domenica 23 marzo 2014

Pomeriggio culturale viterbese: da "Profondo Jonio" a "Angelo Bernini"

Sabato pomeriggio ricco di iniziative viterbesi, roba da non crederci.
Ore 17:00 l'appuntamento è all'ICULT - ex mattatoio di Valle Faul, dove viene presentato, a cura di ProgettArte 3D, il libro di Valerio De Nardo "Profondo Jonio". Arrivo precisa, una decina di persone aspetta su strada, perché il portone d'ingresso è ancora serrato, intanto giunge un buon uomo, passeggino e pargoli al seguito che velocemente apre e, disattivato l'allarme, ci fa entrare. Velocemente prendiamo posto, intanto arrivano altre persone, alcune "celebrità" e il sindaco. Si inizia con quell'abbondante quarto d'ora accademico.
Sulla pedana rialzata ci sono le sedie di pelle colorata, prendono posto Daniele Camilli, la moderatrice Giuseppina Del Signore, l'autore e Luciano Dottarelli. Saluti e ringraziamenti obbligatori, ma ci si dimentica di presentare, prima di iniziare, gli ospiti, non si spiegano le loro qualifiche, il motivo per cui proprio loro commenteranno l'opera.
Prima domanda: si tratta di una storia di fantasia o è il vissuto dell'autore? De Nardo spiega che si tratta di un libro costituito da tante storie, scritte negli anni, non c'è un vero protagonista, ma un conduttore che è l'unico che parla in prima persona. Via via prendono la parola gli ospiti, ognuno offre una propria chiave di lettura, che candidamente l'autore ammette di aver scoperto solo ascoltandoli. La sala è gremita, molta partecipazione e grande attenzione del pubblico.
I personaggi del libro sono di fantasia, ma l'ambientazione si inquadra nella città di Catanzaro negli anni della sua storia recente, ricorrono spesso i nomi di Teresa Vesuviano e di Ilaia Alpi, due esempi di donne impegnate nella politica e nel lavoro, morte prematuramente. L'autore, pur vivendo da tanti anni a Viterbo, ancora "denuncia" l'attaccamento alla sua terra natale, il mare, l'abisso del cuore, è una dimensione esistenziale.
Camilli, nel suo intervento, calca la mano sull'interpretazione-inchiesta giornalistica, il giornalismo d'inchiesta che ha perso efficacia in Italia, e ancora la politica che è partecipazione non è più contrapposta al potere, che invece è violenza.
Ancora un'interpretazione degli ultimi venti anni di storia italiana dunque, questa volta considerati nell'ottica del prondo Jonio.

Finito l'evento al BIC Lazio, corro al Museo Colle del Duomo per gustare una piccola ma ben fornita esposizione su uno scultore, che non conoscevo affatto. Si tratta dell'inaugurazione della mostra su Angelo Bernini: arrivo in ritardo, pensieri e parole di presentazione già sono sfumati, ma posso ugualmente girare per la stretta e lunga sala dove sono state collocate le opere, per la maggior parte di soggetto religioso del maestro viterbese tanto devoto a Padre Pio. Decisamente interessante, c'è tanta gente, è stato aperto il buffet, si è fatto veramente tardi, meglio rientrare.







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