giovedì 5 giugno 2014

RIFUGIOCO, a settant'anni dal bombardamento

Che mi commuovessi, proprio non lo avevo considerato. Invece è successo.
Ascoltare le testimonianze sul bombardamento aereo del 5 giugno 1944 dei signori Clementi e D'Arcangeli e delle signore Stefanini e Zolla, raccolte e filmate dai ragazzi della medie e poi vedere quei signori seduti tra gli studenti, commossi, composti, segnati dall'età e dalle vicende familiari, mi ha provato.
Leggere di questi fatti, studiare i racconti di persone sconosciute o di personaggi pubblici sui libri di storia contemporanea non ha mai avuto questo effetto su di me.
Quando ero bambina, le vicine di casa mi raccontavano spesso del Ventennio fascista, ognuna dal suo punto di vista politico, ma per me erano solo racconti appassionati di vecchiette nostalgiche, ancora arrabbiate o animate dallo spirito battagliero dei tempi andati.
Oggi invece ho ascoltato racconti di terrore, paura, organizzazione della vita quotidiana da persone che ancora hanno vive davanti a loro le immagini di quel giorno, delle bombe che cadevano come caramelle, delle macerie e dei corpi senza vita.
La professoressa M. Cristina Marini ha portato a termine con i suoi alunni un lavoro meritorio, testimonianza visiva e sonora del fatto bellico più tragico del nostro piccolo paese.
Non è facile appassionare gli studenti, catturare la loro attenzione storica, convincerli che per non ripetere certi terribili e devastanti errori bisogna solo conoscere il perché del passato.
Spero che i giovani, che oggi ho visto nella gremita sala consiliare, facciano ampio tesoro di questo cortometraggio, quanto se non più di un'interessante lezione di storia.










Nessun commento:

Posta un commento