Il titolo richiama la battuta, degno finale di un discorso, di Gianni Paffete al tavolo da otto in cui sedeva unico uomo tra sette muse, muso esso stesso.
Ma li dovevate vedere dal vivo sabato sera quelli del '75 in tiro, eleganti, sofisticati, pettinati, sbarbati e pure abbinati.
Certo le donne hanno mostrato anche in questa occasione una marcia mondana in più per trucco colore e accessori, i maschi molto meno.
Serata speciale per festeggiamenti di gruppo, cinquanta primavere: aperitivo, antipasto a giro che però ognuno ha preso come meglio credeva e cena seduti ai tavoli.
Poi vuoi le canzoni di Zero vuoi le foto con la cornice vuoi il quadrato da inquadrare che in pochi capivano, c'è stata una gran bella confusione.
E chi ha fatto il giro dei tavoli per immortalare l'attimo, chi ha salutato baciato tutti perché non li vedeva dalla cresima, chi cercava di capire il fascino segreto di Gianni che ha accalappiato l'attenzione di tutte, personale di segreteria compreso.
Comunque ci siamo divertiti, abbiamo ballato prima timidi come accadeva alle feste quando tutti rimanevano seduti alle sedie intorno, tranne Alessia. Alessia reginetta del ballo, non ne ha perso uno. E Silvio pure, che però non mi ha fatto chiedere i Ricchi e Poveri, me ne ricorderò Silvio!
Tra una canzone della Carrà e una in inglese/sorinese c'è stato pure il tempo di una bevuta fresca, di vari tentativi di foto in più combinazioni.
Piccolo discorso che nelle intenzioni era commovente, nella pratica ci siamo persi.
Fino a notte fonda, i più temerari oltre la più azzardata delle ipotesi.
Grazie prima di tutto alle quattro organizzatrici Rosanna, Cinzia, Francesca e Simona; grazie a chi ha voluto esserci a tutti i costi e a chi ha contribuito a rendere la serata ricca di sorrisi battute e movimento.
Alla prossima, splendidi cinquantenni.
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