venerdì 28 marzo 2014

CHI HA UCCISO PIER PAOLO PASOLINI?

Quarto incontro nella sala consiliare del Comune, questo pomeriggio si parla di Pier Paolo Pasolini. Quando si affrontano delitti irrisolti - e il Salotto alle sei ha come sottotitolo il lato oscuro del Belpaese - non si può non discutere dell'uccisione di Pasoloini, che tanto appassiona ancora.
Arrivano a gruppetti le persone e la sala si riempe tutta, tanto che si cercano sedie anche nelle altre stanze adiacenti. Ritardo a parte, l'incipit del moderatore è sempre lo stesso (bisogna tener conto che molti non sono mai venuti e quindi non l'hanno mai ascoltato).
Vengono presentati i due ospiti, con tanto di incarico prefesssionale, si tratta di Carla Benedetti e Giovanni Giovannetti.Il loro è un libro che tenta di ricosruire tutti i tasselli, le ultime ore di vita del regista, sul lido di Ostia.
Come sempre c'è una verità processuale, una verità accettata dai più, che cozza incredibilmente con le inchieste, alcune dichiarazioni rilasciate ai giornali e le varie ritrattazioni dei testimoni che nel corso degli anni aggiustano il tiro, si decidono a svelare i veri misteri di cui sono centro propulsore.
Anche per Pasolini è così, intanto perchè Pelosi dalle indagini è risultato l'unico colpevole, fino a quando non ha ritrattato con la scusa che era stato intimidito. Durante tutto l'incontro si mette più volte in evidenza che la morte di Pasolini non è collegata ai suoi "gusti sessuali" o almeno non solo a quelli, un ragazzo di strada non può aver compiuto un crimine così terribile da solo e ci sono le prove, come i soldi nella macchina di Pasolini, la descrizione del ragazzo, che ha cenato con lui al ristorante, che non combacia con l'indiziato, e ancora tante altre incongruenze che non fanno altro che avvalorare la tesi di un complotto, o almeno di un'oscura regia dietro a tutto. Pasolini era un intellettuale a 360°, aveva grande carisma e presa sui lettori del Corriere, su cui comparivano i suoi editoriali scomodi, che denunciavano la colpevole connivenza della politica con la corruzione e il degrado sociale..
I due autori si passano la parola, pacati, citano a memoria date, nomi, fatti e cercano di schiarire alcune ombre sulla morte di Enrico Mattei, sul conseguente avanzamento di carriere di Cefis, sullo scritto lasciato incompiuto da Pasolini e rimasto in attesa di pubblicazione per ben 17 anni.
Petrolio, questo il titolo del libro incompiuto, è composto da una serie di appunti numerati, perché così lo voleva l'autore, che alcuni ritengono profetici, ma non bisogna certo arrivare a tanto per apprezzarne comunque la forza di denuncia e di intuizione.
Quindi la verità, pur essendo molto vicina, ancora ci sfugge.



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