domenica 21 giugno 2015

Non smettere di sognare, il saggio finale

 Io che vanto un'agilità pari a quella di un tronco di cono e un impegno sportivo praticamente nullo, mi ritrovo a tifare per due figli ballerini e uno calciatore, che soddisfazione!
 Sono stata sempre un tipo topo da biblioteca, il che comporta anche un sacrificio in termini di amicizie e socializzazione, perché inevitabilmente il tempo trascorso nello studio ti sottrae momenti conviviali, ludici e sportivi. Ad ognuno la sua indole, ad ognuno il proprio impegno. I figli devono essere liberi di appassionarsi allo sport che preferiscono per una sana e robusta costituzione, allo strumento che prediligono per un orecchio e un ritmo sopraffini, senza forzarli o riversare su di loro le nostre ampie aspettative e le nostre aspirazioni frustrate... Fatto sta che non ho mai avuto il coraggio di seguire un corso si danza, di ginnastica artistica o quant'altro e questa sera mi sono emozionata, per la loro forza, tranquillità nell'affrontare il pubblico, la professionalità direi.
 Bravi tutti gli atleti di ogni età e disciplina, impegnati, concentrati, ritmici e sorridenti, che spettacolo emozionante.
 Ci si allena per nove lunghi mesi: prove, passi, musica, per una serata di due ore, ma ne vale veramente la pena. Alla fine sono tutti sorridenti, entusiasti, soddisfatti, ci si scambia solo complimenti e pensare che il piccoletto prima della serata diceva ci voler dare le dimissioni per passare al calcio: ha cambiato idea!







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