiana: siamo rimasti colpiti dai "giocolieri del fuoco", dalle parole di Erode, che comandava alle sue guardie la strage dei figli dei Giudei, per poi ordinare alle danzatrici di continuare il ballo; abbiamo ammirato una ballerina dal vestito dorato che danzava su un piedistallo; abbiamo attraversato un ricovero di lebbrosi, veramente impressionanti le piaghe sui visi e sulle mani, i movimenti del corpo, i lamenti. Due signore gentilissime al banco dei tintori ci hanno spiegato come colorare più o meno intensamente con murice e mela granata le stoffe; abbiamo provato un antico trapano di legno e corda; il piccolo Gesù in fasce era un bimbo "vero" e poi abbiamo cavalcato, assaggiato, bevuto, gustato. Il costo del biglietto prevedeva anche un sesterzio da "spendere" per una degustazione, quindi una consumazione-gratis, ma non abbiamo resistito e invece di usufruirne per bere o mangiare lo abbiamo tenuto a ricordo di questa splendida gita.





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