mercoledì 4 marzo 2020

LA VITA AI TEMPI DEL CORONA

 Ebbene sì, siamo in quarantena: attività didattiche sospese, questo significa che non si può garantire ai ragazzi di ogni ordine e grado il loro diritto allo studio, per urgenti questioni sanitarie. Così sta scritto, per almeno 7 giorni di interruzione.
 Non sono contenta, sapete già cosa penso del tempo scuola, delle attività e del gruppo classe: sono momenti fondamentali, segmenti di vita che, una volta persi, non tornano più; per tutto il resto c'è tempo e poi i programmi canonici, comandati, irregimentati non esistono più, quindi.

 Lezioni sospese, quelle frontali, seduti, sui banchi, dalla cattedra, davanti alla lavagna, gesso in mano, fotocopie dalla bidella, campanella e poi al bagno, pizza della ricreazione, raccoglitore, fogli protocollo, matita in mano e giù a sottolineare i concetti più importanti, le parole chiave da memorizzare, i significati da cercare sul vocabolario quello grande dalla copertina nera...

 E poi arrivano le indicazioni, quelle moderne, della didattica a distanza, di piattaforme, class room, digitali e altra famiglia: anche se in aula non hai il registro elettronico, anche se funziona - male - una LIM su due, anche se le postazioni in aula informatica coprono la metà dei ragazzi di una classe...

 Dal Ministero, la soluzione, il Santo Graal della tua professione, dunque.

 Ed io, cosa posso fare?
 Comunico, intanto con i genitori rappresentanti tramite messaggi, poi condivido la mia mail e rassicuro anche di potermi contattare tramite canali social, che a questo punto servono veramente...
Altro non possiedo, ma così sono in grado di raggiungere praticamente tutti i miei alunni, con il consenso e la pazienza dei genitori, naturalmente.

 Che sia il caso di installare una parabola satellitare per comunicare come un TG?
 Veramente, ho chiesto al piccoletto come si procede con una Diretta Facebook, che sia il momento di mostrare al mondo le mie doti da presentatrice?

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