martedì 1 aprile 2014

In tempo di crisi prendiamo esempio da Diogene

Forse perchè questa crisi economica mette in dubbio anche le mie capacità intellettive, intelletuali, lavorative, sarà qualcosa che c'è nell'aria, come al tempo dalla peste manzoniana, ma mi ritrovo a ragionare spesso, perdendo anche il filo delle azioni che devo portare a compimento, sulla mia scelte esistenziali.
Mi capita qualche volta di "maledire" il giorno che ho deciso di iscrivermi al classico, ancor peggio se considero la facoltà universitaria.
Poi però incontro tante persone che mi lusingano, si complimentano per i miei articoli, mi inghirlandano e ritratto i miei cattivi pensieri, ritenendo di aver speso bene i migliori anni della mia adolescenza.
Certo i problemi rimangono pressanti e dalle belle parole poco si ricava.
Comunque, dal momento che ho studiato tanto, tanto vale mettere a frutto i miei sforzi e prenderla con filosofia.
Diogene di Sinope era un tipo veramente tosto, è passato alla storia come il cinico (dal greco antico cane) per diversi motivi: non possedeva un'abitazione o altri beni, mangiava e beveva con le mani, non vi sto a raccontare la soluzione per i suoi bisogni fisiologici e virili. Diverse volte, si dice, incontrò Alessandro Magno, l'uomo più potente del mondo, tenendogli sempre testa.
Ricorda Plutarco - Vite parallele curate da Carlo Carena, Einaudi - Alessandro andò da Diogene, lo trovò sdraiato al sole. Il filosofo, all' udire tanta gente che veniva verso di lui, si sollevò un poco da terra e guardò in volto Alessandro; questi lo salutò affettuosamente e gli domandò se aveva bisogno di qualcosa, che potesse fare per lui. "Scostati un poco dal sole", rispose Diogene.
Di cosa abbiamo bisogno, perché ci affanniamo tanto? Ma soprattutto, si può vivere senza la protezione e l'aiuto dei potenti?



 

Nessun commento:

Posta un commento