domenica 13 gennaio 2019

PUR SE PERDONO

 Un minuto di silenzio rispettoso per quelle mamme che la domenica mattina si chiudono alle spalle la porta di casa e tutti gli ingombranti lavori domestici per seguire i loro campioni Giovanissimi 2004 nella partita di campionato.
 Ore 9:30 convocazione al campo di gioco - paesello mio! - un primo viaggio per gli adulti che portano il proprio campione, per poi ritrovarci tutti un'ora dopo al fischio dell'arbitro.
 Come sempre, due tempi da trentacinque minuti, cielo grigio, qualche accenno di sole, c'è chi si riscalda con il caffè e chi con due chiacchiere.
 Aggiornamento classifica immediato: il nostro avversario detiene due punti in più, quindi non c'è grossa differenza di bravura, penso io... Ma poi che ci capisco? Vedo solo le due squadre in campo, una fila di verdi contro blu e il mio ragazzotto tra i titolari, ringalluzzisco; neanche il tempo di raccapezzarsi però, che la palla entra nella "nostra" porta, peccato ma il dispiacere non deve prevalere. E infatti sono forti i nostri ragazzi che recuperano e vanno in vantaggio, il piccoletto che segna salta in braccio di nuovo all'allenatore, ci piacciono: dagli spalti molti complimenti per le azioni continue e i lanci, dalla panchina ognuno che tocca palla viene incoraggiato per nome e dietro di me un tifoso nostrano porta avanti una telecronaca tutta in dialetto.
 Poi qualcosa salta, forse non si capiscono bene: in squadra ci sono buoni giocatori, si distinguono, crediamo in loro, ma forse non comunicano abbastanza e il sorpasso avviene a pochi minuti dalla fine. Purtroppo ai tre fischi consecutivi si contano tre reti a due e i giocatori di casa escono nervosi, inquieti e con qualche parolaccia di troppo.
 Calma. È domenica, ci aspetta un buon pranzo, siete tutti amici, coetanei, compagni di scuola dalla nascita; il lavoro per migliorare quello non deve mancare, ma scatti d'ira o rispostacce, non fanno bene a nessuno e gli allenamenti pomeridiani serviranno a chiarire la situazione.
 Il gioco è divertimento, confronto e un pizzico di fortuna, o sfortuna dipende da dove entra la palla...




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